Schelefetris Inviato 14 Marzo 2022 Inviato 14 Marzo 2022 1 ora fa, stefanino ha scritto: conferma il disastro dei disastri a breve. Dio apparve e divise i popoli e gli uomini, prese i leghisti e li mandò nel deserto del COngo, prese i no vax e li mise in fila all'hub gestito dal Figliuolo, molti hub li dovette mettre nel deserto del COngo, Divise il pane dal companatico e lo mangiò separatamente davanti agli abbuffini digiuni, Mescolò supposte e compresse e le distribuì ai farmacisti che elargirono tamponi falsi. Voleva dividere il cervello dal cranio dei genitori 1 e 2 ma si accorse di averlo gia fatto molto tempo prima. Separò i bibbitari dai ministri, mescolò i post di twitter con quelli di instagram, i video di tik tok con l'audio degli audiolibri di letteratura russa Poi si accorse che aveva lavorato troppo chiamò il suo delegato sindacale e decise di riposarsi.
Membro_0023 Inviato 14 Marzo 2022 Inviato 14 Marzo 2022 Il 6/3/2022 at 14:22, emaspac ha scritto: gli anarchici sono tutti così, libertari ed egoisti I comunisti alla Fidel Castro, con 900 milioni di Dollari di patrimonio familiare, invece, sono (o erano) altruisti. https://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/persone/fidel-castro-forbes-/fidel-castro-forbes-/fidel-castro-forbes-.html
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 18 ore fa, Don Giuseppe ha scritto: Cercare di inglobarlo nella NATO (e fu proprio in quest'ottica che l'Occidente favorì il golpe del 2014) significa la possibilità di installazione di testate nucleari a 300 km. da Mosca, il che - dal punto di vista della Russia - è, mutatis mutandis, la stessa cosa che sarebbe stata 60 anni fa l'installazione di missili nucleari a Cuba dal punto di vista degli USA (la famosa crisi di Baia dei Porci). Perché adesso i missili o le basi della NATO in paesi confinanti alla Russia , anche senza considerare l’Ucraina un potenziale ulteriore supporto per le basi dell’alleanza atlantica, quando distano dai confini russi?
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 18 ore fa, Don Giuseppe ha scritto: il Donbass è stato letteralmente devastato dalle milizie del battaglione Azov, milizie che espongono orgogliosamente simboli esplicitamente nazisti come svastiche, che hanno compiuto dei veri e propri pogrom. In Donbass c’è stato anche un intervento indiretto russo attraverso il sostegno politico, il finanziamento economico e le forniture militari alla minoranza russa? 18 ore fa, Don Giuseppe ha scritto: Gli eventi del 2014 generarono l'insediamento in Ucraina di un governo legato a doppio filo all'Occidente, il che non fu accettato né in Crimea né in Donbass, dato che venivano recisi dal punto di vista politico i legami storici tra questi territori e la madrepatria russa. In Donbass in particolare si è generato un conflitto a bassa intensità sin dal 2014, di cui i media occidentali non si sono mai occupati o - quando lo hanno fatto - ne hanno parlato poco o distrattamente. La rivolta del 2014 non fu una rivolta di piazza, per quanto sostenuta dall’Occidente, e non fu la maggioranza degli Ucraini a scegliere la linea politica che doveva seguire il paese? …la rivolta non partì proprio dalla scelta del precedente di cambiare linea politica e riabbracciare la madre patria russa dopo che le promesse fatte erano diverse, più quelle di occidentalizzare l’Ucraina che ritornare all’Impero?
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 @Don Giuseppe P.S. …delle milizie assoldate dalla Russia di Putin che espongono, esattamente come il battaglione Azov di cui hai già scritto, simboli nazisti come il gruppo Wagner cosa dici?
wow Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 21 minuti fa, maurodg65 ha scritto: delle milizie assoldate dalla Russia di Putin che espongono, esattamente come il battaglione Azov di cui hai già scritto, simboli nazisti come il gruppo Wagner cosa dici? A parte il fatto che i metodi dell'Armata Russa, pulizia etnica in atto compresa, sono già essi stessi abbastanza nazisti.
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 7 minuti fa, wow ha scritto: A parte il fatto che i metodi dell'Armata Russa, pulizia etnica in atto compresa, sono già essi stessi abbastanza nazisti. Si certo, ma l’indicazione serviva solo a capire se il processo logico usato dal forumer @Don Giuseppe nel caso specifico della guerra in Ucraina di oggi fosse lo stesso che lui ha usato per il Donbass, tutto qui.
