Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 27 Settembre 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 27 Settembre 2022 Sia per i super esperti di Jazz, che probabilmente se ne saranno già accorti, sia per i “novellini” che si avvicinano per la prima volta alla musica di questo artista straordinario, la disponibilità della maggior parte dei suoi album in alta qualità audio, HiRes spesso a 24/192 dovrebbe essere presa come una buona notizia. Come diceva un esperto del jazz come @analogico_09Peppe in altra discussione, qui sul Forum è facile trovare discussioni che spaccano il capello in quattro sulle dieci Riedizioni/RImasterizzazioni di Kind of Blue, perché vuoi mettere come si sente meglio la batteria in quella Jap oppure il pianoforte più in evidenza in quella numerata su vinile doppio a 45 giri… Però magari, a parte quella mezzoretta di musica, sublime certo, di Miles Davis non si ascolta altro! Ecco che lo streaming in alta qualità, che sia Qobuz, HRA o Tidal, consentono di conoscere invece veramente questo straordinario musicista. Che poi … con questa qualità di ascolto e la rimasterizzazione ufficiale Sony/CBS a 24/192 io, che però ho notoriamente le orecchie foderate di prosciutto, non senta alcun bisogno di ascoltare a maggior qualità (e, sebbene mezzo sordo, asxolto pur sempre con un signor impianto cuffia e un signor impianto diffusori…), e senza spender niente più mi tolgo lo sfizio di ascoltare sia la versione. Mono che quella Stereo… Ma ecco, non vorrei entrare nella solita trita polemica dei confronti… solo invitare tutti, esperti e non, a riascoltare in questa veste nuova, gli albUm di Miles Davis che… sono altri a Kind of Blue…. Buon ascolto… e grazie in anticipo per singole segnalazioni/recensioni dei diversi album che spero qualcuno metterà qui sopra.. 1 2
SimoTocca Inviato 27 Settembre 2022 Autore Inviato 27 Settembre 2022 Giusto per dare un’idea … ecco “qualche album” già disponibile in alta risoluzione… come vedete anche sui diversi servizi di streaming (simbolini diversi sotto gli album, Tidal con l’onda accanto per segnalare l’HiRes in MQA, Qobuz do accanto la scritta HD… e HRA sempre e solo in HD!) Fatto le foto ,e tre ascoltavo il secondo concerto di Prokofiev… che ovviamente non è incluso nella discografia di Davis! 😂😉
SimoTocca Inviato 27 Settembre 2022 Autore Inviato 27 Settembre 2022 Ecco… ancora un paio di foto con alcuni titoli disponibili.. in queste foto ci sono album che si ripetono perché appunto disponibili sui diversi servizi di streaming … ma sono foto prese giusto per dare un’idea… della ricchezza della discografia e per stimolare all’ascolto dei singoli album..
one4seven Inviato 27 Settembre 2022 Inviato 27 Settembre 2022 Visto visto. E pure ascoltato qualcosa (Big Fun in 24/192). Ottimo lavoro di remastering. 👍 1
SimoTocca Inviato 28 Settembre 2022 Autore Inviato 28 Settembre 2022 @one4seven Non posso che concordare con te, l’ascolto di questo album in formato 24/192, appena rimasterizzato, lascia a bocca aperta per la nuova qualità audio che si ascolta, rispetto al CD che avevo. È un album uscito nel 1974 (anche se registrato fra il 1969 e il 1972), e qui Davis fa un ampio uso di strumenti elettronici, proprio come da “etichetta” Fusion, questa fusione fra Jazz e musica elettronica (e Pop e Rock in seguito) di cui proprio Davis fu propugnatore e massimo esponente in quegli anni. Già l’ascolto di questo album, uscito dopo una quindicina d’anni da Kind of Blue (KOB) serve moltissimo a capire che Davis non è solo quello di KOB, ma anche molto molto altro. Poi, certo, può anche non piacere… ma senza ascoltarlo, come si fa a dirlo? 😉
