Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Marzo 2023 Come distinguere un’ottima esecuzione di una brano di musica classica da una soltanto mediocre? Sono i dettagli a fare la differenza! Prendiamo ad esempio il quarto tempo della prima sinfonia di Brahms, una delle opere più straordinarie mai composte. Io me lo immagino così. Inizio: una tempesta sta arrivando in lontananza. Dapprima si sente il rombo del tuono, poi si alza lentamente il vento e cadono le prime gocce di pioggia (pizzicato degli archi). Poco dopo le folate di vento e la pioggia acquistano forza trasformandosi in una tempesta vorticosa che tutto trascina con sé (progressioni ascendenti e discendenti degli archi, piatti, timpani). Superato il suo apice, la tempesta all’improvviso si placa (rullo di timpani in dissolvenza): le fitte nuvole che offuscano il paesaggio si diradano all'improvviso, facendo riapparire la linea dell’orizzonte illuminata dal sole. Si tratta dell'orizzonte illuminato tracciato dal meraviglioso assolo dei corni, ripreso dal flauto e sostenuto da tromboni, fagotto e controfagotto; un assolo che introduce il celebre tema del quarto movimento. Questo tema, che tutti abbiamo sentito mille volte, sembra raffigurare la ripresa della vita dopo la tempesta. Diradatesi completamente le nubi, le persone escono dalle loro case e riprendono la loro esistenza quotidiana per gentile concessione della natura. Ma è sull’assolo dei corni che occorre concentrare l’attenzione! Qui il genio di Brahms emerge nella sua limpidezza: il primo corno esegue note molto lunghe, come a tracciare l’orizzonte illuminato che riemerge dalla tempesta. Ma note così lunghe sono impossibili da eseguire senza riprendere fiato e quindi senza generare uno stacco, una discontinuità nel suono. Proprio ciò che Brahms vuole evitare! La magia di quel momento svanirebbe, e tutto sarebbe perduto. Per ovviare a questo problema, un secondo corno si sovrappone al primo eseguendo la stessa nota nel momento il cui il primo cornista deve riprendere fiato, e questo trucco, mai pensato prima da nessun compositore, attribuisce al suono continuità e spazialità, rendendo quell’assolo di una bellezza straordinaria. Se si guarda lo spartito è facile capire come il gioco di sovrapposizioni incrociate tra i due corni sulla stessa nota funziona (la voce del primo corno corrisponde alla linea rossa, quella del secondo corno alla riga blu, le pause per respirare sono cerchiate): che poi prosegue con Di più, come si vede nello spartito, la sovrapposizione tra i due corni viene sfruttata da Brahms non solo per produrre una nota lunga altrimenti ineseguibile, ma anche per generare un crescendo su una singola nota (<f> nella partitura): una pulsazione di suono quasi come un abbaglio di luce, prodotta dall'entrata del secondo corno in sovrapposizione. Cosa che sarebbe impossibile da fare quando i polmoni del primo corno sono già ampiamente vuoti. Questo gioco viene poi riproposta da Brahms alla fine dell'assolo, coinvolgendo anche flauti, oboi e fagotti (nella partitura ho cerchiato i raddoppi (due note appaiate) corripondenti al forte (<f>) in pulsazione): Ma questi trucchi inventati da Brahms per produrre suoni mai sentiti prima in un'orchestra, funzionano solo se i due corni sono perfettamente accordati, hanno lo stesso timbro, garantiscono al suono la stessa intensità: suonano insieme come se fossero una voce sola. Ottenere questo è estremamente difficile, tuttavia. Serve grande maestria, perfetta coordinazione, esasperata coerenza timbrica e controllo da parte dei musicisti, e grande minuziosa attenzione da parte del direttore. Un passaggio chiave di poche battute, pochi secondi, nel quale tuttavia tutto si gioca: la magia, l’invenzione, la bellezza dell’intero quarto movimento. Ed è proprio in quel passaggio, in quelle poche note, che la qualità di un’esecuzione eccelsa si staglia cristallina rispetto alla mediocrità di qualsiasi altra. Perché da quelle poche note tutto il resto dipende. Ovviamente, due piccoli particolari esecutivi come quelli che ho provato a descrive non sono sufficienti, anche se ben realizzati, a rendere eccellente un'interpretazione. Ma