campaz Inviato 18 Ottobre 2022 Inviato 18 Ottobre 2022 Ce l'ho fatta, ho ascoltato tutti gli LP pubblicati da Blue Note nella serie 4000, quella che più di tutte accoglie la mia musica preferita. Da Newk's Time di Sonny Rollins a Straight No Filter di Hank Mobley. Moltissimi li avevo già ascoltati, altri mi hanno fatto scoprire artisti che, pur da "vecchio" appassionato di jazz, nemmeno conoscevo (Duke Jordan su tutti). Purtroppo l'ultimo ascolto ha premiato un disco veramente brutto (Always Something There di Stanley Turrentine). Tutto questo non per dire che sono bravo, figo o maniacale, ma solo per glorificare ancora una volta la potenza dello streaming (Qobuz nel mio caso) che ha reso possibile un'impresa che pochi anni fa, almeno per me e le mie tasche (e la capienza dei miei scaffali) sarebbe stata ai limiti dell'impossibile. Tra l'altro nemmeno scaricando dal torrent avrei trovato tutto. Sono (piccole) soddisfazioni.
analogico_09 Inviato 18 Ottobre 2022 Inviato 18 Ottobre 2022 2 ore fa, campaz ha scritto: Ce l'ho fatta, ho ascoltato tutti gli LP pubblicati da Blue Note nella serie 4000 In quanto tempo hai ascoltato tutti i dischi BN serie 4000, più di 400 titoli?
analogico_09 Inviato 18 Ottobre 2022 Inviato 18 Ottobre 2022 @campaz 4 ore fa, campaz ha scritto: per glorificare ancora una volta la potenza dello streaming Puoi dirlo forte.., se quando non esistevano ancora tutte queste prodigiose tecnologie avessi dovuto acquistare i circa 430 LP BL serie 4000 (oltre ai tanti acquisti jazz delle altre serie BN e d'altre tante etichette che regolarmente facevo) avrei speso un patrimonio impiegando forse 20 o più anni per ascoltarlì tutti, per ascoltarli bene intendo dire, in modo che mi fosse restato qualcosa di ogni singola opera musicale, mentre ero preso da tanti altri ascolti di jazz, di classica e di generi musicali vari. 4 ore fa, campaz ha scritto: Tutto questo non per dire che sono bravo Ci credo, infatti mi/ti chiedo cosa potrebbe esserti restato dall'ascolto "bulimico" di musiche che, non essendo canzonette, danno molto e molto chiedono all'ascoltatore, molto tempo e molta concentrazione, e pause di "silenzio", di riflessione, di metabilizzazione... Ma se miravi a fare l'"impresa" da guinness dei primati ci sei riuscito! 😉 🙂
Jackhomo Inviato 18 Ottobre 2022 Inviato 18 Ottobre 2022 5 ore fa, campaz ha scritto: ancora una volta la potenza dello streaming (Qobuz nel mio caso) che ha reso possibile un'impresa che pochi anni fa, almeno per me e le mie tasche (e la capienza dei miei scaffali) sarebbe stata ai limiti dell'impossibile Complimenti...e fai bene a rendere pubblico ciò che la tecnologia attuale può farci fare. 👍
campaz Inviato 19 Ottobre 2022 Autore Inviato 19 Ottobre 2022 @analogico_09 hai colto perfettamente il punto del mio intervento. Ne faccio una questione di approccio alla fruizione musicale. Ai tempi dei dischi eravamo abituati a “consumare” uno per uno i nostri preziosi acquisti. Oggi, per qualche spicciolo, puoi avere tutta la musica del mondo in tasca. Il rischio dell’abbuffata, e della nausea conseguente, è reale. Ma allo stesso tempo, anche per chi una volta non avrebbe potuto, esiste oggi la possibilità di approfondire. Posso ascoltare venti versioni di un’opera lirica apprezzando così i singoli cantanti o direttori. Posso confrontare le varie esecuzioni delle sinfonie di Beethoven e scoprire che, magari, quella che avevo presa a inizio anni novanta non era la migliore (pur essendo di Karajan). Una possibilità, quindi, con tutti i rischi annessi e connessi. Nel mio caso su quattrocento dischi, quasi la metà già li conoscevo e quindi un solo ascolto è stato sufficiente. Per gli altri ho approfondito (tengo anche un diario, quasi 400 pagine, dove annoto tutti i dischi del periodo 1949-1969 con tanto di mini-recensione ad uso personale, amo il jazz ma sono anche distratto oltre ogni limite). Così ho avuto modo di apprezzare cosa andava all’epoca (e non solo ha superato la prova del tempo). Pippe mentali, d’accordo, che però solo lo streaming ha reso possibili. Forse era meglio quando avevamo pochi dischi e li consumavamo nel senso fisico del termine, forse no: ma la tecnologia cambia le cose, e non necessariamente in peggio o in meglio, dipende tutto da come la utilizziamo. m2c 2
one4seven Inviato 19 Ottobre 2022 Inviato 19 Ottobre 2022 @campaz secondo me tutto dipende da come rispondi a questa domanda: sei più felice ed appagato oggi, oppure lo eri di più quando non avevi questa possibilità?