SimoTocca Inviato 28 Settembre 2022 Autore Inviato 28 Settembre 2022 Per chi, però volesse capire meglio Miles Davis e la sua sfrenata evoluzione fino agli epigoni degli anni ‘80, ecco che si può avvantaggiare dell’ascolto di un album “classico” e fondamentale come Streamin’ il suo ultimo album per la Prestige e che mostra tutte le qualità del primo quintetto di Davis. È un album registrato nel 1956, in stereofonia ma quando ancora il Mono prevaleva sullo Stereo perché ancora in (relativamente) pochi a casa avevano un impianto “stereo”. Questa peculiarità di suono “stereo”, con spiccata divisione degli strumenti fra canale destro e sinistro è abbastanza tipica di quegli anni e si ritrova anche nei primi album di Davis per la Columbia, fra cui appunto KOB, album stampato largamente anche in Monofonia. Lascerei volentieri la parola ai più esperti di me, che sicuramente avranno da correggere le mie parole o comunque da aggiungere qualcosa, ma non posso esimermi dal dire due parole sulla qualità artistica del Quintetto di Davis. Prima di tutto per la “qualità” artistica stellare dei singoli componenti del quintetto: Miles Davis, alla tromba è affiancato da John Coltrane al sax, da Red Garland al piano, da Paul Chambers al basso e da Philly Joe Jones alla batteria. Il suono “oggettivo” della tromba di Davis (aveva dato origine al Cool Jazz, qualche anno prima), suono appunto “cool”, è però temperato dalla caratteristiche più “calorose” del modo di suonare di Coltrane e sopratutto dal modo di suonare il piano di Garland, in uno stile che si può definire addirittura “quasi classico”, vecchia scuola anni ‘40. E il quintetto suona in studio di registrazione con un’energia e una spontaneità che lo rendono l’album più simile ad una ripresa live che non una fatta in studio, con tutte le straordinarie improvvisazioni che testimoniano il grado superlativo di affiatamento fra i cinque musicisti. No, non c’è materiale originale in Streamin ma solo arrangiamenti e riprese di brani classici…. ma dire “solo” è dire una sciocchezza perché … che livello di modificazione e qualità musicale in questi arrangiamenti! Ci sono ammiccamenti ai pionieri del bop Charlie Parker e Dizzy Gillespie nella revisione della loro "Salt Peanuts” dove Philly Joe Jones suona i piatti come a replicare la voce di Gillespie nella versione originale, che è, nelle parole del critico Lindsay Planer, niente meno che un colpo di genio. Ed è la prova che il primo quintetto di Davis, sempre nelle parole del critico, è capace di prendere le versioni standard di brani noti, ed elevarle al livello geniale e straordinario dei cinque musicisti del quintetto. La qualità audio, in formato 24/192, è eccellente ed è una rimasterizzazione ufficiale Prestige del 2016, una qualità che aiuta ad ascoltare in totale piacevole “arrendevolezza” le meraviglie sonore di cui sono capaci Miles & Co. Ed ecco, infine, il perché della mia gratitudine allo streaming di qualità: senza ascoltare quest’album, che è un punto di partenza (no, invero non il primo punto per Miles, ma questo è discorso per un altro giorno) mal si comprende la sua successiva evoluzione, anche a breve distanza di tempo, che si compie in Kind of Blue. Ma ecco che per ascoltare, in questa qualità audio, tutti questi album …un tempo si sarebbe dovuto spendere una fortuna…. e invece, stamani, con pochi centesimi…. E vi pare poco?? 😉 1 1
one4seven Inviato 28 Settembre 2022 Inviato 28 Settembre 2022 2 ore fa, SimoTocca ha scritto: l’ascolto di questo album in formato 24/192, appena rimasterizzato, lascia a bocca aperta per la nuova qualità audio che si ascolta, rispetto al CD che avevo. In particolare, la linea di basso in Great Expectations è di un coinvolgimento unico! Orrore, brivido e raccapriccio... il "mio Miles" è proprio quello "fusion". Senza nulla togliere a KOB e dintorni, ma le mi preferenze vertono su altro. Il disco da Isola deserta è "Bitches Brew". Sono stato felicissimo, per cui, di vedere finalmente la Sony (chi si sarà occupato del remastering?...) mettere le mani anche su quei titoli "meno noti" di Davis, ma su cui c'era bisogno di una bella "lucidata". Sono anni che aspetto di ascoltare un poco meglio, due live come Agharta e Pangea. Visto come hanno lavorato sugli altri titoli, tutto lascia ben sperare. Sempre che ce le mettano le mani, il catalogo è assai ampio.
