naim Inviato 18 Febbraio 2022 Inviato 18 Febbraio 2022 1 minuto fa, il Marietto ha scritto: Quindi classici Foundation e Target R4 , i più usati in assoluto all'epoca massicci e pesanti e gli attuali Graham snelli di tutt'altra fattura A naso i Graham sono fatti in quel modo per levare la base di appoggio sotto al monitor e l'eventuale effetto ''tappo'', poi il discorso della differente altezza (sempre a naso) credo sia una scelta di gusto personale indirizzata ad alzare la scena. Aggiungo anche una sostanziale differenza di costi (un Foundation costa per forza di più di quelli attuali), minor peso in funzione del trasporto e della praticità. Personalmente non ho dubbi sul preferire i Foundation, magari un po' meno certezze sulla concorrenza del tipo più economico. 10 minuti fa, il Marietto ha scritto: Legno che ho trovato in stand originali nei monitor ATC20 . Il legno degli stand ATC era solo estetico ed esterno. Lo stand aveva le 2 basi e la grossa colonna cava centrale (con barra filettata interna), tutto in metallo pesante, con però un peso totale dello stand di gran lunga inferiore a quello di un classico stand rigido e riempito tipo Target. La caratteristica di quegli stand era l'elasticità (ondeggiavano). L'avevo già scritto: un amico ebbe la cattiva idea di riempire quella colonna (sabbia mi sembra di ricordare) e di incollare una piccola lastra di marmo sulla base superiore; mi chiama per ascoltare, e ricordo ancora la cazziata che gli diedi 😁, bassi -60%, medioalti abbaglianti, e perfino le voci erano arretrate. La batteria sembrava un tamburello. Dopo un'ora eravamo li a scollare il marmo e a svuotare la colonna, rimontato il tutto, le ATC si sono rimesse a suonare.
davenrk Inviato 18 Febbraio 2022 Inviato 18 Febbraio 2022 1 ora fa, il Marietto ha scritto: A tal proposito sarebbe interessante capire cosa è successo nel frattempo tra il periodo storico degli stands dedicati all'epoca e quelli originali d'adesso. L'argomento è molto interessante. Non conoscevo quelli in legno Panzerholz (che cacchio di legno è??) per le Rogers 5/9, molto belli, chissà quanto costano, e chissà come suonano. Mi vengono in mente i bellissimi stand in legno che avevo per le Rehdeko 145 5S, fatti dello stesso raro legno del diffusore. Sicuramente i diversi (più bassi) costi e pesi hanno motivato la scelta, però ad esempio la Spendor propone degli stands sempre di concezione "sottile" ma che costano uno stonfo (tipo 2.000 euro). Per le 5/9 (graham) ho avuto la possibilità di valutare e confrontare per bene gli originali e i Foundation che poi fortunatamente e dispendiosamente ho trovato. Inizialmente devo dire mi piacevano di più quelli originali, ma poi mi sono accorto che il motivo era l'abitudine che mi ero fatto ad una scena alta, forse anche troppo alta. Dopo varie prove ho trovato la quadra con i Foundation su Soundcare superspikes, inclinati verso il retro. I Foundation hanno migliorato da una parte la gamma medio bassa rinforzandola (anche x via della minore altezza), ma anche rendendola più precisa e articolata. Dall'altra hanno migliorato anche la gamma medio-alta con un dettaglio e focus migliore ma rimanendo estremamente equilibrati da tutti i punti di vista. Ora sto passando ad altre Graham più grandi e ho intenzione di farmi replicare da un fabbro, con misure diverse, la tipologia di stand Foundation, ho anche trovato su un forum inglese il tipo di riempimento utilizzato, non verranno precisamente uguali, ma secondo me saranno di certo migliori degli originali Graham leggeri. Fortunato sarà chi mi prenderà i Foundation (oltre che le 5/9 😂)
Renato Bovello Inviato 18 Febbraio 2022 Inviato 18 Febbraio 2022 @davenrk Che finitura hanno le tue 5/9 ? Non ho letto tutto il 3D ma , quindi , non ti sei trovato bene con gli stand leggeri ? Ho capito bene ?
