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Il mito del watt "correntoso"


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@scroodge @jakob1965 intendevo che non ho mai visto un ampli che dia il valore teorico  a 8/4/2 ohm ovvero 100/200/400 watt,ci possono essere degli ampli che si avvicinano a questi valori e uno potrà assere l'Accuphase,ma che diano il valore,ripeto teorico no,almeno,per quel che ne so io......

Saluti

Andrea

 

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  • Moderatori

@Ggr purtroppo fai un discorso troppo semplice e la legge di ohm, su un carico complesso, non è facilmente applicabile. 

È quella una delle differenze tra un ampli e l'altro. 

Poi, che su una semplice resistenza pura da 8 ohm i conti tornino, non ci piove, ma il mondo reale è differente.

G

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comunque per fortuna di casse pilotabili e ben suonanti ancora ce ne sono, oltre alle Zu Audio gia' da me citate ci sono anche le MoFi Electronics SourcePoint 10 che un mio collega si sta apprestando a scendere dalla Germania con i suoi stand, lui ha diversi amplificatori vintage e queste casse non scendono sotto i 6 ohms, "sbirciando" anche tra le "moderne" ce ne stanno e cosi' agli amplis specificatamente "correntosi" possiamo scegliere tra quelli che di piu' soddisfano il nostro orecchio....:classic_cool:

SALVO.

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@Ggr  a livello ideale vi sono 2 generatori:

 

quello di tensione che mantiene sempre costante la tensione al variare del carico (e quindi ala variare della corrente)

 

quello di corrente che mantiene sempre costante la corrente al variare della  tensione e quindi del carico 

 

hanno diagrammi che puoi tranquillamente vedere nella rete: diagrammi  volt- ampere 

Sono situazioni ideali - gli amplificatori sono un ibrido (non ideale) dei due. I 2 estremi sono una retta verticale ed una orizzontale appunto; l'ampli (è una curva non una retta l'andamento volt- ampere) ha un andamento con una quasi retta ,inclinata - quindi una via di mezzo.

 

amplificatori tosti e tostissimi hanno delle CCL che sono delle rette verticali se si uniscono i punti di lavoro: si avvicinano molto ad un generatore ideale di tensione: la mantengono costante e la corrente cresce al diminuire del carico (almeno credo ad occhio) 

 

 

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4 minuti fa, Ggr ha scritto:

La corrente si genera con una tensione. Non c'è modo di fare il processo inverso.

 

non ho detto questo - dico che gli ampli salvo rare eccezioni sono un ibrido  tra un generatore ideale di corrente e uno di tensione. Sono modelli fisico matematici per l'analisi dei circuiti - l'ampli potresti disegnarlo anche come un generatore di corrente con una resistenza interna - pensare che l'ampli generi solo una differenza di potenziale e che la corrente nasca unicamente di conseguenza non so se è un approccio corretto - i finali generano corrente e devono essere capaci a farlo e se vicino al caso ideale lo devono fare indipendentemente dal carico - 

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Ultima Legione @
51 minuti fa, jakob1965 ha scritto:

- l'ampli potresti disegnarlo anche come un generatore di corrente con una resistenza interna

.

- pensare che l'ampli generi solo una differenza di potenziale e che la corrente nasca unicamente di conseguenza non so se è un approccio corretto

.

- i finali generano corrente e devono essere capaci a farlo e se vicino al caso ideale lo devono fare indipendentemente dal carico

.

Non me ne voglia nessuno ma dopo tante divagazioni a metá strada tra la scolaresca enunciazione e la banalizzazione (quasi oscena :classic_blink::classic_unsure:) della Legge di Ohm e presunti postulati tecnici che stravolgono completamente la teoria e la pratica empirica del trittico costituito da Potenza, Tensione e Corrente, finalmente tre concetti posti uno dietro l'altro che cristallizzano magnificamente bene la realtá funzionale e il corretto approccio concettuale (ma anche progettuale) a un amplificatore audio di potenza.

.

Bravo!!

.

  • Thanks 1
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12 ore fa, Ggr ha scritto:

Non c'è modo di fare il processo inverso.

Ma quando mai. Più su avevo parlato di amplificatori a transconduttanza, anche detti in corrente. Tu  gli dai una tensione, lui ti restituisce una corrente proporzionale al guadagno. La tensione varia col carico. Funzionano molto bene e non hanno manco il problema dei cavi,  visto che hanno un impedenza di uscita molto alta (teoricamente infinita).

Solo che ci vogliono delle casse adatte, che in commercio non esistono.

Se  come ho fatto io, ti costruisci sia gli amplificatori che le casse (è un triamp attivo), allora diventano usabili.

  • Melius 1
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Cinquanta anni fa Aloia, su Suono, fece una serie di articoli sulla potenza degli ampli nella quale spiegava benissimo i problemi relativi ai carichi reattivi ed alle protezioni. Negli anni successivi Audio Review definì una coppia di misure (carico limite e tritim) che definiscono molto bene come un amplificatore finale si comporta anche in situazioni limite.
Nessun mito, dunque, ma solide misure. Quelle alle quali mi pare particolarmente refrattario l'audiofilo medio.

  • Melius 2
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  • Moderatori

@Ggr proverò a dirlo in altro modo. Abbiamo un ampli che tira fuori un segnale a 1000 hertz 1w su 8 ohm, quindi se ti metti con l'oscilloscopio a misurare le sinusoidi di tensione e corrente vedrai una sinusoide in tensione con valore di 2,83v e una sinusoide in corrente di 0,35 A, se ho fatto bene i calcoli.

Le due sinusoidi saranno perfettamente in fase e quindi al massimo valore in tensione corrisponderà il massimo valore in corrente, come giustamente tu dici.

 

Ora mettiamo in serie alla R anche un'induttanza, quindi il carico sarà un R più una induttanza. 

 

In questo caso la corrente verrà ritardata rispetto alla tensione e quindi le due sinusoidi non saranno più una sopra l'altra. Questo significherà che al massimo valore di tensione non corrisponderà più il massimo della corrente e quindi il discorso di A =V diviso R cambierà...

 

Spero di essere stato più chiaro.

 

G

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