Questo è un messaggio popolare. poeta_m1 Inviato 6 Dicembre 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Dicembre 2022 Ciao a tutti, durante una visita ad un mercatino, ho scorto in un angolo un NAD 3240PE, cosmeticamente perfetto, e ad una cifra interessante. Ci ho pensato un po', e due giorni dopo sono tornato per acquistarlo. Collegato al volo a due Indiana Line che avevano a disposizione, mi è parso ok nel funzionamento e ho deciso di prenderlo. L'amplificatore è un 40W x 2 su 8 ohm dotato del circuito proprietario di NAD denominato "Power Envelope", in grado di fornire +6dB di headroom per brevi istanti di tempo, per far fronte ai picchi del segnale musicale; in teoria è capace di picchi di 160W x 2 su 8 ohm, 200W x 2 su 4 ohm, 240W x 2 su 2ohm. Se non ho inteso male il service manual, il trasformatore dispone di un doppio secondario (+/- 43V e +/- 71V) e lo stadio di amplificazione può commutare sul rail a tensione più alta nei brevi istanti in cui è richiesta la massima potenza. In ogni caso meglio evitare di utilizzarlo troppo duramente imho, essendo prossimo ai 35 anni di età. Qualche NAD Power Envelope andato in fumo si è visto, idem qualche cugino Proton con l'analogo circuito DPD, e se si è sfortunati oltre ad andare in fumo l'amplificatore, si rischiano anche i diffusori. Ma torniamo al prodotto, così si presentava appena acquistato, completamente originale ma impolverato: Dopo 5 minuti di pulizia con pennellino e aspirapolvere, è diventato così: Solita passata di disossidante secco su tutti i potenziometri, switch, selettore ingressi... prova di ascolto, tutto ok, verifica temperature transistor finali con termometro termico e non mostravano temperature sospette o pericolose. Ho contestualmente smontato e lavato con acqua e sapone tutte le manopole. Prima considerazione, da queste foto salta fuori una costruzione nipponica un po' al risparmio, dissipatore striminzito, potenziometri economici, qualche filatura di troppo... nonostante ciò, tutto funziona correttamente e senza indecisioni, ed è quello che alla fine conta. Apprezzabilissimo il fatto che rimuovendo il coperchio superiore ed inferiore TUTTI i componenti sono a portata di mano, qualsiasi intervento (dissaldatura, saldatura) è possibile senza dover impazzire con schede sepolte in qualche pertugio... Arrivato a questo punto ho deciso di controllare la DC offset ed il bias. Per verificare il bias occorre rimuovere due "solder short" che mettono in cortocircuito le resistenze R471 ed R472, e poi rieseguirle al termine della taratura: Eseguito questo passaggio e verificata la stabilità della regolazione sono passato ad una prova di ascolto: Il suono è rotondo ma preciso, non gonfio o "lento" sul mediobasso (caratteristica che ascrivo al mio Onkyo A-8780), mi ha convinto. Ancora di più mi hanno convinto i controlli di tono, che agiscono agli estremi di banda senza disturbare la gamma media, li ho trovati ben sfruttabili, come enfatizzato dalla stessa NAD nella descrizione del prodotto. Ottimo pure il tastino "BASS EQ", che enfatizza l'estremo più basso di gamma (in teoria estende di un'ottava verso il basso la risposta di diffusori non troppo "capaci"), producendo una sorta di piccolo effetto subwoofer. Tale funzione è ottima perchè lascia inalterato il mediobasso, tant'è che se la registrazione non scende verso le frequenze più gravi, l'intervento del BASS EQ non si avverte, risulta trasparente. Di default, l'amplificatore è filtrato da frequenze ultrasoniche, dovrebbe esserci un filtro subsonico sempre presente, a meno di non premere il pulsantino "INFRA OFF"; in ogni caso non credo che gli stadi pre e finale siano accoppiati in DC. I transistori finali, 2SB817 + 2SD1047, hanno una banda passante di 20MHz, non iper elevata come tipico degli amplificatori giapponesi. Questi aspetti mi portano a pensare che, se la realizzazione è Made in Japan, il progetto non lo è, chissà che non sia inglese o americano come riporta il pannello posteriore 🧐: Altro aspetto tipico degli integrati NAD di quel periodo, non è previsto un relè a protezione delle uscite. According to Il Maestro (@pserci), l'antibump viene realizzato tramite due fet posti in uscita dello stadio pre, che mettono in muto la macchina durante l'accensione e lo spegnimento. Cos'altro aggiungere, è il mio primo NAD e mi piace. Tuttavia non resterà a casa mia, lo girerò a mio fratello, che stava cercando un integrato economico. Un saluto a tutti 🙂 Gherardo 5 1
oscilloscopio Inviato 6 Dicembre 2022 Inviato 6 Dicembre 2022 @poeta_m1 Complimenti per l'acquisto Gherardo, i Nad sono macchine ben fatte e bensuonanti e fortunatamente si riescono ancora a trovare a costi umani.
ediate Inviato 6 Dicembre 2022 Inviato 6 Dicembre 2022 @poeta_m1 E' lo stesso ampli che ha mio fratello. Me lo ha prestato per un po', non mi piace, lo trovo troppo "ruvido" (ma io non faccio troppo testo, non mi piacciono i NAD). Il mio finale Proton D1200, dotato di circuito DPD, è ben più "morbido", nonostante abbia sempre sospettato che i NAD fossero prodotti da Proton: le due tecnologie, "Power Envelope" e "DSD" sono praticamente la stessa cosa.
FedeZappa Inviato 7 Dicembre 2022 Inviato 7 Dicembre 2022 @ediate confermo non è il massimo della morbidezza. Si abbina molto bene a diffusori dall’acuto dolce ed esteso. I primi che mi vengono in mente, anch’essi reperibili per cifre alla mano, sono i tannoy della vecchie serie revolution, quella senza DC.
soundview Inviato 7 Dicembre 2022 Inviato 7 Dicembre 2022 @ediate In effetti i miei antichi ricordi ti danno ragione; se la memoria non mi tradisce i Nad erano costruiti dalla Fulton; nell'83 Nad cambia costruttore e la Ful(l)ton si mette in proprio lanciando il primo Proton.
cri Inviato 7 Dicembre 2022 Inviato 7 Dicembre 2022 lo ho avuto per parecchi anni e ne posso dire gran bene. se ben abbinato è anche abbastanza raffinato. molto dinamico, veloce, sembra più potente di quello che dichiarano complimenti per l'acquisto
stefanino Inviato 7 Dicembre 2022 Inviato 7 Dicembre 2022 ho un 3240 che acquistai da nuovo pregi: picchia forte, non teme carichi bassi, ha un po di controlli che male non fanno difetti: un po brusco soprattutto se si sale di volume. Attualmente lo uso collegato a delle Klipsch Vintage. Precedentemente lo usavo con le AR3A (oggi collegate con un NAD 2400 con pre 1300) Dimenticavo: 40 anni di onorata carriera mai un guasto che sia uno. Dimenticavo due: lo puoi tenere su "8ohm" senza alcun problema anche con carichi difficili. Dimenticavo tre: con casse efficienti , volume alto e tasto BassEQ schiacciato puoi far danni al vasellame di casa 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 7 Dicembre 2022 Amministratori Inviato 7 Dicembre 2022 da uanto mi risulta la stessa ditta che fabbricava i nad poi si mise a fabbricare i proton, utilizzanso spesso le stesse soluzioni, dal PE al soft cllipping. Il proton 520 peresempio era uasi u clone del nad 3020. sempre se non ricordo mal la èproduzione era ubicata in quel di taiwan
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora