appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 2 ore fa, mozarteum ha scritto: La fate un po’ facile Ho scritto appunto che non è facile, ma questi dicono che non è giusto. È un altro paio di maniche.
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: scusami ma non comprendo quindi le tue affermazioni sul fermare Putin Hai la macchina full electric?
audio2 Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 prima di andare ad innaffiare i gerani mi sono ricordato anche parte dell' art 45 dell cost. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato. questo perchè se continua così tra poco arriva savgal con le sue filippiche contro le piccole dittarelle
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 2 ore fa, maurodg65 ha scritto: Si prevede che l'imposta sui profitti "straordinari" delle compagnie petrolifere e del gas raccoglierà 5 miliardi di sterline e contribuirà a finanziare 15 miliardi di sterline in pagamenti alle famiglie. Queste sono le cose che non piacciono a Putin. @Jack vai in UK a spiegare il capitalismo agli inglesi.
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 2 ore fa, audio2 ha scritto: se non capisci che una tassazione esorbitante ammazza il margine quindi i nuovi progetti dopo 7 pagine non hai capito l'argomento in discussione
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 2 ore fa, maurodg65 ha scritto: l’articolo parla di gas e petrolio qui si è parlato, ad onor del vero, di armi Non è proprio così, diciamo che Roberto ha abilmente sviato.
maurodg65 Inviato 19 Luglio 2022 Autore Inviato 19 Luglio 2022 11 minuti fa, appecundria ha scritto: Hai la macchina full electric? No, ma tu avevi scritto di armi non di gas/petrolio o ricordo male? Poi sul gas ho gia dett, per fermare Putin da marzo in poi dovevamo, come UE, chiudere il Nord Stream 1 era l’unica cosa giusta da fare, il resto sono prese in giro.
Gaetanoalberto Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 . Rilievi di costituzionalità imposta extraprofitti Dunque, non sono riuscito a leggere tutto, se non qualche considerazione critica sullo stesso concetto di extraprofitto, sulla natura comunista ed espropriativa del prelievo, altre su Landini, altre sul fatto che in realtà di imposizioni di questo tipo si è sempre parlato e si parla oggi in tutto il mondo, vista la situazione di crisi. Di sicuro, prima di leggere di cosa in effetti si tratti (se discutiamo di qualcosa si più di quella giá varata per le imprese energetiche), difficile parlare. Per la verità, una materia imponibile, potrebbe essere vista nella crescita dei profitti che supera quella che normalmente ci si potrebbe attendere, in una determinata situazione, per effetto di manovre speculative. Provo a fare un esempio: in una situazione inflattiva, l'incremento dei costi di produzione, reale o potenziale, può spingere l'impresa ad aumenti dei prezzi, spesso anticipati in via prudenziale. Pertanto nessun aumento effettivo dei costi esiste, ma l'aumento è praticato per via dell'incertezza. Fin qui la normalità dell'ingiustizia inflazionistica, che favorisce redditi variabili a scapito dei fissi, poiché giammai i salari aumenteranno altrettanto rapidamente. Altra cosa è che un margine di profitto, normalmente dell' X %, diventi, spesso per intese congiunte ed anche limitative della concorrenza ma difficilmente dimostrabili, del XX %. Purtroppo anche questo accade, ed il consumatore ben poco può a sua difesa. Questi sono gli "extraprofitti", cioè quelli che sono determinati da intenti speculativi. La struttura dei costi può essere esaminata, quella del numero di transazioni anche. Certo si tratta di meccanismi piuttosto complessi, e di difficile applicazione pratica quindi a rischio impugnabilitá. Direi però che la questione etica si pone in senso opposto a quanto ho letto. Non si tratta di un incremento del volume di affari determinato da maggior domanda, ma di un aumento del margine che "approfitta" della confusione, a danno dei consumatori e dei cittadini. Quindi esiste il giusto presupposto sia per tassare, che per scoraggiare chi ponga in essere le manovre speculative. È singolare che la questione, in modo poco consapevole, si sia posta per il passaggio all'euro. In Italia, il mercato ed i redditi sono stati ammazzati dal sistema delle imprese, che in assenza di controlli pubblici, hanno realizzato enormi extraprofitti, non tassati. Si dimentica inoltre che in un sistema di libero mercato, lo Stato non ha potere sui prezzi. Ha potere invece sul prelievo, che può servire anche da guida verso comportamenti più virtuosi. Naturalmente, se siamo obnubilati dal preconcetto che il privato, per sua giusta natura egoista, sia invece virtuoso, e lo Stato, per sua natura "comunista", sia il ladro da cui scappare, abbiamo poco da discutere. Però sarebbe carino che gli stessi soggetti, non accusino lo Stato di quanto avvenuto con il passaggio all'euro, quando il furto è avvenuto liberamente. 1
ferdydurke Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 1 ora fa, Jack ha scritto: buffo è che il padre ormai 60enne fa il tornitore CNC in Ticino da sempre e passa abbondantemente i 6'000 (ha pure appena avuto un bell'aumento del 6-7% dalla caduta dell'€ sul CHF... che non è finita) 6000 euro (o CHF) al mese in Svizzera non sono molti, siamo pure sotto lo stipendio medio elvetico…la vita nella Confederazione è molto cara…lo dico da persona informata
vizegraf Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 Insisto, da ignorante, a seguire questi threads di Economia/Finanza/fiscalità nella speranza di capirci qualcosa. Qui la cosa mi sembra ancor più complicata. Io avrei capito questo: Lo Stato stabilisce che su alcune produzioni il ricavo debba essere X Se il ricavo reale è superiore, lo Stato incamera tutta la parte eccedente e tassa normalmente il restante. E' così?
Jack Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 24 minuti fa, ferdydurke ha scritto: 6000 euro (o CHF) al mese in Svizzera non sono molti, siamo pure sotto lo stipendio medio elvetico…la vita nella Confederazione è molto cara…lo dico da persona informata sei informato di un bel niente. A parte che non sono pochi da nessuna parte ed in svizzera dioende dal cantone, equivalgono in potere d’acquisto sui 4-4.200 italiani Secondo poi, e più importante, se fossi informato sapresti che se uno ha un figlio che lavora per Eni in italia vuol dire che è un frontaliero, lavora in svizzera ed abita in Italia sulla fascia di confine e 6000€ sono proprio 6000€, senza contare gli altri 15’000 medi che ogni anno vengono scaricati ed investiti nella cassa pensione per essere ritirati tutti insieme dai 60 anni. In pratica sai poco e niente, vieni ad arrampicarti in casa dei gatti 😆
Gaetanoalberto Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 @vizegraf No. È uno spettro agitato grazie alle incaute parole di quel de fi ci tario di Landini, che ovviamente deve sparare le sue minxiate populiste a beneficio dei suoi sostenitori, altrettanto de fi ci tarì. Non mi pare che al nomento ci sia nulla di tutto ciò.
Martin Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 1 ora fa, Jack ha scritto: non mi risulta la Z si in effetti la pronuncia è più "tonDa" 😁 1
Jack Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 15 minuti fa, vizegraf ha scritto: E' così? questo è quello che vorrebbero fare… ma non sui ricavi, vize, sui profitti. È, ripeto, marketing fiscale. Servono soldi, l’unico modo è tassare e tassano facendo sembrare che ci sia un’aliquota speciale per profitti “extra” che già dal nome si vogliono far passare come pseudo illegittimi, quasi illegittimi. In realtà sono banali profitti in una fase di mercato favorevole. Quando eni svendeva petrolio a 20€ barile nel 2020 nessuno le ha rimborsato le extra perdite… landini dormiva in lockdown 😁 Eni inizia a guadagnare intorno a 45-50 $ barile mediamente 1
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 1 ora fa, Jack ha scritto: marketing fiscale
appecundria Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 2 ore fa, maurodg65 ha scritto: chiudere il Nord Stream 1 Non c'entra niente ma va bene.
Roberto M Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 11 Luglio 2022 Sondaggi elettorali, impiegati e operai votano FdI e Lega Un tempo i partiti di sinistra avevano un grande appoggio politico da parte del ceto impiegatizio e operaio. Invece, da questo ultimo sondaggio elettorale, risulta come operai e lavoratori esecutivi votino più Lega e FdI rispetto al PD. Si parla di ben il 23,1% per la Lega, e il 21,9% per FdI. Di contro, solo il 12,5%voterebbe il PD, e poco più del 14,6% il M5S. In particolar modo, si segnala FdI proprio tra i lavoratori autonomi: ben il 24,8% di loro voterebbe la Meloni, se si andasse al voto oggi; mentre solo il 14,8% degli autonomi darebbe il voto al PD. E sempre alla Meloni va il voto di un’altra categoria, quella delle casalinghe: ben il 20,4%, mentre solo il 14,3% rimane fedele a Forza Italia. Sondaggi elettorali, il PD ha il voto di dirigenti, imprenditori e laureati Nel versante imprenditoriale e dirigenziale, ad avere ancora l’ultima parola è il PD, con oltre il 24,2%, seguito di pochi punti sempre da Fratelli d’Italia (22,5%). Al momento il Partito Democratico beneficia di una grossa percentuale di elettori pensionati (quasi il 30%), e benestanti (31,4%), contro una percentuale irrisoria tra le fasce meno abbienti (appena il 10%). E’ ormai la conferma di un ribaltamento totale delle categorie social-politiche a cui ci siamo abituati da anni. Mentre i meno abbienti votano FdI e Lega(rispettivamente 21,5% e 19,7%), laureati e diplomati sono più propensi a votare il centro-sinistra (ben il 61%). Non si può però dire che il voto dei giovani vada tutto al PD. Con una percentuale del 19%, il Partito Democratico è al momento in testa tra i giovani 18-34, mentre nella fascia 35-64 anni a prevalere è FdI (62%). Anche se negli ultimi tempi i partiti di centro-destra hanno guadagnato diversi punti tra i più giovani.
