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Melius Club

Fra i dac di riferimento… il Mola Mola Tambaqui?


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Inviato

@AlbertoPN Certo anche EMM… avevo dimenticato anche io.. 

TotalDAC a dire il vero è un DAC eccellente, almeno per la musica classica, perché riesce, come pochi, ad addolcire il suono degli archi..

Però, ecco, mi da un po’ di fastidio tutto il numero di modelli diversi, una gamma sinceramente troppo ampia e con prezzi molto diversi..

Peraltro mi hanno un po’ lasciato pensieroso, se non perplesso, le misure di laboratorio, non proprio eccezionali…e le “finiture” degli apparecchi, non proprio da 10.000 o 20.000 o 40.000 euretti…

  • Melius 1
Inviato

@SimoTocca Credo che  è un DAC  che farebbe fare una "pazzia" per acquistarlo. Tutto merito di Bruno Pulzeys  un numero uno nel digitale audio. Un DAC Sigma-Delta fatto a discreti,  ovvero utilizzando delle cpu ad alte prestazioni per fare   sovracampionamento   decodifica e filtraggio, il  tutto gestito da firmware  proprietario e dual mono!

Inviato

@blueray Sì, è un DAC che nasce da idee molto diverse “dalle solite”.

È un DAC peraltro assai “user friendly”, facile da usare e senza tutta quella solita scelta: dai filtri digitali da poter selezionare, dal fatto di poter essere usato come NOS o come Upsampling, e cose così.. insomma utili certo… ma che mi inducono sempre una certa “ansia da indecisione” per la necessità di fare prove su prove personali per stabilire quale sia la combinazione “vincente”.

Qui è tutto molto semplice: non hai nulla da scegliere! E poi… plug and play!

Inviato

E, dato che ieri sera usando il Mola Mola come sorgente e la nuova cuffia elettrostatica Stax 9000 ho avuto i “brividi” per quanto reale, anche come spazio, non solo come suono, era il’album che ascoltavo… mi sono chiesto se le “virtú” del miracolo fossero più della Stax o del Mola Mola.

E allora stamani ho cambiato ampli, attaccando un Burson Soloist XP, un piccolo in classe A che suona meravigliosamente bene, e la cuffia Sony Z1r, una cuffia di eccellente livello, ma spesso un po’ “snobbata” dai cuffiofili puristi.

Ecco… posso dire che il Mola Mola fa suonare anche la cuffia Sony ad un livello di qualità mai ascoltato prima!

Quindi ecco… la sorgente è importantissima! Più di quello che si creda comunemente…sbagliando!

Ascoltatevi questo album appena uscito, il concerto Imperatore di Beethoven suonato da questo 18enne coreano… una meraviglia! 

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  • Melius 1
Inviato

Allora, ecco gli aggiornamenti sulla parte “streamer”.

In effetti il Mola Mola non è uno streamer, ma solo un dispositivo Roon Ready.

Come sempre per Roon ci vuole il “nucleo”, che sia il suo Nucleus o il mio Mac Mini trasformato in Nucleus da apposita App, ma sempre il nucleo è, nucleo deputato allo streaming.

In questo periodo si potrebbe acquistare un noleggio di 3 mesi a Roon per 2 dollari… e la tentazione di provare ci sarebbe.

Mi frenano due fatti:

1) Oltre a Qobuz, io sono abbonato al servizio di streaming HRA, servizio che oltre ad essere di altissima qualità audio, mi fornisce anche album in HiRes che su Qobuz non trovo.

Sembra però che Roon non sia pronto per HRA, come invece è il mio player Audirvāna. E questo è un gap non da poco.

2) Non vorrei che Roon, usato in parallelo con Audirvāna per Qobuz, mi “sconvolgesse” la lista dei miei album preferiti. Perché mi ə già successo con un altro player, acquistato per prova anche se meno usato perché meno pratico, Amarra, che usato in parallelo a Audirvāna su altro computer… mi sconvolgeva l’ordine della lista (lunga) dei miei album salvati su Qobuz e HRA!

Quindi ancora ci sto pensando un attimo…

 

Inviato

Certo, ecco…il Mola Mola conferma l’importanza della sorgente, cioè quanto l’eccellenza del segnale di partenza, influisca poi sul rendimento finale dell’intera catena.

