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Melius Club

Trovare la pace.


Messaggi raccomandati

Inviato

@Look01 @mozarteum ma che problemi ci sono? Per Dufay con dei diffusori performanti, amplificazione Aloia, ti metti in salotto un'intera orchestra con soli e coro 😎😉

 

Inviato
3 ore fa, damiano ha scritto:

Spesso mi capita di leggere commenti che dicono: "alzando il volume il suono si indurisce". Mi sono chiesto più volte se chi scrive queste cose ha mai sentito da vicino uno strumento.

Sono due durezze diverse.

Il suono riprodotto quando si alza la manopola per scimmiottare un Mahler vero si indurisce; i fortissimo diventano chiassissimo. L’artefatto e’ evidente e falso.

Dal vivo la durezza e’ naturale.

Grande festa per Mehta che oggi fa 87 anni. Esecuzione solenne, tempi dilatati, ora Mehta dirige cosi’ come

tutti i direttori in tarda eta’

Inviato

Anni fa ebbi la fortuna di avere un eccellente posto tra le prime file nella platea di S. Cecilia con Thielemann che dirigeva i preludi e altri pezzi solo orchestrali di Wagner… raramente ho avvertito una pressione sonora così spaventosamente immensa, naturale, indistorta e coinvolgente. Ma ascoltate anche un quartetto in una piccola chiesa di provincia che esegue Bach… In un viaggio in America mi capitò di stare a pochi passi da un Mc Coy Tyner ispirato al Blue Note… brividi. 
Amici, dai, ammettiamolo: dal vivo senti gli strumenti, l’atmosfera e davvero la famosa  “aria”  tra gli stessi; con l’impianto senti quello che i tecnici del suono hanno registrato, mixato, filtrato etc. Nel bene e nel male, sempre ascolti, magari al meglio possibile, il supporto. Sia che la registrazione sia pessima o sia la più accurata, è comunque un artificio. A volte la magia si avvicina molto, a volte (spesso) non molto. L’impianto fa del suo meglio. Poi noi ci mettiamo l’illusione e la meglio nostra buona volontà. Avere Billie Holiday o Josè Carreras (o chi vi pare) nel nostro salotto tutti per noi…

Ciò non toglie che il gioco può essere piacevole e divertente, e anche serio, sennò non saremmo qui adesso a scriverne e a discuterne con passione. Ma è di questo che parliamo, non di altro. 
Buona musica comunque sia… e buona domenica…

Step. 

  • Melius 1
Inviato
10 ore fa, Maurjmusic ha scritto:

Una banalità: ricordo ancora oggi il rullante della batteria ascoltato con un paio di JBL Everest ... il realismo come  dal vivo  li l'ho sentito ma è solo un esempio.

Permettimi di dubitare.

Anche solo la banda di paese o un quartetto di tamburi a una rappresentazione storica sono IMPOSSIBILI da riprodurre con qualsivoglia impianto domestico o professionale.

 

Inviato

“Trovare la pace”
Amen 🙏🏻 

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

ritengo abbastanza bormale e logico che la copia di un evento sonoro live non possa che essr approssimata quando viene riprodotta. ma i nostri ambienti sono mediamente più piccoli (non è solo questione di distanza dgli strumenti) non dico di un auditoium per la classica p di uno stadio per il rock ma anche rispetto ad un tipico jazz club, che mai sarà di 15 o 40 mq. la velocità degli attacchi di un uartetto di arch è inarrivabile per qualunque tweeter. e non è neppure questione di spl, ormai son giunto alla conclusione che c'è un range di volume ottimale per ogni registrazione forzarlo non fa che peggiorare le cose.

ma accanto agli svantaggi abbiamo anche dei vantaggi, che ci fanno apprezzare la musica riprodotta, innanzitutto il programma, siamo noi che facciamo il cartellone (ua delle mie opere preferite è il guglielmo tell di rossini, ma le esecuzioni live le trovi ad ogni morte di papa, e devi pur macinare tanata strada), poi la possibilità di ascoltare interpretimorti o che non si esibiscono più live e tutto questo senza muoversi da casa.

a casa mi accontento di una plausibilità di quello  che sento, sapendo che è comunque una ripouzione in scala, ovviamente da appassionato cerco di spostare lasticella iun o più in alto 8nei limiti di ambiente e portafoglio), ma sapendo bene che se voglio il suono live devo andare ad un concerto

  • Melius 2
Inviato
21 ore fa, Casperx ha scritto:

È stato utile. Mi ha fatto capire in modo concreto e tangibile  che la musica riprodotta è cosa completamente diversa da quella reale.

