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Melius Club

Parliamo del sistema scolastico?


Gaetanoalberto

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Inviato
16 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

quindi non si capisce la critica, se non eventualmente quella costruttiva alle idee espresse.

Chiedevo per sapere se pensavi di impostare un discorso collettivo e di gruppo mirato a qualcosa su cui valesse la pena, nonostante il caldo, di lavorarci su insieme. Sono stata equivocata. Pazienza. Mi spiace.

Buona continuazione.

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, melos62 ha scritto:

Non  ti trovo molto preparato su questo punto

Vabbè, integra tu. Poi magari specifica meglio così capisco.

Mica devo saper tutto: magari ci farò su uno studio.

P.s. purchè tu non voglia dirmi che la formazione cattolica era abbastanza importante e presente, ed anche efficace, perchè non l'ho mica smentito, tra l'altro per certi versi anche nella formazione professionale.

Guarda che lavoro a Brescia, città papale, con una rete di istituzioni scolastiche private in genere di ispirazione cattolica con cui ha fatto accordi, riunioni, reti: era la parte che seguivo all'alberghiero.

P.S. Ospito un liceo sportivo privato, ho fatto un accordo esteso a tutta la provincia con la cattolica "Scuola Bottega". 

 

Semplicemente, i dati generali sull'alfabetizzazione ed il raggiungimento dei gradi più alti degli studi, dimostrano che il servizio scolastico, lasciato all'iniziativa privata, non era decollato.

 

Sarò lieto comunque di apprendere cose nuove, il TD c'è apposta.

 

2 ore fa, melos62 ha scritto:

formazione professionale è occasione di profitti solo quando si tratta di spendere risorse pubbliche finalizzate allo scopo.  Nella mia idea invece,

 

Se non prevede risorse pubbliche, basta metterla sul mercato e vedere. Io non sono mica contrario. E poi ammiro l'iniziativa privata.

 

2 ore fa, melos62 ha scritto:

Ma di questi argomenti mi rendo conto che parlare con gli statali,  anche dirigenti, è difficile. 

 

E perchè, mica siamo scemi ? Riusciamo a far andare la baracca in Italia e nono stante lo Stato e gli italiani che, ogni tanto spesso, remano contro...

 

Gaetanoalberto
Inviato

@mom Non mi riferivo a te specificamente, se ti ricordi avevo iniziato a scriverlo scherzosamente come "disclaimer": sono prolisso!😃

L'ho tolto e...immediatamente...Velvet e Tu me lo avete ricordato.

Guarda, per me tutto a posto. Scusa me nel caso. Come hai visto l'ultimo post è più prolisso dei primi. 

Ognuno contribuisce come può.

Era proprio lo scopo del TD. Io parlo di scuola tutti i giorni. Pensavo che qualcuno magari volessse parlarne con me.

Gaetanoalberto
Inviato
15 minuti fa, mom ha scritto:

se pensavi di impostare un discorso collettivo e di gruppo mirato a qualcosa su cui valesse la pena,

Si, veramente pensavo proprio questo: qui sono più libero che nella mia scuola. Se non si ascoltano le persone, ci si chiude.

Poi sono un lungone con i miei pipponi, ma volevo dare un (noiooso) contesto di discussione.

Altrimenti che posto a fare ?

28 minuti fa, melos62 ha scritto:

Ma è inevitabile!

Non è inevitabile: è proprio contro la legge, che prevede espressamente che debbano essere accolti! Questi gli fanno fare il test selettivo uguale a quello degli altri. Altra cosa illegale. In Lombardia ricevono fondi pubblici: si chiama Buono scuola!

Oh, io faccio il buono, e non faccio commenti sulle conoscenze e competenze altrui...discussione libera.

Sennò sembriamo pentas, ed ogni volta che uno dice una cosa contraria, colpiamo la persona.

Parliamo dei contenuti. Ti prometto che anche se dirai altre minxiate, non te lo farò notare con lo stesso tono usato da altri.

Fino alla morte, abbiamo da imparare a confrontarci.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Scuola pubblica

Per motivi costituzionali, sociali e di equità, ma soprattutto i per evitare una rischiosa dispersione di risorse e di esperienze ed una gara all’acquisizione di risorse pubbliche da parte di privati, che non sempre hanno dato buoni risultati, meglio mantenere l’attuale, migliorandolo.

