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Melius Club

Sulla corretta timbrica dell'impianto hi-fi


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Inviato
32 minuti fa, iBan69 ha scritto:

La credenza audiofile solo quelle che confondono dettaglio, brillantezza, chiarore con neutralità. 😏

Esatto! E il marketing è stato molto abile a giocare con il vero e proprio "senso di colpa" che molti di noi si fanno ("Se quell'impianto fa sentire quelle cose, è perché ci sono e quindi non può non piacermi, perché è più fedele"), proponendo apparecchi con una esasperata brillantezza / sbilanciamento sui medio-alti, che diano la "sensazione" del dettaglio.

Inviato

Aiuta conoscere un po' il modo di lavoro e ragionamento dei musicisti.

Se chiedete ad un musicista vi dirà che un bel timbro è uno degli aspetti più importanti cbe ricerca nello strumento da lui suonanto.

La stessa cosa vale per l'impianto: lasciate stare la fedeltà alla registrazione che è possibile determinare solo grosso modo, solo in linea di massima e quindi aiuta ben poco. Più decisive sono invece le considerazioni sulla timbrica media, e per media intenso che l'impianto mediamente presenta in tutte le incisioni che si teova a riprodurre e che differenzia la riproduzione di una stessa incisione su diversi impianti. Ebbene, compreso ciò, è evidente che un suono ricco, opulento, morbido, vellutato, prodondo, sibaritico, bilanciato, musicale, levigato e... sbizzarritevi con la sempre decisiva aggettivazione ... sarà sempre preferibile ad un suono ( mediamente come sopra) sottile, grezzo, armonicamente povero, vetroso, sbilanciato, secco, acidulo, squillante, anoressico, dai sentori elettrici e così via...

Questo sempre e comunque. Sempre senza eccezione. Come è vero che il sole sorge ogni giorno.

  • Melius 1
SuonoDivino
Inviato

Bravo Veidt. condivido quanto scrivi.

La ricerca dell'eufonicità a tutti i costi è l'essenza dell'anti-hifi.

Melius e Melius per la citazione Krell.

Inviato

@diego_g i motivi posso essere ricercati in vari aspetti. È mia personale opinione, che la tendenza a costruire apparecchi sempre più votati ad impressionare e colpire ad un primo ascolto e confronto, abbia spinto molti costruttori, ad eccedere in alcune caratteristiche sonore che hanno reso la riproduzione sonora sempre più radiografante e meno “naturale”. Non solo, eccedendo su questa strada, il rischio di incappare nella “famigerata” fatica d’ascolto, è dietro l’angolo. 
Un’altro aspetto, da considerare è quello dell’età media degli audiofili che acquistano e ascoltano impianti di un certo valore. Sappiamo tutti, ahimè, che con l’età, vi è un calo di percezione delle alte frequenze, e forse questa fisiologica parabola, viene compensata, da alcuni costruttori, da un’impostazione sonora più brillante, dei propri apparecchi, o forse i nostri giudizi sono condizionati da questo invecchiamento. Senza ricordare che, le orecchie non sono tutte uguali. 

Se partiamo dal fatto che non esiste una neutralità assoluta nella riproduzione audio, che le stesse registrazioni, possono essere manipolate in un senso o in un’altro, non facciamo altro che interpretare, e comunicare le nostre personali “verità”. 
Anche l’ascolto di strumenti musicali dal vivo, non ha una sola chiave di lettura, come è già stato correttamente detto da altri, le variabili del luogo, della distanza e del

modo in cui uno strumento viene suonato, possono determinare percezioni diverse. Pensiamo al suono di un violino, che può essere suadente come stridente.
Quindi, la correttezza timbrica esiste, certo, per i musicisti, sicuramente, per gli audiofili è da interpretare.
Sarei più cauto ad affermare, certe presunte “verità”.
 

