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Il narcisismo che sta distruggendo la democrazia.


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Inviato

è morto il patto sociale che prima ancora della democrazia praticata tiene insieme la comunità di individui. Troppi che magnano ed i soliti che pagano il ristorante, putacaso essendo quelli che si son dedicati più intensamente al fare son anche quelli poco avvezzi ed attratti dalla nenie dell’intellettuanza.

 

Inviato

Il narcisismo non solo lede la democrazia:

 

...Due sono le fondamentali ragioni per cui lo studio del narcisismo appare di grande rilevanza nella psicoterapia. La prima ragione è che il narcisista rappresenta il perdente per antonomasia e colui al quale è riservato il più grande quoziente di sofferenza inutile e autoprodotta; la seconda ragione è che il narcisismo non è solo una sofferenza mentale in sé, ma anche il fondamento e il cuore di ogni tipo di sofferenza mentale, di cui costituisce il nucleo della distruttività.

La distruttività narcisistica si ritrova sia nelle diverse forme di psicopatologia conclamate da sintomi, sia nelle forme mascherate di psicopatologia, che sono quelle della tossicodipendenza, della devianza sociale e della delinquenza comune, sia nella cosiddetta psicopatologia della normalità....

 

Per la sua pervasività il narcisismo, più che una psicopatologia a sé stante, può essere considerata una malattia immunitaria della psiche, poiché rappresenta un sostrato di fragilità e di illusorietà su cui attecchiscono con facilità i sintomi clinici.

Fortemente radicato nella società moderna, il narcisismo può essere letto come un inquinamento ecologico della psiche collettiva, che è nutrita da miti socioculturali perniciosi, contrari alla salute mentale e all’evoluzione della coscienza verso forme di vita più creativa, serena e consapevole...

 

Il carattere narcisistico è emblematizzato dal bisogno inappagabile di essere sempre considerato migliore. Associato ad intensa ambizione e a scarsi valori, il carattere narcisistico è polarizzato su miti esteriori di successo, ricchezza, prestigio e su obiettivi superficiali di bellezza e potere.

Sottende il carattere narcisistico l’aspettativa idealistica che tutto debba avvenire come si desidera e si crede giusto secondo prospettive egocentrate. Il rifiuto della frustrazione, la ricerca di conferma sempre e comunque, l’estrema vulnerabilità alle critiche, l’intima insicurezza e l’esterna arroganza e presunzione sono gli aspetti più evidenti del carattere narcisistico.

Dipendente dall’approvazione altrui, e peraltro non libero e condizionato, il narcisista è improntato in maniera onnipotente e irrealistica al controllo e al potere, in nome del quale si dissocia dai propri sentimenti di fragilità e dai bisogni più profondi del proprio essere, vissuti spesso come minaccia per le proprie finalità autoaffermatorie di successo e possesso.

Il fanatico innamoramento di sé, tipico del narcisista, e l’ostinata negazione dei propri difetti, limiti ed errori, porta al rifiuto del sentimento della colpa reale, all’incapacità di amare, allo sviluppo del cinismo, dell’indifferenza e della manipolazione, nonché a gravi disarmonie nell’equilibrio psicosomatico...

Preda del falso sé, che corre dietro alle lucciole dell’ “avere”, del successo esteriore e dell’acclamazione altrui, il narcisista sperimenta la drammatica rinuncia alla conoscenza della bontà e della dignità intrinseca alla natura umana, rappresentando per antonomasia un’esistenza apparentemente socializzata ma intimamente solitaria e priva di valori, in cui il terrore della morte, della vecchiaia e della malattia si sviluppano col passare del tempo accanto ad un vuoto di autostima e di sfiducia nella vita...

Non guidato da un super-io realistico e da un corrispondente adattamento ai limiti della realtà, privo in altre parole della guida di quel “genitore interno” che educa e protegge con retto rigore, il mondo del narcisista è fondamentalmente egoista, infantile e abitato dalla pretesa eccessiva verso gli altri e verso se stesso, dalla cui frustrazione originano i sentimenti di rabbia e odio a cui il narcisista oppone difese diverse, che lo portano ad esistere in una dimensione sempre più alienata e compensatoria di soddisfazioni mancate...

 

Il narcisismo borderline, descritto nella tradizione psicoanalitica, è relativo ad un disturbo dello sviluppo nella fase di separazione/individuazione (precedente quindi la strutturazione del super-io).

Il narcisismo nevrotico deriva da una cattiva metabolizzazione della struttura tripartita (super-io, es, io), a causa di un super-io che non ha dissolto i residuati idealizzanti ed è portatore di richieste onnipotenti e irrealizzabili....

 

- la richiesta onnipotente costruisce il sentimento d’impotenza;

- la pretesa di essere sempre accettati costruisce l’incapacità di asserire opinioni e dissenso per paura del giudizio altrui;

- la paura della propria assertività crea l’incapacità di difendersi dall’aggressività altrui;

- l’incapacità di riconoscere i propri errori e le colpe reali porta alla confusione tra bene e male;

- l’incapacità di assumersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni porta al fallimento dell’intenzionalità;

- l’incapacità di accettare che altri siano preferiti e migliori di se stessi perché si vuole essere il migliore porta a incertezza e fallacità

(L. Boggio Gilot)

 

 

 

 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, Jack ha scritto:

attratti dalla nenie dell’intellettuanza.

 

ogni tua frase dimostra quanto nichols abbia ragione. sei la cartina di tornasole della paura della complessità e della lamentazione continua che non considera quanto il mondo nel quale viviamo, con tutte le storture immaginabili, non sia l'inferno ma generalmente un posto molto migliore di quelli che ci hanno preceduto e che le sirene dell'illiberalismo sono solo un'illusione infantile.

briandinazareth
Inviato

comunque è da tempi non sospetti che sostengo che la vera lotta politica di questi anni non è tra socialisti e liberisti o tra destra e sinistra.

la lotta è tra chi difende la democrazia liberale e chi cerca di distruggerla.

è evidente in tutto il mondo, dall'india agli usa, dalla turchia all'italia...

  • Melius 2
extermination
Inviato
9 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

buttare a mare la democrazia perché non si capisce la complessità delle cose. 

Fosse solo una questione di incapacità!!! In tante decisioni ed " azioni" regna sovrana la malafede!!

briandinazareth
Inviato
Adesso, extermination ha scritto:

Fosse solo una questione di incapacità!!! In tante " azioni" regna sovrana la malafede!!

 

tu hai ragione, però a me spesso spaventa più l'incapacità di comprensione che la malafede.

Gaetanoalberto
Inviato

@LUIGI64 Molto interessante. Certo in qualcuno dei capoversi inevitabilmente ci si ritrova tutti 😳😁

Inviato
Adesso, Gaetanoalberto ha scritto:

Certo in qualcuno dei capoversi inevitabilmente ci si ritrova tutti

Hai ragione, sembra quasi ineludibile

Varia la % di narcisismo in ciascuno di noi...

briandinazareth
Inviato

siamo nell'epoca del narcisismo e i social sono i suoi profeti. e si, ci siamo tutti dentro 🙂 

briandinazareth
Inviato

che poi, ricordando un evento di cui ricorre il triste anniversario e cercando di essere un po' saggi e un po' meno gretti ed egoisti:
 

"Il sole non nasce per una persona sola.

La notte non viene per uno solo.

Questa è la legge e chi la capisce si toglie la fatica di pensare alla sua persona."

Alcide Cervi

 

Inviato
3 ore fa, Jack ha scritto:

non capisco cosa intendi... io ce l’ho, blandamente, con chi sale su un autobus senza pagare il biglietto 

i c.d. "portoghesi" sono coloro che non pagano i biglietti al cinema, allo stadio, sul treno o sul bus.

Cmq non si parlava di portoghesi ma dell'opportunità o meno che l'amministrazione pubblica possa accollarsi parzialmente il costo dei trasporti pubblici per incentivarne l'uso dal momento che la riduzione dell'impatto ambientale del trasporto privato è un bene comune. 

Inviato

@wow non lo sapevo, mai sentito.

Non io, io parlavo di chi sale e non paga ed in molti posti arrivano al 60-70% dei trasportati (ma mi pare anche Mauro).

Dopodiché è chiaro che ideologicamente sono contrario alle sovvenzioni ma pragmaticamente possono essere una via d'uscita al problema ecologico, d'altra parte se con gli stessi motivi si finanziano ristrutturazioni ed auto elettriche si può accettare, certo. Meglio se con denaro locale città per città secondo necessità locale

Inviato
1 minuto fa, Jack ha scritto:

Non io, io parlavo di chi sale e non paga ed in molti posti arrivano al 60-70% dei trasportati (ma mi pare anche Mauro).

questa cosa mi pare fuori discussione

Inviato

ma chi sale e non paga sono il minimo, il punto è che tanti abbonamenti sono agevolati, per l' età, per lo studio,

per il reddito isee, ce ne sono a iosa di esenzioni. allora nessuno vuole tagliare la corriera di montagna che comunque fa due corse a giorno e passa per la dorsale e non certo le frazioni e cosa volete che impatti sull' economia, ma il grosso è chiaro che è nelle grandi e media città, se non li si fa stare in attivo nemmeno li, ma dove allora. e poi non si parla di un aiuto statale che si può anche programmare, ma più del 60% è coperto non dai biglietti ma da tasse.

Inviato
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

ma chi sale e non paga sono il minimo

😲seeeee,

Inviato

dalle mie parti è così, anche negli anni di milano di furboni in metro ne vedevo pochi.

Inviato
18 minuti fa, audio2 ha scritto:

ma chi sale e non paga sono il minimo,

non penso siano un costo trascurabile.

Comunque è una questione di punti di vista. Ho già spiegato perché secondo me conviene Incentivare i trasporti pubblici. Il fatto di agevolarli alle fasce meno abbienti o agli anziani (che viceversa starebbero a casa) fa parte di un certo modo di concepire le politiche sociali. Per una famiglia mandare due ragazzi a scuola ogni giorno, per tratte magari lunghe, diventa un costo significativo. Per quello che ho viaggiato, non ho mai pagato trasporti pubblici urbani a prezzo di costo, neanche in USA.  

Inviato

incentivarli si, ma sovvenzionarli al 63% mi pare anche tanto ed anche gli anziani, si ce ne sono, ma restano sempre la minoranza dei trasportati, il grosso sono sempre gli studenti e i pendolari lavorativi.


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