pino Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 Per essere felici bisogna poter essere felici,creare le condizioni per essere felici,e sperare di essere felici. Ovvio che è un benessere momentaneo.
wow Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 27 minuti fa, Jack ha scritto: E come fu che andiamo spesso d’accordo io e te? Perché da buon vergine penso che l'oroscopo sia 'na ca##ata 🤣
mozarteum Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 9 minuti fa, briandinazareth ha scritto: la relazione tra consumo e felicità ad essere notevolmente sovrastimata, Chi lo decide il politburo? Sai che a me il lavoro e cioe’ la fonte dei guadagni piace poco quindi concordo che a volte la fatica non vale l’impresa pero’ ciascuno di noi sa benissimo cio’ che lo rende contento. E gli altri non c’entrano un fico secco. Ne’ le sovratsrutture ecc
Jack Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto: Ma quei grandi fessi che dicevano che la vera pace, si situava tra lo spazio temporale che intercorre tra un desiderio ed un altro, avevano forse ragione? Tantissima ragione. Le cose più belle che ho avuto son quelle che ho solo desiderato. Ogni volta che ho provato ad averle veramente mi hanno stancato in poco tempo. A parte alcuni caposaldi come una bella casa o una grande famiglia che ho sua desiderato che ottenuto. La povertà della mia infanzia mi ha allenato dare poco peso al possesso e molto più alla serenità… e lí ci devo lavorare sempre perché non è un “bene”facile da ottenere 2
acusticamente Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 5 minuti fa, briandinazareth ha scritto: è la relazione tra consumo e felicità ad essere notevolmente sovrastimata, per i fenomeni che raccontavo nel thread di apertura. Va bene, concordo. Però bisognerebbe anche distinguere. Quando ad esempio @mozarteum dichiara di essere felice con un bell’abito nuovo, oppure andando ad ascoltare un concerto che però implica delle spese, c’è una grandissima differenza dal ricco che lo fa solo per una spinta verso l’alto fine a se stessa e magari nemmeno sa apprezzare quello che ottiene. Lui evidentemente queste cose se le gode e va benissimo così (e ci sarebbe anche il concetto che le spese per la cultura sono sempre lodevoli) Mi sembra che quello che qualifica e anche giustifica una spesa sia proprio la qualità del tuo intento e anche che quella cosa tu la usi e la strausi. L’abbinare ricchezza a felicità oppure a infelicità penso non possa essere automatico e senza qualche distinguo 1
briandinazareth Inviato 4 Gennaio 2022 Autore Inviato 4 Gennaio 2022 1 minuto fa, mozarteum ha scritto: Chi lo decide il politburo? ma figurati, stiamo discorrendo e sono perfettamente conscio che viviamo in una società dove l'avere è ritenuta la prima cosa. 3 minuti fa, mozarteum ha scritto: Sai che a me il lavoro e cioe’ la fonte dei guadagni piace poco sei certo che se avessi fatto un altro lavoro sarebbe stato così? magari se fossi diventato un importante critico musicale o qualcosa d'altro, tutte quelle ore passate alla scrivania non sarebbero state pena ma fonte di felicità. 4 minuti fa, mozarteum ha scritto: E gli altri non c’entrano un fico secco. questa è un'illusione, non vale neppure per gli stiliti... 😉
mozarteum Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 Che poi vado assai poco dal sarto. Ma e’ una cosa bellissima
mozarteum Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 Vabbe’ abbiamo maestri di vita che non ci conoscono. E guai a contraddirli 1 minuto fa, briandinazareth ha scritto: tutte quelle ore Quali ore?
acusticamente Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 2 minuti fa, mozarteum ha scritto: Che poi vado assai poco dal sarto. Ma e’ una cosa bellissima Mi hai fatto tornare alla mente un bel ricordo, grazie 😊 Quando ero adolescente, nelle annuali vacanze a Montalto delle Marche, qualche volta mia madre mi portò dal sarto locale. Un sarto economico, visti gli anni e il luogo, e tra l’altro persona amabile. Ricordo che, pur non essendo vanitoso, era un piacere essere in un certo senso accudito dalla sua attenzione a provarti la giacca o il paltò e poi l’odore di un laboratorio artigianale è sempre piacevolissimo perché non è semplicemente un odore ma esprime un lavoro che in genere si fa per passione
LUIGI64 Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 Si riproporrebbe l'eterno dilemma tra l'avere o l'essere (poi che vorrà dire essere...) Certo, senza un minimo (difficile da quantificare) di avere, difficilmente si potrà essere ....in qualche modo
briandinazareth Inviato 4 Gennaio 2022 Autore Inviato 4 Gennaio 2022 il fatto che l'avere e la soddisfazione e felicità conseguente sia sempre in rapporto con qualcosa o qualcuno è facilmente riscontrabile con esempi semplici. prendiamo un appassionato di auto; negli anni '80 magari sarebbe stato felicissimo di avere una bmw serie 5 e soddisfattissimo del suo bene (sempre col caveat che la soddisfazione del consumo si esaurisce in tempi rapidi). oggi una macchina con quelle caratteristiche, ampiamente sorpassate da un'utilitaria peugeot qualunque, non darebbe alcuna soddisfazione speciale all'appassionato che era certamente più felice con la sua bmw... questo nonostante il bene in se, il piacere di guida, la velocità, gli accessori, il confort, le finiture ecc. siano talmente superiori da rendere ridicolo il paragone oggettivo. l'avere è sempre in relazione col mondo.
