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Melius Club

Cosa avrei voluto/potuto essere invece di...


Messaggi raccomandati

Inviato
5 minuti fa, diego_g ha scritto:

Mi ha rovinato la visione del film "Querelle de Brest" di Fassbinder, dove una canzone diceva "Each man kills the things he loves", ed io ho subito pensato che avrei finito per odiare quelle materie che tanto amavo, se avessi tentato di farne una professione.

Il mondo è bello perchè è vario, pensa che mia madre da bambina si divertiva a "giocare alla maestra" con i bimbi più piccoli, ne ha fatto una professione e ora a 85 anni si diverte ad insegnare a leggere e scrivere ai pronipoti più piccoli, e aiuta quelli più grandi a prepararsi per le verifiche, Il tutto con la passione che aveva da bambina.

Una mia nipote invece da piccola voleva fare la veterinaria per "curare gli animali", e oggi è socia fondatrice di una clinica veterinaria, e mette l'anima nel suo lavoro.

Pure mio padre e mio fratello hanno felicemente trasformato in lavoro le proprie passioni, mentre io fortunatamente no 😄

  • Melius 1
Inviato

@Discopersempre2 Nel senso che lo hanno dipinto per me personalmente....

7 ore fa, Discopersempre2 ha scritto:

Bello e fotogenico

Fatto con l "accetta e rifinito con il pennato"😁

  • Haha 1
Inviato

La dico qua altrimenti mi tocca aprire un altro thread, ma il tema è sempre quello: come viviamo il rapporto con il nostro lavoro…

.

Bene, è una vita che me la menano con questa storia che bisogna lavorare per obiettivi, non bisogna timbra il cartellino e basta, bisogna essere responsabili…

.

Sono anche andato a parlarne con l’Oracolo…. Va bene, ho capito, lavoro e lavorerò per obiettivi…

.

.

.

Primo obiettivo…LAVORARE MENO POSSIBILE!!!

  • Melius 1
  • Haha 1
Inviato

la mia passione era per le lettere, classiche o moderne, ma, nell'anno in cui mi sono diplomato, i dati ufficiali dell'Università Statale di Milano dicevano che il 50% circa dei loro laureati in lettere non trovava un lavoro stabile nei primi 5 anni dalla laurea, e per gli altri:

- il 70% circa faceva l'insegnante;

- il 30% circa: altri lavori, che spesso non avevano a fare con la laurea.

mi sono spaventato e ho preso altre strade, anche perchè al tempo non mi vedevo proprio come insegnante.

oggi sarebbe forse il primo mestiere che sceglierei...

comunque, non iscrivermi a lettere è stato un errore fondamentale.

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, giaga ha scritto:

over 70

Allora dillo che sei "vecchietto"pure tu e le foto che posti sono solo per una  "tergicristallata" per gli occhi☺️

Inviato
1 minuto fa, nixie ha scritto:

Allora dillo che sei "vecchietto"pure tu e le foto che posti sono solo per una  "tergicristallata" per gli occhi☺️

Mai nascosto che sono del 1950 😉 e, se ricordo bene, ho pure un "coscritto" in questo forum

analogico_09
Inviato

 

 La mia ipotetica "sliding doors" è molto semplice. Me la incontrai quando ero regazzino ancora da elementari e pensavo, come molti altri regazzini di quella età che da grande avrei voluto fare il pompiere.

Ho sempre amato la musica, penso in modo precoce, anche quella che non conoscevo e l'altra ritenuta "non adatta ai pargoletti" che tuttavia mi capitava spesso di sentirmela risuonare dentro dopo averla ascoltata dalla radio, da un grammofono, in chiesa, nelle processioni, funerali, bande, feste, ecc...
Quindi la seconda scelta fu quella di fare il bandista 🥁 (l'immagine  del musicista in tait, farfallina e bacchetta mi sembrava troppo seriosa e impegnativa... ), oppure il pianista: mi piaceva molto ascoltarne il suono quando a casa di mia zia che si dilettava con tale strumento mi perdevo dietro le tante melodie che mi toccavano dentro e sulle quali amavo fantasticare .

Uno dei miei amichetti più stretti mi disse un giorno che si era segnato alle lezioni di pianoforte tenute dalle suore nel loro convento.
Mi invitò ad andare ed io rifiutai (avevo subito un trauma all'asilo in tenera età: dopo il tentativo fallito di scoprire la tonaca ad una suora curioso di sapere se fossero fornite di sedere venni punito in modo molto severo;  girava anche voce che le suore avessero il capo coperto perchè prive di capelli cosa che trovavo più di ogni altra spaventosa... Devo però dire che una di esse una volta tenendomi sulle ginocchia mi permise di sfilarle lo spillone che fermava il copricapo senza tperò lasciarmi completare l'opera di svelamento...  😄).