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 19 ore fa, wow ha scritto: Ancora con questa Baia dei Porci? Mutatis mutandis, dov'erano i missili nato in U.? Ma soprattutto era un altro periodo storico, eravamo in piena guerra fredda, la contrapposizione politica e militare tra i due blocchi era al massimo della tensione e oltre alla NATO in Europa c’era il Patto di Varsavia, una cortina di paesi di protezione intorno all’URSS. Le basi NATO erano tutte in Occidente, noi in FVG eravamo l’avamposto, Aviano la base NATO operativa più vicina al confine Jugoslavo, i confini erano pattugliati e c’era l’esercito di leva italiano che manteneva in vita i distaccamenti sui confini in cui c’era un presidio miliare giorno e notte 24 ore su 24. Era un altro mondo e richiamare come esempio la questione dei missili di Cuba come esempio per spiegare la crisi odierna è essere in mala fede.
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 P.S. Scritto più e più volte quando si discuteva di economia, ragionare per questa fase economica e politica con i paradigmi del 900 è fuorviante, parlare di destra e sinistra pensando al significato storico che abbiamo dato per decenni a quegli schieramenti è profondamente sbagliato, le contrapposizioni sono di altro genere e nulla hanno oramai a che vedere con ciò che fu, tranne che per pochi nostalgici da una parte come dall’altra.
wow Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 36 minuti fa, maurodg65 ha scritto: parlare di destra e sinistra pensando al significato storico che abbiamo dato per decenni a quegli schieramenti è profondamente sbagliato, lo scontro è tra democrazie occidentali ed autocrazie. L'Ucraina è semplicemente il campo di battaglia di questo scontro. 1
Membro_0022 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 Ho la mia profezia personale, in cui credo in modo incondizionato. E verrà il giorno in cui immensa, Grande Mucca sorgerà Della terra di Valdichiana calpesterà le zolle Immane muggito risuonerà tra Rigutino e Policiano Alta come un grattacielo, lunga come un treno è la bestia Terrore e spavento tra gli uomini si diffonderà E il maiale chianino diverrà immangiabile per il trauma Grande sarà la disperazione per la carestia di porchetta Con inesorabile passo verso il capoluogo si avvierà La bestia immensa inarrestabile Sul colle poggerà l'immane deretano Rumor di tuono fino in Casentino E la materia marrone colerà per il Corso invadendo le strade A differenza del fiorentino vicino (*) Sapremo per certo che era di vacca. * Ho appena attivato una raccolta di fondi per acquistare centinaia di tonnellate di fieno, che verrà posizionato nei pressi della rotonda dell'Esselunga (se la Grande Mucca viene dalla Valdichiana deve per forza passare di lì) nella speranza di placare le ire del mostro e indurlo a tornare negli inferi da cui è sorto. Potete fare i versamenti sul mio conto corrente. A comprare il fieno ci penso io. Siate generosi. La Mucca ha parecchia fame, e io vorrei comprare una Ferrari. * (*) Cfr. L'alluvione, di Riccardo Marasco: "nuoti sommerso in un mare di cacca/non sai se d'uomo oppure di vacca"
appecundria Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 15 ore fa, Schelefetris ha scritto: molti hub li dovette mettre nel deserto del COngo, 😂
audio2 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 1 ora fa, maurodg65 ha scritto: Le basi NATO erano tutte in Occidente e in turchia. quando li hanno messo i missili a medio raggio dopo si è scatenata la crisi di cuba. tolti i missili a cuba dopo hanno tolto anche i missili in turchia e si è tornati alla "normalità". come sempre ci sono tanti modi di fare le cose, tu puoi anche far entrare un paese confinante nella nato, ma non metterci basi operative, o metterle nel confine dalla parte opposta, o metterle senza dotarle di missili, o metterci l' aviazione senza i carri o viceversa. l' ucraina non era ancora nella nato, ma erano in programma ( o le avevano già fatte, boh ) operazioni congiunte, sai che tempismo e che opportunità.
