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Inceneritori: si o no?


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Inviato

Parliamone in modo tecnico e non ideologico. 

Personalmente sono abbastanza favorevole, anche dal punto tecnologico penso abbiano raggiunto ottimi livelli di sicurezza. Ne abbiamo uno qui a Torino, non mi risulta abbia dato mai grossi fastidi. 

Però, come faceva notare un esperto ambientalista, il funzionamento di un inceneritore presuppone e favorisce l'esistenza o il perpetuarsi di una economia fortemente consumista e globalizzata, di sfruttamento delle sempre più scarse risorse, in sintesi poco sostenibile, che nega l'economia del ricircolo (economia circolare) e tutto ciò che comporta. 

C'è anche un problema di smaltimento delle ceneri. 

Cosa ne pensate? 

Inviato
8 minuti fa, wow ha scritto:

Parliamone in modo tecnico

possono anche quello del classico?

Schelefetris
Inviato
9 minuti fa, wow ha scritto:

Parliamone in modo tecnico e non ideologico. 

non ho i mezzi culturali per parlarne in modo tecnico,

sarei favorevole ma impossibile non temere la gestione ad minkiam  per privilegiare il guadagno piuttosto che la sicurezza

  • Melius 1
Inviato

Oramai non dovrebbero esister piu’ gli “inceneritori” ma i “termovalorizzatori”.

Secondo me sono indispensabili, non averli realizzati e’ frutto della follia grillina, ed in effetti l’unica ragione e’ proprio l’ideologia estremista ambientalista.

Se si ragiona da un punto di vista tecnico (e cioe’ costi-benefici, anche ambuentali) non c’e’ proprio storia, il termovalorizzatore inquina e avvelena meno rispetto alle tipologie di smaltimento tradizionale (discariche), ed inoltre risolve il problema della presenza (nociva e velenosa) dei rifiuti e dello smaltimento illegale degli stessi (pericolosissimo).

In piu’ producono l’80% di energia dalla combustione, in maniera relativamente pulita, grazie a tutti i filtri ed alla tecnologia, e comunque sicuramente in maniera piu’ pulita rispetto alla tecnologia tradizionale.

 

Inviato
23 minuti fa, wow ha scritto:

come faceva notare un esperto ambientalista, il funzionamento di un inceneritore presuppone e favorisce l'esistenza o il perpetuarsi di una economia fortemente consumista e globalizzata, di sfruttamento delle sempre più scarse risorse

Ecco, questo e’ proprio l’approccio ideologico che va evitato.

Secondo l”esperto” i termovalorizzatori non vanno evitati perche inquinano (non inquinano) ma perche’ “diseducativi”.

In sostanza, con approccio sovietico-cinese, ci dice che i sudditi vanno educati con la monnezza e i cinghiali, perche’ se non li bastoni per bene non si educano alla decrescita felice, all’economia circolare, al riciclo, ai pannolini per le donne riciclabili -una fissazione di Grillo- e continuano a consumare, nella loro degenerata ed edonista vita.

Inviato
1 minuto fa, Roberto M ha scritto:

Secondo l”esperto” i termovalorizzatori non vanno evitati perche inquinano (non inquinano) ma perche’ “diseducativi”.

Favorire un più corretto utilizzo delle risorse da parte della società non mi sembra un concetto poi così sbagliato...

Inviato

Si ai termovalorizzatori.

Tutto il resto è accademia.

Inviato
45 minuti fa, wow ha scritto:

esperto ambientalista

Detto anche "l'uomo delle favole"

Inviato
26 minuti fa, Guru ha scritto:

Favorire un più corretto utilizzo delle risorse da parte della società non mi sembra un concetto poi così sbagliato...

Se lo fai con i cinghiali, quintali di monnezza abbandonata, le terre dei fuochi ecc ecc si, e’ profondamente sbagliato.

L’opposizione degli estremisti ambientalisti e dei grillini ai termovalorizzatori e’ solo ideologica. 
E sbagliato il “metodo” (non si “rieduca” ad ogni costo) ed il mezzo (nel frattempo che favorisci una economia piu’ ecologica non puoi peggiorare la situazione opponendoti ai termovalorizzatori che, allo stato attuale, sono piu’ ecologici di altri smaltimenti alternativi dei rifiuti).

