zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 Queen, “Innuendo”: SHM SACD UIGY-9528 publicato per la prima volta nel 2012, e qualche hanno dopo riproposto in edizione più economica (stesso packaging plasticoso per entrambe le edizioni, cambia solo l’OBI). Remaster curato da Bob Ludwig utilizzando in parte i nastri analogici master e in parte i master flat PCM-1630. E qui mi trovi d’accordo, questo remaster infatti dona sì molta più lucentezza alla riproduzione, ma rispetto al target CD originale Ludwig ha purtroppo compresso la dinamica, e quindi alzando il volume ne risente inevitabilmente la naturalezza. Tutti i SHM SACD dei Queen utilizzano il remaster di Ludwing (che alterna buoni lavori ad altri molto discutibili per il discorso dinamica) e soffrono tutti dello stesso problema. 1
zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 E arriviamo all’ultimo: Scheherazade diretto da Ozawa, SHM SACD UCGG-9056, uscito per la prima volta con packaging miniLp (meraviglioso) nel 2012, e poi riproposto qualche anno dopo in versione economica con custodia standard plasticosa. Entrambe le edizioni utilizzano lo stesso DSD remaster by Emil Berliner Studios fatto nel 2012. La qualità audio è eccellente (non ho potuto fare confronti con la relativa vecchia edizione in CD, sulla classica sono meno “attrezzato”). Mettilo nel tuo MCD600 è fatto un bel giro sulle “montagne russe” (dinamica immacolata, ma nella classica è diciamo la normalità). All’epoca i SHM SACD miLP si prendevano a circa 30€ (la dogana non si pagava mai) 1 1
one4seven Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 46 minuti fa, zagor333 ha scritto: Nota: i target CD dell’epoca sono ottimi come dinamica, ma risultano sempre senza vita se confrontati con questi nuovi trasferimenti / remasters. Sugli "early master" bisogna tirare su il volume, per farli "suonare"...
zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 3 minuti fa, one4seven ha scritto: Sugli "early master" bisogna tirare su il volume, per farli "suonare"... questo vale anche per tutti questi remaster / trasferimenti in cui la dinamica è stata lasciata immacolata. Non è un discorso di volume, ma proprio di ricchezza del messaggio musicale. Io penso che sia dovuto alla tecnologia digitale dell’epoca e al fatto che si utilizzavano master che erano la copia della copia della copia del master di prima generazione.
one4seven Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 3 minuti fa, zagor333 ha scritto: questo vale anche per tutti questi remaster Ni, secondo me. Mi spiego: i nuovi trasferimenti (quelli fatti bene che sappiamo) conservano la dinamica, ma sono di base già a "volume alzato". Ed infatti, già a volumi moderati sono molto godibili e tirano fuori tutto "il messaggio". Gli early master generalmente no, sono masterizzati un pò come gli LP. Devi alzare, e anche non poco in alcuni casi, per farli venire fuori per intero. Casomai a volte soffrono un pò di leggerezza "dalle parti basse", in cui i primi convertitori non brillavano. Ovviamente ogni disco va valutato a se, non è sempre così. Ma il "filo conduttore" secondo me è quello...
zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 2 minuti fa, one4seven ha scritto: sono di base già a "volume alzato" Non mi torna. Se vuoi goderteli appieno devi girare molto a Dx la manovella del volume come i target CD dell’epoca
one4seven Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 @zagor333 meno dei target CD. Il messaggio completo arriva prima. Coi target devi alzare di più. Sempre generalizzando eh...
zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 16 minuti fa, one4seven ha scritto: Sempre generalizzando eh... 👍
zagor333 Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 Un bel full d’assi: Shubert, Schumann & Debussy. Rostropovich al cello & Britten al piano. Registrazioni Decca che risalgono agli anni 60. SHM SACD packaging miniLp del 2011 (bei tempi per acquistare queste gemme). Qualità audio ottima. L’adagio in particolare di questa sonata di Shubert mi prende sempre tantissimo. Buonissimi ascolti “classici”. Roberto
PietroPDP Inviato 1 Aprile 2023 Inviato 1 Aprile 2023 @zagor333 Concordo con quanto hai detto e come vedi siamo d'accordo anche con Innuendo che mi ha lasciato un po' perplesso, i miei tranne Elton John che quando lo preso fu su consiglio del forum e mi sembra sia costato tra 20 e 25 €, gli altri non vorrei dire stupidaggini perché sono passati anni, ma mi costarono 45 o 50 € pres in fiera ad uno stand abbastanza conosciuto che vende anche on line di cui evito il nome. Ora non ho ho visto tutte le sigle, ma calcolando che sono solo SACD mi sarei aspettato un qualcosina in più, a quel punto potevo prendere ora non ricordo se presenti le versioni ibridi, perché non ho seguito il mercato di questi SHM, quindi sono poco informato, ma mi baso su quello che sento, alla fine il migliore di quelli che ho è proprio Elton John che neanche ci vado matto, ad esempio amo i Dire Straits e avrei voluto di più, perché anche i cd base per essere rock e anche belli datati sono registrati più che decorosamente.
