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Attenti al lupo (switching e paccottiglia domestica varia)


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Inviato
12 ore fa, scroodge ha scritto:

nessun cavo può influenzare direttamente la capacità percettiva di un essere umano

Io credo di aver capito cosa intendi e penso di essere d'accordo con te, ma questa frase - messa così - parrebbe escludere la suggestione (vedo un cavo grosso e costoso, e immediatamente percepisco un miglioramento del suono). 

Ora, io sono lontano le mille miglia dal pensare che si tratti sempre e solo di suggestione (posizione ridicola), ma nemmeno mi sentirei di escluderla sempre, a priori, per ogni soggetto. 

Inviato

La catena della percezione è formata dalla sorgente, cioè i diffusori, poi c'è per cosi dire,  la nostra parte meccanica, orecchio, martello staffa ecc, e sino li, siamo più o meno tutti uguali. poi arriva il vero centro di elaborazione, dovr si formano suoni e percezioni, e li siamo tutti diversi,  non è un comparromento stagno, li dentro c'è tutto il nostro essere del momento. Ci sono le nostre ansie, le noste gioie, la nstra stanchezza, le nostre aspettative, di quello che vorremo sentire, perché il nuovo componente lo abbiamo comprato perché cercavamo un certo risultato, Sostenere che queste cose, non inflienzino la nostra percezione di cosa sentiamo, direi che è antiscientifico. 

Attenzione, non sto dicendo che cavi alimentatori e qual si voglia dispositivo, non apporti cambiamenti. Dico solo che non è lesa maesta audiofila, ma serebbe solo buon senso, mettere nel conto che il cervello è più complesso di un paio di orecchie, e che per un giudizio completo e razionale, la possibilità di avere percezioni errate, qaundo si sentono cose che strumentalmente non trovano riscontro, la considero più plausibile, molto di più  di una ipotetica dimensione che ancora non sia stata scoperta e misutata spiegata. 

  • Melius 1
Inviato
10 minuti fa, Ggr ha scritto:

La possibilità di avere percezioni errate, qaundo si sentono cose che strumentalmente non trovano riscontro, la considero più plausibile, molto di più  di una ipotetica dimensione che ancora non sia stata scoperta e misutata spiegata. 

E meno male che esistano le percezioni errate, senza di esse non sarebbe mai esistita e non esisterebbe l'hifi come la si è  conosciuta e la si conosce,  come anche non si sarebbe stati, e non si starebbe a discutere da decenni e con certezza per gli anni a venire,  senza arrivare di fatto a nessuna conclusione.

In qualsiasi momento una piu o meno semplice misura avrebbe potuto o potrebbe  facilmente dimostrare come il cervello, non elaborando le informazioni acustiche in relazione a quanto "verificato" dal responso strumentale del microfono, sia in realtà da considerare una vera ciofeca*

____________

* È stata in passato, la definizione di un uomo cosiddetto di scienza, e come tale approvato dalla comunità,  con annessa discussione su questo forum dal titolo altamente illuminante e chiarificatore:

Il cervello umano è  una ciofeca poiché non decodifica le informazioni acustiche in modo conforme al riscontro del microfono, il quale,   che per capacità  di analisi di ciò  che debba essere considerato vero o falso a livello di sensazione, lo batte cento a zero.

 

 

Inviato
2 ore fa, n.enrico ha scritto:
15 ore fa, scroodge ha scritto:

nessun cavo può influenzare direttamente la capacità percettiva di un essere umano

Io credo di aver capito cosa intendi e penso di essere d'accordo con te, ma questa frase - messa così - parrebbe escludere la suggestione (vedo un cavo grosso e costoso, e immediatamente percepisco un miglioramento del suono). 

Ora, io sono lontano le mille miglia dal pensare che si tratti sempre e solo di suggestione (posizione ridicola), ma nemmeno mi sentirei di escluderla sempre, a priori, per ogni soggetto. 

