Questo è un messaggio popolare. 31canzoni Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 C'è tanta puzza di retorica fascista nel racconto e nella tifoseria da stadio che ispira questa guerra maledetta tra Russia e Ucraina. Giornali che parlano del battaglione Azov come composto da neonazisti ma che poi sono eroici mentre si immolano per la libertà. Retorica della bella morte per la patria. Russia e Ucraina appaiono come due regimi fascisti in cui l'aggressore e l'aggredito sono stati determinati dalle dimensioni dell'uno rispetto l'altro, fosse stata l'Ucraina più grossa sarebbe stata lei ad aggredire la Russia . Il solo auspicare una soluzione di uscita dal conflitto porta nella dialettica delle opinioni pubbliche a tacciarsi vicendevolmente di essere vigliacchi o guerrafondai. Retorica fascista appunto, la bella morte per la libertà...si parla da parti in causa, si sta entrando in guerra lentamente giorno dopo giorno senza nemmeno interessare i parlamenti perché si parla ormai di doveri e imperativi categorici. Qualcuno prova a dire che c'è il pericolo atomico, ma niente non si può sottostare al ricatto nucleate, è da vigliacchi. Ripeto c'è puzza di stato etico (che sempre nella storia ha fatto disastri e ornato ipocrisie) manca solo qualcuno che parli esplicitamente di bella morte e poi nel fascismo schifoso e rivoltante ci siamo dentro mani e piedi come la rana bollita. 3 1
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 9 minuti fa, 31canzoni ha scritto: Russia e Ucraina appaiono come due regimi fascisti in cui l'aggressore e l'aggredito sono stati determinati dalle dimensioni dell'uno rispetto l'altro, fosse stata l'Ucraina più grossa sarebbe stata lei ad aggredire la Russia se mio nonno avesse avuto 3 palle sarebbe stato un flipper. questa tu argomentazione è totalmente irricevibile, siamo sempre al confondere aggrediti e aggressori, tra l'altro mostri una notevole miopia nel confrontare due paesi che hanno un livello di libertà di espressione, diritti democratici e propensione all'uso delle armi radicalmente diversi. 3
31canzoni Inviato 17 Aprile 2022 Autore Inviato 17 Aprile 2022 @briandinazareth Brian dispiace, non perdo la profonda stima che ho sempre nutrito per te e i tuoi interventi, ma su questa orribile faccenda siamo veramente troppo lontani, così tanto che non ci sono nemmeno le basi per discutere. 1
qzndq3 Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 25 minuti fa, 31canzoni ha scritto: Russia e Ucraina appaiono come due regimi fascisti in cui l'aggressore e l'aggredito sono stati determinati dalle dimensioni dell'uno rispetto l'altro, fosse stata l'Ucraina più grossa sarebbe stata lei ad aggredire la Russia . Questa dove l'hai letta? A me sembra una ipotesi alquanto azzardata. Regime russo e popolo ucraino già da anni hanno mentalità ed ambizioni diverse, del popolo russo poco posso dire perché si sa, putroppo non é libero di esprimersi e di determimare il proprio percorso.
Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 (...) Accade per esempio che, dopo un lungo celibato politico, alcuni intellettuali di un’estrema sinistra ultra-elitaria e quasi esoterica abbiano finalmente trovato un popolo da guidare nella danza – un popolo vero, non la chimera post-operaista della “moltitudine” – e che questo popolo, ma tu guarda il destino ballerino, sia quello della destra populista più arrabbiata e complottarda. Dubito che intorno a questa strana intesa, temprata nella lotta ai vaccini, al green pass e ora all’ortodossia bellicista, possa cementarsi un qualche “blocco storico”, ma qualcosa mi dice che al cimitero degli inglesi a Testaccio il cinereo Gramsci passa notti d’insonnia e d’angoscia. Mentre i Commissari al Dubbio e alla Precauzione suonano il piffero alla reazione, però, non sanno di partecipare a una coreografia più vasta, che si danza al di qua e al di là dell’Atlantico. Sono infatti i più famosi esponenti locali di una figura emergente: il troll progressista. Sotto i nostri occhi divertiti e un po’ allibiti, s’intravedono i primi passi di un altro scambio di coppie. Quali? Jonathan Rauch, in La costituzione della conoscenza (appena pubblicato da Castelvecchi), ha descritto una coreografia semplice e ferale, i cui ballerini sono la cancel culture e la troll culture.(...) (...) nelle lande della sinistra occidentale, con l’occasione della guerra ucraina, mette radice quella pianta infestante della troll culture che era stata il dono di nozze di Putin a Trump e ai partiti vassalli europei. Ora, che alcuni conservatori americani stiano riscoprendo il loro contegno censorio dopo la sbronza anarcoide della alt-right non può stupirci più di tanto. Oltretutto, non hanno neppure bisogno di scimmiottare la sinistra accademica o di prendere a prestito la sua impacciata armatura teorica fatta di “violenza epistemica”, “microaggressioni” e words are violence: tutto ciò che gli occorre è riallacciarsi a tradizioni abbastanza recenti come quella dei movimenti antiabortisti, con i loro boicottaggi, i loro ostracismi, le loro intimidazioni e il loro panico morale – il precedente più riconoscibile di una cancel culture di destra. Più inquietante è che la guerra stia inoculando massicciamente in certe frange della sinistra accademico-giornalistica il virus del trollismo, della confusione artefatta e deliberata, del dubbio sistematico sulle più lampanti verità di fatto (gabellato però per complessità e pensiero critico), dell’esasperante slittamento da un piano all’altro del discorso pur di non posare mai una pietra su cui possa edificarsi un dialogo sensato. Nel dibattito italiano l’emersione del troll progressista è più vistosa che altrove: accanto ai soliti mestatori delle nostre Breitbart di provincia e ai soliti retequattristi e lasettisti invasati, infatti, spuntano come funghi intellettuali dal pedigree accademico o editoriale impeccabile che si prestano a intorbidare le acque, a rilanciare le contraffazioni di Mosca, a sfinire gli interlocutori con obiezioni cavillose e pedanti, a insinuare dietrologie fantascientifiche, neppure fossero tutti posseduti dalla buonanima di Giulietto Chiesa, l’uomo che dopo il crollo del Muro aveva trasformato a una a una le sue antiche impuntature ideologiche in altrettante ossessioni paranoidi. Anche in questo caso, tuttavia, c’è poco da stupirsi. Se la formula del comunismo era i soviet più l’elettrificazione, quella del trollismo è la propaganda post-sovietica putiniana (che non mira a inculcare una verità ufficiale, ma a distruggere l’idea stessa di verità) più l’idrante dei social network, usato per “inondare la zona di mela” e sommergere i resti del dibattito razionale sotto un diluvio di menzogne, manipolazioni, fattoidi, dicerie e congiure. Il nostro cedevole argine era da dieci anni sotto il getto degli idranti lutulenti del Cremlino, a cui interi partiti, movimenti, associazioni, pensatoi, giornali, riviste e programmi televisivi hanno prestato solertemente le loro prolunghe e le loro cisterne. E il muro, già infiltrato da decenni di stillicidio della propaganda antioccidentale, ormai è completamente marcio. Per questo è venuto giù il 24 febbraio al primo colpo di cannone. (G. Vitello) 9 1
briandinazareth Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 una cosa interessante che si fa notare poco è che proprio zelensky è sempre stato attaccato dai nazionalisti per il percorso di distensione iniziato da lui nel donbass (sulla lingua russa, la possibilità di vedere la tv russa ecc.). adesso viene dipinto come un fascista espressione dell'estrema destra, che invece ha raccolto ben poco alle ultime elezioni.
31canzoni Inviato 17 Aprile 2022 Autore Inviato 17 Aprile 2022 @briandinazareth @Velvet @qzndq3 e però se mi manderanno al confino per putinismo me le inviate le arance e almeno un astell&Kern per ascoltare la mia amata musica? 2
Velvet Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 @31canzoniLa differenza fra una dittatura (o un'autocrazia oppure oligarchia) e una democrazia è che nella seconda tutti possono discutere portando le proprie idee senza che nessuno finisca al confino. Diverso sarebbe se tu provassi a fare la medesima cosa una volta varcato il confine russo, ma in tal caso dubito tu avresti il tempo per ascoltare musica...
