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Melius Club

Single ended triode pareri


Messaggi raccomandati

Inviato
13 ore fa, Altainefficienza ha scritto:

Servono solo ad allenare il mio inglese.

Almeno a te servono a qualcosa di utile per te 

Io non ho bisogno di allenare il mio inglese

Al massimo mi servono come evidenza che la passione per i monotriodi, tutti scarsi alle misure ma amorevoli all'ascolto, è, per l'appunto una passione,

Roba de core

Prestazioniwise un rotellino se li beve, dal kondo al wawac allo zanden al viva e perfino al mio adorato jadis

Che però me piace 

È tutto lì, direi

🙂

 

Inviato

Continuo a leggere letture fanciullesche di questo mondo enormemente diversificato. Pregiudizi, luoghi comuni e assolute facezie dettate da una sostanziale ignoranza.

Nel mondo dell'audio, non siamo ancora riusciti a definire un set di misure e di prestazioni ( elettriche ) qualificanti.

È meglio il "numerino" oppure il nostro cervello coglie anche le modalità per generare questi "numerini"?

Certi approcci, volti a fare risaltare determinati "numerini" quanto incrementano la reale qualità di ascolto?

Quanto pesa la necessità semplificatoria di trovare (e vendere) facili e banali indicatori che forzosamente si vogliono fare cogliere come qualitativi?

Meno ragionamenti e più facili indicatori. Funziona davvero?

Io, leggendo anche alcune comiche valutazioni, direi di no.

 

  • Melius 1
Inviato

Non trovo logico far passare come fatti incontrovertibili dei pareri più che legittimi ma assolutamente personali.

Certo, ci sono criticità oggettive in molti single ended ma, sono tutti problemi gestibili e che un bravo progettista è in grado di minimizzare ( anche senza particolari trucchi ). È su questi aspetti che si scontra l'apparente semplicità di questi ampli con la criticità e complessità realizzativa. Mediare tra necessità confliggenti rimane un'arte. Altro che giochini economici che possono fare anche i bambini.

 

  • Melius 1
Alto_sparlante
Inviato
4 ore fa, FabioSabbatini ha scritto:

Che però me piace 

È tutto lì, direi

🙂

In queste 2 righe è riassunta l'essenza di ogni audiofilo, direi.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, mariovalvola ha scritto:

Certo, ci sono criticità oggettive in molti single ended ma, sono tutti problemi gestibili e che un bravo progettista è in grado di minimizzare ( anche senza particolari trucchi ). È su questi aspetti che si scontra l'apparente semplicità di questi ampli con la criticità e complessità realizzativa.

@mariovalvola ma questo vale per tutte le circuitazioni. Ad esempio nella diatriba otl vs monotriodo SE che ho letto nelle prime pagine di questa discussione, qualcuno ha dimenticato di sottolineare che alcuni otl in virtù della notevole corrente erogata riescono a bypassare i problemi sui carichi bassi. Altri esempi? Leggo spesso che l'unico modo per evitare la distorsione d'incrocio negli ampli a ss è quella di farli lavorare in classe a. Falso. Esistono alcuni ampli in classe a/b che della distorsione d'incrocio non hanno la benché minima ombra. Allo stesso modo, esistono particolari circuitazioni SE monotriodo che riescono in qualche modo ad aggirare i limiti del trasformatore d'uscita. L'unico limite non aggirabile, e questo vale per tutte le tipologie di amplificazioni, è la scarsa corrente erogata. Non esistono soluzioni se la potenza è poca e la si abbina a diffusori poco efficienti.

Inviato

però se si ascolta in stanze piccole già il problema quasi non esiste più.

 

 

Inviato
2 minuti fa, audio2 ha scritto:

però se si ascolta in stanze piccole già il problema quasi non esiste più.

@audio2 vero ma neanche possiamo far  suonare un orchestra in una stanza da bagno. Un certo respiro ci deve pur essere.

Inviato

Nella mia piccola esperienza audiofila e di appassionato( dall'esterno diciamo, non sono un tecnico) di meccanica e di apparecchi audio, amo fare questi paragoni motoristici e di amplificazione che ben si adattano , secondo me al mondo degli ampli, soprattutto a valvole: un SET, od un altro tipo di amplificatore di bassa potenza potrà avere caratteristiche di potenza uguali, e sicuramente un dato indicativo questo parametro te lo dà, ma sta al progetto,( e qui entra in campo il manico del progettista) in che maniera la potenza viene impiegata. Come un semplice automobilista vede due macchine che hanno entrambe 100 cv, sulla carta hanno potenze uguali, ma se si mastica un po' di meccanica, vediamo che una ha un motore da 1000 cc, turbo, 3 cilindri , trazione anteriore...l'altra ha un motore 6 cilindri , aspirato 2000 di cilindrata, motore longitudinale e trazione posteriore: ora, l'autista della domenica probabile si accorga di poco( se ipotizziamo entrambi le motorizzazione sono sullo stesso mezzo) ma come vengono espressi quei cento cavalli nella guida, nelle vari tipi di strade che vengono affrontate sono moooolto diversi...

