Schelefetris Inviato 15 Giugno 2022 Inviato 15 Giugno 2022 pure io ero sincero quando col baracchino nei canali 1,2 etc... auguravo "buona pesca" ai pescherecci di fronte a sferracavallo, ma loro si incakkiavano e le bestemmie in frequenza duravano ore 😞 1
vizegraf Inviato 15 Giugno 2022 Inviato 15 Giugno 2022 Il 14/6/2022 at 16:14, qzndq3 ha scritto: la dinamite. La cheddite. Eri disattento quando ti raccontava.
diego_g Inviato 15 Giugno 2022 Inviato 15 Giugno 2022 Personalmente, disapprovo il "lei": serietà e rispetto si dimostrano in altri modi, più che altro con i fatti. . Le peggiori fregature le ho prese da azzimati signori, che effettivamente fanno in modo di farti abbassare le difese. . Si può essere maleducati e scortesi con il "lei" e cortesi ed affabili con il "tu". E anche il contrario ovviamente. . Però se si adotta il "lei", si vuol mettere distanza. E allora, per quel che mi riguarda, che distanza sia: se a uno devo dare del "lei", per me impossibile essere aperto e sincero.
Guru Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 Io penso che non sia il lei a determinare il rispetto, però ci sono situazioni nelle quali il tu è inappropriato. Stesso discorso per i pantaloni corti.
diego_g Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 @Guru ma certo, però non demonizzerei il "tu" (comunque il "ciao, caro" non piace neppure a me: è untuoso).
Aletto Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 Già Omero parlava di un’eta Dell’oro, di un tempo mitologico dove tutto era migliore. Il mito del Passato, del suo rispetto, della sua profonda educazione, dei prati verdi... Vi dico una scomoda verità: il passato non funziona, non funzionerebbe più, sarebbe più che inutile, sarebbe dannoso. L’ira, la fretta, il tormento, le moltitudini ormai straboccanti e fuori controllo, il cibo, l’acqua...i problemi personali e quelli sociali che poi si intrecciano e si sovrappongono impongono delle scelte, delle direttive, delle soluzioni che non consigliano il prendere le distanze ma piuttosto di esercitare l’empatia. Se le cose non vanno bene non è colpa degli altri, o dei giovani, o del destino, il destino in fondo ci somiglia e la colpa è anche nostra. Apriamoci al futuro e diventiamo più accoglienti, salvo poi aggiustare il tiro se qualcosa non ci convince, ma dopo aver provato non prima.
Velvet Inviato 16 Giugno 2022 Autore Inviato 16 Giugno 2022 Io sono per il rutto come forma di saluto democratica e moderna. E poi finiamola con tutta questa gente in giacca e vestiti da sera a teatro. Bermuda e infradito mi sembrano più moderni, accoglienti ed empatici. Ciao cari, bella lì 1
Aletto Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 @Velvet “ Uno può sorridere, essere educato e rispettoso, ed essere un briccone” cit. Shakespeare. Tenere le distanze dal prossimo ci aiuta ad avere meno rotture di balle e più tempo per noi. Il lei è una difesa, difesa dall’ignoto, dal coinvolgimento, che è più che comprensibile, ma lasciamo stare l’educazione che è argomento molto più profondo e complesso di un semplice “lei”. E soprattutto diamo ai giovani una chance. 1
Velvet Inviato 16 Giugno 2022 Autore Inviato 16 Giugno 2022 @Aletto Ma sono d'accordo, zio. Quanto ai giovani vorrei capire dove avrei scritto che ho qualcosa contro di loro (anche perché lo capisce pure un babbuino che certe pratiche comunicative sono dettate dal marketing aziendale, non da scelte dell'operatore), semmai sono prevenuto -come ho già scritto- nei confronti dei vecchi che fanno i giovani, si vestono come loro, si esprimono con uno pseudogergo giovanilistico mutuando ad cazzum qualche parola origliata qua e là. Quando mio cognato cinquantenne mi manda un messaggio che inizia con "Bella lì" non può far altro che confermare l'opinione non eccelsa che ho di lui. Quanto all'educazione in generale, dipende sempre dal contesto in cui uno vive. Sono certo che ci siano contesti in cui scaccolarsi a tavola o ruttare in faccia al proprio interlocutore piuttosto che dare del tu ad uno mai visto prima sia cosa normalissima, ma non è il mio né dal punto di vista personale né lavorativo.
wow Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 @Velvet 15 minuti fa, Velvet ha scritto: mio cognato Bro', puoi anche convincere chi di dovere di balzare sto cognato sciallo che farà taaac ogni tre parole.
