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Melius Club

Alternanza scuola/lavoro: ricomincia la manfrina


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Inviato

Questa mattina prima mail dell'anno da parte di una studentessa (liceo artistico / multimediale) alla disperata ricerca di una realtà che la ospiti per lo stage scolastico PCTO.

Nonostante tutto il can-can di polemiche degli ultimi 3 anni a quanto vedo non è cambiata una virgola: studenti lasciati a loro stessi, scuole che non fanno un razzo (mi aspetterei fosse il tutor dei ragazzi o in subordine il dirigente scolastico a contattarmi, non la ragazzina di 17 anni), nessun chiarimento normativo riguardo alla responsabilità delle parti.

Mi dispiace per i ragazzi, sinceramente.

Si trovano davanti ad un meccanismo che non funziona e non potrà mai funzionare per come è gestito...ma sono costretti ad aderirvi e a trovarsi (da soli) un buco che li ospiti...Poi nella migliore delle ipotesi finiscono a fare lavoro d'ufficio per evitargli ogni rischio possibile ed immaginabile.

Così come è disegnato e gestito nella gran parte dei casi (salvo dove le scuole lungimiranti hanno stretto patti con aziende del territorio) lo stage non serve a nulla. E lo vado ripetendo da anni.

Inviato
2 ore fa, Velvet ha scritto:

Poi nella migliore delle ipotesi finiscono a fare lavoro d'ufficio per evitargli ogni rischio possibile ed immaginabile.

resta da informarsi se il tragitto casa ufficio è considerato già lavoro come per i dipendenti quindi a rischio incidente stradale. poi non mancate di prendervela con me quando critico il sistema.

Inviato

C/P della mail che la ragazza mi invia dopo averle richiesto un contatto diretto da parte della scuola:

 

 

Buongiorno, 

grazie intanto della risposta,

la procedura vuole che noi studenti troviamo le aziende e successivamente dopo aver avuto il contatto del tutor in azienda, mandare il contatto alla scuola e poi questa a sua volta vi contatti.

Questo ovviamente ha un termine di tempo, noi studenti dobbiamo dare il contatto del tutor alla scuola entro gennaio. (...)

 

Ora, vi pare normale che dei ragazzi di 16/17 anni siano demandati dalla scuola a cercarsi in giro le aziende in cui effettuare lo stage?

Vi pare normale che le aziende debbano dare (o meno) disponibilità senza conoscere nulla del corso di studi seguito, del programma svolto, delle attitudini dello studente?

 

Questa cosa mi fa uscire dai gangheri, mi pare fancazzismo puro scaricato sulle spalle degli studenti e delle aziende in subordine.

 

 

  • Melius 1
Inviato

@audio2 Io mica me la prendo. E non manco di segnalare le storture.

Ricordo delle accese discussioni lo scorso anno qui con un operatore scolastico proprio in merito agli stage.

Lui sosteneva che le aziende sono moralmente obbligate ad accettare gli studenti, ma se succede qualcosa è tutta colpa ovviamente delle aziende.

 

Ora, ditemi se davanti ad un meccanismo simile (quello illustrato dalla ragazza) sia giusto che io mi assuma rischi ed oneri a fronte della mancanza totale di informazioni e certezze sia sulle procedure che sul percorso didattico di questi studenti.

Mavafanbagno va.

Inviato
4 minuti fa, Velvet ha scritto:

la procedura vuole che noi studenti troviamo le aziende e..

e già qua abbiamo detto tutto

2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Lui sosteneva che le aziende sono moralmente obbligate ad accettare..

manca il più classico dei : e sticazzi

Inviato
Adesso, audio2 ha scritto:

e già qua abbiamo detto tutto

Si questo lascia veramente basiti.

Che minchia ci stanno a fare i tutor, i coordinatori e i dirigenti scolastici?

So che qui ci sono alcuni nel settore, potrebbero spiegare la faccenda ad un povero sprovveduto come me...

Inviato
10 minuti fa, Velvet ha scritto:

Ora, vi pare normale che dei ragazzi di 16/17 anni siano demandati dalla scuola a cercarsi in giro le aziende in cui effettuare lo stage?

La scuola se ne lava le mani però da parte dello studente potrebbe essere un'opportunità, mi scelgo io dove fare lo stage anche magari in base alle mie preferenze.

Inviato

così poi quando ti casca in testa una lastra da una tonnellata e ci lasci la ghirba è una rogna in meno.

sono 'ste robe qua che mandano fuori dai gangheri anche me.

Inviato
Adesso, corrado ha scritto:

da parte dello studente potrebbe essere un'opportunità, mi scelgo io dove fare lo stage anche magari in base alle mie preferenze.

Si ma amico mio, parliamo di ragazzini delle superiori non di studenti universitari. 

Questi non hanno alba di ciò che c'è fuori dal loro mondo fatto di scuola e cose da ragazzini (giustamente).

Finiscono per mandare mail a raffica alla qualunque, tutto ciò che trovano in rete è buono purché ci sia qualcuno disposto a pigliarseli.

