Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 12 Dicembre 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Dicembre 2022 Da qualche tempo (molto tempo) presto attenzione a questo, nella scelta anzitutto delle registrazioni, anche se ovviamente il lato artistico deve essere d’alto livello. Facciamo un esempio: Una registrazione troppo riverberata e poco aguzza non la sceglierei per uno Stravinsky. All’opposto una “secca” non andrebbe bene per Bruckner. Il suono d’un flauto in Debussy e’ inconfondibile. E via discorrendo. Cio’ accade anche dal vivo: ci sono luoghi ideali per certe cose, inadatti ad altre. Il Musikverein e’ perfetto per Brahms meno per Prokofiev. Questione di colore timbrico (suono piu’ scuro o chiaro), di riverbero, di minore o maggiore fusione concertante della sala. Ecc ecc. Anche nella resa e nel giudizio d’un impianto (ecco perche’ ho postato qui ma se lo ritenete si puo’ spostare in musica), si dovrebbe tener conto del risultato cui si tende; che e’ un risultato di conformita’ estetica. Poi certo ci si puo’ accontentare della rif piatta e concludere che il traguardo e’ raggiunto😃 3 2
gianventu Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 Con Giggi D'Alessio, non avresti tutti questi problemi. 8 minuti fa, mozarteum ha scritto: Poi certo ci si puo’ accontentare della rif piatta e concludere che il traguardo e’ raggiunto😃 Equalizzatore parametrico? E si scatenò l'inferno,,,😇
Turandot Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 @mozarteum Argomento fondamentale. Pare incredibile ma ci stavo pensando proprio nel weekend. Complice la possiblità di ascoltare nel mio impianto un componente più nuovo, rispetto al mio titolare, mi sono involontariamente interrogato su cosa e come volevo venisse raggiunto dal mio sistema. In primis, ciò che dico, vale principalmente per la musica classica, e nelle registazioni cui abbiamo l'alto livello ambito da te nel topic, possibilmente "musica vera" nella quale tutte le considerazioni fatte sopra possano valere. Cosa vogliamo che ci rappresenti una registrazione? E un impianto? Abbiamo noi tutti dei gusti e delle predilizioni, ma sappiamo dove vogliamo tendere? Secondo me è una conditio sine qua non per realizzare qualcosa che ci avvicini davvero alla musica. Altrimenti si rischia di correre verso una direzione poco definita, fioriera di rischi e insoddisfazioni
Dufay Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 Infatti il disco perfetto è quello che unisce tutte queste cose: esecuzione di alto livello e registrazione di alto livello. La registrazione comprende anche le cose dette da Mozarteum cioè coerenza stilistica. È poi anche vero che un impianto può diciamo tirare più da una parte che dall'altra a seconda di quel che ascolta il possessore 1
Ornito_1 Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 E con questi parametri, fortemente stringenti, con i quali mi trovo comunque idealmente d’accordo, andremo ad ascoltare in totale una trentina di registrazioni... forse. 😄 1
Membro_0015 Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 Basta un ambiente neutro ed eseguire una convoluzione con la risposta all impulso della sala selezionata. L'idea è quella di portarsi a casa il blue note o il musikverein... Si chiama auralizzazione e in cuffia funziona 😍
indifd Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 3 ore fa, mozarteum ha scritto: Cio’ accade anche dal vivo: ci sono luoghi ideali per certe cose, inadatti ad altre Da incorniciare IMHO Da cui si può far discendere: a) non esiste la "riproduzione vera assoluta" di un evento registrato in studio o in auditorio in un ambiente domestico b) tutti gli ambienti in cui si ascoltano eventi e anche quelli domestici in cui si riproducono alla "meno peggio possibile" hanno caratteristiche "peculiari", non esiste l'assoluto c) i punti "a" e "b" non determinano che "vale tutto", al contrario lo studio dell'acustica di un ambiente come un auditorio/sala da concerto è un aspetto importante (per esperti di settore NB), ma poi conta il giudizio soggettivo dell'umano che avrà il potere decisionale su cosa cercare/obiettivo finale da approssimare, ovvero saranno criteri soggettivi a determinare cosa voler ottenere 1
Paolo_AN Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 2 ore fa, indifd ha scritto: […] ovvero saranno criteri soggettivi a determinare cosa voler ottenere Tutto giusto ma, a mio avviso, i criteri soggettivi sono assolutamente coltivabili e, nel nostro caso, necessariamente da coltivare.
Maurjmusic Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 5 ore fa, mozarteum ha scritto: Facciamo un esempio: La Scala di Milano … perfetta per l’ Heavy Metal. 1
indifd Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 3 minuti fa, Paolo_AN ha scritto: nel nostro caso Per noi a parte casi (sempre rispettabili NB) di masochismo, ogni persona segue le proprie inclinazioni/preferenze/gusti = sceglie quello che gli piace (anche i masochisti 🤣 ) Altra cosa è invece un professionista che ha la responsabilità di scegliere l'acustica di un auditorio/sala da concerto, ma anche in questo caso è il committente che ha la responsabilità di scegliere il professionista che ritiene non solo competente tecnicamente (il minimo sindacale), ma con orientamenti personali graditi, ovvero si classificano gli esperti come i "valutatori di sistemi audio" e si scelgono quelli prossimi e si sta lontani come dalla peste da quelli palesemente non in linea con i propri criteri, per fare polemica (che non farò mai in pubblico) è facile per me citarne molti tra i partecipanti a questo forum 😁, ma poi li rispetto tutti perché da oltre 2.000 anni è palese che de gustibus ...
