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Melius Club

Essere disoccupati adesso è una colpa


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Inviato

Diciamoci la verità vera: una sempre crescente parte della popolazione sta scivolando, o si trova già, sotto la soglia di povertà; e di questa gente, una gran parte ha un lavoro, il cosiddetto "lavoro povero", quello che non ti consente di vivere dignitosamente (figurarsi acquistare un impianto stereo, ma qui dentro, dove troppi vivono fuori dalla realtà, e' difficile da credere). Di contro, una parte minoritaria sta vedendo enormemente migliorare le proprie condizioni economiche, troppo spesso non dovute alle proprie straordinarie capacità lavoratoriali, ma piuttosto ad una serie di condizioni favorevoli. 

E in tutto questo il lavoro ha perso la sua caratteristica di strumento di emancipazione sociale, di dignità dell'individuo, per ridursi a semplice condizione di sopravvivenza, una gentile concessione dall'alto. E sempre più si tende ad andare nella direzione di un lavoro di questo tipo.

Mi si perdonino le eventuali sgrammaticature, ma spero si essermi fatto capire.

  • Melius 1
Inviato

Il RDC per me è un gran cagata. Come lo era/è il superbonus.

Gli ammortizzatori sociali sono sacrosanti, le esasperazioni no.

Inviato

Allora, facciamo un discorso semplice che altrimenti mi viene il mal di testa.

Come si concilia l'alta percentuale di disoccupazione giovanile con la necessità di importare mano d'opera straniera?

  • Melius 1
Inviato
13 minuti fa, gibraltar ha scritto:

spero si essermi fatto capire

certamente, ma le alternative quali sarebbero.

il lavoro con tutte le virgole a posto lo offre solo lo stato, ed a tanti non va bene

nemmeno quello e dove lo stato era il datore di lavoro di tutti si vede come poi è finita ( male ).

poi ci sono i qualificati, ma sono una minoranza e lo saranno sempre una minoranza.

chi può se ancora ben accetto sta in famiglia, gli altri devono darsi da fare.

quello che tra l' altro è capitato a me, da giovane a casa rapporti così così, facendola

breve il messaggio è stato che dovevo trovarmi un lavoro decente e/o andarmene.

sicchè ho preso la palla al balzo ed ho fatto entrambe le cose, avevo 22 anni.

 

Inviato
35 minuti fa, audio2 ha scritto:

avevo 22 anni.

Io 17.

Ma al di là delle ns vicende personali, non possiamo stupirci se ora abbiamo una generazione di ragazzi che, oltre ad essere disillusi, sono incazzati: noi siamo cresciuti in un'epoca dove l'impegno nello studio era il (quasi sempre) sicuro viatico per la realizzazione delle aspirazioni e dei sogni personali e per un progressivo miglioramento delle condizioni di vita rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto. 

E adesso stiamo consegnando ai ragazzi un mondo dove, mentre è grandemente aumentato il livello di istruzione e preparazione, questi devono accontentarsi praticamente a vita di lavoretti precari e sottopagati ai limiti della sopravvivenza.

Non dobbiamo stupirci se molti di loro, di fronte a offerte troppo spesso offensive e ai limiti della decenza, spesso scelgano di aspettare o, in gran parte, di prendere la via dell'estero.

Sono stufo di sentire in TV gente che vive da vent'anni in parlamento a 12K euro al mese insegnarmi che "i giovani devono adattarsi a fare i lavori che fanno gli extracomunitari"! Ci mandino i loro, di figli.

Abbiamo fatto due guerre mondiali, la ricostruzione del Paese, il boom economico e mandato i figli all'università nella speranza di riscattarli dalla condizione dei loro predecessori per poi tornare a fargli raccogliere i pomodori o servire spritz nei bar? (con tutto il rispetto, ci mancherebbe)

  • Melius 2
Inviato

I ragazzi magari accetteranno di fare i baristi, ma raccogliere ortaggi la vedo dura, aldilà delle condizioni di lavoro. Si tratta di sudare sotto il solleone, chi lo farebbe volentieri?

cactus_atomo
Inviato

@veidt essere disoccupati è una colpa, è il leit motiv di chi un lavoro ce lo ha e normalmente anche ben pagato. Peccato che poi questi tipo quando perdono il avoro (che sia auonomo, dipendente, da prirpietario, ecc ecc) cominciano apiangere miseria e a chiedere lintervento dello stato.  io aspetto seduto sulla sponda del fiume, prima o po uno di qesuti massimalisti dell'estrema destra dovranno perdere il lavoro e cominceranno a piagnucolare. speo sia esttate che i pomodori sono più succosi e costano meno

Membro_0022
Inviato
1 ora fa, vizegraf ha scritto:

Come si concilia l'alta percentuale di disoccupazione giovanile con la necessità di importare mano d'opera straniera?