Eh no, proprio tu che ti definisci prolisso non puoi cavartela così sinteticamente da paraculo, capisco che il tema metta in discussione il tuo ruolo e in teoria la pagnotta, come di tutti gli statali, ma vanno fatte alcune precisazioni e mi meraviglia che un ds preparato come te ignori una legge, la 62 del 2000, legge Berlinguer, non legge Brunetta, che ha sancito oltre vent'anni fa una evidenza di realtà: pubblico non è sinonimo di statale, il sistema della istruzione pubblica è fatto dalle scuole statali e paritarie (enti locali, fondazioni, cooperative,  congregazioni e  in percentuale pochissime società lucrative)

Costituzione; il famoso "senza oneri per lo stato" che ha impedito ideologicamente e paraculamente di sviluppare un sistema integrato stato/privato sociale, come in tutto il resto di Europa, andrebbe interpretato in modo autentico,  ma lasciamo perdere: l'ipotesi del voucher alla famiglia taglia la testa al toro. Sarà la famiglia,  destinararia del contributo perché già vincolata dall'obbligo scolastico,  a scegliere la scuola a cui portare il proprio voucher, che potrebbe essere anche di un importo di un terzo di quanto costa oggi la frequenza di un qualunque istituto statale,  diciamo, giusto per fare un esempio, 4k anziché 12k. La scuola statale scelta perché migliore della sua concorrente verrebbe premiata e potrebbe integrare in modo reale il proprio bilancio , non con le paghetta del fondo di istituto,  ma con soldi veri per fare del ds un vero manager e non un pastore errante. 

Dispersione di risorse: è l'esatto contrario, perché oggi la statale costa 12k a cranio mentre i concorrenti privati costano mediamente meno di 6 k e richiedono rette intorno ai 4 alle famiglie. Potrebbero usare il voucher per ridurre o azzerare le rette, in questo modi correggendo l'attuale vera grave ingiustizia,  perché tante famiglie modeste non possono permettersi 4 k all'anno , potrebbero accedere finalmente alle scuole di loro gradimento senza condizionamenti economici (costituzione italiana). Diplomifici: e chiudiamoli una volta per tutte, basterebbe una circolare che limiti il numero di idoneità o diplomi da privatisti , se non vogliamo abolire il valore legale del titolo di studio.

Qualità: sarebbero studenti e famiglie a valutare la qualità dei servizi  oltre ad un efficiente organo statale di verifica della compliance rispetto ai principi, molto vincolanti, già previsti dalla legge Berlinguer. 

Solo che la concorrenza fa paura perché magari tu Gaetano lavori bene e anche I docenti che ti sono affidati pro tempore, e manterresti o aumenteresti le iscrizioni e i mezzi, mentre altri tuoi colleghi statali di scuole di mela, che esistono come le scuole di mela private, vedrebbero accorpati i plessi, ridotte le classi e gli organici e, insomma, dovrebbero passarsi la mano sua coscienza. 

Non è utopia,  accade in varie forme in tutta Europa,  Francia compresa. Solo la Grecia sta quasi inguaiata come noi.

  • Melius 1
Inviato
18 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Non è inevitabile: è proprio contro la legge, che prevede espressamente che debbano essere accolti

Se li costringi,  cosa possibile per legge, devi anche fornire la possibilità economica di rispondere a quell'obbligo. Nessuno può essere costretto al fallimento economico. Bastano 3 disabili senza copertura del costo dei soli docenti di sostegno per mandare un deficit una azienda. 

Gaetanoalberto
Inviato
2 ore fa, melos62 ha scritto:

Oggi l'idea è che il sistema scolastico sia una grande catena di montaggio,  o tapis toulant, in cui basta seguire le procedure correttamente

Oh, vabbè, possiamo cominciare a parlare.

Diciamo che le certificazioni di qualità nei servizi alla persona sono, non a caso, certificazioni di processo, poiché l'esito non è garantito. 

Su questo si innestano paginoni di economia gestionale, e dibattiti infiniti. 

Avendo per tre anni lavorato in una scuola con certificazione di qualitâ, e per avventura contestualmente assistito una società di produzione di ricambi Ferrari, BMW e Porsche in una lite con la certificatrici e riguardante la loro certificazione di qualità, ho anche potuto (ovviamente con visione limitata da statale, ed avvocato) confrontare un pochino i due sistemi, e guardare all'organizzazione della produzione. 

Posso dirti che durante gli anni in cui abbiamo operato nel rispetto delle rigide indicazioni della certificazione, non il risultato, ma l'organizzazione erano migliorati. 