Vmorrison Inviato 12 Dicembre 2022 Inviato 12 Dicembre 2022 7 ore fa, mozarteum ha scritto: Anche nella resa e nel giudizio d’un impianto (ecco perche’ ho postato qui ma se lo ritenete si puo’ spostare in musica), si dovrebbe tener conto del risultato cui si tende; che e’ un risultato di conformita’ estetica. È un po’ come per il peso del suono. La coerenza estetica è determinata dalla volontà dell’ingegnere del suono e/o direttore d’orchestra ed è tutto compreso nella registrazione. La riproduzione dovrebbe trasportarmi nel luogo…altri cercano un suono che piace a loro ma completamente fuori controllo. Sono modi diversi di vivere l’hobby della riproduzione, una è l’alta fedeltà, l’altra…. Quindi la qualità della registrazione è la cosa più importante, la qualità dei diffusori è importante come l’ambiente dove si suona. 1
scroodge Inviato 13 Dicembre 2022 Inviato 13 Dicembre 2022 Grande Moz... Pure io penso che sia fondamentale la questione della coerenza estetica tra contenuto musicale (scrittura, esecuzione, strumenti), registrazione e componentistica dell'impianto di riproduzione. In Velut Luna eravamo piuttosto impegnati a dare, per ogni produzione, un sorta di cifra, connotato, impronta sonora, stile se vogliamo, in linea col contenuto musicale, ovvero appunto, genere, artista, scrittura, strumenti. Lato rirpoduzione, Imho, non esiste al mondo l'impianto " perfetto per tutto", ovvero dovrebbe esistere, ma io in quasi mezzo secolo di passione audiofila, non l'ho ancora trovato. Così mi sono organizzato con setup diversi, considerando che vado a periodi, ovvero per alcuni mesi il blues, il country, il rock, per altri il jazz acustico o elettrico, per altri la classica, alternando e accoppiando sorgenti e diffusori, lasciando costante l'amplificazione. Faccio degli esempi: Col blues del delta o elettrico (Hans Theessink, Joe Bonamassa, Buckethead, Robben Ford), niente di meglio, al momento, della coppia Denon DL103R con le Klipsch Heresy III, col Jazz o il piccolo ensemble classico Benz Glider o Audio Technica ATOC9 e le Sonus Faber Parva FMIII, con la sinfonica la Clearaudio Symphony V2 e le Sigma Acoustics Image SL. Con le sorgenti digitali è tutto più facile perché ruoto solo le casse che sono su basi di marmo o di legno con ruote, realizzate su specifiche. Poi, non è che se mi va, non ascolto diversamente, in definitiva ascolto quel che mi va, quando mi va, con quello che è collegato in quel momento, dato che "mediamente" i vari set up "digeriscono" tutto, ma ecco, alcune combinazioni sono... più azzeccate. Gli esempi che ho fatto sono solo un'esemplificazione rispetto al thread..
Dufay Inviato 13 Dicembre 2022 Inviato 13 Dicembre 2022 Il 12/12/2022 at 20:05, Vmorrison ha scritto: direttore d’orchestra ed è tutto compreso nella registrazione A sapere cosa c'è nella registrazione.
mozarteum Inviato 13 Dicembre 2022 Autore Inviato 13 Dicembre 2022 Il 12/12/2022 at 15:30, Ornito_1 ha scritto: andremo ad ascoltare in totale una trentina di registrazioni... forse. No. Su 23 mila dischi direi che 5,6000 se la cavano egregiamente
Maurjmusic Inviato 14 Dicembre 2022 Inviato 14 Dicembre 2022 Il 12/12/2022 at 19:17, Maurjmusic ha scritto: Il 12/12/2022 at 13:36, mozarteum ha scritto: Facciamo un esempio: La Scala di Milano … perfetta per l’ Heavy Metal. @Discopersempre2 ☹️ Ma io non scherzavo … l’acustica della Scala di Milano genera pochissimo riverbero ed ha un suono sul lato quasi ovattato … perfetto per le chitarre e le batterie lancinanti del l’Heavy Metal … capiscimi! 1
Maurjmusic Inviato 14 Dicembre 2022 Inviato 14 Dicembre 2022 Il 12/12/2022 at 20:05, Vmorrison ha scritto: È un po’ come per il peso del suono. La coerenza estetica è determinata dalla volontà dell’ingegnere del suono e/o direttore d’orchestra ed è tutto compreso nella registrazione. La riproduzione dovrebbe trasportarmi nel luogo…altri cercano un suono che piace a loro ma completamente fuori controllo. Coerenza estetica e registrazione spesso accade anche nel Rock … “Born to run” di Springsteen ne è un esempio, cosi’ come Faith dei Cure o Vulcano di Jimmy Buffet. Spesso, soprattutto negli anni ‘70 e ‘80, gli artisti e i produttori registravano in determinati Studios proprio per creare una registrazione calzante con il contenuto. 1
gorillone Inviato 14 Dicembre 2022 Inviato 14 Dicembre 2022 @Maurjmusic Born to run è un esempio di suono del cavolo! 😉 Poi, ogni ingegnere del suono ha il suo suono, più o meno, e le sue logiche (nel moderno, nella classica sarà diverso, penso).
Maurjmusic Inviato 14 Dicembre 2022 Inviato 14 Dicembre 2022 38 minuti fa, gorillone ha scritto: Born to run è un esempio di suono del cavolo! 😉 Non mi trovi d’accordo … secondo me è solo un album non facile da riprodurre bene, si rischia un suono confuso e timbricamente scuro questo si. E’ una registrazione che si può ascoltare con soddisfazione nell’insieme.
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