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Ambientalismo deleterio


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Il tempismo è tutto, con questa chiosa su Twitter il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha lanciato quattro “scelte rapide e coraggiose” sulla politica energetica: stop ad aumenti per famiglie e imprese; aumentare la produzione nazionale di gas; aumentare la produzione di energie rinnovabili; aiutare le famiglie a ridurre i consumi tramite l’efficientamento energetico.

https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/energia-pd-stop-aumenti-imprese-famiglie-con-piu--gas-nazionale-e-rinnovabili-nRC_09022022_1907_632211932.html

Letta tra l'altro è stato l'estensore del decreto che liberalizza e disciplina il mercato energetico. 

 Il gas non è il futuro, è solo da considerare in logica di pura transizione verso le vere energie rinnovabili”.

 

Non dimentichiamo che c'è una questione climatica che potrebbe creare molti più problemi di quelli energetici attuali. 

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non diamo sempre la colpa ai politici, il nucleare lo volevano ma ci sono stati ben due referendum popolari a dire non con larga maggioranza. Le centrali off shore non le vogliono le popolazioni rivirasche, e considerano negative per rurismo e pesca. E potrei continuare.

Non esiste nessuna tecnologia primadi qualsiasi controndicazione, se vogliamo fare scelte non ideologiche dobbiamo ragionare su cosa ci serve, su che grado di autonomia ci da, su qali siano i costi da sostenere

Il solrare, nella situazione italiana, è la tecnologia più promttente, il grosso della spesa è il costo di realizzazion dellimpinato, quindi oldi che restano in itlia e lavoro per le ditte italiane, il combustibile è gratis e  non soggetto ad emarghi o variabilità della situazione geopolitica.

Tutte le altre soluzioni, ripeto TUTTE, non ispondono a questi requisiti, non abbiamo abbastanza petrolio o gas per essere autonomi, non abbiamo abbastanza acqwua per raffreddare un numero adeguato di centrali nuclari, non abbiamo maree da sfruttare, di geotermico due gocce, il vento può essere una fonte integrativa ma non sostitutiva

L'energia è come i rifiui, gli impianti ch hanno un impatto vanno realizzati lontani dai centri abitati, ma così si vanno a compemettere fgli spazi non contaminati dall'uomo. 

l'equivoco non sta nei politici, che cavalcano la tige del consenso, sta nella gente che vuole tutto senza essere disposta a pagarne il èrezzo

altro aspetto importante sono i tempi, realizzare impianti solari lo si può fare in tempi rapidi, per altre soluzioni i tempi sono biblici ovunque 

  • Melius 2
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Secondo me quando i politici parlano di incrementare l'estrazione di gas nazionale e di aumentare la quota rinnovabili non hanno una percezione chiara dei miliardi di metri cubi necessari in un caso e dei tempi / vincoli realizzativi nell'altro.

Serve pianificazione a medio lungo termine, e l'autorità del fare - altra grande risorsa mancante. 

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19 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

il nucleare lo volevano ma ci sono stati ben due referendum popolari

non c'e' come fare un referendum a ridosso di un evento per condizionare il risultato

.

se ci fosse una roba tipo torri gemelle in Italia e dopo pochi mesi facessimo un referendum che abroghi la norma sulla cittadinanza di stranieri dopo che sono da 10 anni in italia  secndo te gli tsranieri dopo 10 anni la cittadinanza la potranno ancora chiedere? Io qualche dubbio lo avrei

 

 

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@stefanino resta il fatto che i referendum ci sono stati e restano preoccupazioni serie sul nucleare. nessun paese occidentale costruisce nuove centrali nucleari, usa, uk, francia, germania, canada, jap. idem la russa, ne realizano paesi emegenti o emersi che cogliono acquisire la tecnologia per entrare e restare nel club nucleare non i pace (cina, pakistan, india, forse ci proverà l'iran)

l'arricchimento dell'uranio è un processo costoso, in europa c'è solo l'impianto eurodif (consorzio tra almeno sei grossi paesi europei, uk inclusa) m basta a malapena per le esigenze delle centrali esistenti, le risorse economiche ed i tempi per realizzarne un altro non lo vedo dietro l'angolo. e comunque non si risolve il problema dell'approvvigionamento, se l'unico impianto di arrichimento dovesse andare in tilt (incidente, attentato, guato, ecc), tutto fermo a tempo indefinito.

se si vuole pensare la nucleare, comunque va considerata un investimento di lungo periodo, quindi inutile per tamponare una emergenza come la attuale. Avremmo dovuto avere un progremma nucleare avviato da almeno 15 anni (l'industria nucleare mondiale praticamente non esiste più, i due gruppi più forti, general electric e westinghose, hanno abband0onato il ssettore). se in tutto il mondo il nucleare è in crisi, non è certo responsabilità dei referendum italiani

uun sistema elettrico asato o un numero limitato di poli nucleari produtivi di grande capacità è un rischio indebito, basta che salti una dorsale cye pora energia e si avrebbe un blackout con effetto a catena. ee una centrale nucleare non è una turbogas, se devo spengere il reattore, devi aspettare 6 mesi per riavviarlo

condiderata la difficolà di realizzare anche un viadodoto, siamo ragionevoli, forse il no al nucleare non ha fatto che ratificare una situazione oggettiva.Il piano donat cattin prevedeva 50 centrali nucleari, basate su 4 tecnologie differenti, quante ne sono state non dico realizzate ma avviate?

  • Melius 1
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8 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

resta il fatto che i referendum ci sono stati e restano preoccupazioni serie sul nucleare.

oggi dobbiamo fare scelte e si fanno valutando il rapporti rischio beneficio

ci si documenta e si scoprono cose interessanti

per esempio che una forma di energia che ha ammazzato molto piu del nucleare e' idroelettrico e che il fossile fa milioni di morti (ma questo lo sospettavamo)

Ho cercato quindi ua fonte che mi desse il numero di morti annui per Terawatt prodotto

Ho anche cercato di capire come vengono stimati questi numeri e cosa includono . 

Sintesi

 

per un TW/h

Carbone 25 morti anno 

Petrolio 18

Gas 3

Eolico 2

Idroelettrico 1

Solare 1

Nucleare 0,15

.

 

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