Proprio allora iniziammo con le rilevazioni e i questionari di soddisfazione. 

L'orizzonte di senso e la percezione di sé dei membri della comunità erano davvero migliorati, e lo abbiano riscontrato nel progressivo miglioramento delle valutazioni. 

Abbiamo abbandonato perché si sperava in finanziamenti regionali per i corsi di formazione, che si vociferava sarebbero arrivati se certificati.

Mai arrivata una lira: solo pagata la società di certificazione, poi abbandonata. 

Ferma l'eventuale incostituzionalitá, Il sistema di assegnazione di un bonus (buono scuola) al cittadino è quello che si usa in Lombardia. 

La specificità è che non puoi spenderlo per finanziare la scuola statale, ma solo per l'iscrizione ai corsi privati del sistema di formazione, non solo professionale. 

Le uniche (anzi, gran parte) qui nel bresciano a reggere, sono appunto le scuole cattoliche. Alcune abbastanza valide. 

Il motivo è semplice, le risorse immobiliari necessarie sono già della Chiesa e delle fondazioni ad essa legate l, e quindi a costo zero.

Non dimentichiamo che la Chiesa fruisce di canali di finanziamento ulteriori, l'8 per mille, poi dovrei ripassare in relazione alle disponibilitá per il restauro del patrimonio della Chiesa ed il fondo sostentamento del clero, che si affiancano (mi pare ma l'esperto sei tu) ad agevolazioni in materia di IMU per attività no profit. 

Non so bene come ci si organizzi a tal fine, e fino a che limite ci si riesca. Quindi ammetto che non so bene se le attività scolastiche possano essere esentate, purché si dimostri assenza di profitti. 

Un problema di equiparazione e di uguaglianza si porrebbe tra privati e chiesa, più che tra chiesa e stato. 

Di norma i privati, se non hanno alle spalle chi ha affrontato gli ingenti investimenti in conto capitale necessari (può capitare con scuole appoggiate da associazioni ed imprese), non riescono ad affrontare il costo di un'istruzione seria. 

Reggono i diplomifici, ma dovrei parlare di argomenti delicati: utilizzo di personale pagato fittiziamente, le cui buste paga di paghe inesistenti "danno punteggio" per entrare nella scuola statale. E poi la retta è spesso pagata da chi in realtà, non è interessato al corso, che in effetti non frequenta o non si svolge, ma al diploma, che si compra. 

A meno che non ti capiti di avere me come commissario d'esame e oggi come presidente. In un paio d'anni sono stato costretto a non far passare l'esame a metà candidati. 

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

Se li costringi,  cosa possibile per legge, devi anche fornire la possibilità economica

Scusa, diciamo che funziona al contrario: puoi ottenere l'equipollenza solo se offri un trattamento equipollente. 

Pertanto il rispetto della normativa sui disabili è la premessa senza la quale la scuola non dovrebbe esistere. 

Se non è, equipollente, non ha diritto a incassare gli altri "buoni scuola" e deve essere chiusa. 

Altrimenti, e torniamo a quello che dico, il confronto è ovviamente diseguale. 

Quindi ci si deve chiedere: il sistema del c.d. bonus può sostenere l'equità, o diventa uno strumento che avvantaggia solo alcuni operatori in particolari e non comuni condizioni, che peraltro lasciano al sistema pubblico alcuni costi, ad esempio, della disabilità? 

Ora, il buon @Savgal mi ha già fatto una ramanzina sul mettere assieme pere e mele, e non vorrei ricadere nello stesso errore, però torno a dire: perché rimettere in discussione un sistema? 

Quel buono diamolo alla scuola statale, che accoglie tutti. 

Oppure diamo alla scuola statale la possibilità di selezionare gli utenti, come fanno le private. 

 

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

un ds preparato come te ignori una legge, la 62 del 2000, legge Berlinguer, non legge Brunetta, che ha sancito oltre vent'anni fa una evidenza di realtà: pubblico non è sinonimo di statale,

Arridanghete. Ma hai letto quello che ho scritto? Mettetevi d'accordo tu e @mom, secondo lei scrivo troppo, ma se nonostante il pippone non s'è capito che quello che dici tu l'ho già anticipato, stiamo mica a parlare del sesso degli angeli?

E poi non è una gara a chi ha il coso più lungo: rinuncio in partenza hai vinto tu. 

Axz ne sai di cosa so io? 