Ricordo ancora quando misi sul platorello del mio CD/SACD player Accuphase 600 l’album DG: la nona sinfonia di Mahler diretta a Chicago da Giulini. Una esecuzione così memorabile, di fine anni ‘70, da essere sempre inclusa nelle prime tre più belle versioni di riferimento di questa meravigliosa sinfonia, una sinfonia di “addio alla vita” struggente,

E ricordo che con la stessa identica catena audio, a parte la sorgente, mi dicevo: sì, bella registrazione in ADD, però ecco… il suono degli archi ancora è innaturalmente freddo… l’arpa è un po’ metallica  e con poco corpo…e lo spazio, lo Stage sembra un po’ ristretto.

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Netto miglioramento poi con il file liquido HiRes con il DAC Yggy… ma ancora …qualche problemino sugli acuti…qualche problemino sullo “spazio” e sul palcoscenico.

E visto che la Stax 009, pur cuffia sublime, è stata da più parti tacciata di queste colpe..acuti freddi..headstage un po’ ristretto…io attribuivo la responsabilità di questi difettucci residuali, difettucci ma che distraevano dal far finta di essere lá, lá in teatro in platea ad ascoltare …, la responsabilità dicevo l’attribuivo alla cuffia. Qualcuno lo diceva a proposito del l’amplificatore a valvole WES …bellissimo certo..ma non “corregge questi caratteri” della cuffia Stax.

E invece no!! Stamani ascolto di nuovo questo album in HD e, con uguale cuffia e uguale amplificatore, stamani con il DAC Mola Mola sto ascoltando un palcoscenico ampio e reale, una sezione archi morbidissima anche nei superacuti dei violìni, una sezione ottoni presente e lucida e in avanti come dal vivo nell’auditorium di Chicago (ci sono stato diverse volte, a concerti dal vivo sia con Solti che con Muti sul podio..).

Insomma… porca miseria!, la cuffia e l’ampli facevano il loro lavoro…!! E facevano sentire i difetti della sorgente!! 

Che abbaglio abbiamo preso fino ad ora, io e molti dei super giornalisti audio HiEnd…!!
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Inviato
1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

quando misi sul platorello del mio CD/SACD player Accuphase 600 l’album DG: la nona sinfonia di Mahler diretta a Chicago da Giulini. Una esecuzione così memorabile, di fine anni ‘70

 

1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

Netto miglioramento poi con il file liquido HiRes con il DAC Yggy… ma ancora …qualche problemino sugli acuti…qualche problemino sullo “spazio” e sul palcoscenico

… sono due remaster differenti:

  • il SACD prodotto da Tower Jp è il remaster del 2016
  • la versione HiRes DG è il remaster del 2019

perdonami, ma insisto nel dire che non ha alcun senso confrontare remaster differenti.

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Vivo in montagna e acquisto formaggi artigianali prodotti nel raggio di 20/30 km.

È abbastanza curioso accorgersi che la stessa toma di latte vaccino proveniente, ad esempio, dagli alpeggi del Selleries cambia radicalmente il gusto a seconda che sia prodotta nel mese di luglio o in quello di agosto … perché? … perché le fioriture sono diverse e il latte ha un sapore decisamente differente …

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Stessa cose per i remaster, si parte da una registrazione ma l’ingegnere del suono di turno ha il suo orecchio e gli aggiustamenti che introduce determinano le differenze tra un remaster e un altro, proprio come la toma prodotta con latte delle stesse vacche ma in mesi/settimane diverse.

.

Come ho già detto, non voglio sminuire il Mola Mola ma se mi citi confronti tra mele e pere non capisco più nulla … perché remaster differenti stanno tra loro come mele e pere …

.

 

 

Inviato
1 ora fa, stefano_mbp ha scritto:

Come ho già detto, non voglio sminuire il Mola Mola ma se mi citi confronti tra mele e pere non capisco più nulla …

Temo che le mele e le pere siano solo…nel tuo cestino! Mi spiego, al di là della battuta: io non ho mai detto di aver messo sul mio platorello dell’Accuphase il SACD Tower Jp!! Io non ne conosco neppure l’esistenza! Io avevo messo, e si parla di anni e anni fa, il CD originale ufficiale DG!

