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Sulla corretta timbrica dell'impianto hi-fi


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Membro_0021
Inviato

Spesso mi capita di ospitare audiofili a casa mia e quest'ultimi esternano commenti sulla timbrica del mio impianto. Da questi commenti posso ricavare una serie di riflessioni. La prima è che c'è una credenza diffusa tra gli audiofili che il timbro neutro di un impianto, quello più fedele all'incisione per capirci, debba essere ambrato o comunque tendente più allo scuro che al chiaro; in particolar modo la voce umana: non deve essere mai stridula o pungente anche quando si esagera con il volume; se la voce risulta anche leggermente chiara allora c'è qualcosa che non va nell'impianto e quindi bisogna sostituire qualche valvola o componente. Questa credenza diffusa è palesemente falsa perché nella maggioranza dei casi invece è esattamente il contrario. Bisogna innanzi tutto comprendere che il timbro varia in base alla posizione d'ascolto. Un soprano se ascoltato da lontano non ci sembrerà avere la voce stridula, ma se la ascoltiamo a 3-4 metri di distanza (che è la distanza tipica di ascolto negli ambienti medio-piccoli) la voce tenderà ad essere pungente se parliamo di un incisione realizzata allo stato dell'arte. Pertanto l'impianto neutro è quello che riprodurrà il chiarore della voce all'alzare del volume, l'impianto colorato tenderà invece a riprodurre la voce in modo eccessivamente scuro (o eccessivamente chiaro, perché la colorazione potrebbe andare anche in questa direzione). Per questo motivo a volte apparecchi come Spectral, Krell, Mark Levinson, Bryston etc. vengono accusati dagli audiofili di essere eccessivamente brillanti rispetto ad altri (tipo McIntosh, Accuphase, Conrad Johnson) quando la loro unica "colpa" è quella d'intervenire meno sul segnale, rispettando maggiormente la timbrica dell'incisione (ovviamente lo stesso discorso possiamo farlo con le sorgenti). Altra falsa convinzione è quella di credere che il nero infra-strumentale sia quel nero che rende monocolore tutti gli strumenti, che avranno la stessa cromatura. Invece il nero infra-strumentale generato dal maggior silenzio delle apparecchiature serve a rendere più vivi i diversi colori degli strumenti, quindi una viola sarà ancor più diversa (timbricamente parlando) dal violoncello. 

Membro_0021
Inviato
11 minuti fa, senek65 ha scritto:

Che nessuno sa esattamente come sia

@senek65 questo non è vero, anzi la timbrica d'incisioni realizzate allo stato dell'arte è molto vicina all'evento reale. Anni fa venne Lincetto della casa discografica Velut Luna dalle mie parti. Fece cantare dal vivo una sua artista che registrò davanti a noi. Immediatamente dopo ci fece ascoltare con l'impianto presente in negozio la voce registrata....ebbene feci fatica a trovare delle differenze con la voce ascoltata dal vivo. Le incisioni di oggi sono molto vicine a quello che si percepisce dal vivo. 

Inviato
9 minuti fa, veidt ha scritto:

Immediatamente dopo ci fece ascoltare con l'impianto presente in negozio la voce registrata.

stessa sala? Stessa intensità (db)? Sentito nella stessa posizione?

Inviato
4 minuti fa, veidt ha scritto:

Fece cantare dal vivo una sua artista che registrò davanti a noi. Immediatamente dopo ci fece ascoltare con l'impianto presente in negozio la voce registrata....ebbene feci fatica a trovare delle differenze con la voce ascoltata dal vivo.

Credo che ciò che volesse dire @senek65 è appunto questo. Nel tuo caso avevi il riferimento nella sala, ma a parte questa situazione più unica che rara, è normalmente difficile sapere quale sia il suono che deve avere una determinata registrazione per essere considerata corretta. Può aiutare aver ascoltato il medesimo disco con 50 diversi impianti e fare una ''media'', ma non si ha comunque la certezza di come ''deve'' suonare quel disco. 

