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Stereophile misura le Klipsch La Scala


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ascoltoebasta
Inviato
Adesso, Severus69 ha scritto:

Ma come...da te proprio...

In pratica il tuo nickname dice quello che ho scritto.

Infatti ero serissimo,condivido appieno ciò che hai scritto.

1 minuto fa, Severus69 ha scritto:

se uno ascolta musica ed è soddisfatto di quello che ascolta, cosa gliene frega delle misure?

Spesso ci si dimentica che l'essere umano è si suggestionabile dal blasone,dal prezzo etc, ma lo è anche dalle misure,e non c'è nulla di sorprendente.

  • Thanks 1
Inviato
14 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

ci si dimentica che l'essere umano è si suggestionabile dal blasone,dal prezzo etc, ma lo è anche dalle misure,e non c'è nulla di sorprendente.

Le misure bisogna interpretarle e non considerarle un oracolo come alcuni fanno.

 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, QUELEDSASOL ha scritto:

Per fortuna pilotate da un discreto finale....

Su questo non ho dubbi…

ascoltoebasta
Inviato
7 minuti fa, Dufay ha scritto:

Le misure bisogna interpretarle e non considerarle un oracolo come alcuni fanno.

Precisamente.

Inviato
2 ore fa, Vmorrison ha scritto:

Su questo non ho dubbi…

Molto meglio di quello che hai ascoltato anni fa

  • Melius 1
ilmisuratore
Inviato
6 ore fa, Dufay ha scritto:

Le misure bisogna interpretarle e non considerarle un oracolo come alcuni fanno

Dipende, si analizzano due segnali, se questi per ipotesi risultassero identici che tipo d'interpretazione consiglieresti?

Le misurazioni prima di iniziare vanno progettate in base a ciò che si vuole osservare, scegliere lo strumento più adatto allo scopo, il segnale più adatto allo scopo e infine un attenta valutazione del responso che, in quei casi in cui è richiesto un approfondimento si continua, mentre in altri casi la cosa potrebbe terminare li

 

  • Melius 1
Inviato

Comunque nel deprecabile caso in cui qualche fortunato possessore di LS, dopo aver letto le misure postate decidesse di buttarne una coppia nel cassonetto dalla disperazione, sappia che troverà in me un anima comprensiva disposta a farsi qualche centinaio di chilometri pur di cercare di alleviargli le sofferenze...😇

Inviato

Possiedo una coppia di La Scala, quelle precedente alla nuova serie, biamplificabili, da oltre 10 anni.

Non sono diffusori facili, hanno non poche idiosincrasie, per la mia esperienza.

La prima è verso i preamplifcatori, devono essere a basso guadagno, se il guadagno è elevato la dinamica si comprime, il suono diventa fastidioso e si perde una delle qualità migliori dei diffusori a tromba. Il mio pre è un Luxman AT3000, ho un pre vintage, un Sony TA-E86B, che ogni tanto ascolto con una coppia di finali a bassa sensibilità (due Galactron MK2161).

La seconda è che devono essere ascoltate a non meno di quattro metri.

La terza, gradiscono i finali a bassa controreazione, il che esclude molti finali, o meglio, si fanno ascoltare ugualmente, ma il suono diventa meno gradevole. In questo momento stanno suonando in biamplificazione una coppia di finali vintage, due Sony TA-N86B, pilotati dal Luxman AT3000, si lasciano ascoltare, ma emergono dei limiti se si alza il volume.

La quarta, non sono diffusori facili, l'impedenza scende a 4 Ohm con rotazioni. Se si pensa di ascoltarli con finali a valvole da pochi watt si va incontro a delle delusioni, le basse frequenze, già limitate di progetto, si allegeriscono ulteriormente e il suono perde corpo e dinamica. Come ho scritto sopra in questo momento l'amplificazione è una coppia di finali vintage Sony TA-N86B, con un solo finale il suono si alleggerisce e si indurisce se si alza il volume, fenomeno che in biamplificazione è molto meno evidente.

La quinta, non gradiscono i cavi di segnale e, soprattutto, di potenza "speciali". La soluzione migliore che ho trovato è il biwiring con i Duelund (DCA12GA sui woofer, DCA16GA su mid e tweeter). Lo stesso per quanto riguarda i cavi di segnale.