glucar Inviato 28 Settembre 2022 Inviato 28 Settembre 2022 @SimoTocca un plauso. Questa volta hai fatto un bel lavoro di divulgazione. Non del tuo amato streaming con annessi pipponi apocalittici (si scherza😉) sui pochi centesimi al giorno anziche 30 euro per ogni lp. Ma hai dato voce al perché più importante (secondo me). Approfondire la conoscenza di un grande artista, con una discografia immensa, e di cui la maggior parte degli amanti della musica conosce i soliti 4 dischi (test) triti e ritriti. 👏 good job Ti terrò comunque d'occhio, per controllare se continuerai su questa retta via, oppure se il pippone apocalittico resterà sempre li in agguato🤣🤣🤣 1
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 29 Settembre 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Settembre 2022 18 ore fa, glucar ha scritto: Questa volta hai fatto un bel lavoro di divulgazione. Non del tuo amato streaming con annessi pipponi apocalittic Ti ringrazio e apprezzo sempre anche le battute ironiche, da buon Toscanaccio! Ad onor del vero il lavoro di divulgazione lo sto facendo da anni sul Thread “Le novità della classica..” dove non si parla mai (o quasi) di tecnica ma sempre di musica e di cultura. Sui “Pipponi” hai ragione, ogni tanto mi sfugge un elogio entusiastico, d’altra parte sono stato il primo a scrivere elogi dello streaming in HiRes qui sul Forum, ma adesso cerco di spiegarti il perché, anche se forse si inizia a capire, adesso e solo adesso, il perché del mio entusiasmo per lo streaming iniziato molti anni fa. È pur vero che per capire la qualità audio eccezionale dello streaming in HiRes bisogna avere un buon impianto e una sorgente digitale (DAC ma non solo..) adeguata quindi…dai, siete perdonati! 😆😆😉 Ma appunto il lato rivoluzionario, ancora poco compreso, dello streaming è che, a fianco di poter avere una qualità audio al Top, esiste il fatto di poter “conoscere”, imparare divertendosi. E tutto questo spendendo meno di una tazzina di caffè al giorno…. Fra le decine e decine di nuove uscite di questa settimana (e ogni settimana il venerdì c’è una valanga di nuovi album che escono) di tutti i generi musicali, limitiamoci ad analizzare il genere Jazz, visto che di questo il nostro Thread si occupa. Solo questa settimana è uscito un nuovo cofanetto proprio dedicato a Miles Davis, un cofanetto di inediti (bada, non un disco ma un cofanetto!), cofanetto ai cui più sotto dedico un post. Ma insieme al cofanetto di Davis… ooops è uscito un cofanetto (anche qui, ben più di un disco!) di inediti dedicati a Chick Corea a Montreaux ad inizio anni 2000. E questa bellissima raccolta, in qualità audio sempre Top, HiRes 24/96, la si può ascoltare un minuto dopo la sua uscita ufficiale, cioè prima che arrivi nei negozi (anche quelli virtuali!) e ad una qualità audio ben superiore a quella del CD (ma anche del vinile! sono comunque registrazioni digitali del 2001!) senza spendere un centesimo in più della solita mezza tazzina di espresso al Bar. Come se non bastasse, insieme al cofanetto di Corea è contemporaneamente uscito un cofanetto dedicato a Coltrane, di cui poi paleremo per la sua straordinaria collaborazione con Davis, un cofanetto di inediti, sempre in qualità audio Top, appena rimasterizzato! E se trovi il tempo, ma la giornata è ahimè fatta di 24 ore, ti puoi ascoltare fra i nuovi interessanti album di Jazz appena usciti, anche l’ultimo ECM di Rava, così festeggi il suo prestigiosa premio conferitogli a New York… mica pizza e fichi! Ovviamente anche in questo caso con una qualità audio superiore a qualsiasi altro media disponile (CD, SACD, Vinile, Blue Ray) e…qui sta la RIVOLUZIONE, senza spendere un centesimo in più della solita MEZZA tazzina di Espresso! E la cosa fantastica è che, secondo un recente articolo della SIAE che ho letto su Repubblica, proprio grazie allo Streaming l’industria discografica ha avuto una impennata di utili! Beh, nel settore video la Disney l’ha ben capito, se con 8 euro al mese di abbonamento ti mette a disposizione tutto il suo catalogo di film che comprende i classici Disney, la Marvel, Star Wars, la