Assemblato un impianto dignitoso, a mio parere, è inutile crucciarsi per questo o per quello.

Quelle sensazioni sono irriproducibili.

Il tutto, ovviamente, secondo la mia modesta opinione.

Assolutamente d’accordo ,la musica dal vivo è un’altra cosa, l’impianto a casa deve essere piacevole e adatto ai generi preferiti.

Poi uno per passione può anche dannarsi l’anima  con l’impianto per giocare,ma è una passione tecnica.

BISOGNA porsi un limite perché oltre è cercare l’impossibile.

Sarebbe a mio parere molto più gratificante spendere i soldi in ascolti dal vivo.

Niente è paragonabile alla partecipazione di una serata in un uno jazz club a New York ad esempio.
Che ne so’ ascoltare i gospel la domenica nelle Chiese di Harlem non turistiche…

Un emozione immensa!

Un arricchimento interiore grandissimo.

Con l’impianto quando ci si fissa troppo prima o poi non può che arrivare la frustrazione, perché si sta cercando l’impossibile, si va’ verso il nulla.

La musica dal vivo è irraggiungibile perché è un evento unico ,una partecipazione personale con corpo mente e anima .

E sopratutto ,insieme ad altra persone !

Mi è capitato spesso di incrociare lo sguardo dei musicisti o dei partecipanti scambiando  anche se per pochi secondi affetto e gratitudine per le emozioni condivise!

 

 

 

  • Melius 2
Inviato
38 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

casa mi accontento di una plausibilità di quello  che sento, sapendo che è comunque una ripouzione in scala, ovviamente da appassionato cerco di spostare lasticella iun o più in alto 8nei limiti di ambiente e portafoglio), ma sapendo bene che se voglio il suono live devo andare ad un concerto

Sono d’accordo, dipende dall’ambiente portafoglio e predisposizione ad un ascolto che ha altre caratteristiche fisiche….rendere plausibile una riproduzione di 50 è più musicisti anche in un salone di 80 mq è una grande sfida tecnologica ma quando ci si riesce rimane una esperienza affascinante ed incredibilmente emozionante!!!

Inviato
18 ore fa, long playing ha scritto:

Bisogna portarsi gli orchestrali in casa

 

.... quello lo facevano  gli oligarchi russi  ... oggi si accontentano anche loro dell' impianto  stereo. 

  • Haha 1
Inviato

 

Trovare la pace nella musica ...  dipende  solo dalla Musica ...l'Hi FI  puo' essere spesso  un'altra faccenda.

Inviato

Facendo anche una provocazione, in queste discussioni c'è un'ipocrisia di fondo da parte di una buona parte di chi segue questo forum e di chi è intervenuto, nel senso che questo è un forum di audiofili dove la maggior parte di chi interviene vuole ottenere il massimo dal proprio impianto spesso facendo dei sacrifici economici e delle rinunce oltre le proprie possibilità per ottenere questo scopo. Per apprezzare questi sforzi è indispensabile una buona o almeno discreta registrazione, l'esecuzione miglior suonata ma che si sente malissimo rende vanno ogni impegno e percorso di sviluppo dei nostri impianti.

Quindi quando si fa l'audiofilo l'esecuzione passa in secondo piano rispetto alla qualità sonora.

Poi che tanti di noi come l'amico Mozarteum siano anche  dei musicofili e chi più che meno vada ad ascoltare la musica dal vivo e discerna in ambito esecutivo è ovvio e vale comunque anche per chi ascolta meno dal vivo e ha delle discografie importanti, ma rimarco che anche chi non vuole passare per maniaco, chi più chi meno, ricerca un suono suo ideale e un miglioramento della resa del proprio impianto.

Se si va in ambito musicofilo, invece ci si concentra su altri aspetti, per godere della musica basta l'impianto in macchina o Youtube con 2 casse amplificate, non per niente se chiedete a commercianti quanti clienti musicisti e direttori di orchestra hanno, vi rispondono molto pochi in quanto le esigenze e priorità sono diverse. Anche in questo forum sarei curioso di sapere quanti musicisti professionisti e direttori di orchestra ci sono.