  • Melius 2
  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

solo nel platonico mondo delle idee esiste una timbrica uguale a se stessa sempre e comunque. chiaramente u piano non suona come un violino, ma due pianoforto o due violini suoneranno diversi in funine della marca, dell'ambiente del musicta e anche di altro. prendiamo le sibilanti, in natura esistono, poi ci soo riprese che òle evidenziano ed altre che le mascheano idem gli impianti. la callas era soprano, la tebaldi pure, ma òle due oci non avevavo lo stesso timbro e la stessa estensione. spesso un suono non chiaro ma pungente da faica di ascolto può essere un sintomo di qualcosa che non va (forse un clipping) ma occorre investigare prima di accusare, può essere un problema di regsistrazione (il lipping dicitale in ripresa è micidiale), una ripesa effettuata con il microfono troppo ravvicinato, una scelta del tecnico del suono d altro ancora. la tromba del mariachi che suona a 2 metri, il violino tzigano suonato a pochi cm dalla testa, diventano fastidiosi anch se sono emessi naturalnmente da strumenti acustici

  • Melius 1
Inviato
13 minuti fa, naim ha scritto:

Credo che ciò che volesse dire @senek65 è appunto questo. Nel tuo caso avevi il riferimento nella sala, ma a parte questa situazione più unica che rara,

Esattamente.  Andai anche io ad uno di quegli eventi,  molto istruttivi. Ma unici.

Inviato
22 minuti fa, naim ha scritto:

è normalmente difficile sapere quale sia il suono che deve avere una determinata registrazione per essere considerata corretta

Se però il tuo impianto suona timbricamente diverso a seconda della registrazione, è già un buon risultato.

Viceversa ci sono impianti che suonano sempre uguali, in questo caso molto probabilmente aggiungono quello che non dovrebbero aggiungere.

  • Melius 1
Membro_0027
Inviato
18 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

la tromba del mariachi che suona a 2 metri, il violino tzigano suonato a pochi cm dalla testa, diventano fastidiosi anche se sono emessi naturalmente da strumenti acustici

 

Esatto, ma alcuni, non potendo chiedere al mariachi di spostarsi un po' più in là e non volendo soffrire preferiscono impianti che non ti sfondano troppo i timpani.

Veidt, contemplatore della Verità, invece preferisce altro.

Sarà che abbiamo gusti diversi, così difficile da accettare?

 

 

 

Inviato
1 ora fa, veidt ha scritto:

Un soprano se ascoltato da lontano non ci sembrerà avere la voce stridula, ma se la ascoltiamo a 3-4 metri di distanza (che è la distanza tipica di ascolto negli ambienti medio-piccoli) la voce tenderà ad essere pungente se parliamo di un incisione realizzata allo stato dell'arte.

Dal punto di vista muscale ogni musica acustica ha il suo posto (distanza) ideale d'ascolto per cui è stata concepita. Naturalmente ciascuno può avere le proprie preferenze. Una sinfonia del Mahler non è stata concepita da sentire in prima fila, per fare un esempio.

Inviato

Sappiamo che ogni marca é caratterizzata da una diversa riproduzione del suono, questo ci dà modo di creare un impianto a nostra somiglianza.

Lascerei perdere la riproduzione dell'evento reale, raramente riesci a sentire bene o sei nel posto sbagliato o l'acustica del locale non é il massimo per quell'evento.........

Basta che l'amico che viene a sentire l'impianto sia educato e non pensi di avere due orecchie super infallibili 🤣. Tanto tutte le marche citate hanno venduto migliaia di pezzi quindi c'è sempre più di qualcuno che le apprezza al di là dei suoi orecchioni.

bungalow bill
Inviato

Allora dobbiamo comprare solo ampli tipo Spectral , Krell , M. Levinson  ? Tutti gli altri li buttiamo .

