UpTo11 Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 35 minuti fa, Martin ha scritto: una sgrammaticatura istituzionale riuscirebbe a far deviare anche una convergenza parallela morotea, col rischio di produrre, a livello politico, uno scollamento craxiano. Siamo dalle parti del mandato zero. 1 1
Martin Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 25 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Siamo dalle parti del mandato zero. Il gov della mujer nacionàl è come la puntata zero dei serial, quella da far vedere ai possibili produttori per convincerli a metterci i soldi sopra.
senek65 Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 Comunque la Premier ha ragione: se fossero stati tedeschi non li uccidevano mica. 2
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 Testimone oculare e figlia di una vittima delle fosse ardeatine intervistata da Libero. Pure lei una fascista ?
briandinazareth Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 1 minuto fa, Roberto M ha scritto: Testimone oculare e figlia di una vittima delle fosse ardeatine intervistata da Libero. Pure lei una fascista ? ma non ti vergogni neanche un poco? testimone oculare a 3 anni? non ci credo che tu sia così ignorante da non sapere nulla sulla vicenda. che poi è pure scritto nell'intervista che il padre fu ucciso perché socialista, neppure leggi quello che pubblichi. stai scendendo ad un livello sempre più basso, e per cosa poi? per difendere gente come la russa che sul punto neppure la meloni è riuscita a difendere.
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 Dall’intervista che ha rilasciato a Libero Liana Gigliozzi – ottantaduenne lucidissima, nonna di due nipoti «e di un cane» – aveva solo tre anni quando il 23 marzo del 1944 suo padre, Romolo, fu vittima del rastrellamento in via Rasella dopo l’esplosione della bomba partigiana che uccise 33 soldati altoatesini della “Bozen” (più due civili innocenti, fra cui il dodicenne Pietro Zuccheretti). La sua colpa? Nessuna. «Dicono che era schedato come socialista ma in realtà non c’entrava nulla. Uscì dal bar che stava proprio sulla via, preoccupatissimo, per cercare me e mio fratello dopo il boato...». Fermato dai nazisti, finirà per essere il 55esimo martire delle Fosse Ardeatine. «Da quel giorno», spiega Liana a Libero, «è come se fosse morta tutta la mia famiglia. E con la nostra, tutte le altre delle 334 vittime».Per la morte di suo padre lei ha sempre denunciato una responsabilità storica e una morale. Ci può spiegare a cosa si riferisce? «Mio padre è stato ucciso dai tedeschi ma sono stati i “gappisti” a volere la rappresaglia». Dunque i partigiani sapevano a cosa sarebbe andata incontro la società civile con quell’attentato. «Certo. Ho il ricordo personale di mia madre. La sera dell’attentato, dopo poche ore, ci fu un comunicato radio: spiegava che doveva presentarsi il responsabile dell’attentato onde evitare la rappresaglia. Responsabile e responsabili che ovviamente non si sono mai presentati. Pensi che si era fatto avanti anche mio zio Domenico, scapolo: “Prendete me a posto di mio fratello che ha due bambini piccoli”. I tedeschi non accettarono. Il risultato è storia: dieci italiani uccisi per ogni soldato tedesco».Che cosa pensa dell’azione dei comunisti dei Gap? «Che hanno mandato a morire 335 innocenti. La guerra era di fatto finita, Roma era stata dichiarata “città aperta”. Che atto eroico è stato? Buttare una bomba su trentatré altotesini? Questo ancora deve arrivare qualcuno a spiegarmelo». Si dice che l’obiettivo fosse far sollevare Roma contro i tedeschi. «Non è successo. L’attacco non ha avuto nessun risvolto a livello politico. Sempre se in realtà – come sostengono alcune tesi – l’obiettivo dei gappisti non fosse quello di far colpire l’altra cordata, non comunista e interna alla stessa Resistenza. Il risultato, per ciò che mi riguarda, è che sono cresciuta senza padre. Finita in un collegio. Chi devo “ringraziare” per questa infanzia e questa adolescenza negate?». Per Ignazio La Russa l’attentato di via Rasella non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza. «Ha perfettamente ragione. Di che gloria dovremmo parlare? Dietro a quell’azione il prodotto furono le vedove e i bambini rimasti orfani».
