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La Messa in Si Minore di Bach di riferimento da parte di un "outsider"


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Inviato

@Don Giuseppe Sì, quella di Butt e del suo Dunedin Consort è a parti reali.

Anzi, è proprio la più recente realizzazione delle acquisizioni musicologiche di Rifkin, la  più recente edizione Breitkopf & Härtel rivista da Rifkin, su cui si basa la registrazione di Butt.

Solo 10 cantanti 10, in questo caso, con l’orchestra in maggior evidenza.

Un’altra bellissima registrazione, peraltro anche tecnicamente le riprese audio della Linn sono sopraffine...

Un ascolto da fare assolutamente, per chi è a favore delle edizioni “a parti reali”....

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Inviato

Anche la già citata versione di Mortensen e del suo Concerto Copenaghen è una edizione a parti reali, sempre con dieci cantanti in totale.

Peraltro fra le versioni a parti reali, subito dopo il capolavoro interpretativo che è la versione di Kuijken e della sua Petite Bande, questa versione di Mortensen è la mia preferita.

Alla trasparenza si unisce un nerbo ed una energia davvero fuori dal comune. Per capire quello che dico basta ascoltare l’incipit del Gloria

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Il Gloria in excelsis è una esplosione di voci, ma anche di tromba e di timpani....

La spazialità della “chiesa” come ambiente per cui è pensata la Messa è resa alla perfezione in questa registrazione (ascoltata non in cuffia, ma con le grandi Maggies...), perché il bilanciamento fra suono diretto e riverberi è pressoché perfetta...

Mi ha ricordato il suono di questo album una delle Messe in Si Minore ascoltate dal vivo  a Firenze, nella piccola (ma non piccolissima) Chiesa sconsacrata di Santo Stefano, proprio dietro Ponte Vecchio, una chiesa che era stata “trattata acusticamente” perché sede frequente dei concerti dell’Orchestra della Toscana prima che si trasferisse al Teatro Verdi.

Una Messa, in quell’occasione, realizzata da interpreti giovanissimi nell’ambito di quei progetti di scambio culturale allora (anni ‘90 e inizio anni 2000) in auge. Quanto erano meravigliosi quegli scambi in ambito europeo e cosa abbiamo perso negli anni a venire lo possiamo capire solo adesso...purtroppo! Ma non è detto che quello che si è perso non possa tornare ad essere fatto...😃😉

 

 

Inviato

Fra le versioni a “coro più ampio”, una trentina di cantanti, la mia preferita è quella di Jordi Savall, registrata una decina di anni fa, dal vivo.

L’approccio di Savall a Bach è sempre con un “tocco di calore Mediterraneo” affatto particolare. Lo si evince dal tipo di legato, dalla morbidezza dei suoni che chiede alla propria orchestra, all’armonia solare dei “tutti” fra coro e strumenti...

La registrazione è dal vivo, con forse un eccesso di riverbero... ma assolutamente godibile...

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Inviato

Con questo, non voglio dire che l’esecuzione di Lutz sia da buttar via, anzi! È una esecuzione pregevole, che si ascolta volentieri e bene, proprio perché “piana e vagamente scolastica”, laddove scolastica non deve essere inteso come termine assolutamente negativo, anzi, scolastica nel senso di composta e fatta “per benino”, come un “bel compitino”. 

Può darsi che appunto questa lettura “un po’ perfettina” non sia nelle mie corde, forse perché lievemente “asettica”. 

Detto questo mi impegno a riascoltarla per capire meglio...

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Però è vero che ci sono letture che non mi sono rimaste congeniali neppure ascoltandole diverse volte.

Fra queste c’è la lettura di Suzuki: molto “patinata”, molto meditativa a tipo “Zen”, che mi ha lasciato con la bocca troppo zuccherosa dopo averla ascoltata....

Probabilmente è un solo un mio limite...

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Inviato

Un po’ la stessa impressione del “bella ma senz’anima”, me la lasciata la lettura parigina di William Christie e del suo ensemble Les Arts Florissant.

Ho ascoltato diverse volte Christie dal vivo a Parigi, e l'ho apprezzato, ma ecco... non in Bach... non è il suo repertorio... a mio avviso (ribadendo che non sono nessuno per giudicare, ma solo che è valutazione basata solo sui miei gusti..l).

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Inviato
1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

P.S. Sul mio impianto i momenti di “esplosione” ci sono sono tutti anche nella splendida lettura di Kuijken! Sei sicuro che non sia la tua Senny, e sopratutto l’OTL cinese ad appiattire tutto?

No, non è questione di cuffie ed OTL, ma è di carattere interpretativo.

Debbo ancora tornarci su e riascoltare, ma ho avuto l'impressione che Kujiken punti ad un'effusività morbida ed intima, che arrotonda i contrasti. L'esatto opposto del primo Gardiner. Ottimo di sicuro, ma io preferisco letture magari meno interiorizzate ma più "battagliere"  😀 

Inviato

@Don Giuseppe @SimoTocca Ho appena finito di ascoltare la Messa nell'esecuzione di Kuijken con Petite Band e condivido nell'insieme i vostri pareri più o meno entusiastici. Mi è sembrato un lavoro organico nel quale gli elementi strumentali, canoro-solistici e corali sono in perfetto equilibrio formale ed espressivo tra di loro.

Un lungo ascolto che fila liscio e coinvolgente fino alla fine, senza momenti di stanca, a fronte ad una trasparenza di frase, di suono e di espressione misurati, mai sopra o sotto le righe, a "tempo giusto", caratteristica propria del direttore fiammingo che ama dirigere per sottrazione, evitando gli eccessi di enfasi innecessari ( la scrittura contiene già tutto in sè.., bisogno solo liberare gli "affetti" che parlano da soli dai complessi, ardui intrecci scritturali) ai quali non di rado si lasciano andare celebrati direttori quali Gardiner, il "secondo" Gardiner, ecc.

Kujiken pone in risalto il lato "mistico" della Messa bachiana, senza tuttavia "ammansire" i momenti di sontuosa, esplosiva teatralità che pure alberga nelle opere del Kantor, anche in quelle più "confessionalmente" religiose, spirituali, trasfiguranti... La rappresentazione musicale della "Gloria" di Dio ha da essere fulgida, felice, declamata ad alta voce, ma direttamente da uomo a Dio, senza passare per Broadway... 😄

 

 

Edit -  leggo ora l'intervento di @Don Giuseppe ... tra la "storica" interpretazione di Gardiner e questa di Kuijken le scelgo entrambe.., mi piacciono entrambe, l'una, per me, e immagino anche per Don Giuseppe, non esclude l'altra. La prima interpretazione Archiv di Gardiner, dinamicamente eccellente, è più misurata sul piano della "spettacolarità".

 

Inviato

@SimoTocca d'accordissimo su William Christie. Immenso non solo nel repertorio francese, ma anche nel teatro musicale barocco in genere. Straordinarie le sue prove, immortalate su DVD, di parecchie opere di Handel e non solo. La sua Theodora con la regia di Sellars è forse la più bella e toccante produzione operistica (per quanto tecnicamente si tratti di un oratorio) mai registrata in video. Ma Bach non è il suo campo d'azione.

Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

la "storica" interpretazione di Gardiner e questa di Kuijken le scelgo entrambe.., mi piacciono entrambe, l'una, per me, e immagino anche per Don Giuseppe, non esclude l'altra. La prima interpretazione Archiv di Gardiner, dinamicamente eccellente, è più misurata sul piano della "spettacolarità".

Ho ascoltato questa mattina quella di Kujken e questa sera Gardiner 1 (tra un Mamhood e l'altro 😉😉

Mi sono piaciute entrambe, ma nei momenti corali mi sentivo più emozionalmente coinvolto dalla versione di Gardiner. 

Ho notato che nessuno ha menzionato la versione di Harnoncourt /Concentus/Teldec, come mai? Non è da consigliare? 

Inviato

Oggi seguendo il vostro thread ho sentito tutta d’un fiato l’esecuzione di Kuijken, sbalorditiva. Non trovo che sia registrata bassa, semmai s’alza un po’ il volume.

Quella di Gardiner ora e’ un po’ che non la sento quindi non mi sento di fare confronti.

Ma poi con queste eccellenze servono i confronti? La Cardinale o la Bardot?

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

@mozarteum La Vitti o la Magnani? Bellissime esecuzioni, nevvero? 😃😉 

Meno male perché stasera avevo il concerto con Trifonov insieme a Babayan .... due pianisti d’eccezione insieme.... ...ma Trifonov aveva il tampone positivo e hanno annullato.... il duo! Uff!! 😢😥

Inviato

L'edizione diretta da P. Herreweghe col Collegium Gent immagino sia già stata citata. Mi è piaciuta per equilibrio tra morbidi colori orchestrali d'epoca e clima non eccessivamente festoso/pagano ( e' pur sempre una messa).

