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Melius Club

Ancora su diffusori hi-fi vs studio monitors


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Inviato

Relata refero…

 

scanniamoci! 😇

Inviato

Mahhh già sul fatto della riproduzione dell'evento "live" per me ha già sparato una cavolata.

Probabilmente non ha mai sentito un impianto composto da un diffusore "monitor" magari attivo con le controballe, tipo ATC, PMC, Neumann, Genelec, in una situazione non da studio di registrazione ma in ambiente "domestico"

  • Melius 1
Inviato
9 minuti fa, il Carletto ha scritto:

Semplificando, se si crede che hi-fi voglia dire riproduzione fedele soprattutto alla registrazione, ci si rivolge ad una certa tipologia di prodotti, se si privilegia invece l'aspetto interpretativo, su altri.

Esattamente.

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

a me piace il cioccolato fondente, a mia nipote quello al latte e nulla potrò farle preferire il fondente, nessun discorso sulle ricette originali  sulla maggiore quanttitò di cacao

si sceglie un diffusore in funzione dei bostri gusti prsonali, della musica che privilegiamo, delle abitudini di ascolto  dell'ambiente e anche del portafoglio. il resto è teoria.  la musica live amplificata è diversa dalla musica live acustica, esigenze diverse a oartire dagli effetti. 

anche le registrazioni sono pensate per ottenere prodotti adatti al consumatore finale, non agli studios, ricordiamoci l'uso delle ns10

Inviato

Per me la questione è mal posta.

Molti audiofili ricorrono ai monitor da studio, che nascono per fare altro, per gli indubbi vantaggi che questi ultimi presentano rispetto alla gran maggioranza dei diffusori "hi-fi": rapporto prestazioni/prezzo molto più elevato (per demerito dei diffusori hi-fi), multiamplificazione attiva, presenza di un DSP incorporato, adattabilità all'ambiente.

 

Probabilmente un monitor da studio è troppo "rivelatore" dei difetti di una registrazione, e di solito è pure bruttino da vedersi, ma i suoi vantaggi soverchiano di molto gli svantaggi.

 

Ho ascoltato monitor da studio di livello elevatissimo (posso dire che li ho ascoltati perchè in un impianto diffusori e ambiente contribuiscono per la gran parte), e mi sono fatto l'idea che paradossalmente preferisco monitor da studio di livello sempre elevato ma un poco più basso.

Quella coppia di super monitor era davvero "troppo" precisa, alcune registrazioni non me le faceva ascoltare.

Altri monitor da studio invece (parlo sempre di "main monitor", quindi roba che si può posizionare anche in stanze di una certa dimensione) sono eccellenti con quasi tutto, ma magari anche l'ambiente e il sw di DRC ci mettevano del loro.

 

Ho ascoltato anche degli eccellenti diffusori hi-fi attivi e multiamplificati internamente, che mi sono piaciuti assai: piccolo difetto, costano 10 vote tanto dei corrispondenti monitor da studio.

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

.

L'arte di alcuni (pochi) progettisti home, è stata proprio nel rendere accettabili i limiti qualitativi dei diffusori hifi, trattandone le distorsioni, esattamente come fossero delle equalizzazioni alle quali forzatamente sottostare

.

Nella mia esperienza infatti i diffusori hifi sono "interpretativi" semplicemente perchè, con i loro limiti dinamici, di tenuta in potenza e di efficienza, non ce la fanno a star dietro ad un messaggio musicale un minimo impegnativo, senza distorcere vistosamente, come vediamo ogni mese dai ridicoli risultati ottenuti nella, pur accomodata, TND di Audio Review

.

Al contrario un diffusore Pro Studio Monitor ben progettato, con recenti driver a bassa distorsione, elevata efficienza e alta tenuta in potenza, è in grado di suonare esattamente come desiderato, "semplicemente" tarando opportunamente la curva di risposta in ambiente.

  • Melius 2
Membro_0020
Inviato
45 minuti fa, Aniroceppa ha scritto:

Ho ascoltato monitor da studio di livello elevatissimo (posso dire che li ho ascoltati perchè in un impianto diffusori e ambiente contribuiscono per la gran parte), e mi sono fatto l'idea che paradossalmente preferisco monitor da studio di livello sempre elevato ma un poco più basso.

Quella coppia di super monitor era davvero "troppo" precisa, alcune registrazioni non me le faceva ascoltare.

