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Melius Club

"Italia dimmi di sì". La riforma della legge sulla cittadinanza


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Inviato

sono d'accordo, perchè le battute non risolvono niente, così come i pesantissimi pistolotti moralisti

Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:

abbiamo disperato bisogno di loro come italiani,

abbi pazienza mi sfugge il significato di < disperato bisogno >

briandinazareth
Inviato
19 minuti fa, domenico80 ha scritto:

abbi pazienza mi sfugge il significato di < disperato bisogno >

 

sono già italiani, nei fatti e nella realtà, tenerli ai margini è negativo non solo per un discorso etico e di giustizia, ma soprattutto per non creare sacche totalmente inutili di malcontento e cittadini di serie b.

la nostra età media è altissima e continua a salire, anche se si invertisse da un giorno all'altro l'andamento della natalità (cosa che non accadrà), ci vorrebbero almeno 30 anni per avere un po' di gente produttiva, la cittadinanza aiuta a tenere in italia questi giovani, senza i quali semplicemente chiudiamo bottega. 

poi i giovani non servono solo a produrre, ma danno quella spinta di novità e freschezza necessaria ad ogni società, per quanto possa dar fastidio a noi diversamente giovani.

una società di vecchi è una società morta e triste.

 

  • Melius 1
Inviato

Quando per buona parte della popolazione il problema più stringente è avere un bagno a portata di mano causa incontinenza la visione del futuro langue. 

Inviato

il problema della natalità in Italia io lo ho affrintato facendo tre figli che oggi da giovani adulti arricchiscono la sociatà italiana. Non me la sono cavata con sermoncini politicamente corretti e tragicamente noiosi

ps tre figli che pur lavorando da leoni e pagando le tasse oggi farebbero fatica  a mettere su famiglia, per colpa di un sistema che scoraggia i non ricchi e i non poveri

  • Melius 2
Inviato
12 minuti fa, ilbetti ha scritto:

Mi tocca da vicino. Ed è un vero crimine non dare la cittadinanza italiana a chi ha svolto un intero percorso di studi... 

chi condivide anche la cultura, la lingua ed i valori della nazione è italiano di fatto e dovrebbe esserlo anche giuridicamente. Va affrontato senza pregiudizi ideologici invece il tema dei ragazzi nati sul suolo italiano ma che non condividono lingua, cultura e valori della nostra nazione. L'idea che basti essere nato sul suolo per essere italiani è opinabile quanto quella opposta, non esiste alcuna certezza granitica giusta a priori come ritengono alcuni grandi sacerdoti qui tuonenggianti, sono punti di vista politici, non etici.

  • Melius 2
Inviato

È inutile, non riusciremo mai a capirci perché da una parte si affronta un discorso in modo ideologico per difendere una improbabile purezza della razza, memeistico, ignorante e non si conoscono probabilmente le condizioni al contorno, né il problema. 

Fino a quando i termini del problema saranno quelli dettati dalla tribù (copyright @appecundria) xenofoba, suprematista e attanagliata da una irrefrenabile nostalgia canaglia, saremo un paese dalla visione ottusa. 

Pazienza, ci giocheremo anche questa in parlamento, poi se Yosoy Franca e il citofonaro saranno tanto cretini da far cadere il governo per lo ius scholae (che incontra i favori popolari più di quanto si possa immaginare, ma evidentemente non quelli degli analfabeti) pazienza, si andrà ad elezioni. 

 

 

  • Haha 1
Inviato
5 minuti fa, ilbetti ha scritto:

serviva un non so che tipo di attestato che certificasse che parlava e comprendeva l italiano...

Questa è una delle cose che mi manda in bestia: Un titolo di studio italiano, ottenuto in italia e rilasciato dallo stesso Stato, non sarebbe quindi sufficiente a certificare la padronanza della lingua italiana ? 

Ho amici curdi nelle stesse condizioni, e qui ci vuole l'aneddoto: Uno di loro, poco più che ventenne, elementari e medie fatte interamente in Italia, brillantemente inserito e retribuito per quanto riguarda il lavoro,  un giorno mi ha chiesto se in Italia camera e senato fanno esattamente le stesse cose.  Dopo la mia indegna spiegazione sul "bicameralismo perfetto" volli sapere perché me lo chiedeva: "Ho chiesto ufficialmente la cittadinanza italiana e devo sapere almeno queste cose".