Inviato

spero almeno che lo si capisca che la roba che viene bruciata li dentro è costata a sua volta energia ed inquinamento in termini di produzione

  • Melius 2
  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

l'inceneritore non è la soluzione definitiva al problema dei rifiuti, è una delle soluzioni possibili nel breve medio termine. Se è vero che dovremmo consumare meno e in modo più responsabile, non è che si raggiunge questo obiettivo seppellend le persone sono tonnellate di rifiuti

C'è una sorta di deonizzazione di tutto quyello che concerne il ciclo dei rifiuti, m anche coloro che predicano bene poi sono obbligati a razzolare male (imballi, plastiche sono prticamente inevitabili, non nascondiamoci dietr un dito). A vienna linceneritoredei rifiuti si triva appena fuori del ring (quindi a ridosso del centro storico) , i francesi per un periuodo avvano risolto grazie ad un accordo col governo algerino che prevedeva lo sversamento dei rifiuti dei cugini transalpini nel desero del sahara. ma è una soluzione che non può durre

 

oggi per uanto riguarda i rifiuti ci sono 4 alternative

a) discariche

b) inceneritori

c)abbandono dei rifiuti dove capita

d) modifica delle abitudini di produttori e consumatori

L'ultima è certo preferibile in via tgeorica ma non  peseguibile nel breve. 

non esiste nessun processo umano a impatto zero, anche il semplice farsi la doccia crea problemi all'ambiente (consumo di acqua ed energia ma non solo), Ovvio che qualunque impianto per il trattamento dei rifiuti completamnte pulito non sarà, ma se fatto bene l'impatto è basso e  diventa un male minore

Mi piacerebbe che chi si oppone proponesse qualcosa di diverso dal mandare i rifiuti in una discarica lontana. in fondo per convincere i consumatori a produrre meno rifiuti basterebbe tassare pesantemente i rifiuti (ma questo signficain realtà dare forza allo smaltimento illegalr)

  • Melius 2
Inviato

La tassa sui rifiuti è già abbastanza cara così com'è. E da anni si fa la raccolta differenziata che permette il riciclo di carta, vetro e plastica. L'umido diventa fertilizzante oppure si può fare il compostaggio domestico se si ha un giardino. Più di così non si può fare, il secco non riciclabile in qualche modo va smaltito. Per quanto riguarda me i rifiuti che produco sono almeno per l'80-90% riciclabili.

Inviato

Per poter discutere tecnicamente su qualsiasi argomento occorre essere tecnicamente esperti.

Io non lo sono.

Ma  ...  mi sento di affermare che in questo paese tra comitati per il NO e coloro che aspirano (ed attendono) la soluzione perfetta, stiamo rinunciando a soluzioni forse imperfette, ma che un qualche margine di miglioramento rispetto alla situazione attuale lo potrebbero dare.

Si continua invece imperterriti con i soliti sistemi con grande soddisfazione delle mafie e dei politici corrotti.

Memento: Mentre a Roma si discute Sagunto brucia.

 

  • Melius 1
Inviato
9 ore fa, wow ha scritto:

Parliamone in modo tecnico e non ideologico. 

Personalmente sono abbastanza favorevole, anche dal punto tecnologico penso abbiano raggiunto ottimi livelli di sicurezza. Ne abbiamo uno qui a Torino, non mi risulta abbia dato mai grossi fastidi. 

Però, come faceva notare un esperto ambientalista, il funzionamento di un inceneritore presuppone e favorisce l'esistenza o il perpetuarsi di una economia fortemente consumista e globalizzata, di sfruttamento delle sempre più scarse risorse, in sintesi poco sostenibile, che nega l'economia del ricircolo (economia circolare) e tutto ciò che comporta.

Hai un po' detto tutto. Credo che oggi sia la risposta migliore possibile. Per il futuro ci vorrebbe una legislazione più efficace e semplice per quel che riguarda gli imballaggi. Una legislazione univoca magari europea dove sugli imballaggi vi siano codici semplici su dove gettare il rifiuto: qualcosa di veramente elementare ad esempio 1 per la plastica, 2 per il vetro, 3 indifferenziato etc e i codici replicati sui contenitori della raccolta rifiuti. E poi uno sforzo serio per eliminare del tutto le bottiglie di plastica che non sono insostituibili basterebbe il vetro e reintrodurre il sistema della cauzione delle bottiglie di acqua minerale quando si va a comprarla al supermercato. Nel mio piccolo ho superato il problema con sodastream per l'acqua gassata e non l'ho più comprata da anni ormai in bottiglie di pet. 

  • Melius 1
Inviato
11 ore fa, Roberto M ha scritto:

sostanza, con approccio sovietico-cinese, ci dice che i sudditi vanno educati con la monnezza e i cinghiali, perche’ se non li bastoni per bene non si educano alla decrescita felice, all’economia circolare, al riciclo, ai pannolini per le donne riciclabili -una fissazione di Grillo- e continuano a consumare, nella loro degenerata ed edonista vita.

Anche il tuo è quell'approccio prettamente ideologico che vorrei si evitasse, almeno in questa discussione, oltre a dimostrare che non ti è molto chiaro il concetto di economia circolare. 

Io non vedo nulla di sovietico nella educazione al consumo (nel quale è compreso anche lo smaltimento) consapevole. 