davenrk Inviato 18 Febbraio 2022 Inviato 18 Febbraio 2022 11 minuti fa, Renato Bovello ha scritto: Che finitura hanno le tue 5/9 ? Non ho letto tutto il 3D ma , quindi , non ti sei trovato bene con gli stand leggeri ? Ho capito bene ? Ebony. Non è che mi sono trovato male con gli stand leggeri, all'inizio le ho usate x diverso tempo con quelli e andavano bene. Poi però ho trovato i Foundation, ho potuto confrontarli e ho preferito questi ultimi, per i motivi esposti sopra. Così ho venduto gli stand leggeri. 1
mariovalvola Inviato 18 Febbraio 2022 Inviato 18 Febbraio 2022 Per come le uso, queste meravigliose scatole da scarpe, si godono, senza compromessi, anche con un semplicissimo single ended di 300B. Ne ho finito uno per altri diffusori e lo sto momentaneamente ascoltando con le casse teoricamente meno indicate. Sarà la novità, sarà il mix azzeccato tra tubi NOS e cinesi ma l'ascolto è memorabile. Non oso pensare quando impiegherò anche i trasformatori di uscita Hashimoto che stanno scalpitando nelle loro scatole.
naim Inviato 27 Aprile 2022 Inviato 27 Aprile 2022 22 minuti fa, Airo ha scritto: l’esperimento continua ? L'esperimento era il video, nel senso che è stato fatto (male) con un telefonino (mono) tenuto in mano, e senza provare prima quale fosse il volume adatto per non saturare il microfono. L'idea era più che altro far ''ascoltare'' le 3/5a con un finale potente, mentre le spinge con una buona dose di watt.
fontana Inviato 27 Aprile 2022 Inviato 27 Aprile 2022 Io utilizzo le mie FALCON LS 3/5 A unitamente al mio SUDGEN A21 Lim. edit. Dac Burmester 113 e musica liquida da I Phone o I Pad. Mauro ("mace" )
Airo Inviato 27 Aprile 2022 Inviato 27 Aprile 2022 @naim premetto che conosco l’argomento e sono un sostenitore del tuo intento , ma quel video così postato se non è affiancato da un altro video con un finale di pari classe e decisamente più “leggero” , non ha quasi senso e oltretutto ci lascia tutti all’ asciutto… 😉
naim Inviato 27 Aprile 2022 Inviato 27 Aprile 2022 4 minuti fa, Airo ha scritto: ma quel video così postato se non è affiancato da un altro video con un finale di pari classe e decisamente più “leggero” , non ha quasi senso e oltretutto ci lascia tutti all’ asciutto… 😉 Ripeto, è stato un semplice gioco: ho collegato le 3/5 dopo diversi mesi che erano ferme, avevo il telefono in mano e ho provato a fare un video (tra l'altro breve perché temevo di non trovare modo di caricarlo). Non c'era l'intenzione di dimostrare nulla.
melos62 Inviato 27 Aprile 2022 Inviato 27 Aprile 2022 Il 24/11/2021 at 15:33, rlc ha scritto: il meno blasonato Dynaco ST70 sempre con le EL34. Questione di gusti Concordo. Ho attualmente tre paia di ls3/5a, Spendor 15 ohm, Harbeth e Kef Raymond Cooke 11 ohm, e le ho abbinate negli anni con molti e diversi amplificatori, dai 5 ai 250 watt, tubi e ss. Credo che il miglior compromesso, vista la natura paradossale dei diffusori, sia con buoni finali con le EL34, da almeno 35 watt. Io ho trovato molto valido il citato Dynaco e il mio amatissimo Cary SLA70, molto sinergico. Poi ovviamente vanno bene anche con le EL84 di qualità, con i Norma Monofonici reference a stato solido, con le 845 dei Cary Cad 211 ecc., difficilmente sono in imbarazzo anche in abbinamenti stracostosi,conoscevo un tizio che le usava come impianto princiale con dei ML 20.5 (nuovi, all'epoca, quindi costavano come una berlina), ma le zitelle inglesi sono democraticamente a loro agio con terrestri quad 303, Nait 1 e 2, Dynaco, HH Scott d'epoca ecc. E i Leak, eccellenti se a posto.