Ecco, ad uno che si approccia in questo modo alla cittadinanza, noi opponiamo probabilmente qualche marescialloide che ha imparato a far la O col c.ulo del bicchiere solo da adulto  ripetendo corsi interni, e che gli chiede l'attestato di conoscenza della lingua italiana...
 

(E trovatemi ventenni italiani terzamediati che si preoccupano di sapere se camera e senato fanno le stesse cose....)

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
2 minuti fa, melos62 ha scritto:

Va affrontato senza pregiudizi ideologici invece il tema dei ragazzi nati sul suolo italiano ma che non condividono lingua, cultura e valori della nostra nazione. L'idea che basti essere nato sul suolo per essere italiani è opinabile quanto quella opposta

 

ma non stiamo parlando di questo, parliamo della cittadinanza a chi fa un percorso di studi in italia. tu stai parlando dello ius soli puro, che è altra cosa.

Inviato
7 minuti fa, wow ha scritto:

modo ideologico per difendere una improbabile purezza della razza, memeistico, ignorante e non si conoscono probabilmente le condizioni al contorno, né il problema.

ma se anche tu , che non sei scemo, riduci la questione alla denigrazione di chi pone la questione in termini politici e culturali, non etico/fideistici - davvero non se ne esce. Capisco che è più facile dare del fascista xenofobo che soppesare le altrui ragioni...

Inviato
2 minuti fa, wow ha scritto:

Roberto, credo si parli di ius scholae, non di i. sanguinis o soli. 

lo so, malgrado ciò, per i motivi che ho detto, vanno soppesati i casi singoli. Ci sono ragazzi figli di immigrati che hanno assolto l'obbligo scolastico  in Italia  ma non per questo si sentono italiani, nè vorrebbero esserlo. Questi perchè devono diventare italiani d'ufficio?

  • Melius 1
Inviato

@melos62 l'opposizione allo ius scholae (lasciamo perdere lo ius sanguinis o soli) è quanto di più assurdo stia esprimendo questo paese. 

Io che, come dici, non sono scemo (e ti ringrazio) e parlo dal campo, non riesco a trovare o condividere una buona ragione per negarlo, specie se, chi si oppone, argomenta facendo confusione con gli altri tipi di ius, paventando invasioni di negri, l'inquinamento della razza ed altre assurdità del genere. 

6 minuti fa, melos62 ha scritto:

ma non per questo si sentono italiani, nè vorrebbero esserlo. Questi perchè devono diventare italiani d'ufficio?

Non diventano italiani d'ufficio. Al conseguimento della maggiore età possono rinunciarci.

Ma non possiamo sempre restare fermi e immobili perché ogni riforma con mille lati positivi deve essere fermata perché si cerca il solito cavillo contro ... 

  • Melius 1
Inviato

Siamo giustamente così attenti alla vita delle persone, come dimostrato anche nel dibattito sull'aborto, ma ci perdiamo con persone che parlano italiano, tifo e parolacce comprese, che frequentano (spesso con maggior profitto degli 'italiani' ) le nostre scuole, che giocoforza non hanno nessun legame, lingua compresa, con i paesi di origine dei genitori ma si sentono cittadini di serie B, perché sono costretti ad incredibili umiliazioni, per esempio ogni volta che devono andare all'estero anche per un semplice viaggio di istruzione, ai quali si nega ogni momento quel senso identitario di sentirsi italiani che, nonostante tutto, in loro esiste e che per ragioni anagrafiche non costituiscono voti comunisti.

Poi ci lamentiamo delle banlieu, dei teppisti che mettono ferro e fuoco la località turistica. 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Martin ha scritto:

Un titolo di studio italiano, ottenuto in italia e rilasciato dallo stesso Stato, non sarebbe quindi sufficiente a certificare la padronanza della lingua italiana 

si lo è, a partire dalla licenza elementare

vedi qui FAQ_cittadinanza.pdf (prefettura.it)

risposta n. 15

 

Inviato

ps: l' ho già detto che gli stranieri devono schiattare di burocrazia come noi ?

beh ripetiamolo, anzi no di più di noi, perchè devono dimostrare di meritarsela

la cittadinanza grondando sangue sudore e mela nel pellegrinaggio tra i vari

uffici.  ( momento sadico off ).


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