Velvet Inviato 16 Giugno 2022 Autore Inviato 16 Giugno 2022 @wow madame lo sopporta meno di me, in genere nega la parentela 😁
wow Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 Nell'altro thread si parlava dell'uso del "voi" nel sud Italia. Per non andare OT dall'altra parte, visto che la discussione è andata avanti, riporto qui qualche considerazione e qualche aneddoto. . La cosa simpatica è che uso normalmente il lei, mentre quando vado al sud, in automatico, passo automaticamente al voi che uso, per esempio con la persona adulta/anziana, ma con la quale preesiste un rapporto confidenziale e continuo ad usare il lei in contesti più formali, con gente che non conosco etc. Voi, lei, tu potrebbero generare gustosi siparietti. Dobbiamo considerare che ogni comunità d'Italia, piccola e grande si regge sullo sfottò, almeno nella componente maschile. Poi ci sono certi personaggi che ne sono bersaglio, spesso in modo atroce, ma hanno sempre la risposta arguta. Uno dei, passatempi dei ragazzotti sfaccendati, nei pomeriggi assolati meridionali, quando non esistevano playstation, social e roba del genere, era quello di rompere letteralmente le p@lle a chi stava facendo qualcosa con le classiche domande insulse, magari reiterate, giusto per provocare le risposte infastidite e piccate della vittima che mandavano in sollucchero i rompip@lle. A una persona che stava spazzando davanti al portone di casa gli si chiedeva "Capo scupati?" (come si faceva notare, "capo" assieme a "maestro" è un modo un po' spiccio di rivolgersi a qualcuno per chiedere p.e. una informazione, una versione socialmente meno prestigiosa del classico dotto' romano/napoletano) e il "capo" inevitabilmente rispondeva "a to' (tua) mamma". Oppure si avvistava il pescatore superstizioso e incazz@to per la scarsa pesca gli si chiedeva "Maestro mangiano?" e quello al 99% ti mandava a quel paese. Se una persona era andata da qualche parte gli si chiedeva (inutilmente) "turnastuvu?" come se il fatto di averla davanti in carne e ossa avesse bisogno di conferma, mentre, a un'altro che stava facendo la barba dal barbiere, gli si chiedeva "vi faciti a barba?". In questo modo si ingannava il tempo. C'era uno di questi personaggi che stava imbiancando una parete, avvistatolo, il solito perdigiorno gli ha chiesto: "Capo, culurati?" Questo, senza esistazioni ha risposto: "No, bellu, culuruni". Faccio notare che "culurati?" significa "imbiancate?" ma, opportunamente sdoppiati, culu - rati e culu - runi assumono altro significato dal momento che "tu runi" e "vui rati", con la r che in realtà è una d più addolcita, sono rispettivamente seconda persona singolare e plurale del verbo dare nel calabro siculo dello Stretto.
Schelefetris Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 @wow per motivi simili non si possono dare certi nomi tipo Natasha o Anna Camilla 😄 1
Guru Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 3 ore fa, Velvet ha scritto: E poi finiamola con tutta questa gente in giacca e vestiti da sera a teatro. Bermuda e infradito mi sembrano più moderni, accoglienti ed empatici. Comunque noi popoli latini siamo troppo ipocritamente parrucconi. Dimmi tu se è normale che a Montecitorio debbano spendere follie di elettricità per permettere ai parlamentari di non sudare benché strozzati dalla cravatta quando fuori ci sono 35°. È un insulto ai contribuenti e al pianeta. Non dico vadano in bermuda, ma giacca e cravatta sono prive di senso. Io che svolgo un lavoro nel quale ci vuole un certo decoro ma non serve rispettare quella stronzata che chiamano dress code, dall'anno scorso ho iniziato ad andare nel periodo estivo con i pantaloni corti. Non sono meno serio, non muoio dal caldo e non spreco elettricità.
audio2 Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 il prossimo giro ce ne saranno meno, ergo più larghi si sta meglio
Martin Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 2 minuti fa, Guru ha scritto: Comunque noi popoli latini siamo troppo ipocritamente parrucconi. Dimmi tu se è normale che a Montecitorio debbano spendere follie di elettricità per permettere ai parlamentari di non sudare benché strozzati dalla cravatta quando fuori ci sono 35°. Gli inglesi sono, as usual, più avanti: Già 15 anni fa in tema di energy-saving disposero la temperatura degli uffici mai inferiore a 26 gradi e, nella stessa procedura, esentarono da giacche e cravatte "in ogni circostanza". Molto britannicamente si scordarono dei fornitori esterni, per il quali continuava a valere l'obbligo di "corporate formal suit" quando si trovavano nei locali aziendali. Gli americani considerarono i 26 gradi come una coltellata alle spalle. (di giacca e cravatta non gliene fregava nulla, erano propio gli intollerabili 26 gradi he li stroncavano. Si vendicarono prendendo a bere come cammelli - le bottigliette d'acqua erano free) (pare incredibile a dirsi: I fornitori autorizzati ad accedere nei locali dello HQ inglese dovevano preventivamente comunicare, con tanto di fotografie qual' era la "divisa" aziendale, ed attenersi strettamente pena il calo del KPI in sede di audit...) (Il facility-manager italiano che, non richiesto, cercò di arruffianarsi il corridoio dell'alta dirigenza starando i termostati Siemens a 23 gradi, fu sgamato in 3 giorni. )
daniele_g Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 1 minuto fa, Martin ha scritto: Il facility-manager italiano che, non richiesto, cercò di arruffianarsi il corridoio dell'alta dirigenza starando i termostati Siemens a 23 gradi, fu sgamato in 3 giorni è vera ? 😮
Martin Inviato 16 Giugno 2022 Inviato 16 Giugno 2022 Adesso, daniele_g ha scritto: è vera ? 😮 Purtroppo si. Egli cercò di applicare istintivamente in UK il servilismo spontaneo italico che tanto gli aveva fruttato in termini di carriera in patria... 😁
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