audio2 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 se facevi una trattativa seria, magari si trovava il modo di mandarceli.
Bazza Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 1 minuto fa, maurodg65 ha scritto: Perché possano intervenire i caschi blu serve l’unanimità nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU Ecco, questo non lo sapevo..
maurodg65 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 2 minuti fa, audio2 ha scritto: se facevi una trattativa seria, magari si trovava il modo di mandarceli. ….si certo e la Russia voterebbe a favore? E la Cina? E non sono i soli…
audio2 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 alla russia se si voleva fare i pratici ed evitare altri spargimenti di sangue dopo i 15 mila morti nel donbass gli si lasciava la crimea, che hanno preso senza sparare un colpo e che era russia anche prima, e fine sanzioni - punto primo - punto secondo l' accordo sarebbe infatti stato vincolato all' invio dei caschi blu nel donbass senza veti russi. poi sarebbero stati li magari per venti anni e si vedeva come evolveva la situazione, però intanto a) la si finiva con il casino precedente b) se evitava il macello attuale. nessuno ha voluto cedere su niente, ecco la situazione.
bungalow bill Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 @maurodg65 Mandiamo il nostro esercito con le scope .
maurodg65 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 21 minuti fa, bungalow bill ha scritto: Mandiamo il nostro esercito con le scope . Il nostro esercito è parte del contingente NATO è giusto intervenga la NATO quindi. Voi vedove di Putin ve ne farete una ragione.
Coltr@ne Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 19 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Voi vedove di Putin Puoi fare una lista? ne ho perso il conto
wow Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 2 ore fa, audio2 ha scritto: alla russia se si voleva fare i pratici ed evitare altri spargimenti di sangue dopo i 15 mila morti nel donbass gli si lasciava la crimea, La Crimea già la avevano, di cosa stiamo parlando? È possibile che siate convinti che abbiano scatenato questo sfacelo per sancire il loro dominio sulla Crimea? Volevano il Donbass? Lo invadevano, l'occidente faceva un po' di ammuina, qualche salzione e finiva li. Certo che se pretendevano i tappeti rossi... Il problema originale qual'è? Che non ce la siamo fatta addosso quando loro hanno iniziato ad ammassare truppe e non abbiamo costretto l'Ucraina ad arrendersi? Ma veramente è sindrome di Stoccolma...
wow Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 I russi erano talmente drogati di nazionalismo che pensavano che l'occidente effemminato (sic) si sarebbe disintegrato dalla paura al rombo dell'armata imperiale alla carica. Abbiamo gente che fa una pessima vita facendosela addosso per tutto e, per questo, preferirebbe vivere da schiavi piuttosto che pensare di reagire al bullo del quartiere, ma per fortuna l'Europa e l'occidente una risposta l' ha data. Disposto a qualsiasi sacrificio per un embargo completo. 2
audio2 Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 orco cane, quando ho letto disposto a qualsiasi sacrificio ho pensato che partivi con lo zaino affardellato.
wow Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 Io sto dando, sto correndo il rischio di rimetterci capitale più interessi perché ho investito qualche soldino anche su questi animali e non sto in piazza a pestare sulle pentole perché lo stat ci deve aiutara... Altri tremano per la bomba atomica e la minestrina la sera... 1
Questo è un messaggio popolare. wow Inviato 3 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Aprile 2022 Ognuno difende la propria terra, la propria libertà e dignità. Se accadesse la stessa cosa qui da noi, sicuramente non starei a piagnucolare dopo aver rotto le palle a mezzo mondo a blaterare di patria e patrioti. 3
Guru Inviato 3 Aprile 2022 Inviato 3 Aprile 2022 1 ora fa, wow ha scritto: I russi erano talmente drogati di nazionalismo che pensavano che l'occidente effemminato (sic) si sarebbe disintegrato dalla paura al rombo dell'armata imperiale alla carica Esattamente. Questo spiega anche le parole dure di Biden. Nella mentalità del russo medio se non sei minaccioso lo autorizzi a schiacciarti.
audio2 Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 ah ma allora ci sei ancora. intanto in ungheria pare che abbiano appena rieletto orban. qualcuno lo dica anche agli orfani del pd.
wow Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 @audio2 39 minuti fa, audio2 ha scritto: ah ma allora ci sei ancora. intanto in ungheria pare che abbiano appena rieletto orban. qualcuno lo dica anche agli orfani del pd. sinceramente non riesco a capire questa ironia. Sei contento che sia stato rieletto un Putin in miniatura grazie ad una propaganda martellante, la repressione di ogni forma di repressione e ai soldi della UE? Cosa c'entra il PD? Stai forse dicendo che hanno votato quest'altro dittatorello da quattro soldi perché c'è un PD ungherese che non è riuscito a intercettare il malcontento e bla bla bla? Perché non ci risparmi queste tiritere (per non dire chiagn & fotti) h24? Ma vacci, In Ungheria ... Ite, ite ... Intanto cosa bisogna fare alla UE per iniziare a sanzionare quest'altro animale? Giusto perché poi non esca qualche Osini a dire "l'avevo previsto"?
