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Quando la sicurezza era questa...


paolosances

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Inviato

@oscilloscopio Tu avevi già i sodi a quei tempi😁te lo dice uno che ne ha installate in qualche abitazione,non erano alla portata di tutti.

oscilloscopio
Inviato
Adesso, nixie ha scritto:

Tu avevi già i sodi a quei tempi

Figurati...ero in affitto :classic_biggrin: (ma la casa era nuova :classic_wink:)

Fabio Cottatellucci
Inviato
26 minuti fa, oscilloscopio ha scritto:

A casa mia già negli anni '70 l'impianto elettrico era dotato di differenziale e spine Magic

Io le utilizzai per le luci psichedeliche nella mia camera da letto.

LaVoceElettrica
Inviato
4 ore fa, madero ha scritto:

avendo ricevuto in regalo un bel registratore a cassette CGE, ed essendo rimaso senza batterie, pensai bene di infilarci una attache metallica che doveva poi nella mia mente attaccarsi alla presa per l'alimentatore. Feci un bel botto e saltò il quadro elettrico.

Quando i miei carissimi zii decisero che in salotto ci voleva lo stereo, una volta preso (compattone Philips, niente di che) dissero subito che tutti quei fili che vanno fino alle casse non si dovevano vedere.

Il disinvolto elettricista così escogitò di installare una presa a muro uguale a quella della 220 vicino al compattone, e altre due nel muro vicino a ogni cassa, sostituendo i punto-linea con la spina classica della corrente.

Naturalmente, in "a momentary lapse of reason" lo zio (o la zia? non fu mai detto) infilò la spina di una cassa nella presa della 220 "vera" e... PAMMM!!!

  • Haha 1
Inviato

@oscilloscopio  anche mio padre fece tutta la casa con le magic, ma era precursore anche in altre cose, solo che ad un certo punto (forse metà '80) iniziò a sostituirle per la difficoltà di dover cambiar prese ad ogni cosa, in cantina ce ne sono ancora!

oscilloscopio
Inviato

@Dr.Faust il problema era quello...dover cambiare le spine ad ogni apparecchio elettrico.

Fabio Cottatellucci
Inviato
2 ore fa, oscilloscopio ha scritto:

Ma avevi anche le prese Magic?

Yes l'elettricista mi aveva passato nei corrugati dei fili terminati con quelle.

Inviato

@LaVoceElettrica mi hai ricordato che in garage ho una cassa presumibilmente artigianale con altoparlanti geloso, che al posto dei morsetti ha una presa simile. Purtroppo non ho spazio, saranno almeno vent'anni che è li sepolta

Inviato
9 ore fa, oscilloscopio ha scritto:

cambiare le spine

Si però ,quando erano inserite era difficile venissero via,ci voleva un poco di sforzo per toglierle,queste sarebbero ad HOC per chi teme di girare la fase alle sue apparecchiature,hanno solo un verso di inserimento.Da farci una bella ciabatta😁,dato che hanno anche delle belle superfici di contatto e come ho detto sopra una volta inserite, sono praticamente bloccate tipo Shuco, ma con il vantaggio di essere non invertenti.

Inviato
25 minuti fa, nixie ha scritto:

queste sarebbero ad HOC per chi teme di girare la fase alle sue apparecchiature,hanno solo un verso di inserimento.Da farci una bella ciabatta😁,dato che hanno anche delle belle superfici di contatto e come ho detto sopra una volta inserite, sono praticamente bloccate tipo Shuco, ma con il vantaggio di essere non invertenti.

Basta comprarsi una ciabatta inglese e sostituire le spine agli apparecchi, hai lo stesso risultato.😁

Inviato

@corrado Ma vuoi mettere un tocco di vintage,poi quelle sono padelloni,le nostre più eleganti😁

P.S nello stesso spazio ce ne vanno di più.

Inviato

Sicurezza... ammirate questo registratore Geloso, prodotto nella seconda metà degli anni 50

g255_100964.jpg

Questo apparecchio, come tutti i registratori Geloso, non ha un trasformatore di alimentazione vero e proprio ma usa come trasformatore il motore sincrono, con degli avvolgimenti secondari sul rocchetto.

La differenza tra questo e i successivi G256, 257 etc... è che per risparmiare non hanno costruito un trasformatore sul motorino ma un AUTOtrasformatore. 

E di conseguenza sul telaio c'è collegato direttamente un filo della rete.

La presa per il microfono è montata direttamente sul telaio, quindi la massa della sorgente da registrare si trova collegata a uno dei due capi di rete.

Se l'isolamento del cavo del microfono si danneggia e la spina è girata in modo che sul telaio ci sia la fase...  ZOT !

Ma non solo: provate a immaginare quanti utenti ignari di tutto ciò avranno provato a suo tempo a collegarlo alla radio o alla TV. Geloso vendeva a questo scopo un apposito trasformatore di isolamento / adattamento di impedenza, ma vogliamo veramente illuderci che qualcuno non abbia provato a farne a meno ?

E visto che anche molti apparecchi radio economici (in seguito anche TV) erano dotati di autotrasformatore, cosa succedeva se - con le spine inserite a caso - uno dei due aveva a telaio la terra e l'altro la fase ?

Come accennato prima, per fortuna degli utenti dopo questo pericoloso oggetto il costruttore decise di modificare i motori e creare degli avvolgimenti secondari totalmente isolati.

 

  • Moderatori
Inviato
8 minuti fa, lufranz ha scritto:

differenza tra questo e i successivi G256

Ricordo di aver preso la scossa sul 256 , sfiorando la presa microfonica; da piccoli si è  attratti da tutto ciò che nasconda un pericolo!

In questo caso,magneticamente attratti. 

Non mi spiego cosa possa esser accaduto, visto che il 256 doveva essere immune dal problema.

Inviato
39 minuti fa, paolosances ha scritto:

Non mi spiego cosa possa esser accaduto,

image.thumb.png.cb799dbbae8691ad49b92dae60a13c72.png

Non so, lo schema mostra chiaramente il motore-trasformatore con gli avvolgimenti secondari isolati.

Forse si trattava di una perdita interna, le varie sezioni del rocchetto erano separate da fogli di carta e non era imbevuto di vernice sterling.

 

Inviato

Questo invece è lo schema del G255, dove si vede l'autotrasformatore. Persino i filamenti delle valvole sono alimentati da una presa intermedia, di solito almeno quelli avevano un secondario separato.

Il tasto ascolto/veloce quando è premuto (registratore in funzione) collega alla massa del circuito uno dei fili provenienti dalla rete e fornisce così alimentazione alle valvole.

image.png.007298d428991e41dede4dc7f9979a71.png

Inviato

Un'altra cosa interessante in questi circuiti è la modalità di accoppiamento dell'oscillatore bias con la testina di registrazione/riproduzione: questa è dotata di un doppio avvolgimento, in uno passa il segnale in bassa frequenza mentre il secondo è in serie a quello della testa di cancellazione e provvede a fornire il bias.

L'intensità della corrente di bias NON è regolabile, quindi la risposta in frequenza era affidata alle tolleranze dei componenti, all'effettiva tensione di rete e all'effettiva emissione della valvola oscillatrice che in play fungeva da finale audio.

In sintesi,  bias approssimato quasi casuale 🙂

 

 

Inviato
1 ora fa, paolosances ha scritto:

da piccoli si è  attratti da tutto ciò che nasconda un pericolo!

...o dai buchi...😎

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