Vai al contenuto
Melius Club

Parliamo del sistema scolastico?


Gaetanoalberto

Messaggi raccomandati

Inviato
3 minuti fa, wow ha scritto:

Nel nostro sistema scolastico si parte dal presupposto (un po' demagogico) che tutti possano fare tutto.

Per questo e per mille altri motivi dico che ci vorrebbe una ruspa! 
L’altra sera eravamo a cena con amici che hanno un figlio di 18 anni, gravemente autistico. Gabriele frequenterà l’ultimo anno di liceo artistico: non conseguirà la maturità ma un attestato di frequenza ( PEI). Lui vorrebbe disegnare fumetti al pc, la sua grande passione. Ma il suo grado di conoscenze si è fermato alla seconda elementare. Che ne sarà di lui? I genitori e il fratello, per lui, hanno fatto e fanno l’impossibile nonostante i pochi aiuti ricevuti e gli insegnanti di sostegno impreparati o assenti. E ora? Qualcuno si domanda e si preoccupa della sorte di questi ragazzi come lui, con gli ormoni a 1000 e tanta voglia di vivere? Il tagliando del parchimetro scolastico sta per scadere. Io inizierei il discorso dell’impianto scolastico e dell’istruzione da qui, per esempio…

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, Jack ha scritto:

la selezione non è qua dentro, la selezione la fa la vita. Tu impara intanto, qualsiasi cosa".

Vero ma detta cosi’ sembra un po’ l’universita’ della vita dei 5 stelle.

ci sono vite riuscitissime senza adeguato riconoscimento economico e vite chiaviche con la jaguar in garage.

discorso complicato

  • Haha 2
Inviato
30 minuti fa, wow ha scritto:

Dove li vedevi i sindacalisti

Parlo di quelli che avrebbero, negli anni passati, dovuto svolgere un servizio utile ai lavoratori della scuola e invece se ne stavano a farsi gli affari loro a Roma. Quelli lì, intendo.

Inviato

Quando si arriva a Roma… il ponentino, la cacio e pepe, quell’accidia favorita dallo stordimento dell’arte ovunque. Ha contagiato tutti anche quelli della Lega di Roma ladrona

  • Haha 1
Inviato
1 ora fa, mom ha scritto:

Che ne sarà di lui? I genitori e il fratello, per lui, hanno fatto e fanno l’impossibile nonostante i pochi aiuti ricevuti e gli insegnanti di sostegno impreparati o assenti. E ora? Qualcuno si domanda e si preoccupa della sorte di questi ragazzi come lui, con gli ormoni a 1000 e tanta voglia di vivere? Il tagliando del parchimetro scolastico sta per scadere. Io inizierei il discorso dell’impianto scolastico e dell’istruzione da qui, per esempio…

Sorte che accomuna decine di migliaia di famiglie e che un po' conosco (madame si occupa di questo, nel lavoro): esistono da decenni progetti meravigliosi (i famosi "dopo di noi") che però faticano ad arrivare alle orecchie del parlamento.

Qualcosa a livello locale si è fatto e si fa, ma quasi sempre è lasciato ad iniziative di gruppi di genitori che creano delle realtà (certo, anche col sostegno delle istituzioni, ma non sempre) o a fondazioni, privati ecc.

Il peso che grava sulle famiglie è enorme, ci sono genitori che non si concedono una settimana di vacanze per anni o ancora peggio ci sono madri sole che con figli "difficili" si ritrovano in casa una persona violenta (l'autismo ha molte sfaccettature) e le buscano pure di santa ragione, ma non hanno alternative.

Insomma, di lavoro da fare da parte delle istituzioni per aiutare concretamente ce ne sarebbe molto su questo tema.

analogico_09
Inviato
Il 7/7/2022 at 10:57, Guru ha scritto:

Comunque la discussione senza un quesito chiaro fatica a decollare.

 

 

Se ad esempio non si dicesse la verità sul fatto che nessun studente, di qualunque età e genere di studi, verrebbe su con la schiena dritta senza aver praticato neppure una sola volta l'iniziatica prova del cecio secco ficcato sotto le ginocchia. 🤷‍♂️
 

extermination
Inviato

Se un adolescente ti sfugge di mano e oggi come oggi, vuoi per una ragione vuoi per un'altra ( inadeguate compagnie in primis) ,  il rischio non è di certo basso, poi , per la famiglia, non è affatto facile  riprendere il " controllo" per ristabilire anche solo quella " normalità " necessaria per una adeguata crescita del ragazzo/a

Inviato
56 minuti fa, Velvet ha scritto:

sistono da decenni progetti meravigliosi (i famosi "dopo di noi") che però faticano ad arrivare alle orecchie del parlamento.