Superfuzz Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 questa cosa del PD infiliato in ogni occassione e discussione inizio a credere sia una forma di patologia di tipo compulsivo. 1
wow Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 L'analisi La ferocia dei russi Anna Zafesova - La Stampa . «Mai più». In Europa, il mantra, scritto su monumenti e manifesti, vorrebbe scongiurare un orrore impossibile, rimasto nella memoria dalla guerra più crudele mai sperimentata finora. In Russia, sugli adesivi appiccicati ai parabrezza e sui quaderni scolastici, sulle fiancate dei missili e sugli striscioni alle manifestazioni, si scrive «Possiamo replicare». Non è uno scongiuro, è una minaccia. Una promessa. Un auspicio. Un modello. E le repliche sono state messe in scena, più e più volte. Grozny. Aleppo. Donbass. Bucha. Quello che ha colpito l'immaginazione del mondo, nelle guerre russe degli ultimi decenni, è stata quella spietatezza indiscriminata, lo sfoggio di brutalità inutile, senza alcun criterio non soltanto di umanità, ma di ragionevolezza nell'utilizzare la forza bellica. La distruzione come metodo di conquista, con Mariupol come monumento più recente a questo modello di guerra. Lo sterminio come metodo di sottomissione di un popolo che si dichiara "fratello". Il politologo russo Abbas Galyamov si chiede se la strage dei civili a Bucha sia stata una «violenza spontanea dei soldati e ufficiali russi per vendicarsi della loro umiliante sconfitta», oppure se sia avvenuta «per ordine del partito della guerra che vuole silurare il negoziato», e confessa che preferirebbe la seconda ipotesi, perché non vuole «credere che cittadini russi siano capaci in massa di atrocità così epiche». Che però sono già state commesse diverse volte, e non sono state degli incidenti, delle eccezioni, degli eccessi scappati di mano, sono state stragi volute, e negate con la stessa veemenza con la quale il Cremlino oggi nega Bucha. Come aveva negato nel 1940 l'eccidio degli ufficiali polacchi a Katyn, attribuendolo a un "fake" dei tedeschi. Come aveva negato nel 2000 le "zachistke", le "pulizie" dei ceceni, che facevano sparire dai villaggi tutti gli abitanti di sesso maschile, portati a torturare nei "campi di filtraggio", oppure uccisi per le strade, esecuzioni sommarie, esattamente come a Bucha. Come aveva negato l'uso di armi chimiche in Siria, l'avvelenamento di oppositori, le torture nelle carceri: era sempre una «provocazione dei media occidentali», volta a screditare un Paese che non ha mai ammesso nessuna colpa e non ha mai chiesto scusa o almeno manifestato rammarico per nulla. Quando, nel 1945, l'Armata Rossa si portò via dalla Germania treni interi – gli aneddoti sulle mogli degli ufficiali sovietici che sfoggiavano le sottovesti di pizzo delle tedesche, scambiandole per abiti da sera, sono ormai storia, come i lampadari e i divani art decò nelle dacie di celebri scrittori e generali – gli europei considerarono questo saccheggio la ricompensa per un popolo poverissimo, e il suo sacrificio. Quarant'anni dopo, con il crollo del Muro, gli ex sovietici scoprirono che i tedeschi che avevano sconfitto vivevano infinitamente meglio dei vincitori. Ottant'anni dopo, quella guerra terribile viene sognata dai russi come il momento più intenso e giusto della propria storia, un trionfo di violenza che giustifica una missione nazionale, una vittoria conseguita all'insegna del motto staliniano «se il nemico non si arrende, va annientato». Volodymyr Zelensky oggi si chiede, insieme a quel 5% dei russi che nei sondaggi dichiarano di provare "vergogna" per il proprio Paese come hanno potuto le madri russe tirare su "saccheggiatori e carnefici". Una risposta possibile si nasconde in quel culto della guerra, che equipara forza e violenza, e considera la grandezza come diritto a imporre e sottomettere. «La Russia è un Paese governato dai forti, le leggi sono riservate ai deboli», sintetizza un pensiero nazionale radicato il politologo Vladimir Pastukhov, in uno degli ultimi numeri della Novaya Gazeta ormai chiusa. Se le dittature resistono per decenni, non è soltanto perché reprimono il dissenso: creano una piramide della violenza, nella quale ciascuno accetta di venire abusato dal superiore, in cambio del diritto di abusare dei sottoposti. Una sorta di nonnismo su scala nazionale, dove i generali mandano gli ufficiali a morire senza munizioni per accontentare il capo supremo, tenenti e capitani si premiano saccheggiando le case ucraine, e i soldati affamati raccattano possono sentirsi parte di una "potenza" violentando e uccidendo civili con le mani legate. È la banalità del male degli autoritarismi, ed è quella la diversità dalla civiltà occidentale che la Russia rivendica da anni, quel "difetto genetico" che, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, impedisce all'Europa di accettare la Russia. Ogni volta che Mosca ha fatto un passo indietro rispetto a all'Occidente è stato proprio per difendere il diritto sovrano a usare la forza: i primi screzi delle critiche europee alle pulizie etniche dei ceceni sono diventati crepe con la repressione degli oppositori e dei media liberi, e voragini con i brogli elettorali e la discriminazione delle persone Lgbtq. Non è stato il famigerato "accerchiamento della Nato", a spingere la Russia putiniana lontano dall'Europa, ma il rifiuto di un sistema dove avere potere non significa automaticamente poter massacrare impunemente gli avversari. Grozny. Aleppo. Bucha. Mariupol. To be continued. — 2
ClasseA Inviato 4 Aprile 2022 Inviato 4 Aprile 2022 19 ore fa, wow ha scritto: La Crimea già la avevano, di cosa stiamo parlando Male informato. La Crimea non è mai stata riconosciuta dall'Ucraina dopo il 2014. Uno dei punti che ha richiesto un intervento armato della Russia
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