Aless Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 Il programma dell’anno scorso: Amilcare Ponchielli La Gioconda “Feste! Pane! Feste!” Jacques Offenbach Les contes d’Hoffmann Barcarolle Charles Gounod Romeo et Juliette “Je veux vivre dans le rêve” Ruggero Leoncavallo Pagliacci “Vesti la giubba” Giuseppe Verdi Il trovatore “Chi del gitano i giorni abbella?” La traviata preludio atto I La traviata “Di Madride noi siamo mattadori” Giacomo Puccini Turandot “Nessun dorma” Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia “Una voce poco fa” Richard Wagner Lohengrin preludio atto III Giuseppe Verdi Nabucco “Va pensiero” Giacomo Puccini Turandot “Padre augusto” Giuseppe Verdi La traviata “Libiam ne’ lieti calici” a parte le ultime tre (must have come a Vienna il Danubio blu e la marcia di Radetzsky) il resto è tutto diverso, concentrato comunque sul repertorio melodrammatico ottocentesco come da tradizione
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 @oscilloscopio @mozarteum @maverick Ragassi, che questi concertoni nazional popolari siano al brodo di tortellini per i rincuoranti e "distratti" quadretti familiari, siamo tutti d'accordo, quindi inutile ripetersi sull'annosa se non anche secolare realtà culturale del belpaese... ma la questione che pongo io è: potrà infine esserci alternativa allo stato di cose ristagnanti che invece di evolversi si ramificano empre di più? In altri termini e con maggiori dettagli, ho già cercato di illustrare il mio personale modo di vedere e di pensare al riguardo. Sarà utopico da parte mia pensare che si possa uscire dall'embasse? Può darsi, ma le utopie si avverano a quanto pare, basta guardare ai nostri vicini di casa. Ma che c'importa, qualcuno dirà.., 'sta roba la diamo al popolo "popolare" e magari un po' gnorante.., questo vogliono e queato gli diamo, attraverso la televisione, tanto tra lenticchie e cotechini a mala pena guardano e meno sentono... Mentre invece, guarda caso , al teatro svavillante accorre numerosa l'abbiente e mondana borghesia elitaria del "tutto esautito" che ai "turtel" preferisce otriche e caviale.., e che in quanto a musica, a ben vedere, fatta la tara alle apparenze, non di rado ne sa forse meno del nonno del tufello catalizzatore della famigliola "tortella" ... Sempre che non siano oramai terminati i nonnetti di una volta che mantenevano vive certe tradizioni familiar-nazionali e valori semplici, popolari ma de core e cerevella... Ora, in questa società svaloriata, il nonnetto piuttosto crea il problema di "dove lo metto"... Qudretti da libro Cuore non v'è nè più, caro moz.., c'è solo indifferenza, automatismo, la schiavitù del profitto e dll'arte come strumento del "potere". Per quanto riguarda il barocco, e altre musiche che precedono il romanticismo che di barocco si nutre profondamente, mi rivolgo anche a @luckyjopc , non è affatto vero che sia così ostico o poco compreso, apprezzato; sarà certamente meno noto delle arie d'opere celebri e strasfruttate, (per forza, da noi viene lasciato nel sommerso) ma bisognerebbe superare il provincialismo nostrano e cercare di offrire nuove proposte musicali, ampliare gli orizzonti, tanto più che è caratteristica del genere barocco, post e pre, l'icastica, comunicativa e diretta estroversità musicale, linguistica, teatrale. Grande spettacolo e intrattenimento e mistica spirituale vanno di pari passo, ce n'è per tutti! Ci sono arie da opera, tanto per fare un limitante esempio, e di altre forme musicali, sacre e profane, dei già citati Caldara, Stradella, Pergolesi, ecc (inutile aggiungere altri nomi di musicisti di cui, da appassionati conoscitori di musica sicuramente già sappiamo), di una bellezza immediata, sensuale, sublime, accattivante, "facile" anche per i tortellinomani... basta mandarle in onda, promuoverle, "offrirle" al "popolo bue" e sono sicuro che anche er nonno del tufello di fronte a un "numero" del Vespro della Beata Vergine di Monteverdi (del quale non si pretende si mandino i più Madrigali, troppa grazia...) se ne andrebbe in deliquio. Mentre il teatro veneziano, e la citta lagunare tutta, riconoscendo un suo grande figlio che tanto lustro diede ad essa, non potrebbe che restarne presa tra le braccia di una arcana, "sospirata" e profonda nostalgia. Gli ori di San marco da essa colpiti rifletterebbero l'italianissima, popolarissima luce musicale della sublime opere vespertina.