Roberto M Inviato 19 Luglio 2022 Inviato 19 Luglio 2022 https://www.ilfoglio.it/politica/2022/07/11/news/pd-forte-tra-i-pensionati-i-meno-istruiti-si-astengono-ecco-come-votano-i-gruppi-socio-demografici-4205045/ Le singole forze politiche si distinguono non solo per i diversi programmi elettorali ma anche per i gruppi socio demografici che li votano: nel Pd ad esempio si nota un'importante risposta positiva da parte dei giovani laureati (quasi il 29 per cento), mentre Lega e FdI spopolano tra operai e casalinghe; chi si astiene invece fa parte soprattutto dei ceti meno abbienti. Nel Movimento 5 stelle una larga parte dell'elettorato è senza lavoro e con una condizione economica bassa e in particolar modo i grillini continuano a riscuotere successo nel centro-sud e isole. ... Il Partito democratico è quello che gode di un elettorato con una percentualefemminile maggiore rispetto a tutti gli altri partiti (20,4 per cento), appena sopra a FdI. Per quanto riguarda l'età, l'elettorato dei democratici è prevalentemente concentrato nella fascia alta, dai 50 anni e oltre. Interessante è il dato sulla scolarità e sulla professione perché rispetto all'elettorato degli altri partiti, il Pd riscuote successo tra i laureati (28,1 per cento) e tra gli impiegati/insegnanti (25,4 per cento) nonostante la maggioranza sia costituita da pensionati e altro (29,2 per cento). Un elettorato di condizione economica elevata (31,4 per cento) e prevalentemente del centro-nord (26,5 per cento) e del nord ovest (20,8 per cento). Rispetto agli altri partiti, il Pd è quello che raccoglie più fedeli religiosi la cui partecipazione religiosa è più settimanale (27,1 per cento) che occasionale (20 per cento). ... Lega "partito operaio" e dei ceti popolari Si potrebbe dire che gli operai sono leghisti, perché nelle categorie dei lavoratori, gli operai sono la maggioranza che vota il partito di Matteo Salvini (23,1 per cento), il quale trova consenso anche tra casalinghe (17,8 per cento) e i senza lavoro (14, 6 per cento). Tra gli elettori si distinguono persone con licenza media o elementare su tutti (18,4 per cento), di età compresa tra i 35 e i 49 anni rispetto alle altre fasce. Inoltre Matteo Salvini può contare sull'appoggio delle fasce basse (19,7 per cento) e dell'area nord dell'Italia, sia est (21,5 per cento) che ovest (19,5 per cento). Infine l'elettorato leghista presenta un elettorato che frequenta occasionalmente le funzioni religiose (il 17,4 per cento) rispetto al 15,3 che settimanalmente prende parte alla vita di chiesa. ... Per il M5s la riserva sono i disoccupati (del sud) I grillini, che stanno affrontando da settimane i dissidi interni culminatinell'abbandono di Luigi di Maio, possono godere di un appoggio ben definito. Un elettorato giovane (15, 7 per cento tra i 18 e 34 anni) e prevalentemente diplomato (13,5 per cento) e dove i senza lavoro (19,5 per cento) e gli studenti (19,3 per cento) costituiscono la parte maggiore rispetto alle altre professioni e rispetto agli altri partiti. Dopo Lega (19, 7 per cento), la classe meno abbiente vota M5s (18,6 per cento), forse spinti dalla proposta politica del reddito di cittadinanza e a confronto con gli altri partiti, il centro-sud (20,2 per cento), sud e piccole isole (20,1 per cento) concentrano i loro voti per i grillini. Infine una partecipazione religiosa più occasionale (11,5 per cento) che settimanale (10,1 per cento).
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