 

Poi che la musica da vivo si più o meno riproducibile è una altro discorso che spesso viene banalizzato, in quanto dipende dal tipo di musica, dal dimensione dell'evento originale, dalla difficoltà di registrazione  (registrare e riprodurre una voce solista è più facile rispetto a un'orchestra sinfonica). Poi dal vivo è fondamentale l'ambiente: siamo in un teatro, in ridotto, auditorium, una chiesa, allo stadio, eccc..

 

Ascoltare dal vivo gli strumenti per l'audiofilo diventa fondamentale per indirizzare il proprio percorso di miglioramento del proprio impianto in quanto a volte si persegue un suono ideale e spesso "ruffiano" che è un po' lontano dal reale.

 

Ripeto ancora sto ragionando da audiofilo, il musicista che che può e si compra un impianto da 10000 euro e poi non ci pensa più non è un audiofilo, ma uno che si compra il mezzo per ascoltare al meglio ma poi non ci pensa più, non è un appassionato o maniaco del mezzo. Noi chi più chi meno invece siamo maniaci e feticisti dell'impianto, anche se non lo si vuole ammettere.

 

Sono d'accordo poi, che l'impatto emotivo dell'evento dal vivo e l'emozione mentre si vive e si ascolta, non ha eguali, ma in questo caso ci sono vari fattori: la location , la partecipazione il coinvolgimento del pubblico, l'impatto sonoro; è tutt'altra emozione rispetto alla soddisfazione di essere a casa propria da soli cercando di trovare un riscontro e conferma di essersi sbattuti e speso dei soldi spesso senza certezza per ottenere un suono migliore.

Nel primo caso si parla di emozioni forti, qui di piccole soddisfazioni e spesso autoconvincimenti per non sentirsi "la coscienza sporca" :classic_biggrin:.

 

 

 

 

 

 

  • Haha 1
Inviato
41 minuti fa, Gall ha scritto:

è tutt'altra emozione rispetto alla soddisfazione di essere a casa propria da soli cercando di trovare un riscontro e conferma di essersi sbattuti e speso dei soldi spesso senza certezza per ottenere un suono migliore.

 

... ci può essere una via di mezzo, io ad. es.   apprezzo moltissimo i concerti dal vivo al Blu Note  o al Conservatorio    ma  apprezzo  in egual misura e riscontro  emozioni simili  anche quando  ascolto tramite l'impianto stereo  (a volume "adeguato"  ed anche questo aspetto  ha una discreta importanza).

Credo che questo dipenda dal fatto che non sono nato " audiofilo" ma  nel tempo un mezzo audiofilo lo sono diventato  per amore della  Musica  ben riprodotta  ( ascolto molte ore al giorno)  e non delle elettroniche da sbandierare

Inviato

Penso che con un progetto (la stereofonia) nato quasi 100 anni fa basato su due casse e (circa) quattro altoparlanti, più di tanto non si possa pretendere, anche perfezionando il tutto all'inverosimile e spendendo cifre pazzesche.

L'unica esigenza sarebbe che l'impianto, nei suoi limiti, suonasse bene, ma nemmeno questo è scontato....

Inviato
3 ore fa, Gall ha scritto:

Noi chi più chi meno invece siamo maniaci e feticisti dell'impianto, anche se non lo si vuole ammettere.

No, io lo ammetto e rilancio: ogni volta che sballo una coppia di diffusori, e li connetto all'ampli per la prima volta, quei 3 secondi che passano tra l'istante in cui ho premuto il Play e l'inizio del brano, sono attimi tra i più libidinosi e vibranti che potrei vivere... 

 

Inviato

Le elettroniche sono ormai infallibili per quanto riguarda la riproduzione del software, chiaramente ogni elettronica ha il suo carattere e timbro. Il punto critico sono i diffusori e devo ammettere che quelli che mi hanno dato più soddisfazioni sono quelli grandi, ignoranti con padelle di una certa grandezza e di medio alta/alta sensibilità.

Inviato
3 ore fa, Maurjmusic ha scritto:

Trovare la pace nella musica ...  dipende  solo dalla Musica ...l'Hi FI  puo' essere spesso  un'altra faccenda.

Carino il brano, ma una vera e propria “marchetta” per l’occasione. Sa fare di meglio il ragazzo… 

  • Melius 1

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