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2023: una nuova rivoluzione francese: basta correre!


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Membro_0023
11 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

spesso l'unico modo di guadagnare qualcosa è associarsi alle varie bande (che poi hanno il potere economico di far risultare attrattiva la cosa). 

Questo avviene anche nei Paesi considerati tra i più civili, e certamente non razzisti, al mondo

 

https://www.lastampa.it/esteri/2017/03/11/news/nel-ghetto-ribelle-di-malmo-dove-vacilla-il-modello-svezia-1.34633410/

 

https://www.heraldo.it/2021/03/26/ghetti-e-periferie-la-linea-dura-della-danimarca/

 

 

 

 

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briandinazareth
Adesso, Roberto M ha scritto:

Mi pare che stai dando del superficiale, e anche un po’ del razzista, a tutti quegli algerini e magrebini immigrati di prima o seconda generazione che denunciano questa ondata islamista nelle Banlieux con i ragazzi che “non si sentono Francesi” e “sognano il Magreb”.

 

è razzista e superficiale legare un fenomeno comunque minoritario ad un evento del genere, trascurando tutto il resto. 

l'idea che i rivoltosi e i casseur siano in maggioranza integralisti islamici o che lo facciano perché islamici si, questo è parecchio razzista, oltre che falso.

tra l'altro la crescita dell'integralismo ha molto a che fare con la ghettizzazione e con la sensazione di profonda ingiustizia con la quale convivono in certi quartieri. 

in quartieri così ghettizzati, con forte criminalità, totale emarginazione e pochissime possibilità di uscirne, questi fenomeni di esplosione di rabbia sono quasi inevitabili. e infatti accadono, non solo in francia, basta una scintilla.

poi  come in altre diverse manifestazioni, c'è la cultura francese della rivolta che aiuta a portare l'escalation a livelli che noi vediamo di rado.


 

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Membro_0023
5 minuti fa, Velvet ha scritto:

Considerato cosa mangiano direi che definirli tra i più civili sia esagerato

Concordo con la tua battuta, ma la cosa (non la cucina) deve far riflettere, e molto.

Mettersi acriticamente "dalla parte dei giusti", va bene su un forum, ma la vita reale funziona diversamente. 

Bisogna tenere gli occhi bene aperti e prendere i provvedimenti che i fatti renderanno necessari.

Con la filosofia spicciola non si governano i popoli.

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briandinazareth
10 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Questo avviene anche nei Paesi considerati tra i più civili, e certamente non razzisti, al mondo

 

sul razzismo non saprei, pare che non sia proprio pochissimo. 

ma soprattutto è l'idea stessa del ghetto, di mettere tutte le persone più a rischio di marginalità tutte assieme una follia della quale si conoscono le conseguenze da sempre. 

ma si continua a fare, proprio perché una buona parte della società vuole tenere un muro, fuori anche dalla vista.

per poi lamentarsi che i ghetti divengono posti pericolosi, con una forte criminalità e dove si innescano fenomeni di questo tipo.

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Membro_0023
4 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

di mettere tutte le persone più a rischio di marginalità tutte assieme

E quindi secondo te c'è una longa manus che mette tutti gli immigrati nello stesso ghetto, come negli anni 20 e 30 del secolo scorso?

Non è che, per caso, sia una loro scelta raggrupparsi per sentirsi più al sicuro?

Milano è piena di "ghetti", ma se si parla con immigrati magrebini (ne ho un bel po' qui dove lavoro io) che magari lavorano in proprio, spiegano tranquillamente che si scelgono da soli dove andare a vivere.

 

I quartieri degradati sono sempre esistiti, e non ci sono solo stranieri ad viverci, anche oggi

 

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28 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:
39 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

 

Questo avviene anche nei Paesi considerati tra i più civili, e certamente non razzisti, al mondo

Infatti.

Pure in Svezia e in Norvegia sono razzisti ?

Eppure anche lì ci sono le enclave di estremisti islamici e comunque di gente che NON ha nessuna intenzione di integrarsi, NON si sente “svedese” e vuole mantenere la stessa cultura del paese di origine, discriminazione di genere e “horror culi” compreso.

