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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 04/11/2025 in Risposte

  1. Ed è arrivato il giorno del trattamento acustico di Acustica Applicata. Oggi Italo Adami ha passato l'intera giornata a selezionare la migliore combinazione tra risonatori e diffusori per spremere il massimo dalla sala e dal sistema. Installati tre risonatori BAT a soffitto, due Volcano versione extra lunga a due palette dietro le Sigma, tre EcoDaad a soffitto, tre Daad 3 a terra e una Daad 2 centrale dietro le Sigma. Finita la messa a punto da pochi minuti sto ascoltando proprio ora vari generi a diverso volume per testare a pieno il risultato. Prime impressioni: scena ampiamente oltre le pareti fisiche in larghezza e profondità, articolazione sensibilmente più godibile e una pulizia della gamma mediobassa che fa veramente apprezzare le impressionanti doti di estensione delle Orchestra ora nitidissimo ogni giro di basso, mai confuso e da sensazione allo stomaco dove la registrazione lo prevede. Un plauso più che doveroso anche ad Aurion Audio per l'eccellente lavoro di modifica dello streamer Cambridge Audio 851N, così distante dalle prestazioni originali da rendere difficile credere che sia ancora lui. La voglia di non andare a dormire è tantissima e le emozioni sono bellissime. Un abbraccio virtuale ai grandi professionisti Aldo Zaninello di Sigma Acoustics, Alberto Ingoglia di Aurion Audio e Italo Adami di Acustica Applicata per aver reso possibile tutto questo, gioia pura.
    2 punti
  2. Faccio un copia-incolla di un intervento di @Erik il Rosso in altro argomento, visto che si sta parlando delle stesse cose, sperando che l'autore non se ne abbia a male. "Rispetto ogni opinione, ma secondo me (e secondo ATC con cinquantanni di esperienza e che fa medesimi modelli attivi e passivi e i recensori che li hanno confrontati più volte in diverse prove disponibili anche sul web con identico responso a favore degli attivi, sono oggettivamente superiori al medesimo modello passivo per i motivi ben spiegati anche nell’articolo che riporto Crossover Più Precisi: I filtri attivi (che operano a basso livello di segnale prima dell'amplificazione) consentono il controllo indipendente di livello, fase (tempo) e frequenza. Questo non è possibile con i crossover passivi (che operano ad alto livello tra amplificatore e altoparlanti), dove qualsiasi modifica influenza sia il livello che la fase. • Stabilità Termica: La performance dei crossover attivi non è alterata dalla temperatura della bobina mobile (che aumenta con l'SPL), cosa che invece accade nei crossover passivi, portando a differenze nel suono tra basso e alto volume. • Minore Distorsione di Intermodulazione (IMD): Poiché gli amplificatori separati in un sistema attivo sono posizionati dopo il crossover, ciascuno opera solo su una banda di frequenza limitata. Questo riduce la distorsione di intermodulazione fino a 20 dB in meno rispetto a un sistema passivo equivalente. • Migliore Controllo e Efficienza: Un amplificatore dedicato per ciascun altoparlante è ottimizzato per pilotare solo quel driver specifico e non deve affrontare l'inefficienza e la resistenza aggiuntive dei componenti induttivi del crossover passivo. • Integrazione Ottimizzata: Il design attivo rappresenta un accoppiamento ottimizzato tra amplificatore e altoparlante, garantendo le migliori prestazioni possibili che un sistema separato (amplificatore esterno + diffusore passivo) difficilmente può eguagliare." Le motivazioni riportate da ATC sono oggettive e tecnicamente inappuntabili, quindi le eventuali risposte dovrebbero mantenere lo stesso tenore di oggettività, senza scadere nel solito "secondo me", "a casa mia", "dalle prove che ho fatto" che lasciano il tempo che trovano. No, perchè se oggi stiamo ancora a discutere di fatti che dovrebbero essere acclarati beh, almeno un principio di approccio scientifico lo vorrei leggere...
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  3. The Alan Parsons Project e il loro sempre verde “Eye In The Sky”. Riascoltata questa edizione Mofi su vinile 45 giri. E sì, è una masterizzazione eseguita dai nastri master a DSD 256 per poi fare il vinile, eppure si sente “terribilmente” bene, tanto da farmelo preferire al relativo SACD. “Misteri” del vecchio padellone. Da digitalista solido “convinto”. Che spettacolo poi le linee di basso di “Psychobabble”, na fatica non alzare il volume oltre il limite consentito dalla tarda ora… 😊 E poi che intensità il brano di chiusura, “Old and Wise” (Vecchio e Saggio). E già… 10 con lode facile facile. Buonissimi ascolti Roberto
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  4. Come ho già avuto modo di sottolineare in un’altra discussione, la fama e la reputazione che ti precedono, frutto della tua esperienza nella realizzazione di eccellenti diffusori DIY, unite al sincero rispetto che nutro nei tuoi confronti, mi spingono a sottrarmi a un confronto diretto, per non rischiare di scalfire l’immagine che ti sei guadagnato sul campo. Tuttavia, se mi chiedessi perché un sistema passivo non può competere con uno attivo, ti risponderei senza esitazione: "Perché un crossover passivo non può sapere cosa accade dopo di lui, mentre un crossover attivo lo sa già prima."
