Guru Inviato 30 Marzo 2022 Inviato 30 Marzo 2022 5 minuti fa, diego_g ha scritto: Mi ha rovinato la visione del film "Querelle de Brest" di Fassbinder, dove una canzone diceva "Each man kills the things he loves", ed io ho subito pensato che avrei finito per odiare quelle materie che tanto amavo, se avessi tentato di farne una professione. Il mondo è bello perchè è vario, pensa che mia madre da bambina si divertiva a "giocare alla maestra" con i bimbi più piccoli, ne ha fatto una professione e ora a 85 anni si diverte ad insegnare a leggere e scrivere ai pronipoti più piccoli, e aiuta quelli più grandi a prepararsi per le verifiche, Il tutto con la passione che aveva da bambina. Una mia nipote invece da piccola voleva fare la veterinaria per "curare gli animali", e oggi è socia fondatrice di una clinica veterinaria, e mette l'anima nel suo lavoro. Pure mio padre e mio fratello hanno felicemente trasformato in lavoro le proprie passioni, mentre io fortunatamente no 😄 1
nixie Inviato 31 Marzo 2022 Inviato 31 Marzo 2022 @Discopersempre2 Nel senso che lo hanno dipinto per me personalmente.... 7 ore fa, Discopersempre2 ha scritto: Bello e fotogenico Fatto con l "accetta e rifinito con il pennato"😁 1
Questo è un messaggio popolare. giaga Inviato 31 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 31 Marzo 2022 Ho fatto, con soddisfazione, quello che volevo. Mi piaceva l'dea di creare e lasciare qualcosa, un segno e fin da studente accarezzavo l'idea di essere un ingegnere civile libero professionista. I miei genitori, di umili origini, con sacrifici mi hanno fatto studiare e, dopo la laurea ho provato a fare la libera professione (eravamo a metà anni '70); si era in pieno boom economico e vi erano molte imprese, ma se, come nel mio caso, non avevi conoscenze, entrature o un nome già affermato dovevi faticare con piccoli interventi di ristrutturazioni parziali ecc. Ho tenuto duro per un paio d'anni (non volevo andare in uno studio affermato come dipendente, volevo essere "libero" in tutti i sensi), ma per far pareggiare i conti a fine mese andavo in una scuola privata a insegnare topografia e costruzioni e lì ho scoperto che mi piaceva molto l'insegnamento ed il contatto con gli studenti. Per farla breve, per 45 anni ho fatto l'insegnante e nel molto tempo libero continuavo la libera professione nella quale, nel tempo, ho avuto la soddisfazione di realizzare anche alcune costruzioni ex novo e quindi di vedere realizzata la mia aspirazione iniziale (qui non c'era nulla, solo terreno, ed ora quella costruzione è opera mia!). Ma anche l'insegnamento mi ha dato grosse soddisfazioni e sono tutt'ora gratificato quando incontro miei ex studenti che mi ricordano con affetto. Dopo il pensionamento come insegnante ho continuato la libera professione per una decina d'anni e ora, over 70, sono definitivamente pensionato e felicemente nonno! Ah, non ho bisogno di andare a vedere i cantieri, già dato, grazie. 5 1
Questo è un messaggio popolare. minollo63 Inviato 31 Marzo 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 31 Marzo 2022 Ho letto alcune storie di "vita vissuta" veramente belle e interessanti, di chi è riuscito a coronare il proprio sogno della vita in ambito lavorativo. Sono contento di essere riuscito a stimolare questa discussione che almeno per un momento mi ha allontanato dal brutti pensieri che ci circondano, spero tanto di essere riuscito a fare altrettanto con voi e che continuino i vostri racconti speciali. Ciao 🏳️🌈 Stefano R. p.s: attenzione, questo NON era quanto avrei voluto fare come lavoro, invece di quello che ho fatto, ma è comunque una piccola soddisfazione esserci riuscito... Grazie a tutti. 😉 2 2