Pixel, la Star…. E con questo sistema ha raddoppiato i suoi guadagni rispetto a quando faceva uscire i film solo al cinema e li vendeva in videocassette… Si dovrebbe capire che l’unico problema è semmai l’eccesso di offerta, la sovrabbondanza che può ingenerare ansia e indecisione! È per questo che queste discussioni sono utili, proprio per orientarsi nella scelta. E lo suggerisco anzi alla moderazione @oscilloscopio per es, come da diverse richieste ricevute personalmente, proprio alcuni Thread dedicati allo streaming dovrebbero essere “appuntati” in cima alla bacheca, proprio come è stato fatto per i dischi in vinile (che, abbiate pazienza, è il Passato non il Futuro! Il Passato perché, abbiate pazienza, sembrano che nel 2000 siano magicamente scomparsi tutti quei problemi del vinile, usura, ondulazione, errore di lettura del braccio, limitazione dinamica legata ad un massimo di ampiezza dei solchi, rumore della testina al tracciamento, wow & flutter, difetti di fabbricazione con Tic e Tac saltuari o frequenti.. e che diamine!! Provatevi ad ascoltare in cuffia un vinile e poi la stessa registrazione in HiRes e poi mi dite, perdiana! Il Passato, come le miniere di Carbone e le Locomotive e i Televisori a Tubo catodico!) Fine del Pippone…. Amen, andate in Pace (magari anche nel Mondo!) 3
n.enrico Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 Mi avete stuzzicato il can che dorme 🤣 Però, come non essere d'accordo? Oggettivamente lo streaming audio non ha rivali (sul video ho ancora forti perplessità). Soggettivamente, invece, sono lecite e plausibili tutte le posizioni. Qui chiudo rapidamente il mio OT.
SimoTocca Inviato 29 Settembre 2022 Autore Inviato 29 Settembre 2022 Ma torno subito in tema, parlando del cofanetto di Miles Davis appena uscito, e che abbraccia gli anni 1982-1985, un periodo particolarmente produttivo dopo aver rotto un silenzio durato cinque anni dal 1975, silenzio rotto con l’album The Man with the Horn (1981) e We Want Miles (1982). Miles Davis è un musicista a tutto tondo, che non a caso ha studiato composizione alla più importante scuola di Musica americana, la Juillard, e sebbene non abbia terminato i corsi ha le risorse tecniche adeguate alla sua sfrenata creatività, anche come compositore e arrangiatore, non solo come straordinario strumentista alla tromba. E la carriera produttiva di Davis, proprio come si usa fare per Picasso, viene convenzionalmente divisa in periodi: il Cool, il Blue, l’Elettrico, il Fusion… proprio perché questo musicista ha compiuto una evoluzione musicale tale da rendere quasi “irriconoscibili” brani eseguiti nel periodo iniziale con quelli delle sessioni finali degli anni ‘80 fino al ‘91 (Davis è morto abbastanza giovane, mentre ancora lavorava…). Il silenzio dal 1975 al 1980 era legato alle problematiche personali con la droga, nella fattispecie eroina e non come oggi cocaina, una droga completamente diversa per effetti sulla creatività (o non fu Berlioz che nei primi decenni del 1800 per primo scrisse la sua Sinfonia Fantastica sotto gli effetti allucinogeni dell’oppio?). In questo cofanetto sono raccolti inediti tratti dalle sessioni di lavoro per gli album Star People, Decoy e You’re Under Arrest, inediti sì, ma non “scartini”! Anzi! Alcuni sono davvero brani di notevole qualità se non veri e propri capolavori. D’altra parte il quintetto è fatto di grandi nomi, Bill Evans al sassofono, Mike Stern alla chitarra, Marcus Miller al basso, Al Foster alla batteria e Mino Cinelu alle percussioni. Completa il panorama di questo inizio di anni ‘80, anni in cui Davis cambia ancora una volta stile che sarà caratteristico dell’ultima fase della sua carriera, la registrazione live del concerto del luglio 1983 al Théâtre Saint Denis di Montreal, di cui ancora niente vi so dire perché ancora non l’ho ascoltato il “terzo CD” del cofanetto! 1
n.enrico Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 Invidio chi digerisce il jazz, in tutte le sue forme, perché ha un oceano di musica da sentire. Ho messo qualcosa fra i preferiti di Qobuz e ci proverò ancora una volta, ma la vedo dura.