Risposi al mio amico che non volevo avere a che fare con le "cocce di pezza" (tutto vero, testimone la mia compianta genetrice che ricordava spesso gli episodi più monelleschi della mia beata fancuillezza con un finto tono di severità che sempre sfocava in affettuosa risa...).

Insomma il mio amico iniziò con quelle lezioni di pianoforte monachesche per diventare via via nel corso del tempo un'autentica eccellenza musicale, letteraia, umanistica, pedagogica, compositore di musica, direttore di conservatori, docente di composizione, ed altro ancora.

Tutto qui.., "sliing doors" si.., ma ciascuno è artefice del proprio destino...

All'inizio pensavo che ciò che avrei desiderato fare da grande, prima di aver fatto le mie scelte lavorative e di vita importanti, difficile rivoluzionare le cose arrivati a quel punto, fosse il mestiere del musicista e che avevo perso la buona occasione di provarci come fece il mio amico il quale ovviamente è arrivato a coronare il suo desiderio grazie al grande talento, all'impegno, quello che probabilmente, forse si, forse no.., chissà.., non avrei espresso io.
Mi limitai così a fare musica per diletto non già per mestiere, senza rimpianti devo dire, felice e soddisfatto di quel poco a cui mi dedicavo sempre con passione che per me era tanto, seguitando a svolgere il mio mio lavoro di impiegato/quadro di concetto... (Il dott. Concetto Rossi era sempre in malattia e quindi il suo lavoro lo dovevo fare io... 😄) in modo coscienzioso ma senza farmi condizionare in quella che era e resta, anche ora da pensionato, la mia passion predominante... 🎶  🙂

 

 

 

  • Melius 2
Fabio Cottatellucci
Inviato
Il 30/3/2022 at 19:25, mozarteum ha scritto:

ho fatto l’unica cosa per cui mi sentivo portato oltre all’ozio

Il negozio! (giuridico)

Fabio Cottatellucci
Inviato
Il 30/3/2022 at 14:49, minollo63 ha scritto:

Inizio io con il dire che invece del tecnico informatico impiegato in una ditta informatica, quale sono, mi sarebbe piaciuto essere un architetto, magari l'architetto di interni.

Tu, come ci hai ampiamente dimostrato, avresti potuto essere un ottimo emulo di Hugh Hefner, Bob Guccione o Larry Flint.

  • Haha 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
Il 30/3/2022 at 16:21, gsxf65 ha scritto:

Il mio più grande rammarico è stato di non saper come potrebbe essere andata, l'averci provato insomma. 

Direi che ci hai provato 🙂 

Fabio Cottatellucci
Inviato
Il 30/3/2022 at 14:49, minollo63 ha scritto:

mi è venuta voglia di chiedervi che lavoro, professione o attività avreste fatto se non aveste intrapreso la vostra attuale carriera lavorativa

Hai aperto uno dei più bei thread che io abbia letto in Melius Club e, prima, su Videohifi, amico mio.

  • Thanks 1
Inviato

Lavorare per la Seikosha (ai tempi).

 

GS_overhaul_1.jpg

 

 

Inviato

Col senno di poi (35 anni di professione a un buon livello e con buon reddito) posso serenamente affermare che non c’e’ un istante di vita memorabile nel lavoro, mentre ce ne sono a iosa in altri contesti.

Il lavoro potrebbe anche essere bello in se’ - nei suoi contenuti intellettuali o pratici- se non ci fossero rotture di palle, obbligazioni, responsabilita’.

Bisogna poi credere nel presepe cosa difficilissima per chi ha fatto il classico ed e’ per giunta napoletano.

Anche perche’ gli anni passano in fretta e il sentimento d’aver vissuto e di vivere con ricchezza la vita e’ dato anche dallo spessore della memoria e dal pallottoliere vario delle cose che si fanno che non consistono certo di episodi lavorativi, almeno per chi non e’ Abbado Bill Gates o McCartney

  • Melius 1
  • Moderatori
BEST-GROOVE
Inviato

da piccolo volevo fare l' astronauta ed invece son diventato collaudatore di materassi.

Inviato

Che possono sempre servire agli astronauti quando atterrano

Fabio Cottatellucci
Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Che possono sempre servire agli astronauti quando atterrano

Pure quando tornano a casa dal marito o dalla moglie dopo mesi di stazione spaziale.


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