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Quindi parlavo del semplice CD ufficiale DG, nessun SACD.

Ed è un file originale DG in 24/192 quello che ho ascoltato oggi (e …sì, quel medesimo file HiRes scalato a 16/44 suona molto peggio, ti anticipo la domanda! Quindi il remaster è identico e non c’entra nulla con la qualità audio percepita da me!).

Stavo solo facendo le cronistorie dei miei ascolti con la Stax 009 e con l’ampli dedicato Woo Audio WES, via via che cambiavo sorgente. Peraltro, e notalo bene, il confronto fra DAC Schiit e Mola Mola avviene proprio con lo stesso file HiRes 24/192, in streaming.

Insomma, la toma dei tuoi Monti cambierà pure gusto, e ci credo perfettamente, ma ecco.. non potrà mai sembrare un Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi! E…comunque sia, sempre di formaggi si parla!  😉

Inviato
12 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Ed è un file originale DG in 24/192 quello che ho ascoltato oggi

… che è il remaster del 2019, controlla bene, quindi una versione diversa rispetto al cd originale.

La copertina che hai allegato lo dimostra.

Inviato

Peraltro, e voglio poi chiudere questo fuori tema che niente ha a che fare con questo Thread, da super appassionato di musica classica, nel corso degli anni, mi è capitato di acquistare lo stesso album, sempre in formato CD, magari perché parte di cofanetti, ma con master diversi.

Porto l’esempio di molte registrazioni di Lenny Bernstein a New York negli anni ‘60.

Uno dei miei primi CD, e si parla degli anni ‘80, è stato un regalo portatomi dagli USA da mio padre: la quinta Sinfonia di Shostakovich eseguita da Bernstein. Un album CBS che la Sony aveva trasferito su CD, con le tecnologie di allora. Poi quello stesso album mi è tornato fra le mani, sempre in formato CD, dal mega cofanetto Sony in omaggio a Bernstein per il centenario, un album rimasterizzato in HiRes e poi ovviamente ridotto a 16/44 per il CD. Mentre fra quei due CD non ho mai avvertito alcuna differenza significativa, appena la Sony ha rilasciato in streaming molti album di Bernstein in formato HiRes, 24/96 o 24/192, pur essendo (e lo dico per certo) lo stesso identico master del CD del cofanetto, il suono che si ascolta è molto molto superiore come qualità globale.

Insomma, spero di essermi spiegato in maniera definitiva, e, almeno da parte mia, su questo punto non torno più sopra.

Fine dell’OT.

Inviato
4 minuti fa, stefano_mbp ha scritto:

che è il remaster del 2019,

Che io ti ho detto, se ascoltato come 16/44, suona come il vecchio CD! 
Non solo: ma ti ho appena detto che il confronto fra il DAC Yggy e il Mola è fatto esclusivamente con il file HiRes. Spero che tu legga le mie risposte, se no è un dialogo fra sordi!

Ma poi… in maniera semplice semplice: a me preme la qualità audio finale che mi permette di ascoltare un album che amo nel modo migliore. Mi basta questo e mi avanza! 

Inviato

@SimoTocca sarebbe interessante (se non mi sono perso qualcosa ed è già stato postato) qualche tua considerazione sulle prestazioni del dac mola mola con e senza interfaccia usb berkeley. Grazie

Inviato

Stessa cosa che incuriosisce anche me, spingere il Tambaqui verso il suo limite superiore, usando appunto USB o I2S (ma per quella servirebbe il "famoso" DDC di cui abbiamo già scritto all'inizio thread), capendo come suona sia in PCM che in DSD (se è qualcosa di interessante anche per gli altri curiosi delle prestazioni del DAC).

Inviato

@max L’avevo un po’ scritto fra le righe ma adesso lo preciso meglio.

Per me, per come lo uso io, l’USB Converter diventa un “tutt’uno” con il computer + app usato come sorgente.
In altri termini: se si usa uno streamer, che in genere è già progettato per avere una uscita (USB o altro) studiata per ridurre il rumore e il jitter, l’USB Converter è poco utile, ridondante o addirittura inutile o dannoso.