SalD Inviato 31 Marzo 2022 Inviato 31 Marzo 2022 La dico qua altrimenti mi tocca aprire un altro thread, ma il tema è sempre quello: come viviamo il rapporto con il nostro lavoro… . Bene, è una vita che me la menano con questa storia che bisogna lavorare per obiettivi, non bisogna timbra il cartellino e basta, bisogna essere responsabili… . Sono anche andato a parlarne con l’Oracolo…. Va bene, ho capito, lavoro e lavorerò per obiettivi… . . . …Primo obiettivo…LAVORARE MENO POSSIBILE!!! 1 1
daniele_g Inviato 31 Marzo 2022 Inviato 31 Marzo 2022 la mia passione era per le lettere, classiche o moderne, ma, nell'anno in cui mi sono diplomato, i dati ufficiali dell'Università Statale di Milano dicevano che il 50% circa dei loro laureati in lettere non trovava un lavoro stabile nei primi 5 anni dalla laurea, e per gli altri: - il 70% circa faceva l'insegnante; - il 30% circa: altri lavori, che spesso non avevano a fare con la laurea. mi sono spaventato e ho preso altre strade, anche perchè al tempo non mi vedevo proprio come insegnante. oggi sarebbe forse il primo mestiere che sceglierei... comunque, non iscrivermi a lettere è stato un errore fondamentale. 1
nixie Inviato 31 Marzo 2022 Inviato 31 Marzo 2022 4 ore fa, giaga ha scritto: over 70 Allora dillo che sei "vecchietto"pure tu e le foto che posti sono solo per una "tergicristallata" per gli occhi☺️
giaga Inviato 31 Marzo 2022 Inviato 31 Marzo 2022 1 minuto fa, nixie ha scritto: Allora dillo che sei "vecchietto"pure tu e le foto che posti sono solo per una "tergicristallata" per gli occhi☺️ Mai nascosto che sono del 1950 😉 e, se ricordo bene, ho pure un "coscritto" in questo forum
analogico_09 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 La mia ipotetica "sliding doors" è molto semplice. Me la incontrai quando ero regazzino ancora da elementari e pensavo, come molti altri regazzini di quella età che da grande avrei voluto fare il pompiere. Ho sempre amato la musica, penso in modo precoce, anche quella che non conoscevo e l'altra ritenuta "non adatta ai pargoletti" che tuttavia mi capitava spesso di sentirmela risuonare dentro dopo averla ascoltata dalla radio, da un grammofono, in chiesa, nelle processioni, funerali, bande, feste, ecc... Quindi la seconda scelta fu quella di fare il bandista 🥁 (l'immagine del musicista in tait, farfallina e bacchetta mi sembrava troppo seriosa e impegnativa... ), oppure il pianista: mi piaceva molto ascoltarne il suono quando a casa di mia zia che si dilettava con tale strumento mi perdevo dietro le tante melodie che mi toccavano dentro e sulle quali amavo fantasticare . Uno dei miei amichetti più stretti mi disse un giorno che si era segnato alle lezioni di pianoforte tenute dalle suore nel loro convento. Mi invitò ad andare ed io rifiutai (avevo subito un trauma all'asilo in tenera età: dopo il tentativo fallito di scoprire la tonaca ad una suora curioso di sapere se fossero fornite di sedere venni punito in modo molto severo; girava anche voce che le suore avessero il capo coperto perchè prive di capelli cosa che trovavo più di ogni altra spaventosa... Devo però dire che una di esse una volta tenendomi sulle ginocchia mi permise di sfilarle lo spillone che fermava il copricapo senza tperò lasciarmi completare l'opera di svelamento... 