Questo è un messaggio popolare. zagor333 Inviato 8 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 8 Aprile 2023 E oggi, per festeggiare il nuovo girapadelle, ho aperto finalmente questo vinile della Mofi: se Kind of Blue è l’icona del jazz, Thriller è quella del pop. Semplicemente stupendo. Buonissimi ascolti pop Roberto 4
Amministratori vignotra Inviato 15 Aprile 2023 Autore Amministratori Inviato 15 Aprile 2023 Dopo tanto tempo sono tornato a comprare un vinile. Ascoltato su Qobuz mi è piaciuto subito ma lo trovavo un po’ privo di anima. Così ho deciso di rischiare l’acquisto del vinile (doppio) e ne sono felicissimo. Mi mancava il “caldo “ di un analogico ben fatto. 1
zagor333 Inviato 21 Aprile 2023 Inviato 21 Aprile 2023 Stasera un po’ di sana musica con il Pop Rock di Arc of a Diver, secondo album da solista di Steve Winwood, uscito alla fine del 1980. While You See A Chance, brano di apertura, il più conosciuto, ma tutto l’album è molto bello. Supporto SHM SACD, trasferimento DSD flat dai nastri originali UK del 2014, qualità audio ottima. Buon “viaggio”. Roberto 1
zagor333 Inviato 21 Aprile 2023 Inviato 21 Aprile 2023 E rimaniamo nel 1980 con l’intensa colonna sonora del film Cruising (con il GRANDE Al Pacino). Supporto SACD ibrido, Masterizzazione fatta nel 2015 da Kavin Gray per Audio Fidelity, qualità audio strepitosa. Buonissimi ascolti 1
zagor333 Inviato 21 Aprile 2023 Inviato 21 Aprile 2023 E ancora i miei carissimi anni 80, torniamo sull’isola di Avalon con un classico tra i classici dei miei amati Roxy Music capitanati da quel gran genio di Bryan Ferry. Supporto SHM SACD, trasferimento DSD flat dai nastri originali UK, il miglior modo per ascoltare in digitale questo capolavoro. Emozionante ogni volta riascoltare questo disco. Con un filo di volume… Buonissimi ascolti Roberto 1
alberto75 Inviato 8 Maggio 2023 Inviato 8 Maggio 2023 Disco molto bello (a mio parere), coinvolgente e ammaliante. I Los Angeles Guitar Quartet sono fenomenali e sanno come rapire l'attenzione del pubblico. Il disco ha oramai 16 anni sulle spalle, è SACD e la registrazione è, a parer mio, ottima come molte (se non quasi tutte) le incisioni della vecchia Telarc (oggi Concord Records). 1
codex Inviato 8 Maggio 2023 Inviato 8 Maggio 2023 @zagor333 Ti dovevo una riflessione sui due nuovi sacd dei Jethro Tull, nel fine settimana ho potuto finalmente fare un po' di confronti, sempre avendo come riferimento i remaster su cd del 40° anniversario, curati da Steven Wilson. Per quanto concerne Aqualung, le mie impressioni combaciano con quelle espresse da @vignotra, anzi debbo aggiungere che la versione di Wilson si lascia preferire a quella di Chris Bellman perché più coinvolgente dal punto di vista emotivo, il riversamento in sacd mi è apparso un compitino ben fatto ma nulla più. Discorso diverso per Stand Up, per il quale il riversamento in sacd è stato curato da Kevin Gray: a parte il livello di registrazione, meno distante da quello della versione cd, la migliore risoluzione è stata egregiamente sfruttata pur partendo da un master del 1969, donando una maggiore nitidezza al messaggio musicale. Illuminante il confronto ravvicinato della terza traccia, la mitica Boureè, dove l'arpeggio del basso si distende pieno e corposo, pur intrecciandosi con i virtuosismi del flauto traverso in un insieme davvero pregevole. Conviene, non conviene? Per un collezionista il prezzo attuale di entrambi i sacd è decisamente affrontabile... 1
zagor333 Inviato 8 Maggio 2023 Inviato 8 Maggio 2023 @codex grazie Mariano, sei stato chiarissimo. Mi sento di aggiungere solo un dettaglio, le versione curata da Wilson è un remix se non erro (lui fa normalmente sempre remix e non remaster), e quindi “reinterpreta” un po’ l’opera musicale. Sto pensando di prendere andranno i SACD. Roberto
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