 

56 minuti fa, Velvet ha scritto:

peso che grava sulle famiglie è enorme, ci sono genitori che non si concedono una settimana di vacanze per anni o ancora peggio ci sono madri sole che con figli "difficili" si ritrovano in casa una persona violenta (l'autismo ha molte sfaccettature) e le buscano pure di santa ragione, ma non hanno alternative.

Insomma, di lavoro da fare da parte delle istituzioni per aiutare concretamente ce ne sarebbe molto su questo tema.

Esatto, sono pochi casi rispetto alla popolazione complessiva, queste famiglie eroiche  meriterebbero un aiuto robusto ( non i 500 euro mensili che se ne vanno in una settimana), sarebbe attuarialmrnte possibile e vantaggioso. Invece sono lasciate da sole o con l'aiuto del volontariato. Spesso diventano ciniche e incarognite col mondo intero, perché si sentono abbandonati a sé stessi. Quanta sofferenza che potrebbe essere alleviata...

Inviato
7 ore fa, Panurge ha scritto:

Perché secondo te?

Parlo di oggi. Alla fine dell'800 Torino fu la prima capitale del nuovo regno d'Italia che come una delle prime iniziative mise fuori legge le scuole cattoliche e confiscò il patrimonio delle congregazione che si occupavano di scuola. Sopravvissero poche scuole clandestine, le suore erano vestite da laiche per non farsi notare. Dopo qualche anno, mancando di personale formato e di know how , le autorità richiamarono in servizio molte religiose e religiosi come dipendenti del nuovo stato, spesso nelle sedi confiscate, e da questo fenomeno originano le IPAB.  Insomma Torino  era un ambiente ostile alla scuola non statale che era esclusivamente fatta da congregazioni religiose. Eppure proprio a Torino sorse il fenomeno don Bosco,  che ha materialmente posto le basi della scuola professionale moderna. Però a Torino città licei di prestigio , di elite  come erano a Milano, Roma e Napoli già dal 16mo secolo, non esistevano più almeno nei primi decenni post unitari. Si segnala l'opera meritoria di alcuni filantropi, come ad esempio i marchesi di Barolo, nel sostenere scuole popolari affidate a suore, ma erano rivolte ai diseredati, non ai rampolli dell'alta società civile, che frequentavano i licei classici statali, molto elitari nei primi tempi. Nel novecento con il boom demografico aumenta l'offerta, anche di congregazioni specializzate, come i tuoi barnabiti, rivolte alla borghesia. Ma proprio Torino non brilla e infatti attualmente non restano che poche realtà i  difficoltà. Ps. Tu avrai sicuramente il ricordo di una scuola severa e formativa, anche selettiva.

Ai nostri tempi era così per tutte le scuole di quel tipo. Per farti capire, mio padre  classe 1929  frequentò il liceo classico a Napoli presso l'istituto Pontano dei gesuiti. Docenti tutti gesuiti, rigore gesuitico (appunto)  suoi compagni di classe Ugo Gregoretti il regista e Rubertelli il pediatra fratello del Rubertelli scenografo del San Carlo , oltre a tanti altri che poi sono diventati maggiorenti in città.  Erano scuole molto esigenti, scelte per generazioni, in automatico,  da famiglie laiche ed esigenti, ma non elitarie nel senso del censo come si potrebbe pensare. Oggi l'istituto Pontano, tra i pochi superstiti in città, è gestito da una cooperativa. Il settore è in grave difficoltà  per tanti motivi che non posso spiegare in questa sede. Quindi non devi meravigliarti se a Torino oggi non sono presenti istituti di rilievo.

  • Thanks 2
Gaetanoalberto
Inviato

 

  • Disclaimer 

Alert Pippon part two of 250. Chi legge lo fa per sua scelta e a suo rischio e pericolo, non si accettano reclami per la mia prolissitá. 
 

Personale scolastico parte 2 

 

Sia chiaro che la premessona è necessaria per poter discutere delle problematiche della scuola come luogo dell’apprendimento, perché …è la somma che fa il totale!


