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Meteore sportive


OLIVER10

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Flo Jo, al secolo Florence Griffith, non proprio una meteora, vinse anche i mondiali a RomA '87. Sicuramente meteora su questo pianeta, vista la morte a manco 39 anni. A quale prezzo i record mondiali di Seoul '88! Ricordo ancora un titolo della Rosea, "Corri uomo o Flo Jo ti prende"... 

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Abraham Olano. Ciclista spagnolo, apparso al grande pubblico un po' distratto come me come un sosia un po più magro di Miguelon Indurain, vincitore del mondiale in linea in Colombia davanti a Pantani e proprio Indurain. Proprio tra il '95 e '96, nell'arco di 365 corse tutti e tre i grandi giri arrivando a podio sia alla Vuelta che al Giro e vincendo il mondiale. Poi ancora un titolo mondiale nella cronometro ('98)

 

 

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5 ore fa, OLIVER10 ha scritto:

Berzin

Dicono che con lui un certo dottore ora radiato a vita mise a punto "l'allenamento" che poi portò il Texano alle 7 vittore consecutive al Tour de France. Durante un'uscita su qualche passo ormai 15 anni fa, un amico appasionato e forte ciclista mi disse: "ho visto Berzin (a carriera finita) in TV... Si è mangiato Berzin!". 

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1 ora fa, OLIVER10 ha scritto:

Andrew Howe

Poveretto, passato da un infortunio all'altro.

Sull'atletica italiana degli ultimi 40 anni ci sarebbe da scrivere un manuale, quanto a mala gestione. Al di là della politica, ancor più presente in quegli ambienti che in parlamento (in minuscolo per giusta causa), è sconsolante quanto interi "comparti" siano stari bruciati nel corso di pochi anni, mezzofondo docet, ben oltre la naturale "contrazione" del serbatoio giovanile. Ricordo gli esperimenti dei tecnici federali su un mio caro amico mezzofondista: talento fuori misura, sconfortante gareggiarci assieme ma stimolante da bestia allenarcisi. Campione europeo Junior su 1500 m (3'36" a 20anni al GoldenGala). Durante un ritiro di 1 mese in SudAfrica lo fecero allenare sui "lunghi" con i vari Baldini & Co., sui veloci con i vari Benvenuti, D'urso ecc (gente da 1'43" sugli 800m). Al suo allenatore dissero: "Tanto quello lì è un mulo, se regge va in finale alle Olimpiadi...). Ovviamente in quel ritiro, lui che non voleva perdere nemmeno a scala quaranta, non mollò nessuno di un centimetro, ma come andò a finire è talmente ovvio che non c'è bisogno di raccontarlo. Ed è la medesima storia per tutti i suoi amici, coetanei e "successori", quelli che sono "maturati" dopo l'era Conconi dove, "forse", molti risultati non erano solo il frutto delle magnifiche tabelle di certi personaggi. Gli unici che con il loro bravo cronometro al collo e magari il deambulatore partecipano ancora ai banchetti olimpici, inveendo contro una gioventù svogliata e priva di talento. 

Quanti tendini saltati sulle piste di tartan. Ricordo come fosse ieri il mitico Gianni, mio e "suo" allenatore: raccontava di come gli Inglesi (ovvero Cram, Coe, Owett, gente che qualcosa ha vinto) s'allenassero sempre su erba per tentare di preservare la salute. Lo presi così in parola che smisi di gareggiare e da almeno 25 anni a questa parte corro quasi esclusivamente su sterrato, con buona pace dei miei tendini...

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Anche la storia di una grande promessa del tennis italiano andrebbe ricordata: Roberto Palpacelli, dotato di tecnica, forza e colpi da top fin da ragazzino, si perse nell'eroina sprecando quello che fu (a detta di alcuni) il più grande talento mai visto in azione su un campo rosso...non arrivò neppure ad essere una meteora, famoso l'aneddoto di quando la federazione lo mandò con parecchi soldi in tasca a disputare alcuni tornei in India e lui sparì per mete ben più "stupefacenti"... e, nonostante tutto, la sua è una di quelle storie con una loro perversa e malinconica bellezza su tutto ciò che avrebbe potuto essere, ma non è stato.

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Giancarlo Baghetti, pilota di F1 dei primi anni 60. Vinse le prime tre gare disputate, due non valevoli per il mondiale (allora si correvano diverse gare fuori dal campionato) ed il Gran Premio di Francia 1961, suo gran premio d’esordio. Guidava una Ferrari 156 non ufficiale, che era allora la vettura dominante. Ingaggiato dal team ufficiale nel 1962, non riuscì più a ripetersi e termino’ la carriera in anonimato con scuderie di secondo piano.

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@luckyjopc non ha vinto nulla se non - credo - tornei giovanili...infatti, ho ben specificato che non è neppure stato una vera e propria meteora, ma che vale la pena di ricordare l'incredibile storia di uno che poteva essere un numero uno nel tennis, a detta di chi di tennis ne capiva

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@ninomau mi hai fatto venire in mente Riccardo Paletti, discreto pilota a cavallo tra gli anni 70 e 80, morto nell'82 al suo secondo gran premio di F1 andando a schiantarsi alla partenza contro la Ferrari di Pironi ferma in pole: purtroppo era l'ultimo della griglia con la Osella e avendo preso velocità non riuscì a scansare la monoposto del francese, che gli si parò improvvisamente davanti anche grazie ad alcuni urti di altri piloti con la "rossa"...aveva solo 24 anni. 

 

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