wow Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 Benvenuti nel solito Paese “né né” La sinistra, gli intellettuali e le scelte difficili di Concita De Gregorio Avrete anche voi, nel tempo che resta insaturo dalle ultime dal fronte, sentito parlare della gara di ingegni di chi, da casa, suggerisce come si risolve un conflitto. Specialmente a sinistra, che è il luogo dove per tradizione più si dibatte a volte fino allo sfinimento e alla polverizzazione ma, ci si consola: democraticamente, quindi evviva. C’è «la sinistra autoritaria», dice Luigi Manconi, che ignora i destini delle persone irrilevanti nel Grande Disegno. Vero. C’è «l’arroganza dell’Occidente», succube dell’Amerika di Luciana Castellina. C’è «il maccartismo di chi accusa i pacifisti di essere filo Putin», protesta Luciano Canfora: le «ragioni della Storia » non sono la storia minore di «un’Irina qualunque». Naturalmente, le grandi ragioni. Tuttavia migliaia di Irina muoiono, in guerra, le vediamo online. No, non sono comparse. Enrico Letta si è messo l’elmetto, lo irride la sinistra della sinistra mentre i consensi del Pd, sorpresa, nei sondaggi crescono. Saremo mica un popolo, anche a sinistra, di guerrafondai? La gara è a spiegare come si interrompa una guerra, il dibattito è aperto: merita, sarebbe scoperta notevole. Per esempio, riassumo, si può combattere sul campo, con le armi, e vincerla. Arrendersi. Con le sanzioni: affamare, istigare la rivolta interna. Con la foto posata di una ragazzina con lecca lecca e fucile o con quella, certamente non in posa, di una famiglia sterminata mentre fugge. Tagliando i viveri agli aggressori (quelli che non possono scappare, gli altri sono già a Dubai). Usando i profughi come bombe umane per fare pressione sui confinanti. Chiedendo al Papa di andare a Kiev e irritandosi se non lo fa. Suggerendo ai leader democratici di riunirsi tutti insieme sul terreno di guerra, se per caso non lo avessero scartato per evitare di diventare un unico facile obiettivo su cui prendere la mira. Le diplomazie, al netto degli interessi e compresi quelli. Infine: analizzando le ragioni storiche del conflitto, perché niente succede all’improvviso e senza ragione, e di conseguenza decidere chi ha ragione e chi ha torto. I russi, gli americani? Non è una canzone. Le sabbie mobili sono l’equidistanza. È questo il pantano in cui la sinistra (pezzi di) si è di nuovo invischiata. Quando Maurizio Landini, segretario della Cgil, deve dire «non è vero che siamo equidistanti» segnala, come in ogni smentita, il problema e l’accusa. Non per fare del giornalismo emotivo, ultimamente suscettibile di essere derubricato da informazione a propaganda filo Ucraina, ma la domanda più sensata sullo stallo della sinistra politica e intellettuale mi pare quella di una bambina che, nella rubrica di un settimanale, chiede al padre: ma se uno grosso picchia uno piccolo, io cosa devo fare? Ecco: cosa. Come si fa a essere equidistanti fra un missile che abbatte un ospedale e un ospedale abbattuto? In che posizione, esattamente, ci si deve mettere? Nella rotta del missile, dicendosi che spara — poniamo — perché l’Occidente venticinque anni fa ha sparato sulla ex Jugoslavia, o in quella di chi sta nei letti d’ospedale che ha bisogno di aiuto: ora. Né né che posto è?, domanda la bambina. La verità è che non esiste, quel posto. È impossibile non essere al contempo né folli né codardi. Né vili né complici. La trappola del né-né ha precedenti pesanti, a casa nostra. «Né con lo Stato né con le Br» è uno slogan nato da Lotta continua, non lo disse Leonardo Sciascia, non lo sussurrò Montale — non furono gli intellettuali. Da cronista, il primo né-né che ricordo è quello di Enrico Berlinguer in un’intervista a Giampaolo Pansa, giugno 1976: sintesi da titolo, «Più sicuro nella Nato che nel patto di Varsavia». «Di là, all’Est, forse vorrebbero che noi costruissimo il socialismo come piace a loro. Ma di qua, all’Ovest, alcuni non vorrebbero neppure lasciarci cominciare a farlo, anche nella libertà. Riconosco che da parte nostra c’è un certo azzardo a perseguire una via che non piace né di qua né di là...». Un certo azzardo, sì. Due anni dopo l’omicidio di Aldo Moro, la storia cambia verso. Nel 1999, governo D’Alema, Fausto Bertinotti votò contro l’intervento in Kosovo accusando D’Alema di essere «completamente