Ovviamente invece un Mac Mini, usato come streamer, non ha uscita USB ottimizzata per fare “questo mestiere” e quindi togliere l’USB Converter peggiora l’ascolto. 
O almeno questa è la mia impressione.

Se invece si usa un buon streamer, ecco…allora non importa usare il Berkeley USB Converter.

  • Thanks 1
Inviato
Il 4/12/2022 at 08:34, AlbertoPN ha scritto:

Stessa cosa che incuriosisce anche me, spingere il Tambaqui verso il suo limite superiore, usando appunto USB o I2S (ma per quella servirebbe il "famoso" DDC

Per l’USB ho già risposto poco sopra.

Per l’ingresso HDMI invece concordo con la tua curiosità, ma è pur vero che vuol dire acquistare l’apposito Converter, che seppure non costosissimo richiede pur sempre l’esborso di 600 o 700 euretti. E prendere tutto “in cieco” solo per curiosità, ecco… al momento avrei deciso di no.

Anche perché le prestazioni dell’USB Converter Berkeley sono davvero fuori dall’ordinario (così come il suo prezzo di 2000 euro circumcirca) e ho qualche dubbio che il DCC migliorerebbe di molto il segnale da offrire al DAC. Sì, certo, il jiiter probabilmente si abbasserebbe ulteriormente, ma dalle “ultime notizie” dal mondo digitale audio, ecco non è detto che scendendo sotto la soglia critica, un abbattimento del jiitter migliori l’ascolto finale.

Comunque, sì, questa opzione rimane una delle strade da esplorare nel mio prossimo futuro…

  • Thanks 1
Inviato

Per quanto riguarda il DSD: ebbene il DAC sembra sia progettato come ottimale per il PCM, tanto che il DSD è fruibile solo dall’ingresso USB e dall’ingresso Network.

Penso che il DAC abbia una conversione interna in PCM e non un circuito separato per la conversione del DSD (il doppio circuito penso sia appannaggio di pochi DAC, perché in genere tutto viene convertito o in PCM o in DSD, a seconda dei DAC.

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  • Thanks 1
Inviato
40 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

E prendere tutto “in cieco” solo per curiosità, ecco… al momento avrei deciso di no.

Ti capisco al 101% e condivido.

Se lo avessi io (il DDC) te lo presterei volentieri, ma non sono in questa condizione "di generosità"  😄 ah ah

Per la USB, velocemente, credo che l'ingresso del Tambaqui sia abbondantemente isolato per essere molto silenzioso anche collegato ad un PC (che è la condizione "peggiore" dal punto di vista dei distrubri elettro magnetici ed elettrici); hai fatto già la prova dato che dici che comunque col Berkeley fra Mac e DAC hai risultati migliorativi ?

Per il DSD avevo visto anche io (ho strudiato bene questo prodotto che mi intriga parecchio) e tendo ad essere della tua opinione, ossia che in qualche modo "prediliga" il flusso PCM.

Inviato
2 minuti fa, AlbertoPN ha scritto:

hai fatto già la prova dato che dici che comunque col Berkeley fra Mac e DAC hai risultati migliorativi ?

Sì, appunto ho provato la connessione diretta…. fra Mac e Tambaqui.

Intendiamoci: le differenze in meglio con l’aggiunta del Berkeley USB Converter sono sottili, non macroscopiche, e potrebbero essere legate in gran parte alla suggestione, l’effetto Placebo dato dalla mia convinzione che “a priori” questa soluzione sia migliore.

Di certo c’è che l’ingresso USB diretto è eccezionalmente ben isolato e ben progettato nel Tambaqui.

Se poi si volesse usare la lettura del DSD nativo, almeno fino al DAC (che credo poi converta comunque il DSD in PCM al suo interno) si deve per forza usare l’ingresso USB, non quindi AES EBU o Spidf.

Onestamente, con DAC di livello fra quelli DSD citati, anche il formato DSD suona fantasticamente bene…. e non sono sicuro, se non per sfumature legate forse anche in questo caso ad un effetto Placebo, se preferire il formato PCM HiRes o il formato DSD nativo.

Purtuttavia la diffusione ormai universale dei Flac in PCM HiRes rende la scelta quasi obbligata a favore del PCM… che comunque rimane un pelino superiore nei miei ascolti al DSD..😉

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