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 1 minuto fa, briandinazareth ha scritto: ma non ti vergogni neanche un poco? testimone oculare a 3 anni? Ma co sei o ci fai ? E’ la memoria di sua madre. Un approccio scientifico della storia non puo’ prescindere dalle testimonianze, in nome della “religione” ideologica della resistenza comunista dovremmo censurare tutte queste voci, come avete tentato di fare con i libri di Pansa ? Questo e’ un documento storico e come tale va trattato, quale interesse avrebbe questa signora a mentire ? 1
briandinazareth Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 1 minuto fa, Roberto M ha scritto: Pensi che si era fatto avanti anche mio zio Domenico, scapolo: “Prendete me a posto di mio fratello che ha due bambini piccoli” perché suo padre era socialista e l'obiettivo non erano italiani a caso, ma gli antifascisti... tanto per rimanere sul punto. comunque è interessante che si prende l'opinione di una tizia senza alcuna competenza storica, che aveva 3 anni all'epoca, che si è candidata con la meloni, come fondata. purtroppo tutte le cose che dice sono totalmente smentite da ogni ricostruzione storica escluse le follie lisergiche di la russa con la banda musicale e cose simili...
briandinazareth Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 @Roberto M mi arrendo, va bene ogni tanto rovistare nelle fogne per capire cosa ci sia, ma dopo un po' il fetore diventa insostenibile per le persone decenti.
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 5 minuti fa, briandinazareth ha scritto: va bene ogni tanto rovistare nelle fogne Ho semplicemente riportato la testimonianza della figlia di una vittima delle fosse ardeatine. Null’altro, nessun commento. Quindi la figlia di un martire della resistenza sarebbe una “fogna” ? Che emette un “fetore insostenibile ?” Ma non ti vergogni di questa violenza verbale, di questa incontinenza espressiva ? Lo sai che se ti legge potrebbe denunciarti, vero ?
briandinazareth Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 4 minuti fa, Roberto M ha scritto: Quindi la figlia di un martire della resistenza sarebbe una “fogna” ? Che emette un “fetore insostenibile ?” Ma non ti vergogni di questa violenza verbale, di questa incontinenza espressiva ? Lo sai che se ti legge potrebbe denunciarti, vero ? il mio commento è generale sulla follia del revisionismo sulla resistenza. esprimo un'opinione, anche forte, e fino a che è lecito farlo non mi faccio intimidire da te ne da altri. tra l'altro è evidente anche ad un bambino che la mia frase si riferisce a tutto il circo revisionista, a partire da la russa con la follia lisergica della banda musicale, non a questa singola intervista, senza ovviamente alcun valore storico, ma riportata solo per attaccare la resistenza e dire che in fondo fascisti e resistenti erano uguali...