Leggi prima quello che ho scritto nei miei Pippon almeno. 

Cit. 

 

Quinta puntata - Pubblico e privato

VIRGOLETTE Qualunque servizio e produzione possono essere svolti dal privato o dal pubblico. VIRGOLETTE

Se devo mettermi a citare le norme invece di 300 righe, diventano 600.

Posto le mie determine con tutti i Visto questo è Visto l'altro? 

 

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

compliance rispetto ai princip

Volevi scrivere "compiacenza"? 😝

Inviato
1 minuto fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Volevi scrivere "compiacenza

Cerco di essere sintetico ma preciso.  Volevo proprio dire compliance. Sono sicuro che tre le tue molte doti non manchi la padronanza della lingua d'Albione 😀

Inviato

Che mentre facevate a chi ha il pippone più lungo sono andato a Gressoney, salito al colle Ranzola (ci è passato Tolstoy) asceso ulteriormente alla punta della Regina e tornato a casa, un po' di sintesi magnogreci. 

  • Haha 1
Gaetanoalberto
Inviato

E veniamo ad un altro dei problemi. 

Certo, può darsi la scuola abbia delle difficoltà, ma ci sono anche buoni esempi e ottimi ragazzi. 

Se però parliamo di Italia e non di Corea, i problemi li hanno anche le imprese. 

Diciamo che nel suo complesso il sistema non è efficiente. 

Alcuni sostengono che parte del sistema impresa, sia arretrato, su base familistico amicale. 

L'impiegato veniva assunto su presentazione del parroco, i nipoti dello zio, gli elettricisti Enel della Cisl, i postali della CGIL, A2A della Lega, etc. 

A nessuno è mai fregato minga della scuola: solo una lettera di presentazione mi è stata richiesta, ed insegno dal 1993.

Ti pare normale? 

Fanno eccezione le esperienze come quella di Parma citata da altro forumer, oppure quella del Mantegna di Brescia, dove la parola dell'insegnante delle materie pratiche è sempre stata giustamente apprezzata. 

Ed infatti abbiamo chef stellati ovunque. 

Nella liberale Inghilterra, le imprese guardano attentamente valutazioni e presentazioni universitarie, senza le quali non si va da nessuna parte. 

L'università statale dico! 

Quindi il collegamento scuola. Impresa è ben possibile, ed è la chiave affinché l'impegno nell'apprendimento trovi il suo naturale sbocco. 

Altrimenti rimarremo, come siamo, indietro. 

La  frase secondo cui la vera valutazione la dà la vita, era quella di apertura di tutti i miei anni scolastici: non mancavo di dire che il voto era sulla prestazione e non sulla persona, e che molti degli insufficienti avrebbero in futuro guadagnato più di me. 

Però non mi farei operare da un sarto, o togliere un dente da un maniscalco. 

Anche se entrambi guadagnano più del chirurgo, cosa che spesso accade. 

Quindi non cadiamo nell'eccesso opposto. 

Scuola e vita devono essere collegate. Se non lo sono è per tanti motivi, ma mettiamoci anche il concetto del padrone del vapore che misura la qualità dal soldo. 

Il bastargo idraulico che mi ha ciullato 10000 per il bagno, lavoro di mela fece! 

15 minuti fa, Panurge ha scritto:

Che avete deciso? 

Ho ragione io ma ha vinto lui. E poi cucina bene. 

Io sono statale. 

Lui di cdx. Non poteva andare diversamente. 

Inviato

@Gaetanoalberto se vuoi chiamo a darti manforte il mio compagno di liceo ora preside, del classico, 200 cm, un armadio. 

Gaetanoalberto
Inviato

@Panurge ok, grazie, puoi mandarlo da lui diretto senza passare dal via. 

Inviato

Alla faccia all’invalsi, i risultati si ribaltano agli esami di maturita’.

Record di “geni” al sud, in particolare in Calabria, dove i 100 e le lodi sono ben 4 volte superiori a Milano.

Ovviamente tutti promossi, l’esame di maturita’ e’ oramai una formalita’.

https://www.corriere.it/scuola/maturita/notizie/maturita-2022-tutti-promossi-ci-sono-mille-lodi-piu-dell-anno-scorso-divario-risultati-invalsi-73014a7a-0a73-11ed-90af-bbc9cb24f264.shtml

Gaetanoalberto
Inviato

@Roberto M Riesci a postare la tabella? Non ho voglia di farmi l'abbonamento


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