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Melius Club

LP vs CD nel 2022 da un ascolto di Mark Knopfler


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Inviato
1 ora fa, Jackhomo ha scritto:

..a mio avviso il problema principale è...ma come si fa ad ascoltare per intero un album ciofeca come "Golden Heart" ?, saranno anche gusti, ma per me resta una ciofeca inascoltabile.

Riascoltandolo invece mi è parso un grande disco, a parte qualche brano che scimmiotta un pochino la vecchia band, contiene ballate (che saranno un pò il sale delle produzioni successive) molte belle e profonde, con musica suonata ottimamente e cantata altrettanto. Penso che i dischi del nostro da solista siano sottovalutati a causa di una certa superficialità di ascolto e forse perchè no anche per registrazioni e mi riferisco alla eccessiva compressione non all'altezza. I gusti sono gusti è proprio vero, poi volendo ci sono anche delle parti oggettive più tecniche, per il resto posso dire che non ho mai sopportato la gente che esprime pareri dozzinali e rozzi nella totale superficialità tanto che gli metterei in testa un bel paio di cuffie con disco Famoso di Albano per almeno 3 ore di seguito in loop, dopo il quale potrebbe dire se il disco Golden Heart è una ciofeca inascoltabile, orrida e vomitevole.

Inviato
3 ore fa, gorillone ha scritto:

Ho sempre letto recensioni che dicono che i remaster knoplferiani sono sbilanciati verso le acute (parlo del cofanetto 2021, che, per quel motivo, non ho comprato).

Eh ti credo se i remaster di questo box 2021 sono tutti ipercompressi per forza sono sbilanciati sugli acuti. Il vinile mi è sembrato suonare bene, molto meglio della versione cd originale e del remaster digitale 2021. Sarà diversa la curva di equalizzazione e la compressione, comunque ho apprezzato molto.

Inviato
4 ore fa, Pinkflo3 ha scritto:

per il resto posso dire che non ho mai sopportato la gente che esprime pareri dozzinali e rozzi nella totale superficialità tanto che gli metterei in testa un bel paio di cuffie con disco Famoso di Albano per almeno 3 ore di seguito in loop, dopo il quale potrebbe dire se il disco Golden Heart è una ciofeca inascoltabile, orrida e vomitevole.

Ad onor del vero, tra "golden heart" e i dischi di Albano non noto alcuna differenza artistica, ma prodotti confezionati per fare un pò di soldini accontentando i nostalgici...al pari di moltissime produzioni "audiofile" che non hanno alcun senso artistico.

Inviato
Il 9/1/2022 at 19:15, Pinkflo3 ha scritto:

Il vinile ha suonato molto meglio, come un altro disco

Perdonami, ma il  confronto deve essere fatto fra supporti diversi, devi utilizzare 2 masterizzazioni identiche, cosi non ha senso fare confronti.

Se e' per dimostrare che i cd sono ipercompressi, vabbe' ne abbiamo gia' parlato ampiamente anche in 3d specifici, ogni supporto se trattato male, suona male, e questo vale anche per i vinili.

Ma non facciamo assolutismi, questo e' meglio di quello.

 

Inviato
11 ore fa, Superfuzz ha scritto:

Le prime stampe dei cd, ma pure fino ad anni 90 inoltrati, nella grande maggioranza dei casi suonano letteralmente da schifo

 

9 ore fa, UpTo11 ha scritto:

I primi riversamenti in CD di dischi anteriori all'era CD in ambito rock classico per me spesso restano insuperati.

Vedo'che c'e' molta chiarezza....forse la verita' e' a meta' strada.

Spesso la differenza di cio' che percepiamo sta' anche nel come abbiamo sviluppato i nostri impianti, che non sono tutti uguali, con carateristiche differenti, uno predilge un suono, un altro, il suo opposto.

Vi sono molti fattori per cui lo stesso disco puo' suonare bene per alcuni, o male per altri.

Inviato

@Pinkflo3 fidati che le mie orecchie ci sentono bene e a casa mia ci stanno tipo 4000 titoli in digitale (di cui almeno la metà di musica 60/70/80). Ribadisco che la maggioranza dei cd anni ottanta suona da schifo, in particolare le rimasterizzazioni di tanta musica anni sessanta/settanta (con qualche eccezione s'intende). Tutto questo, ripeto, in ambito rock e dintorni.

  • Melius 1
Inviato
7 ore fa, Pinkflo3 ha scritto:

Tralasciando la musica pop che infestava quegli anni e che però spessimo aveva delle registrazioni favolose

ecco questo passaggio è esemplificativo di come le nostre orecchie abbiano evidenmtemente gusti differenti. Per me le produzioni anni ottanta, con tutto quel riverbero digitale, i rullanti in primo piano e quant'altro, sono il peggio del peggio, tanto da aver rovinato dischi che altrimenti sarebbero stati clamorosi (tali restano intendiamoci, ma di sicuro meno godibili per me).

Inviato

Ovvio che se un album nasce storto non sarà certo il riversamento in CD che lo potrà raddrizzare.

Per gli album registrati bene in epoca anteriore al CD, generalmente preferisco i primi riversamenti. Esempio classico, If I could only remember my name di Crosby. Al contrario, dischi nati male li preferisco rimasterizzati, perché si riesce a smussare i difetti. Esempio, Street legal di Dylan.

Del pop anni '80 non saprei, lo aborro.

