Popular Post macca Posted April 1, 2021 Popular Post Share Posted April 1, 2021 Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente (Ferdinando Pessoa) Vi piace la poesia? Ci sono dei versi che hanno lasciato il segno e che vorreste condividere? (E magari, perché no, frutto della vostra ispirazione?). Ne potrebbe scaturire una strana antologia poetica, per forze di cose eterogenea, ma che potrebbe dare la possibilità a tutti noi di conoscere cose nuove. Io ci provo a lanciare questa proposta, e comincio con una delle mie poesie preferite (ahimè in traduzione, dato che non conosco il tedesco): Ci sono due monti dalle cime chiare e luminose, il monte degli animali il monte degli dei. In mezzo si stende la valle nebulosa degli umani. Se mai qualcuno volge lo sguardo verso l’alto un desiderio insaziabile l’afferra – lui che sa di non sapere – di chi non sa di non sapere di chi sa di sapere. (Paul Klee) Saluti Macca [replica dell'originale post dell'ottobre 2009] 3 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 Molti anni fa, in libreria spulciando tra gli scaffali trovo un librettino che apro alle prime pagine...leggo una poesia, forse non facile ma che stranamente credo di capire subito, mi folgora per la sua bellezza ... non ho bisogno di andare a cercarla nella mia biblioteca nello studio, la ho imparata a memoria da allora... il balcone pareva facile gioco mutare in nulla lo spazio che m’era aperto in un tedio malcerto il certo tuo fuoco ora a quel vuoto ho congiunto ogni mio tardo motivo sull’arduo nulla si spunta l’ansia di attenerti vivo la vita che da barlumi è quella che sola tu scorgi a lei ti sporgi da questa finestra che non s’illumina E. Montale - da “le occasioni” Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 in ricordo di una giovane donna ...recitiamo qualche istante la vita, non pensando all’applauso... La trovo sublime Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 frammento tratto da “la voce a te dovuta” una delle più belle raccolte di poesie d’amore scritte nel secolo scorso... Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 Forse il poeta che mi emoziona di piú in assoluto, ipnotico immaginifico, descrive il suo concetto di poesia con queste parole : “la poesia esige l’annullamento del poeta che scrive e la nascita del poeta che legge...” Premio Nobel 1999 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vintagehifilover Posted April 2, 2021 Share Posted April 2, 2021 Cito Il sommo poeta Dante e la sua Divina Commedia, seppur non propriamente una poesia, benché pur sempre di versi si tratti, della quale sono un appassionato e profondamente innamorato. Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 5, 2021 Share Posted April 5, 2021 Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 5, 2021 Share Posted April 5, 2021 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pasquale SantoiemmaGiacoia Posted April 8, 2021 Share Posted April 8, 2021 Il dito in movimento scrive e avendo scritto avanza. Tutta la tua pietà o arguzia non lo indurranno a cancellare mezza riga, né tutte le tue lacrime laveranno via una sola parola. — Umar KhayyāmPoeta, matematico, astronomo e filosofo persiano nell'anno 1000. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
appecundria Posted April 8, 2021 Share Posted April 8, 2021 @armando grazie per i tuoi bei contributi... ancora più graditi sarebbero i testi invece dei video. 🙂 Link to comment Share on other sites More sharing options...
appecundria Posted April 8, 2021 Share Posted April 8, 2021 Marzo di Salvatore Di Giacomo. Marzo: nu poco chiove e n’ato ppoco stracqua: torna a chiovere, schiove, ride ’o sole cu ll’acqua. Mo nu cielo celeste, mo n’aria cupa e nera: mo d’ ’o vierno ’e tempeste, mo n’aria ’e primmavera. N’auciello freddigliuso aspetta ch’esce ’o sole: ncopp’ ’o tturreno nfuso suspirano ’e vviole… Catarì!… Che buo’ cchiù? Ntienneme, core mio! Marzo, tu ’o ssaie, si’ tu, e st’auciello songo io. Link to comment Share on other sites More sharing options...
andpi65 Posted April 10, 2021 Share Posted April 10, 2021 E' solo un uomo quello di cui parlo, del suo interno come del suo intorno. Di quando scivola su stesso, di quando scrive come adesso. Sulle sue guance ha il vento fresco della vetta della conquista, sotto le unghie ha la terra di quando striscia. Le sue serate, le sue ferite. Le donne amate e poi dimenticate. Dell'ambizione, della speranza. Le ragnatele della sua stanza. Di quando ha paura di morire e un orgasmo la fa tremare. Di quando la vita non è così come appare. E' solo un uomo quello di cui parlo: quando inciampa nella sua ombra, quando cammina sull'acqua e non affonda. E' solo un uomo quello di cui canto: di quando sbaglia e non si perdona, il furore e il disincanto di quell'universo a forma di persona. Parlo di quando spara a suo fratello e s'inginocchia a un portafoglio, quando osserva l'infinito attraverso il suo ombelico. Quando sventola una bandiera o ci si nasconde dietro per paura, una menzogna è più cattiva nascosta dentro una preghiera E' solo un uomo quello di cui parlo: di una doccia dopo un tradimento, del sorriso che ritorna dopo che ha pianto. E solo un uomo quello di cui scrivo la notte prima di un lungo viaggio quando non sa se poi partire e solo partire o è anche scappare E solo un uomo quello che mi commuove, che vorrei uccidere e salvare, amare e abbandonare. E solo un uomo ma lo voglio raccontare. Perché la gioia come il dolore si deve conservare, si deve trasformare. N.F. Link to comment Share on other sites More sharing options...