la bellezza si nasconde comunque nei dettagli: è la somma di questi particolari, apparentemente insignificanti se presi da soli, a rendere indimenticabile un'interpretazione. Proverò qui di seguito a postare alcuni esempi, felici o infelici a seconda dei casi, dell'assolo dei corni della prima sinfonia di Brahms tratti da Youtube. Ma al di là di questo, mi farebbe piacere se chi è arrivato a leggere tutta questa pappardella fino a qui (stamattina mi sono svegliato molto presto e non sapevo che fare, portate pazienza...) segnalasse dettagli di altre opere che per lui sono determinati e rivelatori della qualità e dell'originalità di una interpretazione. Anche perché ragionando su questi dettagli, si può alla fine scoprire perché una registrazione ci piace e altre invece no. Buona domenica a tutti! 17 4
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Marzo 2023 Tre esempi per cominciare: Bernstein coi Wiener Esecuzione magistrale! I due corni sono perfettamente accordati tra di loro: stesso timbro, stessa intensità di suono, indistinguibili tra loro, tanto da attribuire al suono perfetta continuità. Applausi a scena aperta (nel video si nota tra l'altro l'altenzanza nella respirazione dei due cornisti)! Bernstein fa tuttavia qui una scelta che potrebbe sembrare discutibile: non usa il secondo corno per fare un crescendo sulla note lunghe tenute, come scritto nella partitura. Preferisce restituire continuità e omogenità al suono (come se fosse, appunto, una linea d'orizzonte). Scelta che condivito in pieno. Questa è senza dubbio una delle versioni che preferisco della sinfonia. Da antologia. Klemperer con la Philarmonia Orchestra Qui la scelta è di tipo opposto. Klemperer sceglie di usare il secondo corno per generare il crescendo molto evidente sulla nota tenuta, ma il timbro dei due corni è molto diverso. Il secondo ha un timbro più metallico e aspro, che entra quasi in conflitto con quello del primo, più morbido e vellutato. C'è continuità nel suono delle note tenute, ma l'incongruenza timbrica tra i due corni genera un senso di fatica nell'ascolto. La qualità dei musicisti conta...e i cornisti dei Wiener danno qui la paga a quelli della Philarmonia in modo imbarazzante, direi. Bruno Walter con la Columbia Symphony Senza mancare di rispetto al grande Bruno Walter, qui proprio non ci siamo. I corni hanno un suono aspro, poco trattenuto; non c'è poi coerenza timbrica tra di loro (suonano in modo chiaramente diverso); l'alternanza tra i corni è inoltre imprecisa: non c'è continuità tra le note lunghe tenute, che vengono inframmezate ma mezzi respiri che non dovrebbero esserci. Una esecuzione a mio modo di vedere deludente. Non c'è magia. Brahms sarebbe uscito dalla sala imprecando :) 5 1
analogico_09 Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 51 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Senza mancare di rispetto al grande Bruno Walter, qui proprio non ci siamo. I corni hanno un suono aspro, poco trattenuto; non c'è poi coerenza timbrica tra di loro (suonano in modo chiaramente diverso); Tra l'altro anche il flauto che entra dopo i corni è d'intonazione leggermente "sfarfallante", suono asprognolo.., l'intera orchesta nel prodeguio non fa dell'intonazione un punto non già di virtuosismo formale bensì di aderenza espressiva al sentimento di un "numero" sinfonico di una bellezza trasfiguratrice. Le cose andando avanti mi pare che vadano meglio, anche ascoltandolo nelle altre sinfonie di Brahms e a direzione di Walter mi sembra superba. Complimenti per le tue puntuali e appassionate analisi, concordo con te anche sulle diverse scelte interpretative e sui risultati, di solito preferisco direzioni rispettose dei "segni" autoriali, ma la libertà che si prende Bernstein porta a un risultato di grande musicalità quindi, "perdonato"! (molto umilissimamente detto...) Poi mi soffermerò meglio sulle analisi più articolate del primo post che meritano maggiore attenzione. 1