luckyjopc Inviato 2 Gennaio 2023 Autore Inviato 2 Gennaio 2023 Si ok Peppe, ma l'ambientazione ,gli strumenti utilizzati,l'ampiezza dell'organico orchestrale sono diversi dall'ottocento al barocco da verdi a monteverdi,o caldara o vivaldi a meno che non suoni quest'ultimo come usava negli anni 60 e von karajan. Alla Fenice-Capodanno non tanto li vedrei.
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 3 ore fa, maverick ha scritto: il concerto della Fenice quello è, .. da anni, .. ma d'altra parte è difficile uscire da un clichè che è più mondano e celebrativo che musicale: va bene così. Mondanità e arte possono coesistere, ma non va affatto bene quando la mondanità prende a pretesto l'arte per imporre se stessa, la vuota celebrazione, ai dfanni della poesia. 3 ore fa, maverick ha scritto: Tra l'altro mi sembra che quello della Fenice sia più innovativo di quello di Vienna, perchè a una seconda parte che è sempre la stessa, fa da contraltare una prima dove quest'anno hanno suonato un'intera sinfonia di Mendelssohn, ... a Vienna non lo faranno mai, anche se il livello esecutivo è enormemente superiore. Non mi sembra cosa da poco quindi non farei paragoni impietosi... L'ascolto di un brano leggero da operetta suonato divinamente mi rende molto più felice che ascoltare un brano di una grande opera suonato in maniera "ordinaria".., se non mediocre. Il concerto viennese non vuole essere innovativo, i crucchi attingono alla radici della loro tradizione che si auto-rinnova/rigenera. Non vedo nessun tipo di innovazione nelle proposte della Fenice, se non il perpetuarsi dei consunti schemi repertoriali. Dove le opere musicali proposte sono del tutto "innocenti", ovviamente, e non perdono il loro valore intrinseco benchè sfruttate fino all'osso. 2 ore fa, luckyjopc ha scritto: Concordo su ciò che è stato detto sul concerto viennese, hanno tirato fuori composizioni mai eseguite e si capisce perché trattandosi di pezzi di maniera senza alcun guizzo di originalità. Non sono d'accordo, Lucky, i nuovi brani hanno una loro personalità "leggera", funzionale alla circostanza festosa, disimpegnata ma non sbracata, tutt'altro che disprezzabili. Suonati poi in quel modo.., ho riascoltato qualcosa ieri sera.., orchestra da brividi, direi che sia sia trattato di offrire, senza contrapporre.., una buona alternativa alla canonica teoria dei pur magnifici waltzer degli "strauss".
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 16 minuti fa, luckyjopc ha scritto: Si ok Peppe, ma l'ambientazione ,gli strumenti utilizzati,l'ampiezza dell'organico orchestrale sono diversi dall'ottocento al barocco da verdi a monteverdi,o caldara o vivaldi a meno che non suoni quest'ultimo come usava negli anni 60 e von karajan. Alla Fenice-Capodanno non tanto li vedrei. Si Lucy, ma se si decide di proporre anche un paio di arie barocche, non ci vuole molto a mettere su un piccolo ensemble strumentale, a limite di soli continuisti: cembalo, o cello, viola da gamba, o liuto, organo portativo, ecc.., a seconda delle sigenze, facilmente montabile e smontabile (un teatro abituato a montare e smontare scenografia ben più complesse non dovrebbe spaventarsene..) adatti anche all'acustica della Fenice che sarà sicuramente buona od ottima. E' un fatto di mentalità.., di indirizzo culturale monolitico, unilaterale. D'altra parte se gli establishment accademici non approfondiscono lo "studio" e la pratica musicale della musica antica e barocca, ma anche rococò e "classica", è ovvio che non saranno in grado di prospettare scenario repertoriali pià ampi e ricchi di proposte, perfino più "domocratici"... come invece avviene negli altri paesi a noi vicini che vantano una grande tradizione musicale, nei quali alle istituzioni concertistiche che promuovono la tradizione musicale romantica e post-tardo romantica, si affinacano a completamento nunerosi solisti, orchestre, ensemble, gruppi, corali, e strmentali, ecc, i i quali promuovono incessantemente e adeguatamente le musiche "altre" di ogni tipo e d'ogni epoca, in gran quantità.