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

@bungalow bill dipende, con le mie thiel direi che servono levinson krell ma anche altri, non perchè siano migliori ma perchè non tutti gli ampli sono adatti a carichi bastardi.

neppure la musica dal vivo suona identica, come ben sa chi frequenta le sale da concerto, quanfo ascoltavo molto di più, rero in grado di distinguere il timbro dei berline da quello dei wiener, da quello della lso o da quello di una oechestra dell'est. 

e' una fissa del mondo audiofilo che tutti i violini suonino uguali. 

anche in pittura noi apprezziamo un cavallo ben rappresentato ma non pretendiamo che tutti i cavalli dipinti siano identici, della stessa geandezza, dello stesso colore, ecc ecc

  • Melius 1
Inviato
25 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

e' una fissa del mondo audiofilo che tutti i violini suonino uguali.

Senza voler scivolare nel mondo della psicologia,  che non e'  mia materia,  ho sempre pensato che l'audiofilo standard sia fondamentalmente un perenne insicuro,  ed abbia quindi bisogno di fissare dei parametri immutabili ai quali  far riferimento per non perdere ulteriormente sicurezza.

Ora,  me la fate aprire questa benedetta rubrica  "L'angolo dello psicologo"  ?    🤣

Ce ne e'  tanto bisogno !

 

  • Haha 1
Inviato

Abbiamo già la moglie che per contratto dobbiamo trascorrerci una vita 😀, perché non apprezziamo almeno in campo Hi-Fi la possibilità di cambiare da Accuphase a Mark Levinson a McIntosh a Luxman a Bryson e Krell  e tantissimi altri non se la prenda nessuno se non ho messo la sua marca🤣.

Ognuno ha dei punti di forza diversi per fortuna é il cambiamento che rende meraviglioso l'ascolto.

 

  • Melius 2
Inviato

Da questa faccenda non se ne esce, se non avendo molta esperienza di ascolti dal vivo (io dico di musica acustica, ma non entriamo in troppi dettagli).

.

La pretesa di conoscere come dovrebbe essere la timbrica originale di un'incisione è, a mio modesto modo di vedere, pura utopia, che rischia di farci entrare in un loop autoreferenziale. Fanno (parzialissima) eccezione quei rari casi in cui si è potuto assistere all'evento dal vivo, registrato ipso facto, ma anche qui ci sarebbe da discutere.

.

Quindi, secondo me, è preliminarmente necessario farsi un'idea "platonica", ideal-tipica di come debba essere un suono naturale, vero, per mezzo di tanti ascolti dal vivo. Quando questa consapevolezza l'avremo interiorizzata a sufficienza, in modo tale che diventi per noi un riferimento stabile (sebbene mnemonico), allora potremo discutere della maggiore o minore verosimiglianza timbrica. Il riferimento deve essere quindi sempre la realtà, sebbene anch'essa sia sempre mutevole e dipendente da moltissime variabili (gli strumenti suonati, gli esecutori, l'ambiente e la tua posizione rispetto agli esecutori) e deve essere dato da un inviluppo di molte esperienze diverse, ché riferirsi ad una sola e pretendere di ricordarsela perfettamente per giudicare un impianto è per me impresa quasi disperata.

.

Insomma, dobbiamo esserci formati nel tempo all'ascolto della timbrica reale, per poi essere in grado di riconoscerne la verosimile essenza quando è riprodotta da un impianto in un certo ambiente.

.

Il resto per me è sforzo di autoconvinzione (la "timbrica giusta" sarà quella che di volta in volta più ci esalta, per varie ragioni, in un certo periodo), se non basato su consistenti esperienze di ascolto reale.

  • Melius 1
Inviato
5 ore fa, senek65 ha scritto:

Che nessuno sa esattamente come sia😄

Esatto. E qui già funisce il film colorato o in bianco e nero che sia...

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