Inviato
18 ore fa, veidt ha scritto:

Bisogna innanzi tutto comprendere che il timbro varia in base alla posizione d'ascolto. Un soprano se ascoltato da lontano non ci sembrerà avere la voce stridula, ma se la ascoltiamo a 3-4 metri di distanza (che è la distanza tipica di ascolto negli ambienti medio-piccoli) la voce tenderà ad essere pungente se parliamo di un incisione realizzata allo stato dell'arte.

verissimo. Non solo dalla distanza ma anche dall'angolo. Cascun strumento stesso ha grandi dfferenze timbriche a dipendenza dall'angolo d'ascolto. Andando in distanza entrano in causa nel timbro risultante le caratterstche della sala in cui ci si trova. Sono queste caratteristiche che smorzano soprattutto le frequenze alte e meno le basse e che riducono la dinamica. Comunque più lontani si va, meno l'angolo ha influenza sul timbro in una sala, questo perché la proporzione del suono diretto diventa sempre meno rilevante.

Pensare però che il timbro sia irrelevante o poco importante durante la riproduzone perché non c'è un timbro solo degli strumenti (dipendenza da tanti fattori) è un atteggamento molto superficiale nello svolgere questo hobby (vabbe' molti non vogliono farsi pippe mentali, come lo chiamano loro, anche un'atteggiamento con lati positvi). Ci sono sempre dei limiti dove oltre quelli, il timbro percepito in ogni caso sembra falso e non naturale. Questi limiti sono a dipendenza dalle esperienze d'ascolto dell'ascoltatore. Vorrei anche ricordare che noi percepiamo lo stesso identico suono con timbri diversi a dipendenza dall'intensità.

Inviato
10 ore fa, ascoltoebasta ha scritto:

ma solamente che anche la musica riprodotta il più fedelmente possibile all'evento dal vivo, sicuramente non piacerà a tutti

Secondo me l'equivoco è sempre questo. Noi e i nostri impianti dobbiamo riprodurre più fedelmente possibile il contenuto che è sul supporto, e non ricreare il suono che ascoltiamo dal vivo. L'ostacolo per avere in casa un suono ''simil live'' lo si ha già in fase di registrazione, la presa di uno strumento ne limita il suono, ancor prima e indipendentemente da quale impianto la riprodurrà. Un sistema hi-fi non può (e nemmeno deve) inventarsi qualcosa che non c'è sul disco, quindi cercare nel proprio salotto la timbrica, le sensazioni o la pressione che percepiamo durante un concerto, ha poco senso. Utilizzare come riferimento il suono live, ci può se mai far capire quanto è disgraziata una registrazione.

In certi casi, si riesce ad avvicinare la sensazione dell'evento live, ma occorrono: un sistema importante con diffusori di grandi dimensioni (salvo rari casi) e un'ottima registrazione con un ridotto numero di strumenti (è molto più facile riprodurre in modo realistico una voce e chitarra acustica, lo sono molto meno un pezzo di sinfonica o un brano hard rock).

Non ho parlato dei limiti dovuti alle dimensioni delle nostre stanze rispetto a quelle di un teatro perché mi sembra una cosa scontata.

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

@Look01 come dal vivo non ha senso. Troppo diversi gli ambienti, la stessa orchestra con lo stesso brano e lo stesso direttore suonerà diversa in sale diverse. Per la musica amplificata c'è anche  da vedere cosa ha fatto il service in location differenti

Non sappiamo come suonava il brano in origine, non sappiamo come lo ha interpretato il fonico, nnesssun componente dal microfono di ripresa al diffusore che abbiamo può essere perfettamente lineare 

Mi accontento di un impianto che mi dia una riproduzione credibile (tra le tante possibili) con una percentuale elevata di quello che ascolto

  • Melius 1
  • Thanks 1
SuonoDivino
Inviato
2 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

Mi accontento di un impianto che mi dia una riproduzione credibile (tra le tante possibili) con una percentuale elevata di quello che ascolto

Ma nemmeno artificialmente "eufonizzata" come molti esplicitamente dicono di volere. Ed evidentemente ci sono costuttori che li accontentano.

