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2035 stop alla vendita di mezzi a benzina e diesel


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Inviato
Il 15/6/2023 at 15:51, Jack ha scritto:

C'è un @tomminno poche pagine indetro che dichiara di aver fatto 2'700km totalmente in rinnovabile solare e nessuno ha fatto una piega...

Perché i 2500 km in due mesi sono un percorso da pensionato settantenne. 😁 che in questo periodo mi sto sciroppando ogni due settimane. 😉

Comunque sia, lo scrivo rispondendo a te perché sei un entusiasta della svolta Green e sull’elettrico in generale, non ho pregiudizi ma, ovviamente, ho delle preoccupazioni serie sul fatto che i processi in corso portino a risultati concreti guardando al quadro generale ed alle politiche energetiche del Paese.

Quello che auspicherei è un’analisi, dati alla mano, del consumo elettrico attuale complessivo del paese, dei dati sulla quantità di energia prodotta oggi annualmente dal FV e dalle altre fonti di energia rinnovabile, per poi confrontare tutto questo con la quantità di energia elettrica che si renderà necessaria al paese quando sarà completata la transizione verso l’elettrico e si sarà elettrificato tutto, dai consumi domestici, a quelli industriali comprendendo l’automotive.

A questo punto, stabilito l’obiettivo di produzione annuale necessario al Paese, analizzerei quali e quante sarebbero le fonti di energia a zero CO2 necessarie a coprire il fabbisogno energetico del Paese una volta elettrificato completamente, questi dati esistono? 

Perché parlare del singolo impianto FV come soluzione è inutile come della singola auto che esplode a causa della batteria fallata, considerando che dei 60 milioni di italiani solo una piccola frazione di essi potranno rendersi autonomi con il FV e del totale degli italiani la maggioranza che vive in condomino o nelle grandi città sarà necessariamente dipendente dalle colonnine di ricarica per le auto e dalla rete elettrica per i consumi domestici, esattamente come lo sarà presumibilmente l’industria.

Questa transizione green avrà un senso se il paese riuscirà a rendersi autonomo dal punto di vista della produzione energetica, perché se la transizione avverrà semplicemente rendendosi dipendenti dalle importazione elettriche dall’estero finiremo in una realtà simile a quella che ci ha legato, per un periodo limitato della nostra storia fortunatamente, ad un unico fornitore di gas ed abbiamo provato recentemente sulla nostra pelle quali possono essere le conseguenze di una dipendenza energetica da un unico paese straniero.

  • Melius 1
Inviato

il problema principale per il momento è che le reti non reggono già ora, figurarsi poi.

lo stanno cominciando a dire apertamente anche in tv

solo dopo ci sarà anche l' eventuale problema della produzione

Inviato

Basta che prendano tempo. Più tardi arriva lo stop ai motori endotermici e meglio è.

Inviato
1 ora fa, audio2 ha scritto:

solo dopo ci sarà anche l' eventuale problema della produzione

piu' che un problema di produzione e' un problema di "servire" le ricariche a tantissimi utenti contemporaneamente.

Pensiamo sotto a 5 palazzine a Roma periferia, condomini numerosi.

Tutti attaccati la notte per andare a lavorare il giorno dopo fuori.

Voglio proprio vedere come fanno d'estate.

Capisco l'elettrico e sono tentato nell'acquisto , ma io abito fuori citta' ho gioco facile. Chi vive nelle grandi citta'

si prendera' i monopattini tra 20 anni.

 

Inviato
7 minuti fa, criMan ha scritto:

Tutti attaccati la notte

ma tanto ne basta una che prende fuoco e il problema è risolto per tutti

ah ah ah

ps: tra me e pino qua non ci sono speranze.

  • Haha 2
Inviato

Secondo me si sta partendo a costruire la casa dal tetto.

Inviato

Dovranno limitare la corrente erogata alle singole utenze, quindi poca ricarica domestica. Poi magari non basterà la produzione di energia elettrica e allora razionamento e andare a piedi o sui mezzi pubblici. E forse la cosa è messa in preventivo.

Inviato
6 minuti fa, Velvet ha scritto:

D'altronde quando decidi di costruire prima le locomotive e poi un giorno, forse, vedremo, alle strade ferrate è il minimo che ti possa capitare

Anche perché mi chiedo che senso avrebbe comperare oggi un’auto elettrica per chi non avesse già un impianto fotovoltaico domestico che gli consentirebbe una ricarica gratuita o quasi, scendendo anche a compromessi con la mobilità qualora, per lavoro o per piacere, dovesse usare l’auto per spostamenti nell’ordine dei 500 km o più.

Inviato

@maurodg65 Sono concetti che abbiamo già ripetuto fino alla nausea in questo thread.

