Branch Inviato 24 Aprile 2021 Inviato 24 Aprile 2021 @UpTo11 ho Crazy Eyes in vinile, acquistato quasi 40 anni fa
Questo è un messaggio popolare. wow Inviato 25 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Aprile 2021 3
marce61 Inviato 25 Aprile 2021 Inviato 25 Aprile 2021 @wow Genesis é una meraviglia, come i primi lavori degli Hot Tuna. Hai ottimi gusti (ho finito i Melius per oggi). 1
bost Inviato 25 Aprile 2021 Inviato 25 Aprile 2021 2 ore fa, marce61 ha scritto: Genesis é una meraviglia @marce61 un classico dei classici del fingerpicking, cioè quando si suona la chitarra con diverse dita e il pollice stà sulle corde basse a fare da bordone. Non credo di essermi spiegato bene però...pensare che ero convinto ci fossero due chitarre in contemporanea...
marce61 Inviato 25 Aprile 2021 Inviato 25 Aprile 2021 @bost ciao, io la suonavo abbastanza bene, bastano una chitarra e due mani 😃. Avevo una Martin OM18...ideale per fingerpicking. Jorma é ancora adesso un grande e rispettato maestro, a 80 anni.
giov.rossi Inviato 25 Aprile 2021 Inviato 25 Aprile 2021 Grandissimo Jorma. Uno dei miei chitarristi preferiti.Genesis è galattica.
giov.rossi Inviato 25 Aprile 2021 Inviato 25 Aprile 2021 Avendo io un'età avanzata....i nomi degli artisti che avete citato li conosco bene. Però non conosco artisti nuovi validi, magari se qualcuno consiglia qualche disco di nuovi artisti. Complimenti a questo thread e alla musica Country rock che continua a farmi sognare.
sonny Inviato 26 Aprile 2021 Inviato 26 Aprile 2021 Riprendendo il filo del country progressivo, posso consigliare a mani basse questo misconosciuto vinile del 1978 che narra una bella storia accaduta sullo sfondo della guerra di secessione americana. Grande album che va ascoltato nella sua interezza e non nel singolo brano, altrimenti si vanifica il contenuto artistico dell'opera. Luigi. 1
Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 26 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 26 Aprile 2021 Il 24/4/2021 at 18:16, bost ha scritto: Il 24/4/2021 at 15:27, UpTo11 ha scritto: abbastanza ridimensionato, per non parlare della figura di Robertson. cioè?, qualche cosa puoi dire?@UpTo11 Difficile condensare un intero capitolo pieno zeppo di dettagli in poche righe. Adoro la Band (ho letto anche la biografia di Barney Hoskyns) e credo che le canzoni e la chitarra di Robertson siano stati fondamentali. Ma credo anche che non sia mai stata "la Band di Robbie Robertson" come spesso viene fatta passare. Era un vero collettivo, dove ognuno contribuiva in modo non meno determinate di Robertson, che tra l'altro era l'ultimo salito a bordo. Si consideravano un gruppo di fratelli, soprattutto negli anni duri sulla strada con Ronnie Hawkins, e si erano giurati di non mettere mai l'interesse personale davanti a quello del gruppo, cosa che gli altri quattro hanno sempre fatto. Robertson invece nel tempo si è adoperato per trarne il maggior vantaggio a scapito degli altri. Ne esce la figura sì di un musicista straordinario, ma anche di una persona cinica, manipolatrice, che non si è fatta nessuna remora nel "fregare" i suoi compagni di viaggio. Fondamentalmente, a quell'epoca Robertson ne aveva le tasche piene della Band e di quell'ambiente ed aveva altri progetti. Da quando erano usciti dal giro delle balere per approdare a quello della crème musicale e culturale dell'epoca (l'ambiente che girava attorno al rock, a Dylan in particolare, poeti, artisti, registi, produttori, ecc...) soffriva molto le sue origini umili e il retroterra culturale più "tamarro", se vogliamo, suo e dei suoi compagni di viaggio. Sognava di riuscire ad entrare in quell'elite, per dire gli pesava non essere in grado di disquisire di arte (storia, poesia, pittura, cinematografia, ecc...) come chi ne faceva parte. Si mise a "studiare", colmò quel gap, anche perché è una persona molto intelligente, cominciò a distaccarsi sempre più dagli altri membri della Band e a frequentare quell'ambiente, tanto che ad un certo punto nel giro gli affibbiarono il nomignolo di Snobbie Robbie o Snobbie Robertson. È normalissimo che in una band vi siano degli avvicendamenti, ma Robertson riuscì a fare in modo che la Band non potesse proseguire senza di lui, non voleva la loro concorrenza. Arrivò a convincere gli altri a vendergli la loro quota di diritti, anche sfruttando il management che lui aveva messo in piedi negli anni, cosa che fecero tutti tranne Levon Helm. Risultato, gli altri 3 negli anni si sono trovati in enormi difficoltà economiche, tanto per dire Garth Hudson ha dichiarato fallimento 3 volte in vita sua, a fronte di milioni di dischi venduti. The Last Waltz fu un'idea di Robertson, alla quale gli altri non poterono che aderire, anche per questioni contrattuali. Per Robertson rappresentava il trampolino verso il mondo del cinema, attraverso Scorsese, col quale andò