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  5. @ferdydurke Teorema, il libro e il film, entrambi di Pasolini, segna davvero la forte frattura tra il mondo del poeta e la società borghese che - ad esclusione della più "illuminata", per così dire..uj - usciva dal cinema ancor più incattivita così piena di un cattolicesimo bullicante di odio e di vendetta. Il grande pubblico alla buona rideva invece inconsapevolmente - quale alternativa a non capirci molto - istintivamente e azzeccatamente di fronte all'ospiste affascinante e misterioso, sorta di anegelica, mistica presenza, angelo vendicatore o bunuelianamente sterminatore (certi estremi empatici e simmetrici si toccano) se non anche incantatorte (quanto spazio lasciava Pasolini allo spettatore di immaginare in poroprio!) che attraverso la possessione sessuale toccata a tutti i componenti, lasciava in crisi profonda la granitica impalcatura della ricca, perbenista, gentile ed accogliente famigliola borghese, non se ne salvò una/a... compresa la "serva" che fattasi santa però sale in cielo - interprete la grande, già leggendaria "Laura Betti... Riassunto molto sintetico e grossolano... non si creda che Pasolini intendesse esaurire il "messaggio" con un soggetto così banale, prevedibile, manicheo.., c'è molta profondità che andrebbe scavata fino ai limiti della controversa religiosità. Il Requiem di Mozart scandisce, malinconico e tragico le sequenze tragico-scabrose con un sottile strato di innocente beffardia. Forse il film più "intellettuale" e mentale de Nostro P.P.Pasolini. Insomma come per tutti i "principali" film scandalizzatori di Pasolini vuoi per le denunce che cadevano copiose, vuoi per i processi, per le accoglienze isteriche, non di meno pruriginose, vuoi per i sarcasmi popolari, i più sani.., insomma un pò di rivalsa al popolo bisogna pur sempre concederla.... non si finiva mai di parlare. Il libro è ancora più intrigante del film perchè ci sono più spazi per approfondire situazioni, personaggi, atmosfere, soprattutto mle atmosfere.., ma la magia dell'immagine pure non si batte. Magnifica Silvana Mangano; Terence Stamp "solforicamente" angelico...
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  6. L'architettura dei sistemi PA è piuttosto distante dai quelli Hi-Fi e i diffusori non fanno eccezione. Nei dispositivi home l'adozione di sistemi attivi, una volta superate le difficoltà iniziali nella messa a punto, i vantaggi derivanti dall'integrazione dei componenti con un crossover digitale e DSP sono infatti piuttosto decisivi. Queste tecnologie consentono una precisione impensabile nella gestione del segnale, per i sistemi Home, garantendo una maggiore coerenza di fase, l’allineamento temporale esatto tra i driver e una flessibilità di Room Correction già inclusa. A mio avviso, l'enorme possibilità di controllo e di ottimizzazione offerte dall'elettroniche attive nel dominio digitale rende di fatto obsoleta la scelta di un sistema Hi-Fi basato su architetture passive tradizionali. Quest’ultima affermazione farà storcere il naso a molti dei qui presenti… mentre la prima cosa che trapela, è che le pippe Hi-Fi rimangono veramente tante, mentre le cose che contano sono semplicemente ignorate nello stesso ambito. Ma tant’è!
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  7. Non esiste il "suono monitor", i monitor da studio sono i diffusori piu' flessibili in assoluto. Non solo, ma i vari monitor suonano diversamente l'uno dall'altro, pur mantenendo tutti complessive caratteristiche di correttezza e linearità. Questo è vero per tutto il mondo dell'audio professionale, paghi solo la qualità che compri, niente fatine ed unicorni.
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  8. Credo sia tu quello che non sa cos'è un crossover passivo...
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  9. Ecco il mio modesto impianto, nulla di particolarmente esoterico: Meridian, Bluesound, Classé, Ruark, VPI, Gold note. Perfettibile ma il meglio è nemico del bene (come diceva un amico) La cosa alla quale tengo di più, la musica, non ci sta nella foto perché disseminata in un paio di case. Sta suonando David Murray che stasera vedrò live 🙂 Ciao D.
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  10. È da qualche giorno che non ascoltavo musica. Questa sera ho ripreso gli ascolti con un bellissimo album di Fiorella Mannoia uscito nel lontano 2001 su CD, prodotto e arrangiato dal bravo Piero Fabrizi, e che mi fa bella compagnia da molti anni: “Fragile”. Nell’album si alternano canzoni inedite scritte da Fabrizi e reinterpretazioni di brani dei nostri cantautori (Fossati, De Gregori e Conte). La bellissima “L’uccisione di Babbo Natale” è poi cantata dalla Mannoia e De Gregori. Il brano più intenso di questo album è però per me “L’Assenza”. Ecco, questa sera ho ripreso ad ascoltare musica proprio partendo da questo brano con la mia cuffia grado. Dedico questa profonda e toccante (oggi più di prima) “poesia” a mio padre. Ciao papà. Album caldamente consigliato. Roberto
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