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 12 ore fa, oscilloscopio ha scritto: come ho scritto Peppe, si tratta di concerti popolari dove la gente preferisce ascoltare il Va' pensiero piuttosto che le canzoni di Giovanni Gabrieli. Caro Tito, alla "gente" piace ascoltare quello che conosce, quello che gli si da' in pasto.., se la "gente" conoscesse altro preferirebbe pure Giovanni Gabrieli che scriveva per/a venezia, opere policolari sontuose, magnifiche, di gran gusto e di sicuro, immediato, effetto sulla "gente" del popolo di allora che accorreva numerosa e vogliosa di ascolti in San Marco o in altre chiese veneziane, apprezzate ancora oggi dal nonnetto e dalla massaia che prepara i turtlen... Boni! 🤤
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 14 ore fa, mozarteum ha scritto: (ho amici di grande passione musicale wagneriani stravinskiani che s’addormono col barocco…). Sarebbe da ricordare loro che senza il barocco forse non sarebbero nè wagner, nè strawinky, nè brahms, nè mendelsshon, nè chopin, nè il romanticismo e il "novecentisno" tutti interi... Se pensiamo alle audaci dissonanze, considerate spesso temerarie e vietate, dei polifonismi "fiamminghi" , monteverdiani, bachiani e mozartiani (moz non era barocco ma come haydn guardava al barocco handeliano per mettere a punto la sua rivoluzione "nodale") ci stupiremmo meno che siano potuti esistere i berg, gli schoenberg... e altra compagna atonale bella e cantante... 😉
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 3 ore fa, Aless ha scritto: Largo ai giovani!😀 Federica Lombardi Un curriculum di tutto rispetto, vorrà dire che l'assumerò.. ☺️ Scherzo. Grazie dei dettagli dei concerti feniciani, però come dicevo, avendo ascoltato solo quello di capodanno non potrei mettere in dubbio che si stato ascoltato un Mendelsshon straordinario.., stimo molto Harding che ho anche ascoltato pochi anni fa in concerto santaceciliano.
Aless Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 Ci tengo a precisare che la maggior parte degli spettatori al concerto di capodanno non era italiana. Durante l’intervallo si udivano molti dialoghi in francese, tedesco e inglese. Questo fatto dovrebbe far riflettere: come mai gli stranieri vanno a teatro e gli italiani invece stanno a tavola davanti ad un piatto di tortellini? 1
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 1 ora fa, Aless ha scritto: come mai gli stranieri vanno a teatro e gli italiani invece stanno a tavola davanti ad un piatto di tortellini? Perchè non ci abbiamo una lira... nei musei, idem... i tortellini costano poco e si possono fare anche in casa... Anche a Vienna c'era un'abbondante presenza di ascoltatori orientali.., orami tutto il mondo e paese mentre qui da noi ancora si insiste con l'"italianità" dei magnaccioni... :D
Aless Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 50 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Perchè non ci abbiamo una lira... sì però sono sempre pieni di italiani i ristoranti, le trattorie e le pizzerie (per non parlare dei negozi di telefonia)… scusate l’OT ma qui è questione di cultura generale 1
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 @Aless 2 ore fa, Aless ha scritto: sì però sono sempre pieni di italiani i ristoranti, le trattorie e le pizzerie (per non parlare dei negozi di telefonia)… scusate l’OT ma qui è questione di cultura generale Certamente ma, estentendo anche al buon @maverick interessato a quanto pare alla questione, con questa aggiunta di cultura generale, e di costume, direi, non è che scopriamo l'acqua calda. La nota faccenda, che viene da lontano, si fa ancora più triste: da noi si tira la cinghia sulla cultura, sull'arte, su altre cose belle e nutrienti della vita, ma non si bada a spese per l'effimero. D'altra parte il fenomeno fu osservato e "denunciato" sotto forma filmica già negli anni '60 da un grande regista italiano che lo mise in scena sul piano del grottesco, estremizzando un po' ma anche non, dove l'antica allegoria, fatti i debiti e sostanziali distinguo, vale anche entro certi limiti per le piccole e meno piccole "mostruoità" del presente.https://www.youtube.com/watch?v=34tSX_GhvI0 Una breve digressione apparentemente OT aiuta a mettere meglio a fuoco la questione in argomento.