Per concludere, con la stessa tipologia di ampli, stessa potenza, stessa valvola, ma con alimentazione, pilotaggio della valvola e ferri finali( elementi per me molto importanti) diversi. il comportamento di tale apparecchio potrà essere diametralmente opposto...mai generalizzare i giudizi, ma approfondire e ascoltare gli apparecchi giusti...

( e grazie a elementi del forum come @mariovalvola , @walge e il @ilbettiad esempio, riusciamo a capire questi apparecchi giusti quali sono)

  • Thanks 1
Alto_sparlante
Inviato
1 ora fa, antiriad ha scritto:
2 ore fa, mariovalvola ha scritto:

Certo, ci sono criticità oggettive in molti single ended ma, sono tutti problemi gestibili e che un bravo progettista è in grado di minimizzare ( anche senza particolari trucchi ). È su questi aspetti che si scontra l'apparente semplicità di questi ampli con la criticità e complessità realizzativa.

@mariovalvola ma questo vale per tutte le circuitazioni. Ad esempio nella diatriba otl vs monotriodo SE che ho letto nelle prime pagine di questa discussione, qualcuno ha dimenticato di sottolineare che alcuni otl in virtù della notevole corrente erogata riescono a bypassare i problemi sui carichi bassi. Altri esempi? Leggo spesso che l'unico modo per evitare la distorsione d'incrocio negli ampli a ss è quella di farli lavorare in classe a. Falso. Esistono alcuni ampli in classe a/b che della distorsione d'incrocio non hanno la benché minima ombra. Allo stesso modo, esistono particolari circuitazioni SE monotriodo che riescono in qualche modo ad aggirare i limiti del trasformatore d'uscita. L'unico limite non aggirabile, e questo vale per tutte le tipologie di amplificazioni, è la scarsa corrente erogata. Non esistono soluzioni se la potenza è poca e la si abbina a diffusori poco efficienti.

...ma non è che il mondo SET è fermo ai 3,5 watt delle 2A3... se proprio si vuole potenza si può andare di parallelo, che oltre a raddoppiare la potenza dimezza l'impedenza d'uscita della valvola con i suoi ulteriori benefici.

Inoltre, si possono usare pentodi moderni come le KT88 e tutta la serie KT o EL34 collegati a triodo, capaci di fornire una "discreta" potenza... certo si perde un po' del fascino dell' SE primordiale, ma mica bisogna essere per forza talebani.

Inviato

@antiriad

ma fammi capire una cosa.

Le tue afferamzioni sui s.e. e otl sono errate, non puoi scrivere :

""otl in virtù della notevole corrente erogata riescono a bypassare i problemi sui carichi bassi""

per cortesia approfondisci il tema.

 

Poi ritengo che tu non abbia capito che la definizione classe A/B, l'acronimo significa che esiste un punto di lavoro ( a scelta del progettista) che consente ad OGNI amplificazione in push pull di lavorare in una porzione (limitata)  in classe A e questo è assolutamente necessario per evitare la distorsione di incrocio. E' quella che si definisce anche come corrente di bias, a dire che ogni dispositivo attivo non è mai spento.

Non esiste un ampli HiFi in push pull che sia definito in classe B ( senza nessuna corrente di bias) cioè quando i dispositivi attivi sono, per una semionda, completamente spenti.

Con spento intendo che nel dispositivo non circola corrente.

Vi è un ottimo articolo di Montanucci su Audioreview che spiega benissimo questo concetto e fa le differenze tra tubi e ss; ti prego di trovarlo e leggerlo ( non ho sottomani il nr. della rivista purtroppo)

 

Walter

 

Inviato

Rileggendo un po' di interventi, mi pare, dopo tanti post (tralasciando le "stoccate goliardiche" 🙂), che emergano più o meno gli stessi punti, utilizzati per valutare i SE a tubi (oppure i pro/contro tra SE vs resto del mondo):

-potenza di uscita  

-risposta in frequenza  

-fattore di smorzamento (quindi impedenza di uscita ...)

Se ci si basa sulla misura, al banco, unicamente dei tre parametri sopra, quel poco che c'è poco da dire ce lo si è già detto e diventa facile stilare una classifica dei vari ampli (SS, SE, classe d, OTL ...) che poi noi coincide con l'ascolto reale. 

Infatti, la cosa che ritengo più penalizzante è considerare il singolo elemento al di fuori del reale contesto di utilizzo, ovvero non considerare il resto della catena di ascolto (diffusori in primis), l'ambiente (tipicamente domestico) e l'ascoltatore ("orecchie").