Fai domande troppo difficili.

Prova a chiedere che ore sono (cit. Corrado Guzzanti- Quelo)

 

Membro_0022
Inviato
10 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

prima o po uno di qesuti massimalisti dell'estrema destra dovranno perdere il lavoro e cominceranno a piagnucolare.

A me è successo esattamente 10 anni fa per fallimento dell'azienda.

Trottare e via a fare quel che si è capaci di fare, che ci sono altre bocche da sfamare e quel che entra dall'altra parte non basta neppure per arrivare a metà mese. Altro che piagnucolare, anzi, mai avuto neppure la voglia di farlo.

 

Membro_0022
Inviato
7 minuti fa, Jack ha scritto:

ci sono centinaia di migliaia di posti qualificati là fuori che nessuno si presenta ad occupare.

Non ricordo se l'ho già accennato, ma qualche tempo fa ho "sondato il terreno" nel caso ci servissero collaboratori occasionali per sviluppo software per applicazioni varie in ambiente Windows (a volte "facciamo il pieno" e un aiuto sarebbe utile). Qualcuno capace a scrivere roba che funziona in autonomia, ovviamente, che se mi viene a chiedere qualcosa ogni 10 minuti tanto vale che faccia da solo. Condizioni economiche: il collaboratore chiede, si gira la richiesta al cliente e se accetta si procede. Semplice e lineare.

Chiesto a colleghi, conoscenti nel settore, figli e amici dei figli; trovato NESSUNO. 

Se la stessa proposta l'avessero buttata in mezzo ai 300 torzoli che eravamo al biennio di ingegneria, un buon 40-50% sarebbe stato perfettamente in grado e avremmo fatto a MORSI pur di prenderci il boccone. 

Dispiace farlo, ma diremo di no a qualche cliente, se sarà il caso. 

Se ne traggano le debite conclusioni.

Membro_0022
Inviato

Livello più basso: titolare di bar-pub (amica di mia figlia) cerca personale. Si presentano ragazzotti che al primo colloquio premettono: non sono disponibile sabato e domenica. 

Serve commento o spiegazione riguardo a quella faccenda della colpa ? Penso di no.

 

Inviato

@lufranz pazzesco. 

« Cercasi portiere notturno per hotel 4 stelle… eccomi ma non lavoro di notte »

😁

Membro_0022
Inviato

E' una battuta, ma se mi dicessero di scommettere sul fatto che qualcuno lo abbia detto davvero. qualche incertezza l'avrei.  La realtà spesso va oltre le barzellette.

Inviato

Questo governo ,visto che la   Meloni ,ha fatto il video decantando il miglior successo degli ultimi decenni  sui programmi del lavoro,(con un piccolo particolare senza fare una conferenza stampa e quindi senza contraddittorio ) aumentando la platea dei ticket fino a 15000 € che permette ai datori di lavoro di tenere il lavoratore sotto scacco .

Ma come si puo' pensare che una persona ed in particolare un giovane con un lavoro precario possa pensare ad un futuro e crearsi una famiglia in questo modo?

E poi dicono questa coalizione che vogliono incrementare la natalità !

Un governo che puo' incantare con slogan chi non va a fondo di quello che fanno ,ma che in realtà' sta ancora di piu' precarizzando il futuro di questa nazione

Inviato
12 ore fa, appecundria ha scritto:

Il quale è mangia grazie alle sovvenzioni pubbliche, mica vendendo il suo prodotto.

Verissimo, come praticamente tutta la carta stampata però ad onor del vero. 
Che poi la Verità sia illeggibile è un altro discorso.

 

https://pagellapolitica.it/articoli/classifica-contributi-pubblici-giornali-2021

Quotidiani come il Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore e Il Fatto Quotidiano non usufruiscono dei contributi pubblici di questo tipo. Tutti i giornali, però, hanno comunque agevolazioni per l’acquisto della carta per la stampa. 

