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El Alamein, per non dimenticare


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briandinazareth
Inviato

sarebbe bello che la ricordassimo per non dimenticare cosa siano il fascismo, il nazionalismo, la guerra ecc. 

non uno stupido e inutile eroismo a base di carne macellata.

  • Melius 1
Inviato

@otaner ecco... e stiamo ancora a ricordare El Alamein, se non a rimpiangere.

  • Melius 1
Inviato

Mi sono rifiutato di fare il servizio militare a suo tempo, ho in odio il militarismo, il fascismo e tutto ciò che li riguarda lo trovo meschino e inumano, ma ho pietà per quanti - alcuni ingenuamente - ci credettero andando incontro a un destino di cui avevano capito poco e comunque contro il quale nulla potevano fare. 

Di El Alamein credo si debba ricordare cosa portò tanti giovani a morire laggiù perché ciò non si ripeta, svuotando il ricordo di qualsiasi "nostalgia" pelosa e delle vite di tanti "eroi", non indagando secondo quale fede agissero, vorrei non si leggessero più agiografie come quelle che l'Esercito ha dedicato a questi tre per le medaglie d'oro assegnate al valor militare... 

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GOLA Marco
Tenente cpl., 186° rgt. fanteria paracadutisti, Divisione " Folgore ".

Motivo del conferimento
Ufficiale di artiglieria paracadutista di elette qualità professionali e morali chiedeva di far parte di un battaglione paracadutisti. Ricoverato in luogo di cura per malattia contratta a causa dei disagi della vita del deserto, fuggì dall'ospedale per partecipare ai combattimenti in cui il battaglione era impegnato. Più volte, sotto rabbioso tiro nemico rimase calmo, in piedi, a dirigere il tiro dei propri mortai sublime esempio ai suoi paracadutisti. Durante un violento e pericoloso attacco di prevalenti forze nemiche preceduto da lungo ed intenso tiro di preparazione d'artiglieria appoggiato da carri armati e diretto al fianco ed al tergo del battaglione sostituiva col tiro accelerato dei suoi mortai il fuoco di sbarramento di artiglieria venuto a mancare, continuando a martellare il nemico durante la sua avanzata ed incurante del violento fuoco di controbatteria cui era sottoposto. Delineatosi il contrattacco dei paracadutisti italiani, di iniziativa, riuniva i propri serventi e si scagliava contro il nemico disorientandolo. Ferito due volte, continuava a combattere; ferito una terza volta e mortalmente, rifiutava energicamente di essere soccorso dai suoi paracadutisti accorsi e li incitava ancora al combattimento. Consapevole della sua prossima fine, rimaneva sereno e forte e dichiarava solo di essere fiero che il battaglione avesse assolto il compito affidatogli. Spirava poche ore dopo, chiudendo gloriosamente la sua generosa esistenza. - Egitto, Naqb Rala (El Alamein), 23-24 ottobre 1942
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BRANDI Ferruccio
Tenente cpl. 187° rgt. paracadutisti, Divisione " Folgore ".

Motivo del conferimento
Comandante di plotone paracadutisti, attaccato da preponderanti forze corazzate ,rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli. Sorpassato dai carri, raccolti i pochi superstiti, li guidava in furioso contrassalto, riuscendo a fare indietreggiare le fanterie avversarie seguite dai mezzi corazzati. Nuovamente attaccato da carri, con titanico valore, infliggeva ad essi gravi perdite ed, esaurite le munizioni anticarro, nello estremo tentativo di immobilizzarli, si lanciava contro uno di questi e con una bottiglia incendiaria lo metteva in fiamme. Nell'ardita impresa veniva colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola; dominando il dolore si ergeva fra i suoi uomini, e con la mandibola penzolante, orrendamente trasfigurato, con i gesti seguitava a dirigerli, e ad incitarli alla lotta, tra fondendo in essi il suo sublime eroismo. Col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo salvava la posizione aspramente contesa e, protraendo la resistenza per più ore, oltre le umane possibilità, s'imponeva all'ammirazione dello stesso avversario. I suoi paracadutisti, ammirati e orgogliosi, chiesero per lui la più alta ricompensa. - El Munassib (Africa Settentrionale), 24 ottobre 1942.
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PIRLONE Dario
Sergente maggiore, 185° reggimento artiglieria " Folgore".

Motivo del conferimento
Comandante di un pezzo anticarro impegnato da forte formazione di carri armati di fanteria nemica, riusciva, dopo strenua lotta, ad infliggere al nemico sensibili perdite, catturando con ardita mossa lo equipaggio di un carro colpito. Successivamente, avuto immobilizzato il pezzo, feriti i suoi serventi, ferito egli stesso gravemente alle gambe, incitava i dipendenti a non perdersi d'animo ed a continuare a combattere con le bombe a mano ed i pugnali. Sopraffatto dal nemico, irrompente nella postazione, vincendo lo strazio del suo corpo martoriato, sorreggendosi con uno sforzo supremo sulle gambe maciullate, scaricava la pistola sul nemico e gridando: " Voi non mi avrete vivo -Viva l'italia ", cadeva da prode. - El Alamein (A.S.), 24 ottobre 1942.