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briandinazareth
1 minuto fa, Paperinik2021 ha scritto:

E quindi secondo te c'è una longa manus che mette tutti gli immigrati nello stesso ghetto, come negli anni 20 e 30 del secolo scorso?

 

non c'è bisogno di una longa manus, il fenomeno accade abbastanza naturalmente con le pressioni delle persone, il consenso politico e quindi le misure che si prendono.

 

2 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Non è che, per caso, sia una loro scelta raggrupparsi per sentirsi più al sicuro?

 

anche questo è vero, ma soprattutto in francia c'è stata una volontà precisa (e legata pure alla politica degli alloggi) per tenere una separazione.

molti francesi non volevano avere a che fare con i pieds noirs, non è un mistero, neppure oggi. 

lo stesso è accaduto in italia con la costruzione dei quartieri ghetto divenuti il paradiso della criminalità.

 

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23 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

sul razzismo non saprei, pare che non sia proprio pochissimo

Ok, abbiamo sistemato pure Svezia, Danimarca e Norvegia.

Razzisti, Fascisti, Razzisti e Fascisti ovunque, come se piovesse.

Tranne, ovviamente, che a Gaza e in Palestina, li sono tutti tolleranti.

  • Melius 1
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briandinazareth
3 minuti fa, Panurge ha scritto:

Commentatori francesi parlano anche di una robusta mano della criminalità semi organizzata (semi perché non ha fatto i master da noi) nella rivolta. 

 

si, e non stupisce perché il ghetto chiuso e la marginalità è quello di cui si nutre per avere gente che lavora per loro.

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18 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

sul razzismo bisognerebbe però chiarirci. 
è una cosa naturale, diffusa ovunque e che solo uno sforzo culturale può limitare. 

Pero’ ci sono dei diversi “gradi” o “livelli” di razzismo, e questo e’ un fatto, più che naturale, culturale.

In alcune culture e’ indubbiamente più forte.

Ad esempio ci può essere “razzismo” o “pregiudizio” nei confronti del mondo LGBTQ, ma in alcune culture si declina non ammettendo l’adozione o il matrimonio gay, in altre sgozzandoli, impiccandoli o buttandoli giù direttamente dai palazzi.

Pensare che un immigrato, di prima, seconda, terza o quarta generazione non “si porta dietro” tutto il suo bagaglio culturale ma al contrario, automaticamente, come mette piede in Svezia o in Francia diventa Svedese e Francese e’ follia pura.

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“La Francia si rifiuta di riconoscere le sue colpe. Un'altra volta”, titola il giornale di lingua araba algerino El Khabar.

…..Un fatto drammatico mette la Francia di fronte alla sua testardaggine  nel non ammettere un passato coloniale violento. La Francia continua a emarginare generazioni di immigrati. Ha rifiutato, sebbene siano nati sul suo territorio, dei francesi che godevano di tutti i diritti (...) Li ha mantenuti in uno status di francese di origine”

I media commentano la situazione sociale francese riportartandola ai molteplici problemi di mancata o scarsa integrazione se non addirittura a una forma di evidente razzismo.

.

 

“Il Ministero degli Affari Esteri e della Comunità Nazionale all'Estero ha espresso giovedì 29 giugno, in una dichiarazione, lo "shock e lo sgomento" dell'Algeria a seguito della "brutta e tragica scomparsa del giovane Nahel e delle circostanze particolarmente inquietanti e preoccupanti in cui è intervenuta". Una dichiarazione insolita per un rappresentante dello Stato algerino generalmente pronto a difendere il principio di non interferenza nonostante il fatto che gli algerini costituiscano la prima comunità di immigrati in Francia. Pur assicurando alla famiglia della vittima che “il suo lutto e la sua pena sono ampiamente condivisi”, il comunicato degli affari esteri dice “di confidare nel governo francese ad assumersi pienamente il suo dovere di protezione, preoccupato per la tranquillità e la sicurezza di cui devono beneficiare i nostri cittadini nella loro terra di accoglienza”. (copiato e tradotto in italiano dal quotidiano Le Monde a cui ho solo aggiunto la sottolineatura per evidenziare il fatto).

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