analogico_09 Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 2 ore fa, Grancolauro ha scritto: Anche perché ragionando su questi dettagli, si può alla fine scoprire perché una registrazione ci piace e altre invece no. Brevemente.., spesso in arte, in tutte le forma d'arte, i piccoli dettagli fanno la grande differenza. Vediamo se mi torna in mente qualche esempio sempre che stia bene a te in qualità di opener del thread parlare anche di altre opere non solo della grande sinfonia brahmsiana. :) 1
Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Autore Inviato 12 Marzo 2023 19 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Vediamo se mi torna in mente qualche esempio sempre che stia bene a te in qualità di opener Certo, figurati, tutti sono benvenuti! Ho aperto questo thread per raccogliere impressioni e indicazioni "di dettaglio", per così dire, di qualsiasi altra opera. Penso possa essere interessante per provare ad ascoltare in nostri dischi e brani preferiti con un orecchio diverso :)
Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Autore Inviato 12 Marzo 2023 Altri due esempi, questa volta con Abbado sul podio. Abbado e i Berliner Anche questa esecuzione è da antologia. Perfetto omogeneità nel suono dei due corni, che si accordano tra loro perfettamente nell'altenarsi nella note lunghe tenute. A differenza di Bernstein, Abbado è qui più fedele alla partitura, anche se a modo suo (come sempre, d'altra parte). L'entrata del secondo corno in sovrapposizione non viene usata per generare un impulso nell'intensità di suono ma per attribuire al suono maggiore spazialità e ampiezza. E' come se il suono si allargasse spazialmente invece che crescere di intensità. Difficilissimo da fare, ma i Berliner in questo sanno stupire come nessun'altra orchestra al mondo. Se non ricordo male, il primo corno era qui Radek Baboràk, uno dei più grandi cornisti di tutti i tempi... Abbado, prova generale con BPO al Festival di Lucerna Non tutte le ciambelle escono col buco tuttavia... Qui i cornisti dei BPO non sembrano affatto i forma. Il suono è disomogeneo, con forti fluttazioni timbriche e una certa durezza d'insieme. La magia di prima è scomparsa... Forse è un problema di presa del suono, non so (registrare i corni è un'impresa). Comunque sia, non ci siamo proprio purtroppo. C'è comunque da dire che Abbado era davvero un genio nello scegliere lo stacco dei tempi: sempre perfetti, né troppo veloci né troppo lenti. Come facesse è per me un mistero. 1
garmax1 Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 4 ore fa, Grancolauro ha scritto: leggere tutta questa pappardella fino a qui (stamattina mi sono svegliato molto presto e non sapevo che fare, portate pazienza...) segnalasse dettagli di altre opere che per lui sono determinati Grazie per il bellissimo post correlato da esempi precisi. Non ho la competenza per poter discernere queste differenze sotto l'aspetto tecnico, quindi non potrò integrare con esempi come hai fatto tu. Sicuramente mi aiutano a capire perché alcune esecuzioni mi piacciono più di altre 😘. Attendo che altri forumer altrettanto titolati facciano altri esempi e ringrazio di nuovo per l'originalità del Thread. 4 ore fa, Grancolauro ha scritto: progressioni ascendenti e discendenti degli archi, piatti, timpani Ecco su questo punto ho una domanda : non mi pare di aver mai sentito nelle esecuzioni in mio possesso il suono dei piatti. Puoi spiegare meglio, grazie
Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Autore Inviato 12 Marzo 2023 25 minuti fa, garmax1 ha scritto: Grazie per il bellissimo post correlato da esempi precisi. Non ho la competenza per poter discernere queste differenze sotto l'aspetto tecnico Grazie a te. Ho inserito alcune indicazioni tecniche perché forse possono incuriosire. Ma per valutare i dettagli di un brano si può prescindere completamente da questi aspetti e basarsi semplicemente sulle proprie impressioni di ascolto e il proprio gusto, che poi è la cosa che normalmente tutti facciamo 🙂 25 minuti fa, garmax1 ha scritto: non mi pare di aver mai sentito nelle esecuzioni in mio possesso il suono dei piatti. Hai ragione, i piatti non ci sono! Mi sono confuso con un altro pezzo, porta pazienza. L’organico previsto da Brahms per la prima sinfonia è indicato qui sotto a sinistra della partitura. 1