 

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Tiri, attacchi, mortai, pugnali, ferite, strazio...ma come si fa a sprecare la propria vita per tutto questo, ne avevano una sola, buttarla via per la follia di un codardo che quando venne il suo momento scappò (coi soldi) travestito con altri colori, fu l'ultima e suprema presa in giro di quelli che credettero in lui...e quante famiglie ha fatto piangere, di quanti cari non si è saputo più nulla, letteralmente scomparsi e mai più trovati. 

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Meritoria l'opera di Paolo Caccia Dominioni - architetto, ufficiale degli alpini, fu anche partigiano dopo il 43 - che tanti dispersi ha ritrovato tra le dune libiche, non solo italiani...e non certo mosso da ambigue "nostalgie" dei tempi che furono, ma solo da umana pietà.

(PS: suo cugino Luigi é stato uno dei migliori e più grandi architetti italiani del '900, raffinatissimo professionista della borghesia milanese del dopoguerra e oltre)

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

@landrupp con il ricordo di questi uomini che seppero affrontare la morte  senza timore teniamo vivo il senso di appartenenza e di orgoglio di far parte di una nazione forte e libera  

  • Confused 1
  • Sad 1
Inviato

@radio2 sciocchezze...se avessero saputo per chi e per cosa andavano a crepare, avrebbero girato i fucili contro i tedeschi, come lo stesso Caccia Dominioni fece. 

 

  • Melius 2
Inviato
6 ore fa, radio2 ha scritto:

morte  senza timore teniamo vivo il senso di appartenenza e di orgoglio di far parte di una nazione forte e libera  

Sono sicuro che avrebbero preferito vivere.

  • Melius 1
Inviato
7 ore fa, radio2 ha scritto:

con il ricordo di questi uomini che seppero affrontare la morte  senza timore

Ma vergognati.

Inviato

@radio2 Se fosse stato per loro probabilmente la nostra nazione non sarebbe libera, visto che combattevano per un regime dittatoriale.

  • Melius 2
Inviato

@Superfuzz Fino a che a celebrare la memoria di quella battaglia ci sarà quella lapide credo che l'affermazione che riporti 

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«El Alamein è stata rimossa perché associata al combattetismo fascista e all'arditismo...

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sia del tutto giustificata.

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In quanto a "Confusioni della memoria storica, che qualcosa ricorda e qualcos'altro dimentica, e che spesso sovrappone l'ideologia alla ricostruzione dei fatti» non è che i confini di fin dove interrogarsi ora ce li possiamo far dettare da chi i conti col fascismo fino in fondo non li ha mai fatti. 

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In quanto ai civili che non furono coinvolti, ripeto, ci sarebbe da capire se i nostri eroi fossero arrivati ad Alessandria che fine avrebbe fatto quella che era una delle più grandi comunità ebraiche del mondo che lì abitava.

Se io fossi un discendente di uno dei combattenti chiederei la rimozione di quella lapide con una più argomentata, anzi col libro che suggerisci. Una bella biblioteca ci farei.

L'onore e il coraggio, ieri e oggi, cerchiamolo nelle cause che lo meritano. Ce ne furono in quegli anni.

Inviato
1 ora fa, Superfuzz ha scritto:

Confusioni della memoria storica, che qualcosa ricorda e qualcos'altro dimentica, e che spesso sovrappone l'ideologia alla ricostruzione dei fatti

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Confusione, sì, ma in direzione opposta alla tua conclusione.

Perchè, esaltare un esercizio di sprezzo della morte da parte dei paracadutisti della Folgore, come traspare dal tuo lungo post (estratto da questo articolo apparso su Il Giornale - https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/cos-el-alamein-folgore-brill-nel-disastro-annunciato-2078840.html) senza definire il contesto storico in cui è avvenuto, suona come un inaccettabile disinteresse verso la necessaria condanna della leadership politica nazifascista che lo ha prodotto, insieme a tutta la tragedia della dittatura e della guerra.   

Inviato

ricordare tutti quelli che sono morti sul lavoro per carenza di sicurezza o negligenza datoriale no? forse è meglio

  • Melius 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
2 ore fa, Superfuzz ha scritto:

Si rende merito all'eroismo e alla abnegazione di quegli uomini (a El Alamein la Folgore combattè essenzialmente una battaglia di retroguardia, immolandosi per salvare il resto del contingente), personale di leva ricordiamolo (per quanto poi volontario nelle truppe aviotrasportate della Folgore). Il Duce, il fascismo, la guerra combattuta dalla (evidente) parte sbagliata non c'entrano una beneamata ceppa con il doverosissimo ricordo di quegli uomini.


Ti sottoscrivo in toto.
Questionare sul ricordo o meno di quei ragazzi è indecoroso.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
38 minuti fa, penteante ha scritto:

senza definire il contesto storico in cui è avvenuto, suona come un inaccettabile disinteresse verso la necessaria condanna della leadership politica nazifascista che lo ha prodotto, insieme a tutta la tragedia della dittatura e della guerra.   


Pretendere a ogni passo rinnegazioni e quant'altro è indice di una pruderie infinita.
 

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