Bene fa chi ha fotovoltaico indipendente a comprarla, magari sfruttando gli incentivi ecc ecc.

Per tutto il resto della popolazione (90% ?) la risposta mi pare ovvia.

Inviato

Ma siamo poi sicuri che il motore endotermico sia da abbandonare o non sia il caso di immettere nel parco circolante una quota di elettriche che servano a consumare l'elettricità prodotta di notte che adesso va sprecata?

Inviato

torno da otto giorni in albania.

Sono rimasto molto stupito di quante auto elettriche ci sono. I Taxi in buona parte sono elettrici ma anche diverse auto private. Non c’è Tesla, sicché sono tantissime VW ID4, qualche ID.3, molte coreane soprattutto Kona. Francesi, italiane ZERO ma anche endotermiche ZERO, qualche Tipo ma viene direttamente dalla fabbrica in turchia.

Ho visto UNA solo stazione di ricarica veloce a Tirana ed una solo - lenta - a Durëss, Durazzo. NESSUN tetto fotovoltaico nemmeno campi, già tetti zero. 

Un Paese in cui lo stipendio medio del popolo sarà di 350-400€ circa. 

Come cacchio fanno?!?

stamattina, ieri meglio, ne ho beccata una in questo luogo sperduto che richiede un’ora di semifuori strada per arrivarci … come fanno loro? visto che qui pare che non si possa avere un’elettrica se non si vive in una villa con sei garage e 100mq di FV?

😁😝 una ID4 Gtx… devo dire anche bella dal vivo, prima volta che la vedevo

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Inviato
6 ore fa, Jack ha scritto:

Come cacchio fanno?!?

Alimentabile anche con oli esausti.

.

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Inviato

Un interessante articolo da Automotive News Europe , fonte presumo Reuters.

"Tempesta cinese" incombente sul settore EV europeo, avverte il presidente di Renault | Automotive News Europe (autonews.com)

https://europe.autonews.com/automakers/chinese-storm-looming-over-europes-ev-sector-renault-chairman-warns

ci sono alcuni spunti di riflessione.

Preoccupa nel particolare che ,alla luce delle ultime decisioni da parte della Cina limitare le esportazioni di gallio e germanio, le aziende europee che producono elettrico potrebbero entrare in sofferenza in meno di 6 mesi.

Evento che sbatte in faccia alle case europee (per l'ennesima volta) la loro dipendenza dalla Cina che gli fa a sua volta  concorrenza.

Da profani saremmo tentati di dire che c'e' qualcosa che non va ovviamente ,,,, ma di questo se ne' gia' parlato.

Se questa transizione sia stata la piu' grande zappata sui piedi da parte dei tedeschi lo capiremo col tempo. La decisione dei tedeschi a cascata ha riguardato tutti i costruttori europei inutile ricordarlo.

Ormai sono sulla nave e non ci si puo' fermare (?). Tale provvedimento non dovrebbe avere per il momento ripercussione invece nella produzione e l'offerta di semiconduttori.

.

L'articolo sotto;

La "tempesta cinese" incombe sul settore EV europeo, avverte il presidente di Renault.

La decisione della Cina di limitare le esportazioni di gallio e germanio utilizzati nei semiconduttori e nei veicoli elettrici mostra l'eccessiva dipendenza dell'Europa dalla Cina, ha dichiarato il presidente di Renault Jean-Dominique Senard.

Reuters

 

Il presidente della Renault Jean-Dominique Senard: "La guerra del futuro sarà una guerra dei metalli".

Una "tempesta cinese" incombe sul crescente settore europeo dei veicoli elettrici, ha detto il presidente di Renault Jean-Dominique Senard, mentre la superpotenza asiatica domina le materie prime chiave per produrre batterie per auto a emissioni zero.

La recente decisione della Cina di limitare le esportazioni di due metalli – gallio e germanio – utilizzati nei semiconduttori e nei veicoli elettrici dovrebbe sollevare bandiere rosse per i leader europei in quanto mostra l'eccessiva dipendenza del continente dalla Cina e la necessità di costruire una costosa catena di approvvigionamento, ha detto Senard.

"Quando parlo di una tempesta cinese, sto parlando della forte pressione oggi legata alle importazioni di veicoli (elettrici) cinesi in Europa", ha detto Senard.

"Siamo in grado di produrre veicoli elettrici, ma stiamo combattendo per garantire la sicurezza delle nostre forniture", ha affermato, aggiungendo che l'industria cinese dei veicoli elettrici e la catena di approvvigionamento delle materie prime sono il risultato di anni di investimenti che costerebbero miliardi di euro per la replica.

"Guerra dei metalli"

"La Cina – e nessuno può biasimarli per questo – sta mettendo le mani sulle miniere e in particolare sulla trasformazione dei metalli utilizzati per costruire batterie", ha detto Senard. "La guerra del futuro sarà una guerra dei metalli".

La Cina è il principale produttore globale di entrambi i metalli e rappresenta il 94% della produzione mondiale di gallio, secondo il Critical Minerals Intelligence Centre del Regno Unito.

Le restrizioni alle esportazioni della Cina stanno intensificando una guerra tecnologica con gli Stati Uniti, causando potenzialmente ulteriori interruzioni alle catene di approvvigionamento globali. L'Europa si trova al centro della disputa, costringendola a cercare alternative nello scenario peggiore.

"Se ci sarà una vera crisi geopolitica, i danni alle fabbriche di batterie alimentate esclusivamente da prodotti provenienti dall'esterno saranno considerevoli", ha avvertito Senard. "Questo è il problema."

Lo sviluppo di carburanti alternativi come gli e-fuel sintetici e l'idrogeno sarebbe cruciale in caso di un'improvvisa carenza di batterie a causa di una carenza di materie prime, ha detto Senard. "Come farebbe qualsiasi produttore attento ... stiamo cercando alternative per evitare di paralizzare il paese se, ad esempio, esauriamo le batterie".

 

Volkswagen, che si basa su gallio e germanio per i prodotti automobilistici, ha dichiarato di essere "pronta a prendere misure insieme ai suoi partner, se necessario", ma non ha approfondito.

I metalli avranno un ruolo nelle future funzioni di guida autonoma, ha detto giovedì un portavoce di VW.

Le esportazioni hanno affermato che le fonti alternative di gallio non possono essere messe in funzione prima che le restrizioni entrino in vigore il mese prossimo e le forniture esistenti dureranno solo per un periodo di mesi.

"Le scorte al di fuori della Cina non sono altro che forse sei mesi al massimo, quindi questo morderà abbastanza rapidamente", ha detto Alastair Neill, direttore del Critical Minerals Institute.

La creazione di una struttura richiederebbe un paio d'anni e richiederebbe investimenti che potrebbero non essere ricompensati se la Cina cambia la sua posizione nel frattempo, ha aggiunto.

"La sfida è che se segui quella strada e poi la Cina toglie il divieto, potresti essere bloccato con un elefante bianco", ha detto Neill.

Il germanio è utilizzato nei chip per computer ad alta velocità, nelle materie plastiche e nelle applicazioni militari come i dispositivi di visione notturna e i sensori di immagini satellitari. Il gallio è utilizzato in radar e dispositivi di comunicazione radio, satelliti e LED.

I produttori di chip non vedono alcun impatto immediato

Alcuni grandi produttori di chip considerano i controlli sulle esportazioni cinesi di gallio come più di un colpo di avvertimento su quale dolore economico il paese potrebbe infliggere. Ma se i prezzi aumentassero man mano che le restrizioni prendessero piede, le aziende avrebbero un altro motivo per spostare le catene di approvvigionamento.

La taiwanese WIN Semiconductors, che utilizza il gallio per i dispositivi optoelettronici, ha detto a Reuters che solo un "piccolo numero" di substrati viene acquistato dalla Cina, con la maggior parte delle sue forniture provenienti da Germania e Giappone.

TSMC di Taiwan, il più grande produttore di chip a contratto al mondo, ha dichiarato di non aspettarsi alcun impatto diretto sulla sua produzione dalle mosse.

Il produttore di chip NXP Semiconductors non vede alcun impatto materiale sulla propria attività. NXP produce alcuni chip per i settori automobilistico e delle comunicazioni utilizzando gallio o germanio.

Inviato

a pensare di fare macchine più piccole, più leggere, con meno prestazioni e minori consumi, più semplici e dotate di standard propri per sfanculare il resto del mondo proprio non ci vogliono arrivare.

  • Melius 2
Inviato

La domanda notturna di energia di 4/500 milioni di veicoli contemporaneamente in carica non può essere soddisfatta 
Stanno lavorando, sembrerebbe tendendo profilo basso, alla produzione di una specie di metano risultato della combinazione tra CO2 e idrogeno.
il primo prelevato da scarichi industriali 
il secondo dall’energia di parchi fotovoltaici. Quindi pruduzione di basso impatto ambientale.
Fonti attendibili la ritengono una realistica soluzione intermedia, valida comunque per i grandi mezzi (bus e TIR) che non possono viaggiare con quintali di batterie
 

  • Thanks 1
Inviato

@audio2 La piccolezza,e la leggerezza fanno a pugni con la sicurezza.

L'altezza non la puoi toccare,a meno di non lasciare la testa fuori dal tetto apribile.

Poi fai una curva a 45 km/h e ti ribalti.

Se in quella curva stiri qualcuno,ti mangian fuori gli immobili,grondaie comprese.


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