appiattito al volere degli Stati Uniti». Citò il Vangelo, «rimetti la spada al suo posto», chiese in aula: «Perché si bombarda la Serbia e non si interviene nei confronti della Turchia, colpevole di genocidio del popolo curdo?». È la formula retorica “allora gli altri?”, quella che usa il fisico Carlo Rovelli quando mostra le immagini di altre guerre: Yemen, Libia, Siria. Nessun elmetto di governo, in quei casi: forse, dice Rovelli, «perché non erano bianchi come noi», non ci somigliavano. È un argomento popolarissimo fra i ragazzi. Perché è vero, non erano altrettanto interessanti, quei morti: per la sinistra politica, per i governi. Magari rendevano meno. Può sempre succedere, difatti, che in futuro esca qualche nuovo Archivio Mitrokin coi nomi dei collaboratori, le cifre dei finanziamenti. Il dibattito fra filorussi e filoatlantici su chi ha ragione e chi ha torto, va da sé, si deve fare con il beneficio della buona fede. Al netto di chi è retribuito per tifare per l’uno o per l’altro e solo di qualcuno, oggi, sappiamo con certezza. Chi prende soldi da chi è rilevante. Poi ci sono gli intellettuali. Ma gli intellettuali non sono più quelli di una volta, la promozione di sé — del proprio manufatto appena uscito in commercio — è di gran lunga prioritaria rispetto all’adesione a una causa forse giusta ma non redditizia. Quelli “vecchio stile” hanno spesso hanno un’età. Sono perciò accusati di avere nostalgia della propria giovinezza, che può essere. Tuttavia si riconosce il profumo: di chi parla perché crede in quello che dice, e magari sbaglia, chi lo fa invece perché è il momento della promozione stampa. I giornalisti free lance sul campo sono oggi i nuovi intellettuali: sono loro che agiscono senza mandato, senza mandante. Per il resto. L’antagonismo in tv è quello di chi dice che vaccinarsi significa essere «nel partito di Draghi» e — negli stessi talk show — che armare la resistenza ucraina significa essere schiavi della Nato. Sono le stesse persone. Poi però bisogna tirare una riga: qualcuno muore, qualcuno spara, qualcuno dice la sua e dopo esce per cena. Per carità, non si può mica smettere di cenare se Irina muore. Ma se uno grosso picchia uno piccolo, chiede la bimba, io cosa devo fare? È questa, la domanda da girare a sinistra, a chi dice: non si risponde alle armi con le armi. Se la risposta non è né reagire, né farsi ammazzare, né arrendersi. Allora cosa. 2
wow Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 21 minuti fa, audio2 ha scritto: ma non metterci basi operative, o metterle nel confine dalla parte opposta, o metterle senza dotarle di missili, o metterci l' aviazione senza i carri o viceversa. l' ucraina non era ancora nella nato, ma erano in programma ( o le avevano già fatte, boh ) operazioni congiunte, sai che tempismo e che opportunità. Perché questo principio, campato in aria visto che i missili spostati di alcune centinaia di km sono ugualmente letali, non è reciproco? Anche la Nato vuole una zona di sicurezza dagli stati fantoccio post sovietici. Se gli ucraini avevano fatto esercitazioni con la nato, stai tranquillo che adesso le faranno con i russi. a 5 km dai paesi Nato e UE. né - né - né
Superfuzz Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 a proposito di missili e paesi confinanti con la Russia, in rete ho trovato questa bella immagine sotto. Nella mappa, indicata nella freccia rossa, la strisciolina di Russia confinante con paesi NATO. Argomento sostanzialmente RIDICOLO.
maurodg65 Inviato 15 Marzo 2022 Inviato 15 Marzo 2022 @Superfuzz il problema, secondo me, non sono i missili ma l’essere confinanti con dei paesi con un’economia di mercato e costumi sostanzialmente occidentali e con un benessere diffuso tipico da paese occidentale in paesi facenti parte dell’ex blocco del patto di Varsavia o, pure peggio, paesi facenti parte dell’ex URSS e che con la Russia hanno in comune una storia passata oltre che la lingua. Le condizioni di vita ed il benessere di una Ucraina occidentalizzata raffrontato con quello di una periferia russa in cui la gente è alla fame mentre l’80% delle ricchezze viene portata all’estero dagli oligarchi ed in cui la miseria è diffusa non è certo il miglior biglietto da visita per Putin ed il suo governo, di certo non il miglior viatico per poter mantenere il potere a lungo. 1
Messaggi raccomandati