Alpine71 Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 Grazie @Grancolauro! Io, semplice ma appassionato profano che ha studiato pianoforte per puro diletto, leggo e imparo sempre qualcosa dai contenuti e dalle idee che hai la gentilezza di condividere 1
Pink Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 Trovo molto bella questa versione della scottish chamber orchestra 1
Gabrilupo Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 @Grancolauro Stavo per postare anch'io la Prima diretta da Abbado dall'integrale, poi ho visto che avevi già provveduto tu. Concordo sul giudizio. Complimenti per il topic. Molto bello. 1
maverick Inviato 12 Marzo 2023 Inviato 12 Marzo 2023 Mi associo ai complimenti a @Grancolauro Queste sono le discussioni interessanti che stimolano gli approfondimenti e suscitano interesse." fantastico ! Nulla da aggiungere alle già impeccabili indicazioni..., meraviglioso Bernstein con i Wiener. E il primo Abbado, ovviamente; incredibile la metamorfosi, in negativo, della prova a Lucerna... magari era appunto una prova, ma non sembra neanche lontanamente la stessa orchestra. E comunque pur non possedendo la competenza di @Grancolauromi permetto di suggerire un'altra prova maiuscola dei Wiener, ..quella con Giulini. Anche qui l'equilibrio timbrico tra i due corni è superbo, e l'omogeneità assoluta, sembrano un corno solo. Credo sia impossibile suonare meglio di così, .. è l'interpretazione a cui sono più affezionato. Ovviamente ben lieto di ricevere pareri. 1
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 12 Marzo 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Marzo 2023 @Pink grazie! Bellissima interpretazione quella di Mackerras, pensavo di parlarne ma mi hai giustamente anticipato. Senz’altro anche tra le mie preferite. Ne approfitto, se permetti, per contestualizzare un po’ la discussione. Non mi son messo a parlare dei corni di Brahms a caso, perché a me quel passaggio della prima sinfonia piace o roba del genere. Brahms non solo amava ma conosceva e suonava il corno, essendo membro del Wiener Waldhornverein, insieme a uno dei più grandi cornisti dell'epoca, Josef Schantl. E infatti ha dedicato al corno alcune delle sue migliori pagine. In ognuna delle sue quattro sinfonie i corni hanno passaggi fondamentali (nella terza, il primo corno, da solo, riprende il famosissimo tema del terzo movimento, la seconda inizia con un assolo dell'intera sezione, che sostiene tutto il primo movimento...). Ecco il buon vecchio Johannes (al centro, con la barba bianca) in una foto di gruppo del Wiener Waldhornverein. Josef Schantl è il primo da sinistra in prima fila. Insomma, per Brahms il corno era uno strumento chiave, pieno di particolarità, malleabile, evocativo. Grazie anche a @maverick per aver postato la versione di Giulini, bella davvero anche secondo me. Se la cosa interessa, domani provo a fare un confronto con un’altra versione di Giulini, più alcune altre (ne ho nel computer almeno una sessantina…ma non vi voglio tediare, tranquilli 🙂) . Grazie ad ogni modo degli apprezzamenti, che francamente non mi aspettavo 🙏 6 1
Aless Inviato 13 Marzo 2023 Inviato 13 Marzo 2023 @Grancolauro grande intuizione, veramente una discussione interessante! Quando avrai esaurito l’analisi su Brahms, mi piacerebbe che qualche esperto si focalizzasse su Mahler o Strauss. Sono convinto che anche qui ci saranno alcuni passaggi chiave
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 13 Marzo 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Marzo 2023 @Aless grazie, sarebbe in effetti bello se qualcun altro intervenisse su dettagli chiave di opere di altri autori. A me interesserebbe molto per imparare qualcosa. Nel frattempo ecco altri esempi tratti dalla prima di Brahms Muti con la Philadelphia Orchestra Questa è una interpretazione interessante. Muti decide deliberatamente di fare sentire la pausa dove il primo corno respira. Il secondo corno entra in sovrapposizione solo per dare un forte impulso al suono, come indicato nel primo post, ma poi va a scomparire senza dare continuità alla voce del primo corno. Questo è un po' tipico di Muti, che tende ad interpretare la musica sinfonica come se fosse musica operistica, dove i respiri/pause sono enfatizzati anziché nascosti. Si tratta di una scelta che di per sé non vìola la partitura, ma che è a mio parere in contrasto con ciò che Brahms aveva in mente qui. Brahms voleva chiaramente creare una effetto sonoro speciale; se avesse voluto un fraseggio marcato del tema, con respiri e riprese, non avrebbe scritto di certo la parte dei corni in quel modo. Non ci siamo, non ci siamo proprio...