Le scuole sono state dotate di autonomia, sono soggetti giuridici a sé, dotati di organi  collegiali che approvano le decisioni più importanti.

Il dirigente promuove l’attività e ne risponde.

 

Sebbene il “core business” sia la formazione degli studenti, in qualità di pubblica amministrazione come tutte le altre, il dirigente risponde integralmente ed in prima persona dell’adempimento delle norme di cui è destinatario un Ente pubblico, ed in piú di quelle civilistiche che ricadono sul titolare di un’attività e sul datore di lavoro.


Significa gestire il personale, dall’assunzione al pensionamento, occuparsi della contrattazione sindacale, occuparsi di una corretta gestione e protezione dei dati, della sicurezza, della manutenzione delle proprie attrezzature e della segnalazione agli enti locali per le questioni di competenza, Deve provvedere agli acquisti nel pieno rispetto delle norme sugli appalti pubblici e dei relativi oneri di controlllo. Adempie alle dichiarazioni fiscali del sostituto d’imposta. Il tutto in un regime di Amministrazione trasparente, con la relativa pubblicità. Ci sono poi le statistiche, la gestione di registri, pagelle certificazioni, i rapporti con le ATS, gli assistenti sociali, e la complessa gestione del sostegno e dell’assistenza a favore degli alunni disabili.

Bisogna, mettiamolo prima o dopo, collaborare coi docenti per realizzare la progettualità della scuola, gestire i rapporti col pubblico.

Di recente si sono aggiunti gli oneri derivanti dall’emergenza epidemiologica.


Nel corso del tempo, per svariate ragioni tra cui la riduzione del personale dei Provveditorati, sulla singola  scuola sono stati girati gli adempimenti pensionistici, sommando operazioni dapprima compiute da provveditorati e INPS.

 Le scuole sono chiamate a tutte le verifiche delle graduatorie da cui si attingono i supplenti, prima fatte presso i provveditorati, oltre che a tutte le operazione dei supplenti brevi.

Si aggiunge la partecipazione ai PON FESR e FSE, cioè ai finanziamenti europei, con i relativi rigidi adempimenti.

 

Per le suddette operazioni, quest’anno ho avuto un segretario (dsga) facente funzioni (cioè un impiegato non laureato che si presta al compito di principale collaboratore e capo dei servizi amministrativi, nel mio caso un diplomato del liceo delle scienze umane, e di 6 impiegati: uno psicopatico, una bidella prestata come supplente alla segreteria al suo primo anno, una supplente al 30 giugno, una diplomata al professionale con voto 37 di 64 anni, e due impiegati di vaglia.


Il personale della scuola, amministrativo e docente, non può fare carriera, nel senso che non è prevista.

Il DS può avvalersi di due insegnanti che collaborano con lui, in genere dividendosi con compiti di insegnamento.

 

Le norme che regolano il personale Ata, consentono ogni anno la rotazione del personale, il trasferimento ad altra scuola, l’assegnazione temporanea a domanda del personale ad altra scuola o l’utilizzo (in genere i piú bravi vengono selezionari presso i provveditorati e bisogna “prestarli” , cosa che mi è già capitata 2 volte in tre anni.

 

Il Ds non ha possibilità alcuna di scelta.

 

….segue altra puntata…

 

 

Inviato
3 ore fa, mozarteum ha scritto:

ci sono vite riuscitissime senza adeguato riconoscimento economico e vite chiaviche con la jaguar in garage.

discorso complicato

ma tutte le volte sta menata cristo? ma avessi scritto una volta selezione economica almeno… mi sa che hai la coda di paglia se tiri fuori sempre sta menata.

—-

il denaro è una conseguenza eventuale dell’agire, la selezione la vita la fa sull’agire.

E chi è in gamba si sceglie anche con cosa sentirsi gratificato per il suo saper agire. Chi con la jaguar, chi con un’opera buona, chi con una bella famiglia.

Conta la capacità e la voglia di far accadere le cose che vogliamo accadano. 

Conta poco che nel frangente scolastico siamo riusciti ad avere un 9 o un 10.

Conta che abbiamo imparato tutto quello che era nella nostra possibilità di imparare. E che ci siamo dotati degli strumenti necessari a leggere la realtà che ci circonda. È con questo che si fanno accadere le cose che ci gratificano.

La vita lo riconosce sempre. 

Inviato

chissà se prima degli 80 anni… sempre che ci arrivo… avrò il piacere di sentire che c’è almeno qualche preside che va in giro per le aule a verificare la competenza - almeno la competenza - dei propri insegnanti e caccia via - licenzia eh - quelli incapaci assumendone poi in gamba e negoziano direttamente con loro lo stipendio.

Chissà se li vedrò mai occuparsi della capacità di formare che ha la propria scuola… 

così eh… tanto per almeno immaginare che si riesca ad intuire il motivo per cui dovrebbero essere lì…

Inviato
7 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Non è un  compito facile.., ma proprio per questo quello dell'insegnante è un'attitudine, un talento, una scelta di valorialità non meramente professionale.

Un bravo insegnante potrebbe anche non essere laureato...

Hai centrato un punto essenziale.  Il centro,  il motivo reale per cui esiste la scuola è la persona del singolo studente. Non il protocollo scientifico, l'organico, il programma, gli obiettivi, gli orari,  le circolari, i concorsi,  le graduatorie ecc, com'è oggi in realtà.  Nossignore, è quel singolo studente, con le sue caratteristiche uniche e irripetibili   inserito in una comunità educativa guidata, fatta di professionisti dotati di umanità e cultura, con un interesse vivace per ciò che insegnano, che possa essere comunicato almeno ad alcuni degli studenti. Umanità e professionalità. E gusto del lavoro di equipe  perché un docente da solo non può affrontare le solitudini e i dubbi della crescita dei ragazzi,  ma può tentarci se inserito in una comunità con gli altri docenti della classe e della scuola. Insomma non un mestiere-ripiego per sfigati che non trovano niente di meglio, ma per una élite,  come era d'altronde fino ad un certo periodo. Come dice giustamente @Jack però i migliori li devi pagare e devono essere gratificati anche socialmente,  altrimenti scappano a fare altro, pur essendo nati per insegnare. Invece il nostro attuale sistema scolastico è improntato sulle procedure,  dove studenti e docenti sono praticamente fungibili, con stipendi bassi per tanti, ti chiedo poco, ti do poco. 

  • Melius 2
Inviato
5 ore fa, Jack ha scritto:

Chissà se li vedrò mai occuparsi della capacità di formare che ha la propria scuola… 

così eh… tanto per almeno immaginare che si riesca ad intuire il motivo per cui dovrebbero essere lì…

Io qualcosina ho trovato in giro per l'italia...

Gaetanoalberto
Inviato

 

Disclaimer 

Alert Pippon part three of 250Chi legge lo fa per sua scelta e a suo rischio e pericolo, non si accettano reclami per la mia prolissitá. 

 

Prefazione. 

Leggo quello che scrivete e, democristianamente, sono d'accordo quasi con tutto e con tutti

Mi piace lo stile moderato con cui state scrivendo: ne abbiamo un gran bisogno dappertutto se vogliamo tirarci fuori dalle secche di  ciascuno dei settori in cui operiamo. 

Non rispondo a tutto altrimenti mi perdo, e poi dovrei avere una vita fuori da qui. 

Siccome il TD si intesta al "sistema scolastico", sto cercando di descriverlo dal mio punto di vista, cioè di uno che ha un ruolo di un certo tipo al suo interno.

Quindi non sfuggirò alla questione centrale: ma a scuola si fa scuola? E come si fa a fare scuola a scuola? 

 

La comunità scolastica, o comunità educante

 

Su questo potrei forse avere qualche elemento di disaccordo sul tono di qualche parola di @melos62, ma sono sicuro si tratti di sfumature "sfuggite alla penna" .

Il tentativo di coinvolgere famiglie e personale nella gestione della scuola, è cominciato coi decreti delegati del 1973-74.

Qui il buon @melos62 ne sottolinea, con una punta di sarcasmo/ironia, lo stile "sessantottino" .

In realtà aver creato un "Collegio docenti" in cui gli insegnanti possano confrontarsi e decidere le linee educative, un "Consiglio di classe" (peraltro esisteva già il Consiglio dei professori), in cui programmare le attività interdisciplinari, parlare della classe e confrontarsi tra  colleghi e coi "rappresentanti di classe", e un "Consiglio di Istituto" nel quale si partecipa alle scelte principali di gestione, non è poi così sessantottino. 

Significa dare spazio a famiglie e personale, e creare un luogo di discussione. 

Non avviene solo in Italia, anzi altrove in alcuni casi la "partecipazione" è uno strumento assai più invasivo di rendicontazione e di controllo. 

Dirò poi che, a mio avviso, agli altri sistemi si guarda perché è giusto trovare idee per migliorarsi, ma poi ogni sistema risponde alla storia ed alle specificità di un paese. 

Puoi trarre spunto, ma non fotocopiare il sistema finlandese e adottarlo in Italia, semplicemente perché nessuno saprebbe cos'è. 

Tornando al tema, la verità vera è che la crescita e l'educazione non sono monopolio della scuola, avviene nelle famiglie e nella società, quindi scuola, comunità, territorio non possono essere corpi estranei gli uni agli altri, altrimenti l'alunno riceverebbe stimoli contraddittori. 

Ora, ricevere una molteplicità di stimoli è sommamente benefico, al contrario assai pericolosa sarebbe una sotterranea guerra tra famiglie, insegnanti, imprese, enti locali. 

Perciò, dico io, l'idea di partenza sarebbe stata buona, anzi sacrosanta. 

Bisogna prendere atto che alla partecipazione bisogna essere vocati ed interessati. 

Personalmente da insegnante, ho approfittato dei momenti in cui si potevano fare proposte negli organi collegiali, ero uno di quelli che i colleghi chiamavano "rompicoglioni", il preside mi chiamava "cassé couilles", perché intervenivo spesso e i collegi si prolungavano tra gli sbuffi della colleganza. 

Da papà, mi sono ogni tanto offerto quale vittima sacrificale come rappresentante, in questo caso con molto minor trasporto, supporto, coinvolgimento ed efficacia. 

Certo è che la rappresentanza è in crisi a tutti i livelli: politica, chiesa e pure... scuola! 

Con la riforma della pubblica amministrazione e della dirigenza si è proposto un nuovo modello di gestione, diciamo più "aziendalistico", in cui sembrava che ai dirigenti fossero attribuiti molti più poteri. 

I detrattori o sostenitori, per ragioni opposte, chiamano questo modello "scuola azienda". 

Tuttavia nessuno ha avuto forza e coraggio per modificare il funzionamento degli organi collegiali in coerenza con le diverse attribuzioni del preside, che da Primus inter pares diventava "Dirigente scolastico", con una sua posizione "speciale" tra i dirigenti dello Stato. 

In virtù di tale posizione, gli ex presidi hanno visto allargare a dismisura le proprie responsabilità a confronto con quelle degli altri dirigenti dello Stato di pari livello, e naturalmente hanno ancora oggi lo stipendio più basso, ma questo è un inciso che lasciamo a questi aridi ometti che dirigono le scuole: il contrappasso, direte, per il fatto che non si chiedono come funziona la loro scuola e quali risultati ottiene. Gli sta bene! 

Fatto sta che la scuola azienda non decolla, l'opposizione del personale e sindacale non è neanche troppo latente. 

La legge 107 (la odiata "buona scuola" di Renzi) e la contrattazione collettiva del 2018, riportano alla luce il concetto di comunità scolastica come comunità educante. 

Un buon preside, dovrebbe riuscire a coordinare un sistema che si basa sulla partecipazione e sulla proposta, stimolare la crescita di alunni ed insegnanti attraverso il dialogo ed il confronto interno ed esterno. 

Questa riforma si inserisce nel percorso già da tempo presente dell'Invalsi, l'odiato sistema di autovalutazione delle scuole, del RAV (rapporto di autovalutazione), e si comincia a parlare di Rendicontazione sociale, ciòè dell'evidenziare all'esterno l'uso delle risorse ed i risultati ottenuti. 

... Segue alla prossima puntata. Mi raccomando continuate a non sfanchiularvi, che è bello parlare "all'antica" 

 

 

 

 

Inviato

Per gestire dal punto di vista ammnistrativo una scuola è sufficiente una attenta lettura, ogni anno, del Repertorio Auriemma (non proprio un bignami)

Repertorio Auriemma 2022.jpg

  • Sad 1

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Badge del Vinile Arancio
      music.bw805
      music.bw805 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Arancio
    • Contenuti Utili
      Eiji
      Eiji ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
×
×
  • Crea Nuovo...