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l'italia è un paese razzista, ma sta migliorando (cit)


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Gaetanoalberto
28 minuti fa, extermination ha scritto:

affanculo anche solo col pensiero

Non saprei che dire. 

Diciamo che non sono di colore. 

Se mi dicessero vaffanculo sarebbe un insulto semplice, vaffanculo negro penso un insulto razzista. 

Se poi ci vado a letto, l'insulto si qualifica comunque razzista. 

Se parecchi mi insultano così, finisco per sentirmi discriminato. 

Il confine è sottile. 

Pensa a quanti calciatori di colore vengono bersagliati dagli spalti. 

Non credo che i deficienti che lo fanno siano professionisti del Ku Klux Clan, ma gli epiteti restano razzisti. 

Meglio essere chiari e non girarci troppo intorno. 

Vi sottopongo un paradosso concreto: i figli di Bolsonaro (si, "quel" Bolsonaro) pur non avendo mai messo piede in Italia in vita loro hanno diritto, secondo lo ius sanguinis vigente in Italia, alla cittadinanza italiana nel momento in cui la richiedono.

Invece una come Paola Egonu, nata in Italia, educata in Italia, con amici italiani, con evidente inflessione veneta e con il suo percorso vita ha dovuto attendere il 2014 perchè le "concedessero" per grazia ricevuta la cittadinanza.

Quindi ha vissuto per 16 anni praticamente da apolide.

Ma molte ragazze (e ragazzi) come lei ancora se la possono solo sognare la cittadinanza.

Non trovare sia un assurdo controsenso?

Io si, e di brutto.

Parliamoci chiaro, ilrazzismo è un fenomeno universale, l'umanità è xenofoba e se lo straniero è facilmente individuabile da una cattateristica visica non nascondobie (come il colore della pelle) dalla xenofobia si passa al razzismo.paesi veramente traspaenti non ne conosco, gli usa sono razzsti pur avendo avuto un presidente nero,anche i paesi che si facevano vanto del loro essere multietnici, appena arriva una crisi si scoprono razzisti (penso a Belgio, Oanda ed altri ancora)

la nostra legge è assurda, considera italiani chounque possa dimostrare di aver w avuto un nonno italiano e considera straniri persone nate e vissute in italia.

28 minuti fa, Velvet ha scritto:

Non trovare sia un assurdo controsenso?

no, ci sono tante regole anche li che vanno osservate, non è automatico.

vedi qua:

I documenti da presentare sono:

copia integrale dell'atto di nascita dell’avo italiano emigrato all’estero, rilasciato dal Comune italiano nel quale egli nacque; 

atti integrali di nascita di tutti i suoi discendenti in linea retta, compreso quello della persona rivendicante la cittadinanza italiana;

atti integrali di morte degli ascendenti in linea retta deceduti;

atto di matrimonio dell'avo italiano emigrato all’estero;

atti di matrimonio dei suoi discendenti in linea retta, compreso quello dei genitori della persona rivendicante la cittadinanza italiana;

certificato rilasciato dalle competenti autorità dello stato estero di emigrazione, attestante che l’avo italiano a suo tempo emigrato dall’Italia non acquistò la cittadinanza dello Stato estero di emigrazione anteriormente alla nascita dell’ascendente dell’interessato;

certificato rilasciato dalla competente Autorità consolare italiana, attestante che né gli ascendenti in linea retta, né la persona rivendicante il possesso della cittadinanza italiana, vi abbiano mai rinunciato ai sensi dell'articolo 7 della Legge 13 giugno 1912 n. 555;

certificato di residenza (se l'istanza viene presentata in Italia).

Ai sensi del D.P.R. 445/2000, tutti i documenti sopra elencati che sono stati formati all'estero, devono essere tradotti in lingua italiana e muniti di legalizzazione consolare (o Apostille, se lo Stato in questione aderisce alla Convenzione dell'Aja del 1961). "

 

@audio2 Bolsonaro ed i suoi figli soddisfano tutti questi requisiti, almeno così dicono ad Anguillara Veneta.

Quindi ribadisco il quesito.

Ha senso?

26 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

considera italiani chounque possa dimostrare di aver w avuto un nonno italiano e considera straniri persone nate e vissute in italia.

Appunto.

Assurdo.

5 minuti fa, Velvet ha scritto:

così dicono

così diranno, però intanto bisogna presentare quella sfilza di roba li ed il procedimento ordinario

ci può mettere anche 10 anni, contro i solo 2/3 di una richiesta di straniero semplice.

 

 

4 minuti fa, audio2 ha scritto:

ci può mettere anche 10 anni, contro i solo 2/3 di una richiesta di straniero semplice.

Se lo dici tu... C'è gente che vive e lavora qui regolarmente da vent'anni e ancora non l'ha ottenuta.

Ma sarei pronto a scommettere una bottiglia di quelle buone che se il Bolso la richiedesse per sé e per la famiglia la otterrebbe in 3 mesi.

Ma non hai risposto al quesito: non trovi assurdo che un ragazzo nato e cresciuto qui non la possa ottenere autonomamente fino ai 18 anni (e poi deve comunque penare) mentre un qualunque babbeo nato in giro per il mondo la può ottenere in qualunque momento solo perchè il nonno era nato a Canicattì?

9 minuti fa, Velvet ha scritto:

C'è gente che vive e lavora qui regolarmente da vent'anni e ancora non l'ha ottenuta

magari non l' ha mai nemmeno chiesta perchè non gli interessa, pur avendo figli.

o non l' ha chiesta subito, ha aspettato e con le nuove regole non riesce a superare

gli esami di italiano. ci possono essere mille motivi.

10 minuti fa, Velvet ha scritto:

se il Bolso la richiedesse per sé e per la famiglia la otterrebbe in 3 mesi

beh ovvio, mica seguono i nostri stessi canali o quelli di un wow-standard che manco il passaporto

riesce ad avere, a meno di non andare in pellegrinaggio a lourdes. per cosa credi che io sia tanto incazzato.

12 minuti fa, Velvet ha scritto:

non trovi assurdo che un ragazzo nato e cresciuto qui non la possa ottenere autonomamente fino ai 18 anni

no, non è assurdo, prima è minorenne e quindi ci pensa la famiglia sua. dopo i 18 farà quello che gli pare.

il babbaleo standard argentin-brasiliano c'ha da penare come un cane se vuole la cittadinanza per discendenza.

@audio2 faccio un esempio concreto. Un gugino di mia nonna materna emigrò in argentina, dopola secondaguerra si fecericonoscere l cittandinanza itaiana, in argentina ha sposato una ebrea tedesca fuggita dal nazismo, hanno vuto 8  figli mai stai in italia e sono tutti cittadini otaliani

15 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Secondo me alcuni vogliono sottolineare che, se una persona non perseguita continuamente il diverso, ma si limita episodicamente, scherzando, a dirgli "negretto", "frocetto", "terú", senza aggiungere "di merga", è ancora nell'ambito della intolleranza semplice non razzista, che potrebbe anche essere giustificata dal fatto che puzza, è sporco, non lavora, è seduto in una panchina della stazione, parla male italiano, guadagna poco, non capisce quanto scritto in un documento, fa fatica ed allunga il tempo di attesa alla posta, oppure, se frocetto, bacia in pubblico o ha atteggiamenti esibizionistici da checca che, come per le ragazze in minigonna, rendono anche abbastanza prevedibile e meritato l'insulto da parte  delle persone per bene, in particolare se ragazzini. 

Va bene il sarcasmo ma non fare il Brian anche tu, razzista ha un preciso significato, che è diverso da xenofobo ad esempio che è un termine che non è diventato, che io sappia, un complimento, si tratta solo di usare i termini corretti per definire ciò che qualcuno vuole sottolineare.

La paura e la diffidenza verso lo “straniero” è ciò che ha contraddistinto le migrazioni verso nord dei meridionali negli anni ‘60, come molti hanno scritto la paura e la diffidenza sono un comportamento radicato con radici storiche nelle società, nel nord est in particolare ad esempio, ma sono comportamenti molti diversi dal razzismo, radicalmente diversi. Allo stesso modo l’intolleranza verso specifiche categorie sociali, sicuramente stigmatizzabile, non è razzismo.
Se torniamo all’affermazione che ha originato il thread “l’Italia è un paese razzista, ma sta migliorando”, permettimi di affermare che no, non siamo razzisti. 

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