mozarteum Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 Ma secondo voi l’atto di via rasella e’ stato un gesto veramente eroico? Gli attentatori non si sono posti il tema dell’ovvia rappresaglia che ne sarebbe derivata - trattandosi di atto difficilmente riconducibile ad episodio di guerra in senso stretto- tanto piu’ che non avevano alcuna intenzione di autodenunciarsi? Cosa pensate dell’atto in se’ al di la’ dell’efferatezza della risposa nazista e delle stupidaggini dette da La Russa? 1
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 4 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Aprile 2023 8 minuti fa, mozarteum ha scritto: Ma secondo voi l’atto di via rasella e’ stato un gesto veramente eroico? Gli attentatori non si sono posti il tema dell’ovvia rappresaglia che ne sarebbe derivata - trattandosi di atto difficilmente riconducibile ad episodio di guerra in senso stretto- tanto piu’ che non avevano alcuna intenzione di autodenunciarsi? Cosa pensate dell’atto in se’ al di la’ dell’efferatezza della risposa nazista e delle stupidaggini dette da La Russa? non è stato un atto eroico, perché dovrebbe? è stato un atto di guerra, come fai a negare questa semplice affermazione? semmai era eroico combattere come i partigiani contro un esercito regolare e con un'inferiorità di numeri e armi rilevante. però è la conseguenza logica di tutti questi dubbi ad essere interessante. in pratica diventano vili quelli che combattevano i fascisti e i nazisti, per il fatto che questi poi compivano stragi... l'unica soluzione quindi era non combattere, non uccidere i fascisti e i nazisti perché quelli poi si sarebbero vendicati. putin non ha capito che potrebbe vincere la guerra facilmente, basta annunciare una rappresaglia sulle popolazioni nelle zone sotto controllo russo sullo stile nazista. gli ucraini a quel punto diventerebbero, per certi ragionamenti, i responsabili delle rappresaglie. 3
senek65 Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 16 minuti fa, mozarteum ha scritto: Ma secondo voi l’atto di via rasella e’ stato un gesto veramente eroico? Gli attentatori non si sono posti il tema dell’ovvia rappresaglia che ne sarebbe derivata - trattandosi di atto difficilmente riconducibile ad episodio di guerra in senso stretto- tanto piu’ che non avevano alcuna intenzione di autodenunciarsi? Cosa pensate dell’atto in se’ al di la’ dell’efferatezza della risposa nazista e delle stupidaggini dette da La Russa? Ma cosa centri l'eroismo non si sa. I fatti sono che , a causa di un uomo, certo Mussolini Benito, l'Italia è precipitata prima dentro un regime dittatoriale, che non si faceva scrupoli di nessun genere pur di mettere a tacere chiunque non fosse allineato, poi in una sanguinosa guerra a fianco di uno dei più feroci dittatori di sempre. L'uomo, tra l'altro, della soluzione finale. Guerra che poi si è pure trasformata in guerra civile , con tutte le conseguenze del caso. A quei tempi potevi o allinearti e diventare una camicia nera attiva, o stare zitto e subire, o ribellarti. Questi sono i fatti. Vedete voi dive volete collocarvi. La Russa lo sa già. 2
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 30 minuti fa, mozarteum ha scritto: Cosa pensate dell’atto in se’ al di la’ dell’efferatezza della risposa nazista e delle stupidaggini dette da La Russa? Il fatto e’ che non vogliono neanche parlarne, non vogliono riflettere, non vogliono studiare, cosi’ chi “osa” sollevare dubbi e revoca in dubbio sia la valenza tattico-militare di quella azione (affermandone l’inutilita’ sostanziale) sia le tragiche conseguenze (due civili uccisi tra cui un bambino, poi la prevedibile rappresaglia), automaticamente sarebbe un “fascista revisionista”. Compreso Norberto Bobbio (anche lui paragono’ l’azione dei Gappisti a quello delle BR), oltre Marco Pannella. E’ una delle pagine piu’ controverse della storia, e loro la semplificano con lgi slogan degli anni 70, fogne fasciste, revisionisti ecc. ecc. Abbeverandosi solo delle fonti piu’ faziose, quelle dell’ex PCI e dei suoi derivati attuali, citando ”storici” come Barbero, quello dell’ucraina, delle Foibe e del green pass, e sentenze della Cassazione che pero’ non capiscono o fanno finta di non capire.