extermination Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 @briandinazareth Si Brian ...abbiamo capito! Oggi come oggi, con 1,5K al mese fai una vita che anche solo 150 anni fa, per molti aspetti, Conti e Marchesi se la sognavano!!!! 1
Questo è un messaggio popolare. MATTE Inviato 4 Gennaio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Gennaio 2022 Quando sei giovane e relativamente libero, godi fugacemente di ogni tuo successo serbandolo non come un risultato ma come uno sprone a migliorare la tua condizione. La felicità è nella speranza di una crescita del tuo status, della tua responsabilità, del tuo "blasone", pensi che sarai presto in grado di "fare la differenza", o di "lasciare la tua impronta in questo mondo". Poi sopraggiungono le prime insoddisfazioni, i primi compromessi mal digeriti, le prime ingiustizie (o forse cominci a notarle) e cominci a mandare giù, pensando ad un bene superiore e a necessità più alte della semplice fame narcisistica... (magari i figli, magari un mutuo). Poi un bel giorno ti giri indietro, ti ritrovi 40-50enne, con una pletora di colleghi ragazzini tutti smaniosi di cibarsi del tuo cadavere e ti scopri che magari quello che fai non era quello che sognavi di fare, e che i sogni e i progetti per cui hai mandato giù tanti rospi si sono arenati, o si sono rivelati di scarsa soddisfazione. Ti ritrovi magari con un rapporto trascurato con la tua famiglia, con una salute cagionevole che non ti permette di fare il giro del mondo che anelavi tanto "quando sarai vecchio", con una moglie che non ti guarda più come ti guardava vent'anni fa, magari logorata anche lei dalla routine e dal continuo guardare avanti. Alla fine capisci che quello che hai fatto basta, che il tempo e le occasioni perse non te le ridà più nessuno, che un conto in banca cospicuo non ti ridarà quella gaia leggerezza che magari ti saresti meritato. E allora te la prendi tu... tiri il freno, cominci a dire "no, grazie". Se fai in tempo a fare così, allora sarai ancora felice 3
acusticamente Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 15 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Si riproporrebbe l'eterno dilemma tra l'avere o l'essere (poi che vorrà dire essere...) Non siamo “a prescindere” perché cresciamo in una continua relazione e adattamento con gli altri e quindi bisognerebbe chiedersi quanto siamo e come siamo in funzione degli altri. Che poi questo si tirerebbe dietro tutta una serie di altre considerazioni!, ad esempio “siamo così per oggettiva natura o perché così siamo più benvoluti dagli altri ?”
briandinazareth Inviato 4 Gennaio 2022 Autore Inviato 4 Gennaio 2022 2 minuti fa, acusticamente ha scritto: “siamo così per oggettiva natura o perché così siamo più benvoluti dagli altri ?” oppure forse è proprio la nostra natura di animali sociali che ha necessitato del riconoscimento e della benevolenza altrui per la stessa sopravvivenza. che poi questo, probabilmente, costituisce l'enorme problema dell'impatto dei social sulle nostre vite. scusatemi, la sto allargando troppo 😁
bungalow bill Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 Prima vorrei essere un po' ricco e poi cercherei la felicità che non esiste .
acusticamente Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 18 minuti fa, briandinazareth ha scritto: scusatemi, la sto allargando troppo 😁 Come diceva Cicc….a … 2
luimas Inviato 4 Gennaio 2022 Inviato 4 Gennaio 2022 1 ora fa, wow ha scritto: Non servono assolutamente i 500 mila euro di reddito annuo indicati per vivere bene, a dimostrarlo è che i ricchi sono spesso inclini all'insoddisfazione e all'indolenza anche mentale e che persone più "modeste" sono felicissime con un flessibile in mano nei loro garage e la moglie che cucina le lasagne. Più che d'accordo ... i soldi mi danno tranquillità , non felicità , o perlomeno la felicità la trovo in tantissime cose che spesso non dipendono dai soldi . Un po' di tempo fa ho visto in tv un documentario sulle popolazioni che vivono in isole sperdute del pacifico , senza luce , gas , denaro , acqua corrente , i bambini giocavano , i genitori intenti a procurare il cibo generalmente pescando , non avevano bisogno di altro , o almeno così sembrava ... tutto è relativo , per essere felici i soldi non sono sempre necessari ... lo sono per il nostro modo di vivere , forse non è il migliore ...
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