Sono d’accordo, @n.enrico e @scroodge. Francesco (sebbene la cosa spiacevole a volte, sia dover assistere ad una lotta tra barricaderi che irrigidiscono sempre più le loro posizioni perdendo di vista il desiderio comunicativo e di vera conoscenza). Mi par di capire che lì Francesco intendesse dire che non è un cavo di per sè ad influenzare la percezione, bensì il cocktail che ne viene fuori dal legame con quelle elettroniche.

Inviato
15 ore fa, gorillone ha scritto:

Stabilire se eventuali effetti influiscono

2. Definire dei parametri per valutare l’influenza di quanto si sta ipotizzando

2. Misurare in che misura influiscono.

Il resto è filosofia, in quanto potrebbero influire in maniera irrisoria, tali da essere definiti marginali e irrilevanti

Come è  possibile  che dopo cento anni di riproduzione musicale nessuno ha mai proceduto in tal senso risolvendo ogni questione passata presente e futura?

Come mai dopo un miliardo di misure da qualsiasi parte del globo, non è  mai arrivato un chiarimento che sia uno?

Cosa aspetta la scienza acustica a chiarire ogni dubbio affinché cessi ogni discussione ed ogni opinione in materia, possa definitivamente cessare

Provo ipotizzare una risposta?

Non esiste alcuna realtà  acustica, e se i moltissimi che non condividono avessero realmente  ragione nel contestare  questa apparentemente eretica assunzione di verità,  questa presunta realtà l'avrebbero e da tempo, scientificamente verificata.

 

Inviato

Mentre gli altri sensi, sono continuamente interconnessi, influenzandosi a vicenda, e cambiando la percezione di quello che ci trasmettono,  basti pensare al legame gusto olfatto, L' udito è immune. Niente e nessuno lo può turbare. L'aidiofilo borg. 

  • Melius 1
Inviato
3 minuti fa, leonida ha scritto:

Cosa aspetta la scienza acustica a chiarire ogni dubbio affinché cessi ogni discussione ed ogni opinione in materia, possa definitivamente cessare

Provo ipotizzare una risposta?

Lo ha già fatto da tempo, ed è passata oltre. Quello che c'era da sapere lo si sa da anni. Certamente non si mette a studiare cosa e come ognuno percepisce lo strsso stimolo a livello inconscio

 

  • Melius 2
Inviato
38 minuti fa, Ggr ha scritto:
40 minuti fa, leonida ha scritto:

Provo ipotizzare una risposta?

Lo ha già fatto da tempo, ed è passata oltre. Quello che c'era da sapere lo si sa da anni. Certamente non si mette a studiare cosa e come ognuno percepisce lo strsso stimolo a livello inconscio

Non si tratta di percezione ma di sensazione, il cambiamento del bilanciamento tonale prodotto dalle apparecchiature audio, in assenza del quale la varietà  delle stesse non avrebbe piu alcun senso se non come piacere del  puro possesso, non è stato mai  verificato da nessuna misura e mai lo sarà. 

Pero esiste, altrimenti di cosa si discuterebbe   e di cosa di fatto si discute?

Di cambiamenti della cui origine nulla si sa.

Inviato
2 ore fa, leonida ha scritto:

E meno male che esistano le percezioni errate

Vale anche per te giusto?

Anche tu puoi avere percezioni errate, giusto?

Io mi do questa possibilità.

 

Inviato

Tutto questo miaticismo sovranaturale che si fa attorno ad solo udito, mentre gli altri sensi sembrano di serie B, lo spiego solo con il fatto, che ne abbiamo bisogno per tenere vivo il gioco, e il credere che ci sia un qualcosa che non sappiamo, è l'appiglio migliore.

La scienza,  ha studiato in profondità il nostro senso dell'udito, e come il nostro cervello elabori le informazioni, nonché come si genera e propaga un suono, sezionandolo in ogni suo aspetto. 