Roberto M Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 Da Wikipedia, altri documenti storici, che tral’altro ci danno anche un quadro dei Gappisti Anni quaranta Nel corso del processo a Herbert Kappler, iniziato nel 1948, l'Unità parlava dell'azione partigiana come del «glorioso attacco di via Rasella, dove 32 banditi nazisti finirono per sempre di credere nel Führer»[9]. La rivista Capitolium, pubblicazione ufficiale del Comune di Roma, in occasione del quinto anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine nel 1949, pubblicò un articolo commemorativo a firma del segretario generale Gino Crispo, nel quale l'azione gappista è descritta come un avventato colpo di mano dettato da giovanile impulsività: «L'attentato di Via Rasella costituisce, nella storia dei nove mesi dell'occupazione tedesca, l'episodio saliente e più grave: non tanto se lo si considera in se stesso, quanto se lo si pone in rapporto con la selvaggia ripercussione che ne seguì. Non è qui il caso di esprimere un qualsiasi giudizio sulla vicenda, la quale – esaltata da taluni come una brillante ed eroica operazione di lotta partigiana – fu da altri vilipesa, fino a essere definita un vero crimine di guerra e financo un delitto compiuto da criminali disumani. Forse, come sempre, la verità sta nel mezzo, lontana da una qualsiasi di queste estreme asseverazioni. Penso che si possa affermare con serenità e che con coscienza che l'attentato di Via Rasella fu atto precipitoso ed avventato, quale un pacato ragionamento, all'infuori e al di sopra di ogni passione rovente, avrebbe senz'altro sconsigliato non solo in vista dei risultati modesti che se ne potevano ritrarre, ma anche, e soprattutto, in vista delle fatali conseguenze che, per converso, ne sarebbero derivate.» Anni cinquanta Il 14 febbraio 1950, l'Unità diede notizia «con il più vivo piacere» di «due piccoli episodi che dimostrano quanto rapida e pronta sia la reazione ai tentativi fascisti di rialzare la testa». Uno degli episodi, avvenuto il giorno precedente in via Nazionale a Roma, aveva visto Rosario Bentivegna schiaffeggiare un uomo che, nel conversare con altre due persone, si era espresso negativamente sui gappisti («vomitava insulti sui partigiani ed in particolare sul compagno Bentivegna», secondo la cronaca dell'organo di stampa del PCI). La vicenda si era conclusa in Questura, dove Bentivegna aveva denunciato l'uomo per calunnia, diffamazione e vilipendio delle forze armate della Resistenza[N 1][12]. L'uomo schiaffeggiato è identificato come un sacrestano nella denuncia redatta nel novembre 1951 dal questore di Roma, Saverio Polito, a seguito dell'arresto di Bentivegna per il coinvolgimento in disordini avvenuti durante una manifestazione comunista contro una riunione del Consiglio Atlantico a Roma[13]. Nel giugno 1951 il cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Konrad Adenauer, giunse a Roma in occasione di una visita di Stato. Pasquale Balsamo, uno dei partecipanti all'attentato gappista, scrisse per l'Unità un articolo che denunciava l'«oltraggio ai romani» arrecato dalla visita di Adenauer, descritto come «un continuatore della politica degli Hitler e dei Krupp, un tedesco della stessa razza e della stessa ideologia dei Kesselring e dei Kappler», giunto in Italia per rinnovare insieme al capo del governo italiano, il democristiano Alcide De Gasperi, l'Asse Roma-Berlino di Hitler e Mussolini. Lo storico Mario Vinciguerra, con un passato da antifascista perseguitato dal regime, in un articolo su Il Messaggerocriticò l'attentato scrivendo che «se fosse stato considerato obiettivamente, sul filo di un ragionamento sereno, sarebbe stato scartato, poiché, con la città in pieno possesso del nemico e del tutto isolata dal resto del Paese era destinato a rinchiudersi in sé stesso dopo una feroce rappresaglia, senza la eventualità di un concatenamento con le sparse azioni partigiane dell'Italia media»[18]. La Democrazia Cristiana pubblicò un manifesto commemorativo dell'eccidio che «esecrando il nazismo ed i suoi metodi condanna[va] tutte le dittature, inevitabili cause di violenze e di lutti», con l'evidente intento di includere tra esse anche i regimi comunisti. In implicita contrapposizione agli attentatori di via Rasella, il manifesto proseguiva ricordando Salvo D'Acquisto e tutti coloro che «in circostanze analoghe, e spesso estranei ai fatti, salvarono con la propria vita decine di innocenti ostaggi»[20].
senek65 Inviato 4 Aprile 2023 Inviato 4 Aprile 2023 @Roberto M non mi spiego come u a persona come te possa infilare tutta sta serie di fesserie. Non mi capacito 1
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