Dall'altro lato (il mio) ci si trova davanti a degli emeriti sconosciuti cui devi dire si o no nel giro di pochi giorni senza sapere nulla del loro percorso e soprattutto senza sapere se hai qualcosa da offrire PER il loro percorso.

Ma stiamo scherzando?

Gli stage hanno senso solo se le scuole costruiscono attorno a loro una rete di aziende conosciute, fidate e adatte al percorso didattico dei ragazzi. Anziché mandarli allo sbaraglio a casaccio giusto per collocarli da qualche parte.

Ma per fare ciò serve lavoro. Lavoro che nessuno sembra intenzionato a fare (tranne qualche eccezione che parte più dalle aziende che dalle scuole stesse)

 

Inviato
4 minuti fa, audio2 ha scritto:

è una rogna in meno.

La rogna è tutta dell'azienda che per definizione è brutta, sporca, profittatrice e cattiva.

 

  • Melius 1
  • Amministratori
Inviato

il meccanismo duìi selezione e scelta di dov fate lo stage è chiaramente non idoneo allo scopo.la logica vorrebbe che ci fosse un accordo scuola aziende per gli stage in azienda, certo che se poi il ragazzo trova una soluzione alternativa certo non gli si deve choudere la porta in faccia.quando gestivo master di secondo livello lo stage in azienda era obbligatorio e noi oganizzatori sudavamo le proverbiali sette camicie per trovare le strutture idonee agli  stage (le aziende, specie se piccole, non è che gradiscano molto di svolget il ruolo di formatori, per molti di loro, sl di la dei richi civili e penali, sono comunque una ogna che interferisce con i,+ processi produttivi).

uno stag in aziwnda deve vedere l0interesse della azienda e del formando cioncidere,ci sono attività che si possono solgere in sicurezza senza una particiolare formazione, altre che invece richiedono un percorso formativo sulla sicurezza del lavoro e/o specific requisiti fisici.

La mia idea che dovrebbe essere un raccoldo alivello priviniale tra scuole e associazioni di categoria, in modo che si arrivi a accordi condovosi unici, r alla indiviyazione dei percorsi formativi.

Non si può lasciare tutto in mano ai singoli istituti scolasticir, agli stidento o alle aziende che volontariamente si ofofforno di ospitare

gli studenti non sanno cosa li aspetta ma anche gli istituti scolastici non hanno gli strumenti per valutare utilità vantaggi e rischi

e mi sembra normale

 

Inviato

e poi facendo mente locale stavo anche pensando ai sistemi statalari, ovvero ai fini della "sicurezza"

il bimbetto lo devi accompagnare con il passeggino fin dentro i cancelli pure se ormai è un marcantonio più grande dei propri genitori e buono sia per il re che per la regina, mentre lo stesso tapino si deve trovare da se qualcuno che gli faccia l' elemosina di un simil stage.

mizzica, c'è da essere proprio fieri del lavoro educativo svolto dalle istituzzzioni.

Inviato
28 minuti fa, Velvet ha scritto:

Che minchia ci stanno a fare i tutor, i coordinatori e i dirigenti scolastici?

E poi ci si indigna quando si parla male sei dipendenti statali...

Inviato
11 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

La mia idea che dovrebbe essere un raccoldo alivello priviniale tra scuole e associazioni di categoria, in modo che si arrivi a accordi condovosi unici, r alla indiviyazione dei percorsi formativi.

Perfettamente d'accordo.

Peccato che ciò in pratica non esista. O meglio, esiste solo dove determinate aziende o associazioni industriali hanno messo in piedi a proprie spese delle strutture offrendo alle scuole tale servizio. Ma da parte del pubblico non si muove un dito. Anzi, si è pronti a demonizzare le aziende ad ogni occasione.

Le quali ovviamente ad un certo punto si stufano del giochino a scaricabarile e chiudono le porte.

Inviato

Mi vengono i sudori freddi se ripendo a quanto ho rischiato portando in giro gli stagisti qualche anno fa: Erano in ufficio a passar la giornata su youtube senza nessuno che li c.gasse di striscio, in teoria venivano affidati giorno per giorno a qualche collega, che si limitava ad aprir loro la pagina della formazione aziendale con tanti pallosissimi video a disposizione.   Quando toccò a me decisi di farli divertire, li portai negli impianti e feci un po' di casino: Gradirono molto. Non oso pensare cosa sarebbe successo se qualcuno di loro nonostante tutto avesse messo i ditini dove non doveva...

:classic_unsure:

Inviato
29 minuti fa, Martin ha scritto:

Gradirono molto.