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 3 minuti fa, 31canzoni ha scritto: e però se mi manderanno al confino per putinismo me le inviate le arance e almeno un astell&Kern per ascoltare la mia amata musica? il fatto che questo non possa capitare è una delle ragioni fondamentali per le quali la resa a putin sarebbe una iattura. siamo abituati e tendiamo a dare per assodati alcuni diritti, ma come detto mille volte, il conflitto politico odierno è tutto nella lotta tra democrazia liberale e autoritarismo di destra. 3
extermination Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 Si potrebbe valutare la possibilità di spostare temporaneamente la sede del parlamento europeo (massima espressione della democrazia europea) da Strasburgo a Kiev. Chissà!!!
audio2 Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 si e poi ci mandiamo anche biden in visita così quell' altro ci scarica sopra tutto l' arsenale che ha 1
Velvet Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 Se il resto dell'arsenale è come l'ammiraglia Moskva stiamo tranquilli
31canzoni Inviato 17 Aprile 2022 Autore Inviato 17 Aprile 2022 16 minuti fa, mozarteum ha scritto: Canzoni che proponi? Fiori nei cannoni? A parte le battute credo che un serio dibattito e la non demonizzazione o meglio ridicolizzaziome nel dibattito sarebbe un grande passo. Io mai stato putiniano eppure basta porre un dubbio o una provocazione e si viene etichettati. Come dibattito serio non intendo quello sui social ma spiegare bene da parte delle forze politiche che cosa succederà concretamente nell'industria, chi pagherà il prezzo più alto della crisi che sta per arrivare, che cosa si ha intenzione di fare per tutelare i più deboli, se si taglierà e quanto il welfare. Non basta dire russi cattivi e tagliamo il gas, diciamo anche alle persone che cosa succederà nelle loro vite, e magari chiedere anche cosa ne pensano o propongano. Porsi una domanda sul perché ad esempio le opinioni pubbliche non siano orientare e appiattite su un pensiero unico dell'intervento sore più pesante in guerra (da quello che si evince almeno dai sondaggi). Capisco che da anni le democrazie siamo in crisi ma ancora nutro la speranza che non si sia appunto in Russia.
Questo è un messaggio popolare. senek65 Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 La retorica della guerra, dell'eroe eccetera , esiste da sempre: definirla fascista ha poco senso. La questione Ucraina è chiarissima: uno stato totalitario da sempre, ha deciso di attaccare un altro stato , senza nessuna ragione, se non di propri interessi personali. Non è la prima volta che accade e non sarà l'ultima. 7
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 17 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Aprile 2022 Canzoni: segue dibbbattito. Draghi assicura che l’impatto sull’economia e’ sotto controllo, un terzo del fabbisogno di gas russo e’ rimpiazzato dall’algeria, altro verra’ dall’Egitto, si sblocchera’ la burocrazia per favorire impianti verdi e gialli (rigassificatori) qui, si tentera’ ancora il tetto al prezzo del gas visto che c’e’ un monopolio anche degli acquirenti. Insomma non e’ che il governo se ne stia con le mani in mano. Passata la guerra, se l’Ucraina resiste avremo fruttuose relazioni con essa che ha materie prime e necessita’ di ricostruzione dove le imprese italiane sono forti. Lasciare l’Ucraina in pasto alla Russia ha conseguenze maggiori: intanto i rapporti con la Russia sono deterioriati comunque finche’ Putin stara’ li’, non avremmo un rapporto privilegiato con l’Ucraina, saremmo invisi agli Usa e alla Gb e a una parte dell’Europa. Cornuti e mazziati Non bisogna lasciarsi andare al pessimismo del cipputi 8 1
31canzoni Inviato 17 Aprile 2022 Autore Inviato 17 Aprile 2022 6 minuti fa, mozarteum ha scritto: Non bisogna lasciarsi andare al pessimismo del cipputi Cipputi non sarebbe pessimista, si lamenta della pervicace abitudine dell'ombrello di avere una passione storica per il di lui sedere. 1
Akla Inviato 17 Aprile 2022 Inviato 17 Aprile 2022 @Velvet tutti ma dico tutti i reattori nucleari ex urss sono plutonigeni e dagli anni 60 che si producono ordigni nucleari di bassa e alta intensita un eccesso di ottimismo puo stendere ins nebbia voluta o meno sulle potenzialita degli armamenti atomici 4000 ..6000 ordigni nucleari disponibili la cifra esatta e incerta..inoltre sino a settimana scorsa la Russia forniva agli Usa la parte fondamentale dei razzi vettori .non associamo l 'andamento del conflitto in atto ...con le riserve strategiche.a disposizione.della ex URSS
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