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Giuliano Ferrara scrive del centrosinistra


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Inviato

 

Il centrosinistra dei riottosi sarà la ripetizione in forma di farsa delle alchimie dell’unione. Da soli al voto oppure con tutti, anche con i grillozzi

Il centrosinistra dei riottosi rischia di essere la ripetizione in farsa delle alchimie dell’unione

Il Foglio Quotidiano

29 Jul 2022

DI GIULIANO FERRARA

Ieri il sindaco di Peccioli, che non è un commentatore di passaggio come me ma un amministratore capace di fare soldi con una discarica, altro che inceneritore!, ci ha scritto una lettera formidabile. Diceva a Letta e Meloni: abbiate coraggio, andate da soli alla battaglia nei collegi uninominali piuttosto che partecipare al balletto delle finte alleanze. Era il nostro sogno del giorno prima, e l’ipotesi di scuola di qualche settimana prima, firmata dal senatore Petruccioli.

Ora la destra sembra aver risolto i suoi problemi, cioè il problema della regola di leadership, decide del capo del governo chi ha più voti, e anche sull’assegnazione dei collegi se la sono sbrigata. Sono già tutti “in uscita” e promettono sfracelli agli avversari a colpi di coalizione e identità. Formulo un’ipotesi di pancia, semplicistica, incurante delle ansie di Twitter e dei social, ché la goffa sofisticazione politica e l’intima grossolanità dei sofistici del centrosinistra democratico-libbberale o del campo largo già ci ha fatto perdere l’occasione Draghi al Quirinale, che ora ci rassicurerebbe tutti per sette anni.

L’ipotesi è questa. Se vuol prendere una standing ovation, forse la prima e l’ultima della sua carriera, forse no, Letta capo del Pd e occhi di tigre, nel giro di quarantott’ore, dovrebbe tenere questo discorso all’italia e al suo elettorato e alla sua base militante. “Io sono un cattolico di sinistra educato prima alla politologia che alla politica, ma se Togliatti a Salerno ordinò al popolo del nord in armi di appoggiare il governo del generale Badoglio e il piccoletto Savoia, con risultati direi alla fine apprezzabili e con l’appoggio di Stalin e Churchill, nessuno mi impedisce di dirvi ora che, visti i capricci e i veti e controveti, e le incongruenze di un polo di centrosinistra fondato su liti e idiosincrasie e narcisismi perdenti, le cose stanno così. Io nel mio piccolo di primo partito a sinistra vado da solo, nei collegi maggioritari chi si aggiunge per vincerli è benvenuto, chiunque, dico chiunque. Ho detto che il distacco dai grillini è irreversibile, era una cazzata. Hanno i voti necessari e sono stati nostri alleati di governo contro i pieni poteri di Salvini, contro la pandemia, per l’europa del Recovery plan, dunque sono abilitati a partecipare a una battaglia elettorale comune anche se in occasione della fine del governo Draghi e della legislatura si sono comportati come una banda di sprovveduti scappati di casa. Benvenuti loro, benvenuto Fratoianni, che a Draghi la fiducia non l’ha mai data, e benvenuti i libbberali: è un’alleanza elettorale contro il sovranismo e per un programma di interessi e diritti nel quale all’ingrosso, e senza ortodossie balneari, ci si deve ritrovare causa forza maggiore e legge elettorale. I collegi si ripartiscono secondo sondaggi e idoneità dei candidati, punto. Il tutto nel giro di una settimana, anzi anche meno. Per dirla con Calenda, o così o ciccia”.

Tagliare corto quando l’andare per le lunghe diventa un disgustoso marasma capace di allontanare forza, orgoglio e molti elettori, è un atto di prudenza e di realismo. Può essere che il confronto con la destra arrembante sia perso comunque, ma così come sta andando è perso di sicuro e senza remissione del peccato di ignavia. Ci vuole uno che comanda e detta le regole del gioco a sinistra, e altri che seguono senza fiatare e in fretta, data la situazione. E il comando non può essere il gioco estenuante alle combinazioni di maggior gradimento degli Ego espansi dei would be leader del campo largo, camposanto o campo Lapo. Twitter starnazzerà, Facebook impazzirà di ortodossismi e divisionismi minoritari e vocianti, ci saranno appelli alla coerenza antigrillina, liste di mai più con quello, mai più con quell’altro saranno stilate, ma alla fine per lo meno il paese capirà che l’alternativa sole o luna, noi o Meloni, non è un puzzle per caratteri deboli di capi senza voti ma una vera alternativa tra forze effettive e competitive in una seria battaglia elettorale. E’ vero che votare nel collegio della Taverna sarà un revulsivo. Ma è anche vero che stavolta, senza una vocazione maggioritaria ben temperata e guidata da un partito locomotiva che esclude solo gli schizzinosi, il centrosinistra dei riottosi e degli incompatibili sarà la ripetizione in forma di farsa delle alchimie dell’unione dei Prodi e soci ulivisti. Rimpiangeremo Turigliatto.

 

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Inviato

e ci siamo giocati pure l'elefantino...

Inviato

Ferrara che prende spunto dal sindaco di Peccioli...il quale fa una discarica a ridosso del comune di Palaia e ben lontano dal suo abitato e dal suo comune.

Ovviamente facendoci dei bei soldi e delegando il tanfo agli altri.

Ottimo

Come se amministrare un paese fosse come amministrare un comune di 5000 abitanti.

Ridicolo

p.s.

Abito a 20 km dai due comuni.

 

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Inviato

 

E’un’eresia, sì, ma se applicano la regola aurea del doppio mandato non ci sono più storie: l’efficace riformismo dei grillozzi è una realtà da studiare

Il Foglio Quotidiano

30 Jul 2022

DI GIULIANO FERRARA

Cerasa ha minacciato di pubblicare questo pezzo sotto un distico famigerato: “Riceviamo e volentieri pubblichiamo”, che è stato il modo scelto da Repubblica per segnare a dito quella dozzina di articoli in quarant’anni non collimanti con la linea del giornale. E lo capisco. Sto per dire, e ribadire, perché l’ho già detta a mezza bocca, una cosa abnorme, enorme, madornale, di cui porterò in eterno la responsabilità condannato come fatuo bastian contrario, come sciocco provocatore, uno che addirittura si mette fuori dall’agenda Draghi, uno che d’altra parte si è bevuto il cervello perché sente caldo quest’estate, ma senza esagerare, figuriamoci. Bè, pensatela come volete, ma se i grillozzi applicano la regola aurea del doppio mandato, eliminano il Ficus, la Taberna, il gerarca minore e Fofò dalle liste, non dico che li voto, perché sono un perdente fedele del Pd, ma li lodo come una vera, notevole forza riformatrice.

Hanno fatto il Reddito di cittadinanza, che a me pareva di pigranza, una escogitazione del populismo più belluino, però da ogni parte alla fine si è riconosciuto che non è certo stata una riforma del mercato del lavoro, anzi ha creato un sacco di problemi, ma il caro Rdc è sfociato in una riforma efficace dell’assistenza pubblica in tempi calamitosi, riducendo un tasso di povertà che pare sia davvero troppo alto, nonostante la fuga generalizzata dal lavoro. Lo vogliono perfezionare, riformisti e libbberali, e con ragione, ma sarà difficile smantellare questo istituto che è nato da un asse Grillo, Di Maio, Piketty, e ormai si porta senza discussione anche nelle migliori famiglie. Bonomi e i confindustriali lo odiano, ma neanche la loro alleanza destrorsa con Meloni & C., già abbondantemente preannunciata, sarà in grado di sfondare questo blocco assistenziale di fronte al quale la Quota 100 pensionistica figura come un fallimento minore. Si aggiunga l’insistenza sul salario minimo, chiedo di nuovo scusa a Luciano Capone, ricordandogli la meravigliosa giornata del suo matrimonio (che caldo allegro che faceva!), e i grillozzi faranno la figura di profeti del levelling up all’italiana, quel compattamento sociale forse più importante perfino del totem mistico dei rigassificatori. Efficacia in pagella: 8.

Hanno ridotto di un terzo il numero dei parlamentari, facendosi confermare l’unica vera riforma costituzionale andata in porto in decenni e decenni da un referendum plebiscitario. L’ortodossia liberalriformista dice che è una volgare decapitazione politica di una istituzione cara alla nostra storia, tuttavia ora votiamo per Camere ridotte e non pletoriche, come volevano loro, i grillozzi, e somigliamo di più alle grandi assemblee elettive di Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Washington. Bah! Efficacia in pagella: di nuovo 8.

Hanno varato il Superbonus per l’edilizia mentre eravamo nello sprofondo della nuova recessione da virus. Certo non hanno curato con una riforma strutturale il difetto di produttività, mi raccomando la “produttività totale dei fattori”, che ci portiamo appresso da quarant’anni.