analogico_09 Inviato 19 Ottobre 2022 Inviato 19 Ottobre 2022 4 ore fa, campaz ha scritto: Forse era meglio quando avevamo pochi dischi e li consumavamo nel senso fisico del termine, forse no ma la tecnologia cambia le cose, e non necessariamente in peggio o in meglio, dipende tutto da come la utilizziamo. m2c Non avevamo "pochi" dischi, ne avevamo in abbondanza e di ogni genere musicale, la "giusta" quantità, "oggetti" da "consumare" fisicamente durante le numerose fruizioni musicali, estetiche, fine essenziale, centrale, primario, direi esclisivo - ieri come oggi - di ogni ascolto discografico. Lo spostamento della centralità musicale è avvenuta dopo, con l'arrivo dell'audiofila finalizzata al "culto" del collezionismo discografico e alla ricerca del suono musicale "fedele" non è dato sapere fedele a cosa... Ovviamente, rispetto ad oggi che abbiamo tutto e perfino troppo, ieri qualcosa veniva a mancarci ma senza frustrazioni o senso di orfananze... Non c'era l'internet, ricordo le ricerche affannose, a volte deludenti, a volte premianti, di dischi agognati, inediti in Italia, recuperabili presso negozi di dischi prestigiosi che si occupavano di importarli da USA, GB... (c'erano dischi da me desiderati che recuperai molti anni dopo, quando le importazioni si andavano facendo sempre più frequenti nel belpaese. A volte la ricerca stessa del disco "impossibile" o "proibito", non solo non ci impediva di ascoltare una vasta quantità e varietà di musiche, ma, ben lontani dal provarne frustrazione, acuiva maggiormente la nostra curiosità, il desiderio di ascolto musicale tutto da "conquistare". Ogni conquista dell"'inaudito" diventava gioia esplosiva, una sorta di "mistica" autoesaltazione del nostro spirito ricercatore che ne usciva vittorioso! 😄 Oggi che abbiamo tutto a portata di mano, anzi di un "click", forse troppo, sembrerebbe che quella "libido" musicale per la musica in generale si sia molto affievolita oppure postata verso l'audiofilia... Ma non voglio tessere le lodi della nostagia dei tempi che furono - migliori, peggiori? meglio dire: diversi), 4 ore fa, campaz ha scritto: la tecnologia cambia le cose, e non necessariamente in peggio o in meglio, dipende tutto da come la utilizziamo. m2c Pienamente d'accordo su questo, le cose cambiano, ma a cambiarle non è la tecnologia che si limita a mettere dei nuovi e maggiori elementi a disposizione in modo impersonale, bensì il nostro modo di recepire, utilizzare gli "oggetti" a disposizione che una volta diventavano un po' specchio del nostro stesso "essere", mentre ora fungono da strumenti del nostro "avere". CHi troppo ha.., fgorse a volte si annoia.., la molla del desiderio scatta più forte con le cose di cui veniamo privati... 🙂 Ora che chiarisci, trovo molto interessanti e condivisibili le tue esperienze di ascolto dei dischi BN serie 4000, e forse anche di altri dischi; apprezzo il tuo approccio, il fatto che ad ogni ascolto tu abbia riportato le tue impressioni in un diario prezioso per te e magari anche per altri appassionati di musica con i quali potresti condividerlo. Sarebbe piaciuto farlo anche a me, ma sono troppo pigro, incostante..., iniziai a scrivere le mie impressioni sui programmi dei concerti, per lo più di classica, cui assistevo.., poi lascia perdere; per fortuna, smemorato come sono nelle cose pratiche e prosaiche della vita, di quelle esperienze dello spirito mi resta memoria più o meno forte e veritiera, nel diario mentale nel quale le appuntai! 🙂 1
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