La sesta, non gradiscono il suono dei lettori CD, ne mettono in evidenza tutti i limiti dello standard, un po' meglio con SACD. I limiti riscontrati all'ascolto, la voce e gli strumenti troppo grandi e "sparati" in avanti con il lettore CD ci sono tutti. Il mio lettore CD/SACD è un Sony SCD-777ES con lo stadio di uscita modifcato, ma rispetto al server che uso abitualmente il confronto è impari. Evidenzio che il server è un oggetto particolare, tutto con alimentazione lineare costruita su misura e il PC ha i processi limitati al minimo numero possibile. Il rumore ad alta frequenza delle alimentazioni switching le La Scala li fa sentire, si percepisce come un velo sul suono. In questo momento il DAC e uno YOUNG MKIII, scelto per via del suo basso assorbimento, che consente di poterlo alimentare con la migliore alimentazione possibile, una batteria; lo stesso dac ascoltato con il suo alimentatore switching in dotazione mostrava una serie di limiti che le La Scala mettevano in evidenza, limiti che scomparivano con l'alimentazione a batteria.

La settima, sono sensibili a quasi tutto. Ieri ascoltavo Paris-Milonga di Paolo Conte e sentivo la voce troppo grande rispetto al solito. Ebbene, il server musicale è collocato su delle molle Moss ed una si era sgonfiata, rimessa in pressione la voce di Paolo Conte ha ripreso la sua dimensione. Ma anche collocare  i finali e per su dei G-Flex o sul mobile fa una differenza che si percepisce facilmente.

La ottava, la carenza di profondità della scena è, seconda la mia esperienza, un limite del formato CD. Ho fatto ascoltare ad un amico prima la versione ad alta risoluzione di un disco e poi in formato CD, mi ha detto che con la versione CD i limiti attribuiti alle trombe erano evidenti, nella versione ad alta risoluzione questi limiti scomparivano. Le La Scala hanno il limite di far emergere i limiti di tutto quanto sta a monte

Infine le mie amplificazioni, dei pre vi ho già detto, i finali titolari sono un Aloia ST13i, con alimentazione induttiva, e poi, sorprendenti per il prezzo due Galactron MK2161 (acquistati usati per complessivi 600 euro), un gradino sotto un Lector VM200, infine i due finali vintage Sony TA-N86B.

  • Thanks 1
ilmisuratore
Inviato
8 minuti fa, Savgal ha scritto:

La seconda è che devono essere ascoltate a non meno di quattro metri.

Quando la tecnica non cozza con le impressioni d'ascolto si ottiene correlazione

Nei due casi in cui il diffusore non "scompariva" la distanza era di circa 3 metri, forse poco meno

A 4 metri il palcoscenico acquista tridimensionalità e ottimo fuoco

Inviato

@saltato

Aggiungo un pregio che a molti sfugge, le La Scala anche a volume molto basso restituiscono bene le variazioni dinamiche ed il suono è ben intellegibile (una qualità della musica per amolti ormai desueta), mentre la quasi totalità dei diffusori a bassa efficienza a basso volume comprimono la dinamica e a volume molto basso la musica non è intellegibile.

  • Thanks 1
Inviato
11 minuti fa, Savgal ha scritto:

le La Scala anche a volume molto basso restituiscono bene le variazioni dinamiche ed il suono è ben intellegibile

credo proprio che sia merito dell'alta efficienza .

ilmisuratore
Inviato

I sistemi ad elevata sensibilità riescono a modulare il segnale anche se eccitati con tensioni molto basse

mariovalvola
Inviato
16 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

I sistemi ad elevata sensibilità riescono a modulare il segnale anche se eccitati con tensioni molto basse

Scusami, che vuoi dire? un trasduttore, cosa modula?

ilmisuratore
Inviato
1 ora fa, mariovalvola ha scritto:

un trasduttore, cosa modula?

Il fattore di cresta in modo corretto

mariovalvola
Inviato

 

4 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Il fattore di cresta in modo corretto

un trasduttore non modula, trasduce. Modulare è una funzione attiva.

  • Thanks 1
ilmisuratore
Inviato

Certamente, mi riferisco alla modulazione del fattore di cresta che, se corretta, non comprime il segnale ai bassi livelli 

Inviato
4 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Quando la tecnica non cozza con le impressioni d'ascolto si ottiene correlazione

Sono d’accordo…mai apprezzate…le misure confermano. Ma più di tanto non si può pretendere…sono diffusori di 60 anni fa che nascono per i comizi. La musica e il cervello sono più complessi, sensibili 

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