Se pensiamo che secondo una statistica statunitense, una altissima percentuale, mi pare l' 80%, di merci acquistate da una famiglia media Usa diventa inutile o inutilizzabile dopo i primissimi utilizzi, ecco che educare al consumo diventa importantissimo, specie in considerazione del fatto che le risorse e le possibilità di smaltimento non sono illimitate e le produzioni impattano inevitabilmente.

Non abbiamo idea di quanto materiale recuperabile c'è in un vecchio computer, uno smartphone che non utilizziamo e quanto sia semplice recuperare, al pieno funzionamento, un elettrodomestico che magari finirebbe in una discarica (c'è una azienda di Verona che fa esattamente questo lavoro con profitto economico ed occupazionale). 

Trovo molto stupido e da smargiassi l'ignoranza con la quale si considera "comunista" o da povery la razionale attenzione per l'ambiente.

Analogamente considero una stupidaggine (lo chiamo qualunquismo ambientalista) la teorizzazione della cosiddetta decrescita più o meno felice e altre fesserie pseudo ambientaliste, ma non si può negare che lo sfruttamento intensivo e soprattutto inutile delle limitatissime risorse, crea un sacco di danni, per tutti e non solo per il cogliote che consuma alla cavolo. 

E allora che cosa c'è di sovietico se educhiamo i nostri ragazzi per esempio a non spendere 100 per comprare 10 cazz@te inutili, ma a spendere la stessa cifra per comprare 3 cose utili e soprattutto di qualità? 

Cosa c'è di male a far notare che, invece di acquistare per esempio una pessima farina che arriva da chissà dove, è molto meglio acquistarne una prodotta in zona magari da grani antichi, spendendo il 50% in più?

Si, ma spendo di più!

E allora quantifichiamo quanto guadagno nella decrescita dell'economia della mia zona, quanto riduco la disoccupazione nella mia zona, il minor disagio sociale, i minori costi e danni per l'ambiente nel trasporto a kilometro zero ecc. ecc. 

In sostanza sto proponendo di privilegiare la qualità, di spendere quindi di più e di non comprare cianfrusaglie cinesi. 

Ho divagato.

Comunque un approccio consapevole è perfettamente compatibile con l'adozione di un termovalorizzatore a patto che si ragioni in termini di economia circolare, perché il rischio di voler produrre e smaltire plastica a strafottere per far funzionare il termovalorizzatore (e far arricchire qualcuno) è dietro l'angolo. 

Nulla ha impatto zero perché nulla si crea e nulla si distrugge (o sparisce) ma tutto si può trasformare. 

Inviato
1 ora fa, 31canzoni ha scritto:

Nel mio piccolo ho superato il problema con sodastream per l'acqua gassata e non l'ho più comprata da anni ormai in bottiglie di pet. 

Io con tutti i polifosfati che mi trovo nell'acqua tra addolcitore e caldaia, preferisco farne a meno, almeno per bere.

Poi sarei curioso di vedere i risultati dell'analisi dell'acqua al mio rubinetto.

1 ora fa, 31canzoni ha scritto:

Una legislazione univoca magari europea dove sugli imballaggi vi siano codici semplici su dove gettare il rifiuto

Non siamo in grado, nemmeno nella stessa regione, di usare la medesima convenzione colore per i cassonetti. A Firenze giallo è carta, blu è indifferenziato, a Grosseto giallo è plastica, blu invece carta.

Ho sbagliato almeno un paio di volte prima di accorgermi dell'errore e alla terza solo perché il cassonetto straripava di plastica.

Poi i cambi continui di processi  di riciclo. La società dei rifiuti manda opuscolo dove indica incarto biscotti nella plastica, poi sui biscotti leggi carta, scarichi l'app della stessa società e conferma carta. Tetrapak una volta plastica, poi carta, poi ancora plastica, boh!

Inviato
5 minuti fa, tomminno ha scritto:

Non siamo in grado, nemmeno nella stessa regione, di usare la medesima convenzione colore per i cassonetti. A Firenze giallo è carta, blu è indifferenziato, a Grosseto giallo è plastica, blu invece carta.

Ho sbagliato almeno un paio di volte prima di accorgermi dell'errore e alla terza solo perché il cassonetto straripava di plastica.

Poi i cambi continui di processi  di riciclo. La società dei rifiuti manda opuscolo dove indica incarto biscotti nella plastica, poi sui biscotti leggi carta, scarichi l'app della stessa società e conferma carta. Tetrapak una volta plastica, poi carta, poi ancora plastica, boh

Hai centrato il problema. Qui a Verona per il comune di Verona è più o meno tutto uguale anche se alcuni quartieri non hanno i cassonetti ma il ritiro porta a porta, per i comuni della provincia ognuno ha le sue regole. Un gran casino per dirla semplicemente.

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