Martin Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Ho lavorato a lungo con svedesi e finlandesi, e ho conoscenze in Norvegia. Quello che ai miei occhi ha caratterizzato quel mondo (a cominciare da quello lavorativo, ma a differenza dell'ingegnere navale autore dell'articolo mi guardo bene dal ricavarne considerazioni antropologiche generali) - Non ha mai avuto la sensazione di far parte di un gruppo "odiato" in quanto italiano - Rispetto assoluto della persona, che al lavoro significa sopratutto questo: - Orari - Competenze, incarichi e mansioni. - Ruoli e gerarchie. - Modi e linguaggio. (in questo un punticino in meno per i finnici, sfavoriti anche dal fatto di parlare un'ottava sotto una lingua priva di accenti tonici e indicazioni agogiche ) In breve, ho avuto la netta sensazione che un responsabile di centro di costo svedese da due miliardi di corone/anno rincasasse ogni giorno con la mente in media più libera di quella un coordinatore di manutenzione italico che debba difendere pugnal-tra-i denti qualche 100K€ di budget del k-zz Personalmente, in quanto italico, qualche punto che mi infastidiva c'era: Ho bisogno del "favore", del giretto fuoripista delle competenze, del non-chedermelo-che-non te-lo-dico. Quando tocca a me concedo tutto questo, e tendo a rimanerci male se mi vengono negate cose anche banalissime ed assolutamente non compromettenti. Detto questo, resto convinto che sul piatto della bilancia alla fine rimangano più cose che dovremmo imparare da loro che il contrario. 2
briandinazareth Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 1 minuto fa, Aless ha scritto: si tratta di leadership situazionale, prova ad approfondire ho lavorato diversi anni all'estero e tutt'ora ho un team internazionale. conosco bene le nostre capacità di problem solving, siamo tra i migliori in quello. contemporaneamente vedo che quella capacità diventa spesso anche un limite, nel non riuscire a costruire, migliorare e lavorare in organizzazioni efficienti. funziona bene quando si riescono ad integrare i due aspetti, ma non è affatto semplice. purtroppo, in generale, in italia siamo carenti sotto il punto di vista organizzativo e questo si ripercuote in diversi aspetti della vita, non solo lavorativa. a volte c'è proprio un rifiuto culturale ad essere più organizzati. troviamo stupida l'idea di documentare in modo esaustivo, di seguire una standardizzazione e a volte pure di seguire le norme di sicurezza. 1
Martin Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Interessante invece lo sviluppo del concetto di "Libertà" ad opera sopratutto dei think-tank socialisti svedesi tra la fine degli anni '60 e i primi '70. L' assistenza welfare "dalla culla alla bara" deriva sopratutto da quello, e anche gli effetti collaterali) (Anche se già negli anni '20 il mitico Van Loon nel descrivere quei popoli declinava: "Da quelle parti pochissimi hanno due cappotti, ma nessuno ne è privo") Infatti nessuno come gli scandinavi è riuscito a trovare la quadra tra socialismo reale e spiccato individualismo.
mozarteum Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Nei viaggi che ho fatto nei paesi scandinavi non m’e’ rimasto un ricordo che sia uno della gente. Natura fantastica, le isole Svalbard soprattutto, oltre ai fiordi. A capo nord monta una nebbia fittissima in due minuti di orologio, impressionante. della Finlandia ricordo zanzare. Che siano ordinati e’ del tutto secondario
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 36 minuti fa, Martin ha scritto: più cose che dovremmo imparare da loro che il contrario. Non conosco gli scandinavi e non ho la tua esperienza, tantomeno riuscirei ad innescare una competizione tra paesi così differenti per risorse, popolazione, geografia, né saprei stilare una classifica. Quella che ho lanciato è una piccola provocazione, prevalentemente per sorridere, traendo spunto da una veloce lettura sul web. Penso che la storia sia altalenante, ed i reciproci difetti e qualità alternino le sorti, unitamente all'ambiente, all'economia dell'epoca. Un qualche contributo all'umanità dovremmo averlo dato, al di là degli stereotipi. Magari i norvegesi di più.
Bazza Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 @Gaetanoalberto si, hanno fatto anche dei bei album, ma imho gli Emperor erano molto meglio.. 1
captainsensible Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 In Italia vedo solo una grande disorganizzazione. Nelle aziende si credono tutti liberi professionisti CS
wow Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 3 ore fa, Panurge ha scritto: Mah, mi sa che sti popoli di stupidotti ben organizzati devono pure essere fortunati perché sono sempre due lunghezze davanti a noi "creativi" In quale gara?
vizegraf Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Mi chiedo: Come mai c'erano degli Italiani a fare quel lavoro in Norvegia? Che non è come andare in Canton Ticino. Perché non se lo sono fatti da soli i Norvegesi che sono tanto bravi?