a vivere nel periodo durante il quale i due lavorarono alla post-produzione del film. Pesantemente sovrainciso per rimediare a diversi problemi (stonature, strumenti non accordati, ecc...). Addirittura per il film hanno rigirato alcune scene (The Weight) in un altro posto, perché nonostante Scorsese, 9 telecamere e una sceneggiatura delle riprese con dettagli maniacali a livello di singola inquadratura con apposita luce per ogni cambio di accordo, ci furono un sacco di cose che non funzionarono. E molte persone che vi lavorarono non ne ricavarono un centesimo a cominciare dai suoi ex-comagni di viaggio. Nel capitolo che Helm dedica a The Last Waltz racconta questo episodio: Ho portato Ronnie Hawkins con me ad una anteprima privata di The Last Waltz poco prima della sua uscita ufficiale. C'era tutta la band, oltre a familiari, amici e persone che avevano lavorato al progetto. Per due ore abbiamo guardato mentre la telecamera si concentrava quasi esclusivamente su Robbie Robertson, lunghi e amorevoli primi piani del suo viso pesantemente truccato e del suo costoso taglio di capelli. Il film è stato montato in modo tale che sembrasse che Robbie stesse dirigendo la band con ampi movimenti del manico della chitarra. I muscoli del suo collo spiccavano come corde tese quando cantava così forte nel suo microfono spento. Hawk continuava a darmi gomitate e a ridere di questo. A metà strada sussurrò: "Richard era ancora nel gruppo quando lo abbiamo fatto?" Perché non c'erano quasi inquadrature di Richard nel film. E molto poco di Garth. Rick ed io eravamo meglio rappresentati perché abbiamo cantato molto. Ma dov'era Richard? Nelle interviste è stato raffigurato sdraiato su un divano a Shangri-La, i suoi capelli selvaggi e gli occhi che brillavano come lune bagnate, assomigliando a Che Guevara dopo che i boliviani lo avevano eliminato. Garth sembrava voler essere altrove. Io sembravo quasi sputare in faccia a Scorsese. Rick era una presenza meditabonda sotto un cappello di cuoio, suonava un brano del suo album solista invece di essere intervistato. Fu lasciato a Robertson, il produttore del film, il compito di raccontare la storia, in cui una banda di fratelli che era stata in viaggio per sedici anni - a volte rubando cibo per sopravvivere a un infernale circuito di roadhouse malfamati di proprietà di Jack Ruby — alla fine decisero che “la strada” era un posto troppo pericoloso da occupare ancora. "Sedici anni sulla strada, e i numeri iniziano a spaventarti," Robertson disse seriamente a Scorsese, i suoi occhi socchiusi cerchiati di eyeliner. "Non potevo vivere per vent'anni sulla strada. Non riuscivo nemmeno a discuterne. " L'angoscia stanca con cui queste e altre frasi furono pronunciate stava facendo ridere Ronnie. Cavolo, lui era sulla strada da più di vent'anni e non lo aveva ucciso. Spintonavo Ronnie per farlo smettere, e poi Robertson se ne uscì con qualcosa del tipo: "Sì, la strada ha preso molti dei migliori: Hank Williams, Otis, Jimi, Janis, Elvis. È un modo di vivere dannatamente impossibile". Hawk ululò a quel punto. Dissolvenza al nero e crediti su "The Last Waltz Suite" mentre The Band si restringe a delle piccole figure che alla fine si riducono a nulla sullo schermo. Silenzio nella sala di proiezione. Ero scioccato da quanto fosse brutto il film. Nove telecamere a disposizione, e non c'è stata nemmeno una immagine di Richard Manuel che canta il finale, "I Shall Be Released", la sua canzone simbolo. Si è scoperto che delle nove telecamere, solo due sono state utilizzate nel film. Nessuna scena di Muddy Waters che mi bacia sulla testa, proprio sul palco. Nulla mostra come Garth Hudson abbia guidato la band e ispirato tutti noi. Era principalmente Robertson, che si esibiva e si comportava come se fosse il re. Le luci si accesero. Accesi una sigaretta e guardai Hawk, che mi martellò sulla schiena ed esclamò a gran voce, in modo che tutti potessero sentire: "Ehi, figliolo, non essere così triste. Questo dannato film sarebbe stato perfetto se solo avesse avuto qualche ripresa in più di Robbie. Haw haw haw haw haw !!!” 1 2
bost Inviato 26 Aprile 2021 Inviato 26 Aprile 2021 18 ore fa, marce61 ha scritto: ciao, io la suonavo abbastanza bene, bastano una chitarra e due mani 😃 anch'io🎸 1
andpi65 Inviato 26 Aprile 2021 Autore Inviato 26 Aprile 2021 @wow gran bel disco Quah ! P.S.: Personalmente ho apprezzato più gli Hot Tuna dei Jefferson.
andpi65 Inviato 26 Aprile 2021 Autore Inviato 26 Aprile 2021 Apro una parentesi su Gene Clark ( ex Byrds) le cui pubblicazioni da singolo sarebbero da riascoltare ( White light in primis) P.S. American dreamer pubblicata dalla Raven è una bella raccolta per partire . Benedetta sempre la Raven, come la Edsel ( Sundazed ecc. ecc ) per aver ripescato ed averci riproposto, rese fruibili, certe cose... 1
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