Altri monitor da studio invece (parlo sempre di "main monitor", quindi roba che si può posizionare anche in stanze di una certa dimensione) sono eccellenti con quasi tutto, ma magari anche l'ambiente e il sw di DRC ci mettevano del loro.

Fuori i nomi… 😂😂😂

Inviato
35 minuti fa, feli ha scritto:

con i loro limiti dinamici, di tenuta in potenza e di efficienza, non ce la fanno a star dietro ad un messaggio musicale un minimo impegnativo, senza distorcere vistosamente

Hai toccato un punto fondamentale e "dolente".

Purtroppo moltissimi diffusori hi-fi utlizzano altoparlanti per me inadeguati, quando potrebbero orientarsi su cose di livello ben migliore.

Se la scelta sia dettata dai costi (sarebbe paradossale visto i listini), o da inadeguatezza progettuale, o da altro, io non so dirlo.

Mi limito a vedere sempre i soliti altoparlantini in diffusori anche di costo elevato ed elevatissimo, con i risultati in termini di distorsione e tenuta in potenza che sappiamo.

Non faccio nomi, ma ben ricordo una demo di un noto recensore in cui i woofer dei diffusori hi-end andarono a fondo corsa in modo ripetuto durante un brano di classica "dinamico" (forse "fanfare for the common man", ma non ci giuro).

Bastò però abbassare un poco il volume, e la "magia" venne ripristinata.

 

3 minuti fa, Collegatiper ha scritto:

Fuori i nomi…

Genelec, i top main monitor.

SI badi bene, erano fantastici, ma non me li sarei messi in casa per ascolti rilassati.

"Scendendo" invece a livello della serie 1237 o 1238, per uso domestico trovo che siano più adatti.

Inviato

@Aniroceppa Premesso che ascoltai - unitamente a diversi altri forumers - delle Genelec ad un Roma hi-end e non  mi piacquero,  i diffusori pro attivi  buoni  non e'  che costino cosi'  poco.  
E,  rispetto ai diffusori home,  hanno scarsissima diffusione  nel mercato dell'usato,  e quando si trovano hanno prezzi vicinissimi al nuovo (quindi,  nessuna convenienza). 

Vai a vedere quanto puo'  costare un diffusore attivo di un certo livello,  e che non sia "da scrivania".  

 

P.S. - non sono assolutamente contro  i pro,  ma bisogna sempre valutare tutti i pro e i contro    🤣

Inviato

@Aniroceppa sono d'accordo sulle prestazioni,  ma puo'  valere  come considerazione generale. 

Tanto per cominciare, non tutti i diffusori pro hanno medesime caratteristiche,  qualita' ,  e prezzo.

Quindi,  come in tutte le cose,  vanno valutate le singole situazioni.
Sulla questione prezzo dell'usato,  non e'  un discorso relativo allo sconto sul nuovo.

Non tutti gli apparecchi home  hanno listini gonfiati rispetto  allo street price,  e  se tu ne compri uno usato mica lo paghi quasi quanto uno nuovo;   nel pro,  invece,  si. 

E questo aspetto non puo'  essere non considerato.

Se io volessi passare al pro a casa mia (ambiente di 60  mq),  comprando  nuovo (perche'  costretto)  e mantenendo  un livello piu'  che decente,  temo non mi basterebbero 20.000 Euro.

Il mio attuale sistema home,  che mi soddisfa,  ne costa molti meno (sul mercato dell'usato).     
Probabilmente  (penso sicuramente)  avrei un salto di qualita',   pero'  ecco che verrebbe a crollare la favoletta della maggiore convenienza del pro.

 La qualita'   e le maggiori prestazioni,  si pagano;      anche nel pro,  altroche' !  

Membro_0027
Inviato

Posto che ci sono diffusori pro molto diversi tra loro e lo stesso dicasi per quelli da audiofili, se proprio dobbiamo fare una generalizzazione direi che i diffusori pro sono strumenti da lavoro concepiti per far comprendere cosa si sta facendo (mix, registrazione, editing, colonne sonore e così via) indipendentemente dalla piacevolezza che trasmettono. I diffusori hifi invece servono per essere inseriti in un ambiente casalingo ed essere piacevoli da ascoltare/utilizzare.

Ci sono molte sfumature ovviamente ma ad esempio i miei vecchi monitor paciocconi (nel senso che quelli odierni sono ben più severi) JBL 4343 non perdonano granché, se qualcosa non va suonano male e non gli importa se non ti diverti, anzi: "hai sentito che schifo?" ti dicono.

