MarioVanWood Inviato 11 Ottobre 2022 Inviato 11 Ottobre 2022 Reduce dalle ultime visioni in sala segnalo il capolavoro del Maestro Cronemberg CRIMES OF THE FUTURE e l'ottimo film di Virzì SICCITA'. In entrambi i casi 4-5 persone in sala a Roma. Inspiegabile come non se ne sia parlato Salviamo il cinema
Partizan Inviato 11 Ottobre 2022 Inviato 11 Ottobre 2022 @MarioVanWood Qui a Padova, che certamente non è Roma, ma neanche un paesello, ci sono degli orari di proiezione assurdi (tipo spettacolo unico alle alle 20 o alle 20.30...), capisco che c'è poca gente in sala, ma è il famoso cane che si morde la coda! Se faccio fatica io con questi orari, e sono un pensionato, immagino chi lavora e magari a quegli orari torna a casa. Per inciso entrambi i film che citi mi interessano, ma finora non sono riuscito a vederli proprio per gli orari. Tra l'altro qui a Padova ha chiuso un multisala pregevole della curia, ho pensato sarebbe stato meglio avesse chiuso la curia e fosse rimasto aperto il cinema, che tra l'altro aveva una buona programmazione ed era facilmente raggiungibile a piedi da casa mia. Ciao Evandro P.S. - Perché non ci racconti qualcosa di questi film? 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 11 Ottobre 2022 Amministratori Inviato 11 Ottobre 2022 non so come vengono programmayi i film. a roma molte mutisale ma la maggior parte dei film in orari scomodi e titoli adattin a ragazzini.
spersanti276 Inviato 11 Ottobre 2022 Inviato 11 Ottobre 2022 3 ore fa, Partizan ha scritto: ho pensato sarebbe stato meglio avesse chiuso la curia e fosse rimasto aperto il cinema Grande!
claudiofera Inviato 11 Ottobre 2022 Inviato 11 Ottobre 2022 Anche a piazza dei Quiriti purtroppo andò contronatura.L'ex glorioso cineclub Tevere (memorabili le rassegne di fantascienza)poi diventato Labirinto ( Bunuel,Truffaut...) Da Repubblica,anno 2008 ---- Così muore un cineclub di culto La città è un organismo vivo e muta di continuo la sua forma, si allarga, si ridefinisce, ci sorprende: tutto ciò è naturale, però a volte certe improvvise trasformazioni ci lasciano interdetti, perché il meglio lascia il posto al peggio. E così il cineclub "Il labirinto" di via Pompeo Magno dopo trent' anni di attività, dopo aver staccato più di centomila tessere di iscrizione, dopo tutto quello che ha fatto per la diffusione del cinema di qualità, chiude i battenti. I locali sono di proprietà della chiesa di San Gioacchino, e l' ordine dei Redentoristi ha deciso di sfrattare il cinema per sostituirlo con attività commerciali più redditizie. Non c' è stato niente da fare, sembra che i religiosi non abbiano voluto sentire ragioni, le 5500 euro al mese che l' associazione versava per l' affitto non erano più sufficienti: c' è chi offre di più, e così un luogo di cultura e di aggregazione si spegne, e chissà cosa si accenderà al suo posto. Ricordo quando si chiamava ancora Cineclub Tevere, ricordo tutti i film che qui ho visto e che mi hanno formato, ricordo i pomeriggi in cui sotto la pioggia si traversava la città per recuperare una pellicola di Bunuel o di Antonioni. Altri tempi, un' altra vita. Oggi chi ha più soldi comanda il gioco e chi non ne ha abbastanza viene eliminato. Non importa niente se tanti studenti, tante donne, tanti pensionati qui hanno potuto coltivare la loro passione per il cinema, trovando film introvabili, seguendo retrospettive eccezionali, apprezzando opere che il mercato aveva cancellato in fretta, spietatamente. Sul marciapiede lì davanti si discuteva, si facevano nuove amicizie, ci si dava appuntamento per una proiezione futura. Tutto è finito. Banche, finanziarie e supermercati avanzano, gli altri retrocedono, sbaragliati dalla potenza del denaro. Peccato, era bello perdersi in questo Labirinto e poi venire fuori che era sera, per andare a prendersi un gelato da Pellacchia a via Cola di Rienzo. Ma anche Pellacchia, ahinoi, oggi ha chiuso.
MarioVanWood Inviato 12 Ottobre 2022 Autore Inviato 12 Ottobre 2022 Il 11/10/2022 at 11:44, Partizan ha scritto: P.S. - Perché non ci racconti qualcosa di questi film? Purtroppo non sono bravo a recensire come il ns comune amico Peppino @analogico_09 Tra l'altro sarei anche di parte in quanto Cronembreg per me è una stella polare cinematografica. In entrambi i casi non siamo in presenza della solita aria fritta e del già visto ed in entrambi i casi ci troviamo in un futuro distopico. In Cronenmbeg , assistiamo ad una umanità nella quale è scomparso il dolore fisico con tutte le conseguenze che questo comporta tra cui la possibilità di manipolazioni infinite ed innesti vari, film è lungo e complesso . Qui C. è tornato dopo venti anni alle tematiche di Existenz ed il Pasto Nudo. Nel caso di Virzì una improvvisa siccità solo a Roma comporta una serie di eventi e di intrecci di vite che fanno sembrare il fil un' "America Oggi" alla romana.
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