E questa è la cosa che a me personalmente gratifica molto. In tutti i ragazzi che sono passati da me in sala prove ho constatato davvero la loro voglia di imparare qualcosa che a scuola difficilmente avrebbero potuto apprendere, in un solo caso sono stato costretto a dire al ragazzo che si stava perdendo tempo io e lui, ma cosa volevi dire se non quello ad uno studente che stava dormendo mentre io tentavo di spiegargli cosa fosse una coppia nominale, una coppia massima e una coppia di spunto e come le si misurassero? Credo che per quanto riguarda la scuola le cose andrebbero sicuramente gestite meglio perché non si può abbandonare a se stessi dei ragazzini di 16 anni e anche le aziende non dovrebbero prendere ragazzini per fargli fare fotocopie e null'altro. Qui nella mia zona ci sono aziende che possono offrire davvero a questi ragazzi una adeguata formazione, la Dallara Automobili ad es. è una di queste ed è parecchio attiva in questo ambito, ma anche tutte le aziende di Parma e provincia specializzate nel produrre linee complete per il confezionamento e l'imbottigliamento o quelle per le linee trattamento pomodoro, ma perché (come al solito) le cose paiono funzionare al di fuori dei confini italici dove l'alternanza scuola-lavoro è pratica acquisita e funzionante da parecchio tempo, mentre da noi invece ci stanno sempre un sacco di problemi? Le colpe (che nessuno mai vuole) però non possono sempre stare solo da una parte, a mio avviso beninteso.   

Inviato

Una Stato di mexda quello che permette, di fronte alla morte di un giovane studente in una fabbrica, che non venga ad esso riconosciuto lo stesso trattamento  assicurativo che viene riconosciuto ad un lavoratore “normale”, senza contestualmente neppure sgravare dalle responsabilità del caso i vertici scolastici ed il tutor, che responsabilità potrebbero mai avere nell’incidente, e senza considerare le rogne che inevitabilmente avranno il titolare dell’azienda ed il responsabile della sicurezza che, alla fine nella maggioranza dei casi, da quello stage non avranno neppure guadagnato nulla, ma che piuttosto avranno speso sicuramente del tempo e forse anche de denaro.
 

https://corriereuniv.it/studente-mori-durante-uno-stage-dallinail-nessun-risarcimento-alla-famiglia/amp/
 

 

Studente morì durante uno stage, dall’Inail nessun risarcimento alla famiglia

2 settimane fa

Oltre il danno anche la beffa. I genitori di Giuliano De Seta, lo studente 18enne morto il 16 settembre scorso, in un incidente in fabbrica, durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, non riceveranno alcun risarcimento da parte dell’Inail perché la norma lo prevede soltanto nel caso lo stagista sia anche “capofamiglia“. 

“Non è un capofamiglia”

Il mancato indennizzo deriva, inoltre, dal fatto che il ragazzo si trovava in azienda come stagista e non come operaio della ditta dove stava svolgendo il periodo obbligatorio di alternanza scuola-lavoro. È quanto hanno riferito i familiari del ragazzo ai quotidiani del gruppo Gedi che hanno pubblicato in anteprima la notizia. Il processo nei confronti dei quattro indagati per la morte del 18enne – che studiava in un istituto superiore di Portogruaro – è in programma il 10 marzo. 

Gli indagati sono quattro. C’è anche la preside

I genitori, nel frattempo, continuano a chiedere giustizia. Ad essere indagati sono la dirigente scolastica dell’Itis da Vinci di Portogruaro, che ha firmato lo stage, il titolare dell’azienda, il responsabile della sicurezza ed infine il tutor che aveva il compito si seguire e affiancare lo studente. 

Schiacciato da una lastra di metallo

Giuliano De Seta, 18 anni appena compiuti, morì mentre era alla sua prima settimana di stage. Rimase schiacciato dal peso di una barra di metallo che si staccò da un carro ponte.

 

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

Le colpe (che nessuno mai vuole) però non possono sempre stare solo da una parte, a mio avviso beninteso.   

Allora, o lo stato o chi per esso mette in piedi un meccanismo fatto di regole, responsabilità, doveri e adempimenti precisi e chiari oppure si cadrà sempre nell'italico benaltrismo.

Parliamoci chiaro: voi, foste in me, oggi come oggi vi pigliereste a vostro esclusivo rischio e pericolo dei ragazzi dei quali non conoscete nulla a livello di percorso formativo, attitudini, capacità e aspirazioni senza neanche aver parlato con un Tutor, un dirigente scolastico, un insegnante o anche un bidello di quella scuola? Ragazzi per i quali siete 100% responsabili per tutta la durata dello stage come e più di un datore di lavoro (considerato che sono minorenni).

Senza manco sapere se avete qualcosa da offrire a questi ragazzi: magari mi capita uno che aspira solo a fare disegno dal vero, e io che gli posso dare oltre a carta e matita?

In passato l'ho fatto e con grande soddisfazione di entrambi (mia e dei ragazzi), inutile che ci stiamo qui a raccontare quanto sia bello colmare concretamente la sete di apprendimento e la curiosità dei ragazzi. E quanto possano divertirsi in un ambiente che finalmente li fa uscire dall'astrazione delle aule scolastiche. Lo sappiamo tutti.

 

Ma oggi si pongono delle questioni serie sia per come questi ragazzi vengono "buttati" negli stage senza alcun tipo di progettualità sia per quanto riguarda le eventuali assunzioni di responsabilità.

Sinceramente non ho voglia di farmi crocifiggere pubblicamente perchè quando giro le spalle il giovin virgulto decide improvvisamente di prendere in mano una quarza da 2000watt accesa e si cucina i polpastrelli.

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