glucar Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 3 ore fa, SimoTocca ha scritto: l’unico problema è semmai l’eccesso di offerta, la sovrabbondanza che può ingenerare ansia e indecisione! Ecco, hai toccato uno dei punti principali che ad oggi non mi fanno propendere ancora per la liquida. Chi non ha un figlio/a con un abbonamento a tidal, spotify, eccc? Ecco, questo mi consente ogni tanto di provarci con liquida, ma la troppa scelta mi manda in confusione. Non mi consente di godermi in pace un disco. Anzi, mi viene il salto traccia o disco compulsivo🤷♂️. Complice anche l'astuzia delle piattaforme, che mentre ascolti un brano, te ne suggerisce altri 20... Poi ci sono altri motivi ovviamente. Per il resto, le tue argomentazioni non fanno una grinza😉 Ti sei di nuovo fatto prendere la mano con il pippone, ma ti sei subito redento🤣
one4seven Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 Effettivamente @SimoTocca non ha tutti i torti. Un 3d sulle novità in alta risoluzione pinnato, ci potrebbe stare. Anche perché, nel marasma delle tante uscite sui diversi siti di streaming, è altamente consigliata una selezione, un filtro. Di ciofeche in hi res ce ne sono molte. L' aspetto interessante è che sarebbe possibile confrontarsi sui vari titoli con facilità ed immediatezza.
one4seven Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 @glucar succede un po' come quando ti trovavi in un negozio di dischi ben fornito. La voglia di provare tutto alla fine non fa scegliere nulla. Posso capirlo. A me non capita, anzi gli input per ascolti "consigliati" li cerco proprio. Però a me piace fare percorsi di ascolto... e finalmente con lo streaming posso farlo senza problemi. Anzi, mi viene da lamentarmi che a volte non c'è quello che cerco/vorrei. In tutto ciò lo zapping non mi viene manco in mente. Se salto è perché non mi piace quello che sto ascoltando.
SimoTocca Inviato 29 Settembre 2022 Autore Inviato 29 Settembre 2022 @one4seven Hai ragione, per chi è già “navigato” l’offerta non è mai abbastanza, anzi non si fa altro che aspettare che escano ancora titoli, vecchi e nuovi, in questa nuova veste ad alta risoluzione. Quindi no, non faccio mai “zapping”: scelgo, ascolto e semmai metto il cuoricino per salvare l’album sui miei preferiti oppure no. E parlo di album che, se di classica, durano anche due o tre ore. Ecco perché per i “meno esperti” è assolutamente utile una “lista” di ascolti consigliati, un percorso… a volte prezioso per scoprire un intero genere (jazz, classica, opera, rock, pop ecc). Io questo percorso ho avuto la fortuna di farlo dal vivo: nel negozio Nannucci, dove andavo almeno tre volte la settimana, c’era sempre una piccola assemblea di “clienti esperiti” che insieme al responsabile del reparto classica discutevano per ore su quelle fosse la migliore esecuzione del Requiem di Verdi: meglio Abbado o Muti? E per le sinfonie di Beethoven, Karajan o Bernstein? Ma è più bello Kind of Blue di Davis oppure My Favourite things di Coltrane? E così, discutendo con i vari esperti uno cresceva in cultura e in esperienza. Oggi è tutto cambiato, quel negozio è chiuso da oltre vent’anni, non si trova più un luogo dove parlare con gli esperti in carne ed ossa…. E allora ecco che queste discussioni sulla musica in streaming posso davvero diventare una bussola per molte persone…
one4seven Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 9 minuti fa, SimoTocca ha scritto: in questa nuova veste ad alta risoluzione magari... il punto è che mancano proprio dei titoli o delle intere etichette. Ti faccio un paio di esempi: totalmente assente la TBM e la quasi totalità del jazz/fusion giapponese (che a me piace un casino). Altro caso: la CTI Records ha da tempo splendidamente rimasterizzato gran parte del suo ampio catalogo in hi-res. Niente, disponibile in download solo per il mercato giapponese, tipo su mora.jp. Da noi giusto una 30ina di titoli in 16/44 (nemmeno rimasterizzati). E queste sono solo le prime che mi vengono in mente...
n.enrico Inviato 29 Settembre 2022 Inviato 29 Settembre 2022 44 minuti fa, SimoTocca ha scritto: nel negozio Nannucci E il Setticlavio, te lo ricordi? Antipatici e tirchi (madre e figlio), e con le loro idee non sempre condivisibili, ma cavolo se ci capivano.
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