one4seven Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 @madero sai che a me invece viene in mente che parlano (male) di loro sostanzialmente per parlare di loro stessi. Insomma, approfitti della rilevanza mediatica altrui e la sfrutti per i soliti 15 minuti. Ovvio che il clamore ti riesce solo se ti metti in contrapposizione. 1
Superfuzz Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 18 minuti fa, Collegatiper ha scritto: Se non proponessero un modello di sessualità indistinta, propedeutico alla propaganda della “internazionale piddina” avrebbero avuto meno attenzioni. eh?! 1
OTREBLA Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 Io davvero non so chi sopporto meno tra i Maneskin e Uto Ughi. E' una bella gara. So per certo che le ultime tre volte che ho ascoltato a Bergamo Uto Ughi gli avrei tirato volentieri i pomodori addosso, di tanto che mi ha fatto soffrire. Imbroccava una nota su tre. Ma al pubblico femminile piace (ancora) molto. Alberto. 1
Severus69 Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 Uscita fuori luogo. La musica non ha confini, poi ognuno ascolta ciò che gli piace... 1
madero Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 @one4seven anche, è vero, ottima osservazione. Se ti limiti a dire quanto sono stati ascoltati sulle piattaforme, o quanti sold out hanno fatto nell'ultimo anno, sei banale
Moderatori paolosances Inviato 20 Gennaio 2023 Moderatori Inviato 20 Gennaio 2023 Generazione boomer,è un dato di fatto. Però (piccolo aneddoto familiare), con grande sorpresa di noi nipoti, nostra nonna,ottantaduenne,apprezzava il brano Shine on you crazy diamond.
Questo è un messaggio popolare. Alessandro Inviato 20 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Gennaio 2023 Il critico musicale e saggista Antonello Cresti, ha scritto un interessante libro che si intitola "La musica e i suoi nemici" con esso si possono acquisire delle chiavi di lettura in più su cosa rappresenta la musica nella società di oggi rispetto a quella del passato. Il suo breve pensiero tratto da un'intervista: Non si vince Sanremo, l’Eurofestival per caso. Soprattutto quando si è una band, italiana, e per giunta “rock”. Non si entra di prepotenza nelle classifiche statunitensi per caso. Non si desta l’interesse di personaggi come Iggy Pop per caso. E, no, mi spiace, tutto ciò non avviene perché si è in possesso di un tale talento in grado di smuovere le montagne. Se i Måneskin sono stati capaci di raggiungere in poche settimane tutti i successi appena descritti, soprattutto da una posizione “periferica” come quella italiana, significa che l’intera industria discografica li ha scelti come assoluta priorità per veicolare i disvalori a cui è interessata. L’armamentario ideologico a cui questi quattro ragazzotti si inchineranno è sostanzialmente sempre il solito e, da qui a breve, li vedremo in prima fila a fungere da testimonial nei confronti di qualsiasi messaggio di ordine: già adesso li abbiamo visti rilasciare dichiarazioni sulla necessità di una sessualità “fluida”, li abbiamo visti definire come “terrapiattisti” tutti coloro che non desiderassero sottoporsi al vaccino sperimentale, abbiamo ammirato la loro effige in migliaia di manifesti che significativamente recavano la scritta “Zitti e Buoni!”. Usurato è anche il cortocircuito secondo cui il conformismo debba essere veicolato attraverso ciò che viene venduto come “ribelle” e “trasgressivo”, e i Måneskin, con le loro tutine attillate e con le loro linguacce non fanno eccezione. Comportamenti che andrebbero forse bene per una festa alle elementari, ma tant’è… Vi è però un aspetto interessante del fenomeno e, per ora, unico nel suo genere: genericamente la religione del Capitale Assoluto promulga una obsolescenza brevissima delle sue merci e mode, in modo da garantirsi una falsa contrapposizione generazionale e, in generale, un rifiuto del passato in favore del “nuovo”. Ovviamente il “nuovo” autodichiarato tale altro non è che che una squallida riproposizione del già visto indirizzata a plebi senza memoria e dunque non in grado di afferrare questa falsificazione. Si pensi ad Achille Lauro che scimmiotta malamente David Bowie nell’estasi dei giornalisti. Però si parla di nuovo. Coi Måneskin, invece, si gioca esplicitamente a far tornare in auge il passato. E questi quattro ragazzotti, in effetti, appaiono come una band di dilettanti che tentano di imitare le band glam rock degli anni settanta. Stessa estetica, stesse soluzioni stilistiche. Il video della loro “I wanna be your slave” sembra provenire dal 1973. Non è però inoffensivo revival… Un mondo che, in quanto “vecchio”, verrebbe rifiutato aprioristicamente dai teenagers, che viene accettato proprio in virtù del depotenziamento portato avanti dalla band romana. Il loro dilettantismo, la loro pochezza, è funzionale a svuotare di ogni significato il passato. L’estetica del glam rock, che possedeva un senso e una poetica, diventa una sorta di Carnevale da adolescenti, ed è dunque un mero meccanismo di superficie, pronto ad aderire alla propaganda di questi giorni. Coi Måneskin, il rock, già dichiarato morto più volte, viene ucciso una seconda volta. ANTONELLO CRESTI 10
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 20 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Gennaio 2023 2 ore fa, campaz ha scritto: ma mi batterò fino alla morte Vabbe’ non esageriamo 4
garmax1 Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 1 ora fa, Discopersempre2 ha scritto: Classico prodotto commerciale studiato a tavolino.... vedremo fra qualche anno chi se li ricorderà 😒 Quindi? È giustificato il commento da vecchio di Ugo Ughi?
one4seven Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 1 minuto fa, garmax1 ha scritto: Ugo Ughi 1
piergiorgio Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 ''Non ho mai ascoltato i Manneskin ma mi batterò fino alla morte per...'' ...continuare a non ascoltarli Dò ragione a Ughi tutta la vita. 2
Severus69 Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 https://www.ilgiornale.it/news/musica/sposati-nome-rock-finto-matrimonio-dei-maneskin-gi-caso-2107309.html Intanto i Maneskin si sono sposati...😁
ascoltoebasta Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 Ma si dai,valgono quel che valgono,oppure sarebbero in grado di far di meglio ma i soldi e il mercato allettano troppo,ritengo che tra tutto il ciarpame musicale che circola nei principali canali,........perlomeno sono italiani,facciam di necessità virtù. Uto Ughi poteva anche risparmiarsela.
aldofranci Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 1 ora fa, Alessanro ha scritto: li abbiamo visti definire come “terrapiattisti” tutti coloro che non desiderassero sottoporsi al vaccino sperimentale Semplicemente perfetto Cresti in quasi tutta l'analisi, tranne che neache lui è perfetto: 1) il vaccino non è sperimentale. Non lo era prima, a maggior ragione non lo è ora dopo due anni e miliardi di inoculazioni. 2) almeno a una cosa una di utile i ragazzotti son serviti.
Questo è un messaggio popolare. Kouros Inviato 20 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Gennaio 2023 @aldofranci Quei 4 pagliacci ti assicuro che sono stati sapientemente indottrinati anche su quello . I loro cervelli sono collegati alla nullità del mainstream che ordina loro cosa dire e cosa fare e cosa pensare. 3
Kouros Inviato 20 Gennaio 2023 Inviato 20 Gennaio 2023 @garmax1 Non è da vecchio è da chi sa che sono una pagliacciata montata ad arte. Diciamo che forse avrebbe potuto dire lo stesso del raptrap che è anche peggio. 1
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