😂. Una scelta molto simile è fatta anche da Levine con la Chicago Symphony, che non inserisco per amor di patria. Inbal con la Sinfonica de Galicia Diversa ancora la versione di Inbal: qui la parte del secondo corno non viene interpretata come una continuazione/integrazione di quella del primo, tale da creare una voce sola. L'entrata del secondo corno viene usata come una sorta di eco. C'è dunque continuità, ma a due livelli: il secondo corno suona piano mentre il primo suona forte. Anche qui, la partitura lo permette e il risultato non è male. Ma a me non convince per le ragioni che ho detto all'inizio del thread. Szell con la Cleveland Orchestra Questa è invece una versione molto ben riuscita. I corni non hanno la qualità timbrica di quelli dei Wiener (eccelsi) o dei Berliner (quasi eccelsi): il suono è più metallico e gridato. Ma Szell da continuità al tema del primo corno, pur senza raggiungere la perfezione di Bernstein, usando al contempo il secondo corno per imprimere un impulso alla nota tenuta come scritto in partitura (cosa che Bernstein non fa). Szell sempre ineccepibile, e la qualità che riuscì a raggiungere con la Cleveland Orchestra si dimostra anche qui davvero ragguardevole. Abravanel con la Utha Symphony Personalmente apprezzo molte cose di Abravanel, ma questa versione è davvero disastrosa. Tra le peggiori mai sentite. Il primo corno dove l'hanno preso?? Il suono ha pochissima tenuta, sembra sempre fluttuare anche timbricamente. In più il cornista accellera il tempo, quasi avesse fretta di chiudere l'assolo, quando invece si dovrebbe essere qui rigorosi, lasciando tempo al suono di dilatarsi. Da ultimo, è pure calante... un disastro insomma. Da gettare nel dimenticatoio. Già che ci sono, nel caso qualcuno sia interessato, segnalo che il trucco usato da Brahms nella prima sinfonia per permettere ai corni di produrre note lunghe e stato poi usato da Sibelius, pari pari, nel c.d. "canto dei cigni" della quinta sinfonia. Musica meravigliosa anche questa... Ecco più o meno il punto dove i corni cominciano il loro "canto": 3
Aless Inviato 13 Marzo 2023 Inviato 13 Marzo 2023 4 ore fa, Grancolauro ha scritto: e stato poi usato da Sibelius, pari pari, nel c.d. "canto dei cigni" della quinta sinfonia. Musica meravigliosa anche questa... vero! non ci avevo pensato! e qui andrò a scovare l’interpretazione di HVK
Questo è un messaggio popolare. Ornito_1 Inviato 13 Marzo 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Marzo 2023 20 ore fa, Grancolauro ha scritto: Grazie ad ogni modo degli apprezzamenti, che francamente non mi aspettavo Questo 3d e questi post sono e dovrebbero essere un esempio per tutti (non solo nella sezione musica, ma proprio in generale...) per come ci si approccia, per come si propone, per quanta cultura e competenza vengano messe a disposizione. Grazie mille di cuore. 3 2
maverick Inviato 13 Marzo 2023 Inviato 13 Marzo 2023 6 ore fa, Grancolauro ha scritto: l primo corno dove l'hanno preso?? Il suono ha pochissima tenuta, sembra sempre fluttuare anche timbricamente. In più il cornista accellera il tempo, quasi avesse fretta di chiudere l'assolo, quando invece si dovrebbe essere qui rigorosi, lasciando tempo al suono di dilatarsi. Da ultimo, è pure calante... un disastro insomma. Da gettare nel dimenticatoio. Penso che il tempo accelerato non possa essere che una scelta (non riuscita) del direttore. E che se il cornista è modesto, il primo flauto lo è ancora di più, con quel vibrato esagerato e senza senso che irrita le orecchie. Dalle Stelle (Wiener con Lenny o con Giulini) alle stalle. Ma tutto serve per fare i confronti , come da intendimento del thread (che propongo come thread dell'anno ) 1
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora