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Pipe, tabacchi, slow burning


vaurien2005

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La trombetta post-prandiale (post-paninale) di McBaren nero durante i lavori in trasferta nelle postazioni in quota, specie nella stagione autunnale, era un rito irrinunciabile come il fornelletto elettrico e la caffettiera da 3.  Beccavo qualcosa di buono su radio3, spegnevo il telefono, rollavo e mi concedevo quella mezz'oretta di flow-of-consciousness puntando lo sguardo il più lontano possibile, o nel nulla lattiginoso in caso di nebbia.

  • Melius 1
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Fumavo sino a vent’anni fa circa poi ho smesso. Winston 100 ed in Francia le gauloises caporal senza filtro. A Praga andavo di sigarette al mentolo. Con la pipa fumavo savinelli verde o dunhill rosso con una sabbiata ser Iacopo o con una chacom dritta. Ora non fumo più piano piano tutti i piaceri della vita sfumano. Mi concedo solo qualche bicchierino di rum o di grappa in occasione di qualche ricorrenza 

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4 ore fa, paolosances ha scritto:

La mia idea è che molto conti nella ritualità del fumare la pipa

La ritualità,  ma anche l'oggetto in sé che ha un fascino particolare. 

Inoltre il gusto: hai a disposizione una varietà di tabacchi unica che puoi a tua volta combinare fra loro per crearti miscele personalizzate. 

Io ne avevo trovata una,  semplice semplice, che sarebbe stata la mia fine giochi (per usare un termine audiofilo) se non fosse che i Samuel Gawith a causa della brexit non sono più importati in Europa: 50% Full Virginia Flake / 50% St. James Flakes. 

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