Ma con quell’idea criminogena del 110 per cento, che ha indotto truffe miliardarie in un paese non disincline alla truffa in commercio e ha messo in imbarazzo stato e banche perché era scritta alla garibaldina, con quella trovata che ha spopolato, convinto, e indotto alla frenesia il bâtiment, l’industria trainante dello sviluppo, hanno contribuito alla grande a un risultato fantasmagorico: l’italia, nel disastro di pandemia e guerra e inflazione, ora marcia come pil al di sopra della Germania, con una cifra che crea schock and awe, colpisce e spaventa. Efficacia in pagella: il solito 8.

Sul Pnrr si può pensare quel che si vuole, e non nutrire nostalgia per la piccola Versailles di villa Doria Pamphilj, ah! gli Stati Generali dell’avvocato Conte, ma a trattare la mutualizzazione del debito a Buxelles e a ottenere la fetta maggiore per l’italia, bè, c’erano loro, riforme strutturali o non riforme strutturali, progetti o non progetti in cantiere. Volevano radere al suolo Palazzo Berlaymont, e sono andati in camper Di Maio e Di Battista ad annunciarlo, poi, contrordine compagni, hanno spremuto il succo non mercantilista e riformatore della Next Generation Eu con un seguace di san Padre Pio. Efficacia in pagella: 8.

Ora i due mandati. Io sono per il sistema americano, dove se hanno i voti al Congresso e al Senato di mandati ne fanno venticinque. Ma è una mia opinione. Loro, i grillozzi, pensano invece che qui da noi ci si rinnova solo se con gli elettori si stipula un patto di rotazione dei loro rappresentanti, che poi i nostri lib-lab dovrebbero ricordarsi delle famose rotazioni di Marco Pannella, nobilitanti perché provenienti da un amato profeta della mejo società liberale. Se vanno fino in fondo, e tolgono dalle palle certi figuri pomposetti e certe figurine da trivio, che gli volete dire se non grazie? Efficacia in pagella: 9.

 

  • Melius 2
Inviato

Peccioli a parte, mette il dito nella piaga e ci azzecca. Incredibile che il partito più grosso sia quello che rincorre tutti e non il contrario. Assistiamo a Calenda e Renzi al centro del ring che controllano l'incontro e Letta che si dimena fantozzianamente e affanosamente attorno. Davvero Letta crede che ci siano tanti potenziali elettori di csx che spasimano per Di Maio? Solo un bradipo narcolettico come Letta poteva portare avanti le cose come sta facendo lui. Classica ammucchiata da scudo crociato.

P.S. la str...ata della discarica ci sta, non sarebbe Ferrara altrimenti.

Inviato

Non ho capito l’articolo in italiano

Inviato
1 minuto fa, mozarteum ha scritto:

Non ho capito l’articolo in italiano

anche tu, meno male allora, pensavo di essermi ringrillinito

Inviato
4 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Non ho capito l’articolo in italiano

Non è da capire ma da guardare con lo spirito del voyeur che ammira l'esibizionista.

Inviato

comunque il succo è che voto grillino non olet

Inviato

In effetti era molto più chiaro, esauriente, credibile quando interpretava i suoi ruoli più riusciti: quelli di cantore del principe.

Prima di Craxi, poi di Berlusconi, quando era efficace al massimo grado.

Oggi? Efficacia in pagella 0!

Inviato

La terza età ha portato Ferrara alla saggezza, e tutto si può dire ma non che non sappia scrivere; magari bisogna sforzarsi un po' anche se è agosto.

Inviato
2 minuti fa, meliddo ha scritto:

La terza età ha portato Ferrara alla saggezza

Allora alla quarta età sarà perfetto...

Inviato
3 minuti fa, meliddo ha scritto:

La terza età ha portato Ferrara alla saggezza, e tutto si può dire ma non che non sappia scrivere; magari bisogna sforzarsi un po' anche se è agosto.

certo se vuole può scrivere supercazzole d'alta classe, talvolta i fuochi d'artificio servono a distogliere l'attenzione dal nucleo del discorso

Inviato
3 minuti fa, penteante ha scritto:

Allora alla quarta età sarà perfetto...

Una volta si diceva che la perfezione non è di questo mondo, gli auguro di rimanere tra noi imperfetti.

Inviato

Genere scrittura torrenziale, con punte d’ermetismo,  all’ Arbasino


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