Rispetto al passato, negli ultimi anni la possibilità di accedere ai contributi pubblici all’editoria è stata via via ridotta dalla politica. Come spiega un recente dossier della Camera dei deputati, dal 2017 sono stati esclusi dai contributi gli «organi di informazione di partiti o movimenti politici e sindacali», i «periodici specialistici a carattere tecnico, aziendale, professionale o scientifico» e le «imprese editrici di quotidiani e periodici che fanno capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in borsa».

Inviato

P.S. Poi però ci sono figli e figliastri:

 

https://www.ilcorrieredelgiorno.it/il-fatto-quotidiano-non-riceve-contributi-pubblici-ma-poi-ottiene-un-prestito-garantito-di-2milioni-e-mezzo/

 

“Il Fatto Quotidiano non riceve contributi pubblici”… ma poi ottiene un prestito garantito di 2milioni e mezzo

13 Giugno 2020

Media, Nazionale, Politica & Istituzioni

Redazione CdG 1947

Provate ad essere un imprenditore con un bilancio in perdita per 1,492 milioni (questo il risultato del bilancio 2019 della società Editoriale il Fatto ) e con i vostri ricavi caratteristici derivanti dalle vendite crollati nello stesso anno di un milione e mezzo di euro, in un settore non proprio florido come quello dell’editoria, e sopratutto immaginatevi essendo in analoghe condizioni del Fatto di recarvi dal direttore dalla vostra banca e di chiedere un prestito di 2,5 milioni garantito: che risposta potreste ricevere?

 

Inviato

@maurodg65 vero. Ma il prestito glielo da una banca che rischia di suo, non il contribuente. 

 

8 ore fa, Jack ha scritto:

C’è una lista lunga così di lavori - soprattutto tecnici ed artigianali - che non vengono occupati

Ecco, questo è un altro argomento del quale si puo' discutere. 

Il progressivo aumento delle generali condizioni di benessere, e di conseguenza del livello di istruzione, ha fatto man mano si' che sempre più giovani accedano al percorso formativo liceo-università, causando uno svuotamento degli istituti tecnici e quindi, per dirla terra-terra, di futuri lavoratori che sappiano "usare le mani" e non solo il cervello e/o l'inventiva. E dunque ecco la crisi di saldatori, operai specializzati, tecnici vari, operatori dei mezzi meccanici e quant'altro: è evidente, infatti, che sempre più gli operai dei cantieri stradali, i muratori, le piccole imprese termotecniche, etc. siano stranieri di varia provenienza.

Eppero', siamo onesti: anche qui c'e' una riflessione da fare. Sempre prendendo a modello questo nobile forum, dove la stragrande maggioranza dei membri (si può dire "membro"? :classic_cool:), tranne il sottoscritto e pochi altri, fa parte di una classe sociale quantomeno benestante, se non proprio agiata, con notevole livello di istruzione spesso a carattere umanistico e letterario, oppure anche di tipo ingegneristico. Ecco, quanti di voi direbbero al proprio figlio: "Carletto, ascolta papa', lascia perdere il Classico e gli studi di medicina, chè c'e' una gran richiesta di operai specializzati macchine C.N., saldatori specializzati, operatori di gru, etc., tutti lavori attualmente ben remunerati. Ecco, vai a un bell'istituto professionale e prendi questa direzione, che' sicuramente il lavoro lo trovi subito".? E tra i nostri politicanti a dodicimila e rotti al mese, quanti porrebbero al proprio figlio la questione in questi termini?

Posso parlare del mio caso personale:

Mio figlio, 21 anni, che vive a Milano con la mia ex-moglie, studia lettere antiche. Ha fatto prima il liceo e ora ha la passione per l'archeologia, aspirando a quello. Ecco, quando mi ha detto che strada avrebbe voluto intraprendere il mio primo pensiero, cattivo e meschino quanto si vuole, lo riconosco, è stato, giuro: "oddio, lo dovrò mantenere fino a quarant'anni"!.

Ora io naturalmente gli auguro di tutto cuore che lui possa realizzare i suoi sogni e le sue aspirazioni, ma la vedo un po' dura. Avrei veramente preferito che avesse scelto un mestiere tecnico (non ho mai visto nulla di disonorevole nei mestieri "di mano", anzi...) con sicuro inserimento nel mondo del lavoro. 

Ma se lui aspira a questo, che devo fa'?

E come me, credo, decine di migliaia di persone. Dunque le famose fabbriche del nord elemosinano personale che non trovano e noi siamo sempre più pieni di laureati a spasso o a far lavoretti, in attesa di qualcosa di meglio che forse non arriverà mai.


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