Questi studi, per assurdo, hanno permesso all'umanità di indagare, capire, guarire svariate patologie legate al senso dell'udito, ma non di spiegare sensazioni diverse, di fronte alla stesso suono, semplicemente perché sanno che quello è un campo che nulla a che vedere con la scienza, ma solo con la personalità, convinzioni, suggestioni, del tutto soggettive

  • Melius 1
Inviato

Un cavo non può in alcun modo influenzare la percezione.
 

Nel nostro ambito, è senz'altro possibile che la consapevole presenza di un cavo (o di un nastrino arricciato su un pin rca) può influenzare il GIUDIZIO sul fenomeno percepito.

NON MAI DIRETTAMENTE LA PERCEZIONE.


Punto.

Io però non ebbo convincere nessuno.


Portatemi prove - non citazioni filosofiche o inutili link -  che un pezzo di rame con dielettrico ed isolante influnenza direttamente la  mente umana.

Ricordo che la percezione, come la capacità di giudizio e di critica sono funzioni della mente, a sua volta funzione del cervello.

Non è che debbo postare le slides del corso universitario di Psicologia Clinica che ho tenuto per 12 anni qui a Padova?

Mi scuso per questo, ma siamo veramente oltre ogni buon senso sopratutto, senso di realtà

  • Melius 1
Inviato

È  un po come parlare di Dio. C'è chi è arrivato fino a sacrificare la propria vita per difendere la sua fede, e chi invece non ci crede per niente. Chi avrà ragione?

Inviato

Non per niente si parla di fede, quando si crede in qualcosa che non ha riscontri oggettivi, o non si conosce.

Si potrebbe parlare di ascolti di fede, invece che di alta fedeltà. 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, scroodge ha scritto:

Non è che debbo postare le slides del corso universitario di Psicologia Clinica che ho tenuto per 12 anni qui a Padova?

Una minaccia per noi poveri picchiatelli?

😭😭

Inviato

 

E aggiungo:

SE un cavo, rispetto ad un altro, è in grado di modificare la trasmissione del segnale che lo attraversa, e questa modificazione viene percepita, NON è perchè ha modificato la percezione MA è perchè ha modificato il segnale.

La capacità, la "funzione"- percezione del fenomeno resta inalterata.

  • Melius 1
Inviato
5 minuti fa, alexis ha scritto:

Una minaccia per noi poveri picchiatelli?

Mai detto questo, e manco lo penso, è che se non si conoscono le cose, si dicono fregnacce.
 

Il mio era, caso mai, un intento didattico, dato che di questo, campo da più di trent'anni

Diciamo alla stregua di imparare qualcosa da te ad esempio sul tema forma e funzione, quando ho davanti un b&o  qualche Braun..

In ogni caso mi sono scusato.

 

Inviato
2 ore fa, scroodge ha scritto:

Non è che debbo postare le slides del corso universitario di Psicologia Clinica che ho tenuto per 12 anni qui a Padova?

Mi scuso per questo, ma siamo veramente oltre ogni buon senso sopratutto, senso di realtà

Quante volte nella storia gli accademici hanno concluso in questo modo?

Tante, tantissime.

Deja vu.

Nihil sub sole novi.

 

 Logiche ed apparentemente condivisibili conclusioni derivanti un modus operandi  che antepone la ragione all'esperienza, unitamente a seri limiti di capacità osservativa, in questo in ottima compagnia della cosiddetta comunità scientifica in materia, limiti che impediscono di fatto il procedere verso la conoscenza e la razionalizzazione dei fenomeni.

Se un fenomeno si presenta ai sensi, ed appare loro con ripetibile evidenza, è necessario credere per poter capire, e capire per poter credere con certezza.

Detto questo, his  fretus  per dirla come Don Ferrante che poi finí come finí, , rimani pure con le tue certezze e le tue convinzioni, supportato dalla  comunità scientifica della quale orgogliosamente  ti pregi di far parte.

Io mi fermo qui.

 

 

 

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