😄). Risposi al mio amico che non volevo avere a che fare con le "cocce di pezza" (tutto vero, testimone la mia compianta genetrice che ricordava spesso gli episodi più monelleschi della mia beata fancuillezza con un finto tono di severità che sempre sfocava in affettuosa risa...). Insomma il mio amico iniziò con quelle lezioni di pianoforte monachesche per diventare via via nel corso del tempo un'autentica eccellenza musicale, letteraia, umanistica, pedagogica, compositore di musica, direttore di conservatori, docente di composizione, ed altro ancora. Tutto qui.., "sliing doors" si.., ma ciascuno è artefice del proprio destino... All'inizio pensavo che ciò che avrei desiderato fare da grande, prima di aver fatto le mie scelte lavorative e di vita importanti, difficile rivoluzionare le cose arrivati a quel punto, fosse il mestiere del musicista e che avevo perso la buona occasione di provarci come fece il mio amico il quale ovviamente è arrivato a coronare il suo desiderio grazie al grande talento, all'impegno, quello che probabilmente, forse si, forse no.., chissà.., non avrei espresso io. Mi limitai così a fare musica per diletto non già per mestiere, senza rimpianti devo dire, felice e soddisfatto di quel poco a cui mi dedicavo sempre con passione che per me era tanto, seguitando a svolgere il mio mio lavoro di impiegato/quadro di concetto... (Il dott. Concetto Rossi era sempre in malattia e quindi il suo lavoro lo dovevo fare io... 😄) in modo coscienzioso ma senza farmi condizionare in quella che era e resta, anche ora da pensionato, la mia passion predominante... 🎶 🙂 2
Fabio Cottatellucci Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Il 30/3/2022 at 19:25, mozarteum ha scritto: ho fatto l’unica cosa per cui mi sentivo portato oltre all’ozio Il negozio! (giuridico)
Fabio Cottatellucci Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Il 30/3/2022 at 14:49, minollo63 ha scritto: Inizio io con il dire che invece del tecnico informatico impiegato in una ditta informatica, quale sono, mi sarebbe piaciuto essere un architetto, magari l'architetto di interni. Tu, come ci hai ampiamente dimostrato, avresti potuto essere un ottimo emulo di Hugh Hefner, Bob Guccione o Larry Flint. 1
Fabio Cottatellucci Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Il 30/3/2022 at 16:21, gsxf65 ha scritto: Il mio più grande rammarico è stato di non saper come potrebbe essere andata, l'averci provato insomma. Direi che ci hai provato 🙂
Fabio Cottatellucci Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Il 30/3/2022 at 14:49, minollo63 ha scritto: mi è venuta voglia di chiedervi che lavoro, professione o attività avreste fatto se non aveste intrapreso la vostra attuale carriera lavorativa Hai aperto uno dei più bei thread che io abbia letto in Melius Club e, prima, su Videohifi, amico mio. 1
mozarteum Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Col senno di poi (35 anni di professione a un buon livello e con buon reddito) posso serenamente affermare che non c’e’ un istante di vita memorabile nel lavoro, mentre ce ne sono a iosa in altri contesti. Il lavoro potrebbe anche essere bello in se’ - nei suoi contenuti intellettuali o pratici- se non ci fossero rotture di palle, obbligazioni, responsabilita’. Bisogna poi credere nel presepe cosa difficilissima per chi ha fatto il classico ed e’ per giunta napoletano. Anche perche’ gli anni passano in fretta e il sentimento d’aver vissuto e di vivere con ricchezza la vita e’ dato anche dallo spessore della memoria e dal pallottoliere vario delle cose che si fanno che non consistono certo di episodi lavorativi, almeno per chi non e’ Abbado Bill Gates o McCartney 1
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 3 Aprile 2022 Moderatori Inviato 3 Aprile 2022 da piccolo volevo fare l' astronauta ed invece son diventato collaudatore di materassi.
mozarteum Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 Che possono sempre servire agli astronauti quando atterrano
Fabio Cottatellucci Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Che possono sempre servire agli astronauti quando atterrano Pure quando tornano a casa dal marito o dalla moglie dopo mesi di stazione spaziale.
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