Riporto alcuni esempi semplici, alcuni già comunque emersi nel corso del thread:

-la potenza: è un parametro importante ma da considerare in relazione alla sensibilità dei diffusori, al crossover... insomma non occorre e non è desiderabile utilizzare un camion (="classe d" da millemila watt) per trascinare un carrello tenda (=2 vie da 93/96 db)

-risposta in frequenza: mi sono divertito a fare prove coi miei figli e alcuni amici di varia età ... in ambiente, coi diffusori, i giovanotti arrivano a sentire 16/17 kHz  dai 40 anni in su il range scende tra 12/14 kHz (nota: attenzione ...molti file di frequenze su youtube non sono veritieri). Tralascio il fatto che alcuni ascoltatori avevano percezioni/sensibilità differenti alle varie frequenze: inoltre abbiamo il problema delle cancellazioni ambientali, il fatto che c'è ben poca musica sotto i 35Hz, il fatto che a parità di "volume" e di frequenza è molto diversa la sensazione di ascolto tra basse frequenze prodotte da un cono da 10" piuttosto che da un 15" ...

-fattore di smorzamento: qui a mio avviso le cose sono per certi aspetti molto interessanti. Avevo riportato varie pagine addietro un interessante articolo di metà anni sessanta in cui si abbozza una trattazione interessante e che riporto nuovamente al link: http://www.cieri.net/Documenti/JBL/Documenti tecnici/JBL - The Damping Factor Debate (1967).pdf

 

Tutto questo pippone per giustificare una richiesta: che ne pensate? qual'è la vostra esperienza in merito? 

ciao

 

  • Melius 1
Inviato

@m_b   ci sono forumer, che s'innamorano troppo delle loro affermazioni per voler analizzare il contesto, studiare, e andare oltre.

Interessa lanciare affermazioni tanto lapidarie quanto decontestualizzate per non dire di peggio solo per divertirsi.

Le generalizzazioni precostituite, risultano inscalfibili quanto le loro teste non vuote ma troppo piene di certezze nelle quali si crogiolano pontificando.

  • Melius 1
Inviato

@m_b secondo me la scelta di un tipo di impianto e di amplificazione dipende molto dal genere di musica  che si ascolta più di frequente e che si ama di più e dall’ambiente di ascolto 

Per ambiente intendo spazio ma soprattutto possibilità di ascoltare a volumi alti,”live” senza nessuno che ti costringa ad abbassare il volume.

Se si vuole ascoltare un po’ di tutto e abbiamo l’ambiente adatto,con la possibilità che abbiamo adesso con la musica in streaming ,ci vogliono per forza casse complete e potenza alta.

Il monotriodo diventa sempre stretto come potenza

A meno che si passi a ingombranti casse ad alta efficienza.

Poi ci sono persone piuttosto scettiche su tutto ,se si va’ a indagare ascoltano prevalentemente musica rock ,o elettronica in generale e ad alto volume 

E’ normale che un cavo, un affinamento  ,un amplificatore raffinato,musicale ma a bassa potenza,vale ben poco in questo caso:ciò che conta in questi ascolti e’ la capacità di esprimere alti contenuti energetici.

Poi ci sono persone che preferiscono generi che non richiedono molta energia, ascolti intimi in ambienti piccolissimi.Ed ecco che per loro piccoli affinamenti diventano importanti in ascolti molto concentrati.

Poi ci sono persone che hanno pochi limiti economici o grande passione e investono cifre importanti in impianti ad alta o bassa efficienza completi con risultati eccezionali in entrambi i casi😂

Inviato

@indifd Grazie.

Godo a vedere le AD1 al lavoro.  la sola forma del bulbo era un'opera d'arte. (azz. pure i tedeschi le gradiscono in push-pull 😃 ). Bellissima la foto e splendido il volumetto. Dove lo hai trovato?

Era un radioricevitore monumentale (foto Radiomuseum). 

transmare_40wk_normal_833457.jpg

 

Inviato

E' proprio recuperare i migliori esempi di questa ormai perduta capacità di realizzare tubi oggi inarrivabili che ha un senso che va ben oltre la banale nostalgia. 

Con i migliori materiali ferromagnetici odierni, i più raffinati sistemi di accensione, la migliore componentistica, possiamo davvero realizzare amplificatori celestiali ( anche se apparentemente semplici ). E' questo che gli appassionati giapponesi prima e Hiraga e soci in Francia dopo, volevano che passasse. Le "modernità" che il mercato offriva a vagonate, c'erano anche un tempo.

Per gli impermeabili, per i dissacratori, per i sedicenti illuminati, per quelli certi della loro verità tanto da volerla imporre grossolanamente agli altri, c'è tutt'altro. Godano serenamente e liberamente con tutto quello che vogliono. Non sarò certo io a imporre cosa e come ascoltare a casa loro. Andrà ancora meglio  ai pochi che ancora sperano di trovare una coppia di RE604 NOS o una coppia di AD1 TFK in perfette condizioni. Avranno maggiori possibilità.

  • Melius 2

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