andpi65 Posted April 10, 2021 Share Posted April 10, 2021 Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io sono come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro Com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina , ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. V.C. Link to comment Share on other sites More sharing options...
armando Posted April 12, 2021 Share Posted April 12, 2021 So che ogni tuo sguardo è lontano dal mio ogni tua parola non è rivolta a me il tuo pensiero non ricorda il mio viso. Quello che fai non mi accompagna e il tempo mi ha già separata da te senza varchi di destini. So che aspettare tutte le notti davanti la porta del tuo cuore ucciderà i miei sogni a tua insaputa. So che non posso amarti me l’hai vietato con il silenzio e non ci sarà il “se un giorno...” Vi è qualcosa di oscuro in me che desidera possedere quel che è rimasto di noi rievocando quel dove che non sa più di certezza per l’impossibilità di sempre. Lucia Ferrara Link to comment Share on other sites More sharing options...
appecundria Posted April 13, 2021 Share Posted April 13, 2021 Chi dice ca li stelle so lucente nun sape l'uocchie ca tu tiene nfronte. Sti doje stelle li saccio io sulamente. dint'a lu core ne tengo li ponte. Chi dice ca li stelle so lucente? Di Giacomo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pasquale SantoiemmaGiacoia Posted April 14, 2021 Share Posted April 14, 2021 Dormivo. Per la tacita notte scendeano sogni luminosi su li stanchi occhi miei; e mia madre vegliava – trepidante come un dì, ne la dolce puerizia, allor che i miei riposi scorrean sereni sovra il sen di lei – . D'un subito, nel sonno, mi percosse uno strano rumore di fondo al corridore; poi tre colpi vibrati e violenti tra mormorii confusi ancor gli occhi avea chiusi sentii picchiare a l'uscio lenti, lenti. Di sbalzo mi destai, e vidi, presso a me, la madre mia – «Ecco la polizia, Pietro» mi disse – pallida, atterrita. Io, mesto, mi levai, e già mi stava a lato un ispettore, che mostrommi il mandato, e, munito di ciarpa tricolore, mi dichiarò in arresto. Mia madre in pianti amari si struggea; cupi, muti, impassibili, come spettri d'un incubo funesto, sei poliziotti il letto abbandonato aveano circondato. Come un leone il mio babbo fremea, presso la porta, senza una parola. Passando – io l'abbracciai; poi la mamma baciai, (essa, da l'uscio, mi stendea le braccia.) Tra le guardie – levando alto la faccia la mia casa lasciai. Sotto il cielo piovoso si allungava Livorno addormentata, e il gran viale de le tamerici fuggìa per la tenèbra sconsolata. Da le quete pendici di Montenero, il venticel notturno si slanciava nel mare grigio, brullo, infinito, e taciturno come un lago morto. Lunge, su li orizzonti, la Meloria parea, nel gran silenzio, meditare, cupa e feroce ne le sue memorie. I navigli del porto ne la calma sinistra e sepolcrale figgean l'occhio sanguigno e pauroso. In alto – fiero e vigile – ravvolto di mistero e di caligine, il capo radioso – torreggiando – s'ergea del gran fanale. Muti c'incamminammo, e, su da la finestra, la madre mia – piangendo – mi chiamava. Io volsi altrove il viso; con cinico sorriso un pingue poliziotto mi guardava. Procedevamo, muti, lungo le vie deserte e silenziose. Di tratto in tratto qualche mattiniero e raro viandante, qualche cane errante passavano, gettando sospettose occhiate sopra questo gruppo triste e severo. Poi, con atti di tèma e di paura, rasentando le mura, scivolavan nel buio. Sotto una pioggerella fitta, assidua – come spinti dal soffio sciroccale – giungemmo a la Questura. Era – sembra – importante la cattura, giacché... ne rimpinzarono un verbale; e, a mezzo del telefono il questore chiamarono. Poi, per viuzze strette e solitarie mi trassero a le carceri. L'antico chiostro freddo, muto, plumbeo, ricetto di rimorsi e di sventura, aspettante, sorgea ne l'aria scura. Entrammo. E l'uscio si richiuse, lugubre come la pietra d'una sepoltura. --------Pietro Gori L'arresto (Livorno, dal carcere dei Domenicani 13 Maggio 1890). Link to comment Share on other sites More sharing options...
andpi65 Posted April 14, 2021 Share Posted April 14, 2021 Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci. E se siamo fedeli al nostro compito arriva al cielo la nostra statura. L’eroismo che allora recitiamo sarebbe quotidiano, se noi stessi non c’incurvassimo di cubiti per la paura di essere dei re. E.D. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now