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Il vagone della vergogna


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Leggo che la Polfer sarebbe intervenuta senza riuscire a far liberare i posti prenotati, il che è grave perché sancisce una sorta di "impotenza funzionale" nei confronti dei prepotenti.  "Identificare" per procedere in seguito, ammesso che accada, infatti ha tutt'altra efficacia di liberare i posti, identificare e procedere immediatamente. 
 

 

P.S.: Quali sono le ragioni che hanno impedito alla polfer di gettare dai finestrini i passeggeri abusivi ? Spero non sia il timore di qualche "ricorso" da parte di quest'ultimi. 

  • Melius 2
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Schelefetris

 "Quello che è accaduto è un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno è stato vandalizzato da ignoti passeggeri - conclude Berrino - ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza".

No! vanno condannati gli zozzoni che andavano portati via in manette.

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@audio2 probabilmente erano famiglie con bambini e hanno ritenuto di non scaldare troppo gli animi. 
Mi muovo spesso in treno per andare al lavoro, e se si litiga con qualcuno che non vuole tenere su la mascherina, figurati chiedergli di lasciare il posto. 
Così siamo messi. 

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15 minuti fa, audio2 ha scritto:

come messo nell' articolo delle forze di p.s. non sono riuscite a far liberare dei posti prenotati.

La mia "supposta" (con la quale peraltro dissento  profondamente) è che la polfer temesse qualche "ricorso" sulla base del fatto che il possesso del "titolo di viaggio" è un contratto forte, mentre la prenotazione lo è meno: Trenitalia può vendere più biglietti rispetto ai posti messi effettivamente a disposizione ? (lo fa regolarmente, specie nelle tratte pendolari) L'accoglimento di un eventuale ricorso poteva comportare rogne lunghe e costose per il personale operante e per l' Ente gestore. Era Pasquetta, ma chi glielo fa fare ? 

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Un aneddoto ferroviario personale: Qualche anno fa viaggiavo da Venezia a Milano. Poiché il viaggio superava i 100Km, grazie alla infinita bontà aziendale mi fu riservato un posto in 1a classe.  Il vagone era scarsamente occupato. Ad un certo punto (dopo Brescia) ripassa il controllore e contesta il biglietto di seconda ad un signore distintissimo (over 60, giacca sartoriale, parlava in dizione) "qui non può stare, deve accomodarsi in seconda, a partire dalla vettura dietro".

Quello rispose: "Che qui non posso stare, se permette, è un parere suo"  - "non è un mio parere, è il mio lavoro" il cliente ha quindi  attaccato una pippa petulante: "non sto portando via il posto a nessuno, non sto determinando maggiori costi per le ferrovie, la principale ragione del supplemento di prima - quella di aver la certezza di sedersi - è inconsistente, non capisco per quali ragioni lei si stia impuntando contro di me..."

Il controllore abbozzò, anche perchè probabilmente aveva altre 10 vetture da passare, e quello rimase seduto. 

La mia impressione è che, se al posto del distinto signore abbigliato in stile tecnocasa con la voce da Ugo Pagliai avesse trovato un frichettone tatuato, il treno si sarebbe eccezionalmente fermato a Treviglio per far salire la polfer e scoparlo fuori. 

(Ad ogni modo andai al bagno e finsi di incespicare nel corridoio  pur di  dare una manata sul coppino al pidocchio ferroviario ben vestito 🙂)

  • Melius 1
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