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

@SuonoDivino la riproduzione del suono è artificiale, il violino di heifetz suona eufonico pure live, quello di accardo no. Noi ascoltiamo molto vicini al punto di ascolto in ambienti piccoli. Non aami i suoni edulcorati ma neppure quelli resi trapanante, est modus in rebus, è come il sale nella ministra per me troppo per te giust per un altro troppo poco. Io ascolto e mi regolo con il mio sistema percettivo, mica chi ama la cioccolata al latte deve per forza mangiare quella fondente

Membro_0021
Inviato
20 ore fa, Titian ha scritto:

stessa sala? Stessa intensità (db)? Sentito nella stessa posizione?

@Titian certo che si 

Inviato

"second me" 😄 😄:

l'unico modo per farsi una idea chiara di come deve suonare una canzone, album, è quello di sentirli in più impianti possibile. dagli impianti costosissimi a quelli terreni. così si ha un'idea di come un disco potrebbe suonare, e da lì si parte per assemblare un impianto che si avvicini quanto più possibile a quel suono, considerando budget e ambiente di ascolto.

A

  • Melius 1
Membro_0021
Inviato
19 ore fa, Titian ha scritto:

Una sinfonia del Mahler non è stata concepita da sentire in prima fila, per fare un esempio.

@Titian ???? per quale motivo??? Quando suonano Mahler a teatro tolgono la prima fila?🙂

Inviato
1 ora fa, naim ha scritto:

Secondo me l'equivoco è sempre questo. Noi e i nostri impianti dobbiamo riprodurre più fedelmente possibile il contenuto che è sul supporto, e non ricreare il suono che ascoltiamo dal vivo. L'ostacolo per avere in casa un suono ''simil live'' lo si ha già in fase di registrazione, la presa di uno strumento ne limita il suono, ancor prima e indipendentemente da quale impianto la riprodurrà. Un sistema hi-fi non può (e nemmeno deve) inventarsi qualcosa che non c'è sul disco, quindi cercare nel proprio salotto la timbrica, le sensazioni o la pressione che percepiamo durante un concerto, ha poco senso. Utilizzare come riferimento il suono live, ci può se mai far capire quanto è disgraziata una registrazione.

In certi casi, si riesce ad avvicinare la sensazione dell'evento live, ma occorrono: un sistema importante con diffusori di grandi dimensioni (salvo rari casi) e un'ottima registrazione con un ridotto numero di strumenti (è molto più facile riprodurre in modo realistico una voce e chitarra acustica, lo sono molto meno un pezzo di sinfonica o un brano hard rock).

Non ho parlato dei limiti dovuti alle dimensioni delle nostre stanze rispetto a quelle di un teatro perché mi sembra una cosa scontata.

Con grande rispetto per la tua esperienza audiofila, ma non mi trovo d'accordo con il tuo ragionamento.

Primo perché quello che c'è sul supporto (nel senso anche delle intenzioni di chi ha inciso  il disco) è fondamentalmente inconoscibile in sé e per sé, in  quanto la fruizione del contenuto è sempre mediata dagli strumenti di riproduzione, insomma dall'impianto stereo. E quindi ciascuno di noi si illude, secondo i propri gusti ed inclinazioni, di ascoltare in modo più realistico degli altri: in alcuni casi la faccenda è oggettiva (es. SPL), ma in molti casi lo è assai meno, come ben  sappiamo.

Ma soprattutto mi sembra "aberrante" (absit iniuria verbis) il negare valore di riferimento alla realtà, che per me è invece l'unica pietra di paragone: in pratica, cos' facendo, ci si rinchiude volontariamente in un mondo autoreferenziale, dove il confronto è solo tra impianti, componenti, supporti etc.