Inviato

 

 

Leggetevi come è stato registrato Exile on Main St. dei Rolling Stones tanto per citarne uno, le prime stampe degli stones hanno i loro difetti, insomma la maggioranza di album rock di quell'epoca non nascono sotto una buona registrazione, quelle dei Queen per esempio sono tra le peggiori, hanno dovuto ridurre (con gli ultimi remaster) parecchio il DR per tirare fuori dettagli, possono piacere o meno, ultimamente li sto riascoltando/rivalutando e non tutto è da scartare, A Night at the Opera 2011/2005 è tra i miei preferiti per come suona.

Non sono esperto in materia ma se Bob Ludwing è arrivato a tanto si vede che sui Queen era davvero difficile mantenere DR più alti.

 

 

 

Inviato

Generalmente, in ambito rock/pop, nei primi riversamenti in CD del decennio 80, la dinamica si lasciava invariata. Per contro però soffrivano, inevitabilmente, della immaturità della tecnologia digitale (sostanzialmente immaturità dei convertitori). Asprezze, timbrica, a volte anche rumore di fondo... Un remaster recente, quando ben fatto, o ancora meglio un flat transfer (i famosi Platinum Giappo per esempio), mostra chiaramente quanto sia evoluta la qualità in ambito digitale. Non c'è partita.

Inviato

Sulle produzioni recenti invece il discorso è diverso: spesso purtroppo, il master per il supporto vinile risponde a criteri di maggior qualità soniche rispetto al master per i supporti digitali (CD e files).

Vuoi perché nel supporto vinile non puoi metterci fisicamente le "estremizzazioni" possibili invece nel dominio digitale (es. Un DR5), vuoi perché il target di vendita è diverso... Così è.

Per contro però, ti ritrovi un suono più godibile, spesso e volentieri su un supporto mal stampato, rumoroso etc... Che a volte tocca rimandare indietro più di una copia per beccarne una decente.

Le cause sono note.

Inviato
2 ore fa, densenpf ha scritto:

Ma non facciamo assolutismi, questo e' meglio di quello

Intendevo portare un caso di attualità, dove alla fine tra due edizioni contemporanee o contigue (disco CD del 2001) alla fine ho preferito il vinile, molto probabilmente a causa più che altro della minor compressione (il DR del vinile è quasi doppio a quello del corrispettivo CD). Io per il resto non sono un sostenitore accanito del vinile, anzi fosse per me avrei a mala pena il giradischi per qualche ascolto estemporaneo. Invece mi tocca ascoltare dei vinili per compensare i lavori vergognosi su molte produzioni.

Inviato
33 minuti fa, Progressive ha scritto:

 A Night at the Opera  è tra i miei preferiti per come suona.

Non sono esperto in materia ma se Bob Ludwing è arrivato a tanto si vede che sui Queen era davvero difficile mantenere DR più alti.

Boh non so  A Night at the Opera non l'ho ascoltato in quella versione, però vedo la compressione e ammetto di essere prevenuto per esperienza e lascio perdere per tenermi le prime stampe anche se manca la lucentezza dell'ultimo dettaglio (che poi quest'aspetto andrebbe valutato bene, essendo una questione di sfumature a volte anche soggettive). Rispetto a Bob Ludwing ho molte riserve, amio parere è uno degli artefici della carneficina della loudness war, uno degli ingegneri più quotati che ha seguito semplicemente l'onda e le mode, forse ci si aspettava altro. Pei i Rolling Stenes ho ascoltato bene le ristampe e preferisco tutte le prime versioni, un suono meno leccato ma più vero e naturale, anche se quelle del 2002 per chi vuole sono comunque ben ascoltabili.

Inviato
24 minuti fa, one4seven ha scritto:

Per contro però soffrivano, inevitabilmente, della immaturità della tecnologia digitale (sostanzialmente immaturità dei convertitori). Asprezze, timbrica, a volte anche rumore di fondo...

Non mi è mai sembrata così grave e così diffusa, tanto da far preferire le stampe successive ipercompresse. Sarò sordo io, mi tengo la mia sordità, pardon.

 

15 minuti fa, one4seven ha scritto:

Sulle produzioni recenti invece il discorso è diverso: spesso purtroppo, il master per il supporto vinile risponde a criteri di maggior qualità soniche rispetto al master per i supporti digitali (CD i files).

Vuoi perché nel supporto vinile non puoi metterci fisicamente le "estremizzazioni" possibili invece nel dominio digitale (es. Un DR5), vuoi perché il target di vendita è diverso... Così è.

Per contro però, ti ritrovi un suono più godibile, spesso e volentieri su un supporto mal stampato, rumoroso etc... Che a volte tocca rimandare indietro più di una copia per beccarne una decente.

Le cause sono note.

Infatti è così.

Inviato
14 ore fa, clapat71 ha scritto:

Infatti a un DR migliore spesso era associata una certa fuffosità del suono...

Ma dove, anche in ambito jazz e classica? Non capisco la musica è sempre musica. Il pop rock può suonare bene un pò più compresso, ma sostenere che spesso il DR alto ha un suono fuffoso non trovo riscontro nella realtà.

  • Melius 1
Inviato

Visto che questa discussione ha preso la solita strada esclusivamente pro/contro, per, come, quando, ipercompressione e meno, argomento per cui c'è già un 3D proporrei di fermare qui, personalmente fermo qui.

Inviato
10 minuti fa, Pinkflo3 ha scritto:

arò sordo io, mi tengo la mia sordità, pardon.

Ma no... Leggi meglio cosa ho scritto. 😉

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