Di solito hanno ragione purtroppo, amplificatori duri o sterili, remastering selvaggi, compressioni da guerra del loudness, vecchie registrazioni di bassa qualità non suonano bene. Spesso il suono è stancante, ma vero.

Ci sono diffusori invece bugiardi con i quali tutti i dischi suonano molto simili tra loro, certo ci prendono in giro ma si può ascoltare di tutto senza grossi problemi.

Ho generalizzato ma giusto per capirci.

 

PS Io mi tengo le JBL, normalmente biamplificate per avere il massimo, costi quel che costi, qualche volta invece ci collego il CJ Premier11 in gamma intera e mi faccio raccontare delle belle bugie 🙂 

  

Inviato
1 ora fa, pifti ha scritto:

le JBL, normalmente biamplificate per avere il massimo

Le ho avute anche io,  oltre ad altre JBL.
Le biamplifichi  passivamente o attivamente con cross  esterno ?    

Inviato

Mah, questa cosa della musica dal vivo andrebbe ridimensionata. Quella in foto è una situazione tipica dei jazz club; se i nostri amati impianti casalinghi proporrebbero una simile ammucchiata sonora venderemmo tutto all'istante

tranehalfnote2.jpg

Inviato

Si stanno mischiando tante, troppe cose e non si tengono in considerazione molte altre.

In primis: NON ESISTE UN SUONO PRO SIC ET SIMPLICITER.

Ogni studio di registrazione, ogni fonico, ha IL SUO SUONO.

Se no avrebbero tutti gli stessi diffusori, gli stessi microfoni, gli stessi mixer, etc. etc.

Per non parlare del genere musicale e della moda del momento, che fa variare la resa musicale finale del prodotto finito.

I dischi piu famosi hanno reso celebri alcuni studi di registrazione eo fonici, o, alcuni celebri studi di registrazione eo fonici, hanno reso famoso un disco.

E tutto questo è data dalla non omogeneita della resa degli stessi, quindi impossibili da prendere come riferimento.

Un impianto deve essere lineare a prescindere, almeno per i dati tecnici di base piu comuni. Poi esiste tutto il resto. Che sia pro oppure home. Anzi, diro di piu, esiste piu "my-fi" nel produrre un brano che nel riprodurlo.

Si da l'impronta sonora a quello che si vuole trasmettere all'usufruitore finale e non il contrario.

È una mania sbagliata dell'audiofilo dare una propria "interpretazione" a quello che ascolta.

Quindi, alla fine, di che stiamo a parlare??

  • Melius 2
  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

un diffusore amplificato ha i suoi vantaggi ma anche i suoi limiti, è un pacchetto chiuso, se cambi gusto dai via tutto e riparti da zero. sono prodotti non migliori o peggioti in assoluto ma per chi sa esattamente quello che vuole e trova anche il diffusore pro perfetto per le sue esigenze. nel pro si sono usati diffusori eccellenti ma anche diffsori scrausi, perchè il fine di chi fa i disci è venderli e quindi deve adeguare il prdotto all esigenze del mercato di destunazione. Mica penserete che la loudnes war sia dovuta a cattiveria o ignoranza degli ingegneri del uono (o ai diffusori pro usati per arrivare a quei risultatiI, ero?

poi musica acustica e musica amplificata hanno esigenze diverse e pongono problematiche diverse, ome una registrazione live richiede strumenti diversi a una costruita in studio

ho ascoltato ottimi impianti pro, ma sinceramente non me li metterei in casa. esattamente come non penserei di amplificare un concerto rock con un impianto home

a ciawscuno il suo

Inviato

L'audiofilo medio vive di "mode".

Ho visto comprare diffusori da studio(Genelec in primis) per pompati da un determinato fonico in una determinata epoca e tutti giu a copiarlo... Peccato che non sono plug&play(come tutti i diffusori al mondo), ma anzi, hanno una miriade di regolazioni in funzione dell'utilizzo che se ne deve fare.

Non è mettendo su un piedistallo(orrore!) Un monitor da studio che se ne possono percepire le sue reali prestazioni.

Uno studio di registrazione(almeno quelli seri), sono frutto di uno studio e progettazione da parte di un professionista, per farlo rendere al meglio secondo le richieste del committente.

Niente ammennicoli audiofili(anche se ultimamente li stanno scoprendo anche loro), ma setting dettati dalla tecnica e poi dall'ascolto.

  • Melius 1

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