Brando88 Inviato 12 Giugno 2022 Inviato 12 Giugno 2022 Si è parlato spesso dei Foundation per le ls3/5a, ma come si fa a riconoscere la prima versione rispetto alla seconda canadese e importata da playstereo? Non ho trovato informazioni in merito...
Questo è un messaggio popolare. iBan69 Inviato 18 Giugno 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Giugno 2022 Mi inserisco in questa interessante discussione per raccontarvi la mia recentissima esperienza con le Spendor LS3/5a, del mio amico @maxpalat, che gentilmente me le ha prestate. Avevo già ascoltato questi diffusori, Rogers, Falcon, ecc, in altre occasioni, con impianti altrui, e mi avevano sempre ipnotizzato. Da quelle piccole scatolette usciva un suono affascinante, e molto piacevole, quasi magico, per taluni versi, ma non avevo mai avuto l’occasione di ascoltarle nel mio impianto/ambiente. In effetti, non ho mai avuto, nella mia storia audiofila, un mini diffusore, di qualità, ora che ci penso. Evidentemente, invecchiando, sento il bisogno di colmare questo vuoto… e cosa ci può essere di più iconico e significativo da provare, di delle 3/5? Ora questo modello di diffusori, li ho sempre sentiti amplificati da amplificatori a SS inglesi 50/70watt, o valvolari, di 20/30watt. Quasi magici, nel loro range di utilizzo, piccoli ambienti, voci, trii jazz, musica da camera, perché fondamentalmente è questo il loro spazio d’azione dove possono ancora oggi, dopo decenni, dire la loro e conquistare, non tanto per le prestazioni, ma per quel piacevolissimo suono che riescono ancora a darci. Una scatoletta capace di sparire e lasciare spazio solo alla musica. Ma prima di tornare alla mia fresca esperienza odierna, vorrei menzionare e ringraziare@zagor333, che è arrivato molto prima di me a farla e per essere stato da stimolo, al sottoscritto, per volerla provare. Ma veniamo al dunque. Cosa ci può essere di più sproporzionato, illogico e poco coerente che abbinare queste piccole scatolette ad un amplificazione a stato solido da 500watt, di 50kg e per di più americano? Poco o nulla, mi diranno la maggioranza di voi. Eppur … funziona e anche molto bene! Ebbene sì, oggi, ho avuto il grande piacere di ascoltare le LS3/5, nel mio impianto, pilotate da un pre e finale McIntosh. Al momento vi dirò solo questo … 😍 ...poi, vediamo se domani, vale la pena raccontarvi qualcosa. Questo esperimento, non fa altro che confermarmi, per l’ennesima volta, che le cose vanno provate, nel nostro impianto/ambiente, prima di giudicarle. Buona serata. 8
naim Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 12 ore fa, iBan69 ha scritto: Cosa ci può essere di più sproporzionato, illogico e poco coerente che abbinare queste piccole scatolette ad un amplificazione a stato solido da 500watt, di 50kg e per di più americano? Poco o nulla, mi diranno la maggioranza di voi. Eppur … funziona e anche molto bene! Io, quando le ascolto, le piloto con il Boulder 1160, quindi nulla di nuovo. Aggiungo che in 40 anni le ho pilotate con qualsiasi cosa, e con questa ultima amplificazione ho raggiunto sicuramente il livello più alto.
zagor333 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 12 ore fa, iBan69 ha scritto: Ebbene sì, oggi, ho avuto il grande piacere di ascoltare le LS3/5, nel mio impianto, pilotate da un pre e finale McIntosh. Al momento vi dirò solo questo … 😍 ...poi, vediamo se domani, vale la pena raccontarvi qualcosa. Attenzione a fare questi ascolti sperimentali, che poi la probabilità di acquistare una bella coppia di “scatolette”, sarà altissima. Io ringrazio ancora il caro @giannisegala Gianni per avermi venduto le sue, che da casa mia non si muoveranno più. Le alterno con i miei “scatoloni” (leggi Heresy iii) con grandissima soddisfazione. Anche io all’inizio pensavo che i tanti watt dello “extraterrestre” fossero esagerati per pilotarle, ma poi mi son ricreduto, e ascoltate al giusto volume (non sento mai la necessità di portare i Wmeters oltre i primi 4,5 watt) e col la giusta musica, sono una accoppiata strepitosa. Buonissimi ascolti
iBan69 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Buongiorno… riprendo gli ascolti iniziati ieri. Questi non sono altro che le mie prime impressioni, strettamente legate al mio sistema e il mio ambiente, che non è certamente perfetto e ha ancora qualche margine di miglioramento. Ma procediamo. La prima cosa che mi lascia stupito, è la gamma medio bassa. Non ho mai sentito le 3/5, esprimersi in modo così dinamico, in quella fascia di frequenze, pur nei loro limiti fisici. Merito della cavalleria del Mc452? Sicuramente, fa la sua parte. Fin dove scende, il contrabbasso, ha corpo, rotondità e spessore anche dovuto ad un leggero rinforzo dell’ambiente ancora da “sintonizzare”, che gli dona un peso inaspettato. La batteria è veloce e secca, si percepisce facilmente il senso del ritmo, anche in mancanza del pugno nello stomaco. Il pianoforte è molto bello, anche se non cosi esteso in frequenza e fisico. L’emissione da monitor privilegia la gamma media, che è precisa ed equilibrata, pur non radiografante, però con meno calore di quello che il primo ascolto di ieri, mi aveva dato l’impressione di percepire, soprattutto con le voci e il sax, mantenendo così la giusta tonalità, ma un pizzico meno di piacere, per i miei gusti. Gli alti sono precisi, con un buon dettaglio e mai affaticanti, grazie un leggero roll off, meno mercato comunque di quello che mi sarei aspettato. Ma quello che impressiona è l’immagine, ampia e precisa, con un’eccellente focus degli strumenti. Con le buone registrazioni, è facilissimo identificare la collocazione degli strumenti e i loro contorni, nello spazio. I diffusori spariscono, e ci si trova davanti un un quadro musicale di prim’ordine, solo limitato nella profondità, più dall’impostazione monitor che da carenze intrinseche dei diffusori. Le aspettative, erano quelle di un diffusore con con un’impostazione sonora un po’ vintage, con certe carenze agli estremi di banda, ed invece ne è uscito un suono molto equilibrato e ancora attualissimo. Considerando che il termine di paragone, sono delle Magneplanar 1.7i, le piccolette si sono comportate in modo eccellente, per certi versi, al di sopra alle mie aspettative. Quello che riescono a fare, lo fanno ancora molto bene, pur con qualche decennio alle spalle. Meglio di certi mini diffusori di oggi, con gli altri, eccessivamente brillanti, fatti per colpire al primo ascolto, ma alla lunga quasi fastidiosi e soprattutto con poca personalità. La classe e la storia di questo diffusore è tangibile all’ascolto, ed è appagante ancora oggi. Se si da più importanza alla qualità rispetto alla quantità, sonora, questo questo diffusore va assolutamente ascoltato, qualunque impianto abbiate. Insomma un piccolo gioiello della storia della riproduzione musicale, che un audiofilo dovrebbe possedere, in una qualsiasi delle sue innumerevoli edizioni … e per quello che mi riguarda, ci sto già pensando … 😉 Grazie
carmus Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Le piloto con un vecchio exposure e vi assicuro che ogni volta mi stupisco per il piacere che mi danno; ho anche in uso un classè da 100w e un cj premier eleven e anche in questo caso suonano alla grande. Ma con il piccolo sorprendente amplificatore inglese è pura magia tanto che è diventato l’ampli titolare: peraltro stessa magia ma con una maggiore estensione e dinamica la ottengo con le Harbeth P3esr, che secondo me sono le vere eredi. Buoni ascolti a tutti
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