maverick Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 16 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Certamente ma, estentendo anche al buon @maverick interessato a quanto pare alla questione Guarda, Peppe ...più che interessato alla questione (che non mi cambia la vita) il fatto è che evidentemente sto diventando vecchio, e non riesco più a sopportare il piagnisteo italico (ma non è questione astratta "generale", me la sono presa anche nello specifico con amici e colleghi..). Il piagnisteo di chi piange miseria dalla mattina alla sera: "Ah le bollette, ah la benzina, ah gli stipendi, ah l'inflazione, ..come faremo", per poi spendere centinaia o migliaia di euro in cose assolutamente superflue (e allora non piangere miseria, spendi e taci) Il concetto del "chiagni e fotti", che non ha né latitudini né ceti sociali ... Sono fuori thread, e quindi chiudo, almeno qui... Torniamo a parlare di musica, ..valà... 1
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2023 Inviato 2 Gennaio 2023 1 ora fa, maverick ha scritto: Il piagnisteo di chi piange miseria dalla mattina alla sera: "Ah le bollette, ah la benzina, ah gli stipendi, ah l'inflazione, ..come faremo", per poi spendere centinaia o migliaia di euro in cose assolutamente superflue Non potrei non essere d'accordo! ;)
mozarteum Inviato 3 Gennaio 2023 Inviato 3 Gennaio 2023 Ci sono due avversari tenaci della cultura in generale: il conformismo e l’autocompiacimento dei propri gusti e propensioni senza desiderio di eromperli per qualcosa di nuovo e diverso. Insomma l’Ulisse di Dante ar gatto
SimoTocca Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 Due considerazioni: 1) A Vienna hanno inventato (insieme a Parigi, vabbè… ) il Waltzer ed ə anche giusto che a Capodanno ne facciano scorpacciata, i viennesi e il mondo. Anche se vanno ricordate certe “impaginature” intelligenti, quelle di Abbado per dire, dove a Vienna a Capodanno ha eseguito anche musica di Mozart e di Schubert…! 2) Venezia invece si identifica con la musica barocca, che peraltro spesso è anche di facile e godibilissimo ascolto! È possibile che a Parigi le Quattro Stagioni di Vivaldi, ma anche altri concerti di Vivaldi, di Benedetto Marcello, e compagnia cantando, siano eseguiti almeno una volta alla settimana durante tutto l’anno e che a Venezia, per Capodanno, non ci sia una celebrazione che includa anche la musica Barocca?? Suvvia, Peppe ha ragione da vendere. (PS non ho visto nè l’uno nè l’altro perché a Firenze è tradizione che la Scuola di Musica di Fiesole faccia esibire orchestre di giovani e quella dei bambini… proprio nell’orario canonico dei due concerti…. E io.. che la TV non posso proprio soffrirla…che faccio?? ndovinala grillo! 😉)
Aless Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 Bilancio finale:https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cultura-tempo-libero/23_gennaio_02/fenice-maxi-incasso-il-concerto-capodanno-simboleggia-rapporto-il-pubblico-d3a3d74a-8a7e-11ed-9b76-3016b8b6ffee.shtml
Aless Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 Il primo Concerto di Capodanno dal Gran Teatro La Fenice di Venezia si tenne il 1º gennaio 2004 e nacque come evento straordinario, culmine degli eventi commemorativi della ricostruzione del Teatro a seguito dell'incendio doloso che lo distrusse la sera del 29 gennaio 1996. Il Teatro è stato nell'Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Anche nel Novecento grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Igor Stravinskij, Benjamin Britten, Sergej Prokofiev, Luigi Nono, Bruno Maderna, Karlheinz Stockhausen e di Mauricio Kagel. La Fenice non è, contrariamente a quello che si pensa, la culla del barocco veneziano. I concerti di questa epoca vengono generalmente eseguiti in altre sedi, soprattutto Chiese, in particolare quella della Pietà (dove Vivaldi operava) o la Basilica di San Marco. Ovviamente sono scelte perché, oltre ad essere location molto suggestive, hanno la capienza giusta per gli appassionati di un genere che non attira folle oceaniche.
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