ferrocsm Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: a volte c'è proprio un rifiuto culturale ad essere più organizzati. troviamo stupida l'idea di documentare in modo esaustivo, di seguire una standardizzazione e a volte pure di seguire le norme di sicurezza. Vero @briandinazareth però credo che un minimo di elasticità mentale a volte non guasterebbe, ti porto un esempio riguardante i tedeschi ed un nostro errore fatto alcuni anni fa: serie di 30 motori tutti uguali, alimentazione trifase europea, quindi 400 Volt a stella-230 Volt a triangolo come qui sotto Ci erano stati richiesti specificamente con il senso antiorario lato uscita albero, di norma se non viene specificato in fase di ordine i motori debbono girare in senso orario e quindi niente da dire, erano sbagliati, bastava però che in fase di collegamento si invertisse ad esempio la R con la S e da orario il senso passava antiorario, i tedeschi però non vollero sentire ragioni e toccò partire per l'Inghilterra destinazione Coventry per andare a cambiare tutta la sequenza di inizio e fine di almeno due fasi dell'avvolgimento da invertire in morsettiera in maniera che la fase R sia sempre collegata alla U1 e la S alla V1, oltretutto c'erano lì presenti sul posto i ragazzi di una ditta italiana che stavano montando un altro pezzo di linea e contattati telefonicamente si erano offerti di invertire loro le fasi, non ci fu nulla da fare e richiesero specificamente un nostro intervento. Se lavori con la Germania anche questo capita di converso però c'è che impari a lavorare, ma un minimo di elasticità mentale a volte non guasterebbe.
wow Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Nel bene e nel male diamo il meglio di noi in situazioni di emergenza e sotto pressione e ciò la dice lunga, da scriverci un libro...
mozarteum Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Bastano due righe: prima il piacere, il dovere in extremis che se nel frattempo si tirano le cuoia lo si mette in culus all’imperativetto categorichetto 1 1
samana Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 1 ora fa, Martin ha scritto: Detto questo, resto convinto che sul piatto della bilancia alla fine rimangano più cose che dovremmo imparare da loro che il contrario. Con tutto il dovuto rispetto e l’umilta’ di cui sono capace, che e’ tanta, mi sento di poter dire che io non ho nulla da imparare da quelle persone, che pure mi piacciono. Non capovolgiamo la storia a nostro piacimento pero’, abbiate pazienza. Quando in quei pur meravigliosi e gelidi luoghi ci si tingeva il volto per falsificare la realta’, dalle mie parti (che poi sono le nostre) fervevano le Università all’aperto.
Martin Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Un anneddoto personale, di pochi anni fa: Degli amici norvegesi usi a passare regolarmente un mesetto in italia per fare sopratutto il tagliando alle papille gustative ed al sistema digerente ci dissero che quell'anno sarebbero rimasti solo due settimane perché dovevano far fronte alle spese del dentista per la figlia. Uno tra i più furbi della tavolata (mio fratello) eccepì subito con un tono ironico di falsa meraviglia: "ma come, in Norvegia non avete l'assitenza sanitaria che pensa letteralmente a tutto ?" I norvegesi non colsero l'ironia e risposero con la massima naturalezza: "Si, ma rinunciando ad un po' di vacanze riusciamo a pagarlo il dentista." Tra gli italiani presenti fummo in 2 a capire subito il senso della ripsosta. Agli altri fu necessario spiegarla, ad alcuni pure coi disegnini, e tra questi certi non colsero proprio del tutto. Questo episodio fu utile anche per capire come il "sistema Norvegia" non poteva, e non sarebbe mai potuto, essere in alcun modo esportato in Italia
Bazza Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 1 ora fa, audio2 ha scritto: moz ......poi vi trovate alla rana Credo potrebbe morire di crepacuore già nel parcheggio visto gli alti standard cui è abituato. P.S Si mangia comunque assai bene per me 😋 1
Aless Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 creatività in azione https://youtu.be/uBe-BZMY2nw
briandinazareth Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 @ferrocsm il tuo esempio è perfetto, tra l'altro ho lavorato con i tedeschi. è vero che spesso sono troppo rigidi, ma il tuo esempio racconta proprio la maniera diversa di approcciare le cose. adesso ipotizzo: quella modifica che da italiani avremmo fatto perché comunque funziona, può nel tempo diventare un problema. ad esempio perché la prima volta che devi sostituire un motore o prendi un altro "sbagliato" e continui a cablare al contrario, oppure stavolta arrivano giusti e quindi avrai quelli nuovi con un altro schema di collegamento. questo aumenta le possibilità di errore e di problemi futuri. poi a questo aggiungi che al tedesco provoca proprio l'orticaria lidea di un work around che non sia limitatissimo nel tempo
briandinazareth Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 35 minuti fa, mozarteum ha scritto: Bastano due righe: prima il piacere, il dovere in extremis che se nel frattempo si tirano le cuoia lo si mette in culus all’imperativetto categorichetto esiste anche l'idea e la soddisfazione di un lavoro fatto bene e che duri. non toglie piacere, anche perché spesso, nel complesso, porta a lavorare meno. le conseguenze della sciatteria e disorganizzazione le vediamo tutti i giorni, anche nel quotidiano, dalle scale mobili della metro alla disorganizzazione della pa.
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