Poi, sono il primo a parlare di "verosimiglianza" e non di "verità", perché so bene per esperienza come quest'ultima sia in pratica (ossia nelle nostre case) pressoché inottenibile. Ma non bisogna mai perdere di vista il riferimento, il suono della realtà: quando sento certi impianti, a me pare che ci sia solo "pornografia" audio. Ti fanno sentire i dettagli portandoli artificialmente in primo piano, cose che dal vivo non noteresti nemmeno e che magari sono finite dentro l'incisione per la tecnica di ripresa o perché scientemente si sta puntando ad "impressionare" l'ascoltatore.

L'impianto è un ecosistema che comprende anche la registrazione: se il combinato disposto di tutti questi elementi non suona naturale, realistico, c'è qualcosa che non va. Magari la colpa è davvero solo dell'incisione, troppo "spettacolare", ma per quel che mi riguarda qualcuno non ha fatto il suo dovere... A volte, invece, questo qualcuno è proprio il progettista delle apparecchiature, che per ragioni di marketing ha tutto l'interesse a realizzare macchine che colpiscano di primo acchito il potenziale acquirente di bocca buona, ossia senza troppa esperienza di musica dal vivo.

Poi, ragazzi, ognuno ha pieno diritto di divertirsi come vuole: se a uno piace guardare le radiografie, che faccia pure per quel che mi riguarda.

 

Membro_0021
Inviato
14 ore fa, ClasseA ha scritto:

Secondo me è proprio così. E' un indicatore importante la voce.

@ClasseA porta un soprano a casa tua e falla  cantare al posto delle tue casse: 9 volte su 10 avrai un tono più chiaro di quello che sei abituato a sentire; e le buone incisioni tolgono poco e nulla di quel chiarore

Inviato
9 minuti fa, veidt ha scritto:

porta un soprano a casa tua

A casa mia non vorrei necessariamente sentire una soprano come se cantasse nel mio salotto, ma come se cantasse nel teatro in cui l'ascolto di solito, dalla mia poltroncina.

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

Evitando i paradossi diciamo che

 Spesso l'evento reale neppure esiste, una opera lirica oggi è spesso registrata in luoghi e tempi diversi, orchestra a Berlino, tenore a Londra, basso a Madrid e baritono a Parigi, il fonico taglia cuce è pareggia. Eventuali piccoli errori vengono coretto in sala di regia ma la timbrica di un violino che suona forte non è identica a quella dello stesso violino che suona piano ma poi con livello rialzato in studio. 

Nel brano Picasa dal cd spirit ci sono I 16 hz ma ottenuti al Sint. 

Anche se in teoria è possibile dubito che un tecnico si ingegno per registrare un piano facendolo sembrare un clavicembalo ma sicuramente correggerla il piano per avvicinarlo ala sua concezione di piano ideale

Non c'è una sola verità assolute e non si può giudicare un impianto solo da un numero limitato di brani

Inviato
2 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

Spesso l'evento reale neppure esiste

Una ragione in più perché la riproduzione debba e possa essere solo "verosimile" 🙂

Inviato
14 minuti fa, diego_g ha scritto:

Con grande rispetto per la tua esperienza audiofila, ma non mi trovo d'accordo con il tuo ragionamento.

Con il mio ragionamento non volevo dire che ''vale tutto'', e che la catena è esente da colpe (anzi). Ciò che volevo sottolineare è che trovo sbagliato ascoltare un sax o un pianoforte in una session dal vivo, e dare, con certezza, la colpa all'impianto se poi non si trova la verosimiglianza ascoltando a casa. I suoni di un sax e di un pianoforte differiscono (anche per timbro) da disco a disco, e cercare quel determinato timbro ascoltato live, che abbiamo in testa come riferimento corretto, in ogni ascolto casalingo, è cosa improbabile da ottenere.  

Ma probabilmente spiego male cosa voglio dire. 

  • Melius 1

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