Comunque la drammaticità la grandiosità di impianto e l'ampiezza di visione corale delle incisioni non strettamente filologiche rimane non facilmente replicabile.

 Karajan, Yochum, Klemperer, Celibidache ( più intimistico degli altri forse) mi paiono apprezzabilissimi anche dopo le tante edizioni filologiche molto floreali e leggere.

Infine concordo e riprendo quanto detto su W. Christie che esegue la messa, con sonorità belle, ma mi pare che si faccia difficoltà a percepire la visione teocentrica. Sembra quasi una composizione figlia dell'umanesimo e rinascimento.

Inviato

C’e’ una bellissima edizione di Scherchen dei primi anni 50 fra le non filologiche.

Mi pare pero’ stimolante il rilievo di Classe A. Non e’ che con la leggerezza e frenesia del filologico c’e’ un po’ di carnevale religioso in queste esecuzioni?

 

Inviato

Ascoltata tutta d'un fiato dalle 5 del mattino in avanti (sono i miei orari preferiti per l'ascolto, prima di immergermi nello smart working) la versione del Dunedin Consort diretta da John Butt.

Bellissima, secondo me, nell'equilibrio che trova fra le istanze spirituali più profonde e la teatralità che è sempre insita nel Barocco in ragione della sua estetica peculiare legata alla retorica degli affetti. Per me la migliore finora ascoltata tra quelle a parti reali. Incredibile poi la registrazione, per spazialità, veridicità timbrica, giusta calibrazione dinamica: fra le migliori registrazioni, tecnicamente parlando, ascoltate negli ultimi tempi.

 

Ma rimango convinto che, per quanto straordinarie possano essere, come nel presente caso, alcune interpretazioni a parti reali, questo capolavoro necessiti - per il giusto equilibrio tra strumentazione e cantanti - di essere eseguito con un coro di dimensioni medie o medio-piccole, nell'ordine dei 20-30 elementi. Ma ciò nulla toglie all'eccelso lavoro di John Butt e del suo Consort.

Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

C’e’ una bellissima edizione di Scherchen dei primi anni 50 fra le non filologiche.

Mi pare pero’ stimolante il rilievo di Classe A. Non e’ che con la leggerezza e frenesia del filologico c’e’ un po’ di carnevale religioso in queste esecuzioni?

 

Il "carnevale religioso" (bella definizione, complimenti 😉)  potrebbe sussistere solo nel caso di interpretazioni radicalmente errate... e tra quelle citate in questa sede non ce n'è proprio nessuna.

Piuttosto bisogna rendersi conto che nella musica liturgica cattolica dell'epoca barocca - anche quando è stata approcciata da un immenso luterano come Bach - la componente teatrale è parte integrante dell'estetica, e quella che sembra frenesia ad orecchie avvezze ad interpretazioni pre-filologiche altro non è che una necessità dettata non soltanto da motivi estetici, ma anche da un'articolazione ed una tecnica strumentale molto diversa rispetto a quella richiesta dagli strumenti "moderni".

L'avvento della prassi esecutiva filologica ha tolto parecchia polvere da un approccio che era basato su una lenta monumentalità frutto di una sensibilità "moderna", ossia otto-novecentesca, ma che nulla aveva a che fare con l'estetica del periodo in cui Bach visse. A qualcuno piace ancora, ma ormai quasi nessuno pratica più tale via. E un motivo, anzi più d'uno, ci sarà.

Inviato

Si se la musica e’ intesa come res.

Se invece si ha una concezione idealistica della musica essa parla al presente sempre.

L’angoscia di un uomo moderno e’ resa piu’ dalla passione secondo Matteo d’ un Mengelberg che da Gardiner.

Discorso che abbiamo fatto mille volte, io sono piu’ aperturista

Inviato

Bhé. Io ho ascoltato Lutz e trovo l'esecuzione meravigliosa.

  • Melius 1
Inviato
13 ore fa, garmax1 ha scritto:

Ho notato che nessuno ha menzionato la versione di Harnoncourt /Concentus/Teldec, come mai? Non è da consigliare? 

 

 

L'ho citata io in uno dei primi post, quella "storica" Telefunken che credo preceda quasi tutte quelle eccelse fin qui citate.

Giusto ieri ho riascoltato qualche "numero" per vedere l'effetto che fa a confronto con le più recenti...

E chi lo schioda Harno.., "egli danza" ancora... e forever!

  • Melius 1

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